Come rendere gustoso e saporito il tofu – CINQUE RICETTE

ioDopo ben 4 post dedicati alla fiera SANA e al Veganfest di Bologna, eccone finalmente uno con tante belle ricettine… 🙂 Proprio in occasione della fiera ho tenuto presso lo stand della rivista Funny Vegan un cooking show che aveva come titolo: “Come rendere gustoso il tofu”. Eh sì perché i prodotti innovativi e particolari ci piacciono, amiamo i formaggi vegetali di tutti i tipi e i superfoods ma… non dimentichiamoci delle basi, che ancora pochi conoscono in tema di buona e sana cucina vegan. Ad esempio il tofu, chi è alle prime armi di solito compra una marca qualsiasi, apre la confezione, lo assaggia e…. lo butta nella spazzatura! La verità è che, sebbene sia volgarmente detto “formaggio di tofusoia”, il tofu non è un formaggio, ovvero non si mangia così al naturale come i formaggi! Se a qualcuno piace, ben venga certo, ma si tratta a mio avviso di un alimento di base, che va marinato, insaporito, frullato, saltato, stufato, arrostito, strapazzato… insomma CUCINATO! E, magicamente, assumerà tutti i sapori e gli aromi che sapremo dargli perché è un prodotto UMILE, che si piega al nostro volere e acquisisce il sapore che vogliamo/sappiamo dargli con la nostra abilità e fantasia.

Ecco le prime 3 ricette, semplicissime:
IMG_6384– Tofu strapazzato: Affettate una cipolla e fatela stufare in padella con un po’ d’olio EVO, aggiungete 100 g circa di carote a julienne (sostituibili con peperoni a tocchetti), coprite, versate poca acqua e lasciate che si ammorbidiscano. Unite quindi 200 g di tofu sbriciolato con le mani e lasciate insaporire per qualche minuto. Aggiungete curcuma a piacere e un paio di cucchiai di tamari. Olive a rondelle, pomodori secchi a pezzetti ed erbe aromatiche (origano, maggiorana, salvia, prezzemolo, rosmarino) non sono indispensabili ma consigliati.
IMG_6390– Patè di tofu alle olive: Tagliate a pezzi 250 g di tofu e fatelo bollire per 5 minuti circa. Scolatelo, fatelo raffreddare e frullatelo insieme a 80 g circa di olive verdi pesate senza nocciolo, 2 cucchiai di aceto di mele, 2 cucchiai di olio EVO e 4 o 5 cucchiai d’acqua. Varianti: sostituite le olive (la metà o anche il totale) con capperi sott’aceto oppure con pomodori secchi sott’olio, aggiungete aglio ed erbe aromatiche a piacere. Ottimo spalmato su pane, crostini, crackers, piadine, cruditè di verdure o per condire la pasta
IMG_5412– Ripieno per torte salate: Cuocete e insaporite a piacere le vostre verdure preferite (spinaci, bietole erbette, broccoletti, zucchine e piselli), alla fine aggiungete del tofu sbriciolato con le mani amalgamandolo alle verdure e dando un tocco di sapore in più con lievito alimentare in scaglie. Ecco un ottimo ripieno per quiche e torte salate. In pratica il tofu in questo caso prende il posto della ricotta che normalmente si usa e il lievito alimentare in scaglie sostituisce il parmigiano.

Chi vuole invece cimentarsi con preparazioni più particolari trova sul blog qui altre ricette interessanti. Da provare anche il tofu affumicato, che a differenza di quello al naturale è buono da mangiare anche così com’è, magari aggiungendolo a insalate e verdure cotte, ai risotti, alla pasta e a tutti i piatti a cui si vuole dare un tocco fumé.

Ma veniamo alle 2 ricette che ho mostrato durante il mio cooking show al Sana di Bologna. La prima è in realtà una variante di questa già pubblicata diverso tempo fa:
Copia di tofu 2– Tofu marinato alle erbe aromatiche e arrostito:
(per 4 persone) Tagliate 250 g di tofu a fettine sottili e fatele marinare per qualche ora (da 6 a 8 ore meglio se in frigo) insieme a 2 cucchiai di tamari, 2 cucchiai di olio EVO e tante erbe aromatiche secche a piacere, io ho usato: origano, rosmarino, maggiorana, timo, erba cipollina, salvia. Trascorso il tempo di marinatura arrostite le fettine in una padella antiaderente insieme al loro liquido di marinatura, disponendole su un unico strato, fin quando formano una crosticina croccante. Servite caldo. Ringrazio La Buona Terra Bio per avermi gentilmente fornito gli ottimi e fragranti mini crackers che ho utilizzato per servire gli assaggi durante il cooking show.

Il tofu può essere usato anche per preparazioni dolci, ad esempio come base per cheese cake, tiramisù, ma anche semplicemente per creme dolci di ogni tipo (per le quali si può usare anche il “silken tofu” o tofu vellutato, ma non è indispensabile). Ecco la mia, ottima per farcire torte, crepes o anche da spalmare su pane e fette biscottate:
tofu– Crema dolce di tofu al cacao e nocciola
Fate bollire 200 g di tofu tagliato a pezzettoni per 5 minuti, scolatelo, fatelo raffreddare e poi frullatelo con un minipimer insieme a 30 g di cacao (anche crudo), 100 g di sciroppo d’agave, 60 g di crema (o burro) di nocciole (la trovate online o nei supermercati biologici ben forniti), 5 cucchiai di succo di mela puro, mezzo cucchiaino raso di vaniglia in polvere. In alternativa alla crema di nocciole potete anche usare pari quantità di nocciole tostate o sgusciate ma dovrete prima ridurle a crema meglio se con un macina caffè o macina spezie, altrimenti rimarranno granulose (vedi ad esempio la ricetta della veg-nutella). Ringrazio Vegan Green Love che mi ha gentilmente fornito alcuni degli ingredienti che ho utilizzato al cooking show tra cui il burro di nocciole, il cacao crudo nonché le bacche di goji e le banane essiccate per decorare.

 

Fiera Sana e Veganfest 2015 – PRODOTTI

Il Sana è sempre stato una vetrina importante per le aziende che propongono prodotti innovativi nel campo del biologico e del naturale. Eccone alcuni fra quelli che ho visto.
pasta di ceciChi ama la pasta come me non potrà non essere incuriosito da paste alternative a base ad esempio di farine di legumi, senza glutine e dall’alto valore proteico oltre che ricche di fibra. Ne ho viste di varie marche e realizzate con diversi tipi di legumi ma segnalo in particolare la Libré Bio della Govi Farm, con sola farina di ceci, presentata e assaggiata allo stand di Funny Vegan. Consigli per il condimento: sugo al pomodoro e olive o crema di zucca al rosmarino.sabrina
Nuova e originale la pasta Sabrina, con farina di grano germogliato, la cui particolarità consiste nel fatto che può anche fare a meno della cottura tradizionale e diventare quindi una pasta crudista in modo che non perda le sue preziose proprietà. Basta tenerla immersa in acqua tiepida per circa mezz’ora e condirla con sughetti crudi a piacere oppure, nel formato “lasagnette”, farla ammollare direttamente nel condimento. Sabrina Nazzari, cuoca e ideatrice del prodotto, ha tenuto un cooking show allo stand di Funny Vegan con dimostrazione e degustazione. Ricorda un po’ la pasta integrale di farro, veramente buona!
aglioIn un piccolo stand di un’azienda spagnola ho visto e assaggiato l’aglio nero fermentato che pare sia un vero e proprio “superfood”: la fermentazione raddoppia il contenuto di antiossidanti e di fosforo e ne potenzia le proprietà benefiche ma allo stesso tempo annulla il forte odore e sapore che a molti dà fastidio aumentandone la digeribilità. Il gusto è delicato e quasi dolciastro, peccato sia ancora molto difficile trovarlo in Italia.nutella
Per gli amanti dei veg-formaggi sfiziosi ma sani segnalo quelli crudisti di RawFun a base di anacardi, mentre ai più golosi consiglio sicuramente la crema spalmabile alle nocciole Teo & Bia, gusto pieno e corposo con soli tre ingredienti: nocciole, cacao e zucchero di canna. Notevole la gamma di biscotti vegani prodotti da Veganocongusto, biscottiben 10 tipi diversi di cui 4 senza glutine, in più crostatine di frolla con varie marmellate, insomma l’imbarazzo della scelta.
E sempre a proposito di prodotti innovativi, quest’anno, oltre al consueto premio Sana Novità, assegnato in base alla votazione del pubblico, c’è stato anche il premio Coup de Coeur, che le tre blogger ufficiali della manifestazione hanno conferito al prodotto che le ha “colpite al cuore” per Straveg bio Dnabiooriginalità e innovazione. Per il settore alimentazione io ho scelto lo StraVeg bio di Dnabio, un preparato per crema vegetale spalmabile gluten free, a base di riso, frutta secca, erbe aromatiche e spezie, con sale rosa dell’Himalaya. Si prepara in un minuto aggiungendo solo acqua e olio d’oliva. L’ho scelto per la velocità di preparazione, che lo rende adatto a chi ha poco tempo da dedicare alla cucina, e per la lunga conservazione. Infatti a differenza dei formaggi e creme vegetali fresche che vanno tenute in frigo e sono a breve scadenza, ha una durata di 12 mesi a temperatura ambiente. Sano e buono in tutte e tre le varianti di gusto: erba cipollina, mediterraneo e orientale.
Nel prossimo post vi parlerò del mio cooking show allo stand di Funny Vegan (e sì, perché oltre a fare la blogger/reporter della fiera ho anche trovato il tempo di tenere un cooking show 😉 ). Niente prodotti particolari ma solo il buon vecchio tofu, che però ancora pochi sanno cucinare e insaporire nel modo giusto. Vi svelerò tutti i segreti per renderlo gustoso e vi darò due ricette, una salata e una dolce. A prestissimo!

Fiera Sana e Veganfest 2015 – LIBRI

momentèniclaQuest’anno al SANA sono stati presentati diversi libri, tutti molto interessanti, la maggior parte di cucina e ricette ma non solo. Stefano Momenté (vedi l’intervista che avevo realizzato l’anno scorso qui) ha presentato il suo ultimo “Ciò che non sai sul cibo e che potrebbe salvarti la vita” mentre Nicla Signorelli, giornalista, ideatrice del movimento Be4eat e voce ufficiale del dottor Colin Campbell in Italia (per chi non lo sapesse ancora, l’autore del celeberrimo The China Study) ha presentato il suo “Veg Junior – Perché mio figlio ha bisogno di una dieta vegetale e integrale” che mi sentirei di consigliare a tutte le mamme che vogliono informarsi senza pregiudizi da una fonte autorevole.Copia di federica gifmaugeri
La Macro Edizioni ha lanciato il primo libro della blogger Federica Gif “Più ricette sane, meno ricette mediche”, bello ed elegante, con foto accattivanti e grafica curata. Paola Maugeri ha invece parlato del suo ultimo “Alla salute – 109 succhi, smoothies e sfizi” presso lo stand di Pharmavegana. Al Veganfest è stato lanciato “Le ricette di Veganblog.it” una raccolta di 200 ricette tratte dalla più grande community italiana di appassionati di cucina vegan, mentre allo stand della rivista Funny Vegan si sono succeduti una serie di cooking show con relative presentazioni di libri scritti da blogger, cuochi ed esperti: Laura Leall con il suo “Vegan Ti Amo – Arte Cucina – Ricette biologiche senza glutine cotto e crudo”, pinanuova rivistaCaterina Mosca ed Elena D’Alto con “Baciami in Cucina – Come innamorarsi della cucina naturale in 200 ricette”Lorenzo Ferrante con “Sano e Vegano – Le ragioni di una scelta alimentare etica, salutare e piena di gusto”, Giuseppina Siotto con “Vegetaliana- note di cucina italiana vegetale”.
Infine una nuova rivista mensile dedicata al mondo vegan è nata sul mercato italiano, “Vegan Italy – il nuovo modo di pensare il cibo”, presentata allo stand di Edizioni Sonda con cooking show offerti dallo staff di Vegolosi.
Sul prossimo post vi illustrerò invece tutte le novità relative ai prodotti, i più interessanti e innovativi, che ho visto al Sana, e racconterò la mia esperienza di blogger/giurata per l’assegnazione del premio “Coup de Coeur”, stay tuned come sempre!

Sana e Veganfest 2015 – EVENTI

ingresso sanaEccomi di ritorno dalla bellissima esperienza come BLOGGER UFFICIALE della fiera SANA di Bologna, quest’anno ancora più affollata e soprattutto ricca di eventi, convegni, conferenze, presentazioni di libri e cooking show. Allora, andiamo con ordine: il primo evento per importanza e per quantità di pubblico è stato, come del resto mi aspettavo, il The China Study Tour, giunto ormai alla sua quinta tappa dopo il foto oksuccesso che sta ottenendo in varie città italiane. Bravi e preparati i relatori i quali hanno illustrato ancora una volta i benefici a tutto tondo di una sana e bilanciata alimentazione 100% vegetale e integrale, utilissima nel prevenire e curare molti disturbi e malattie del nostro tempo.
A proposito di alimentazione e salute, interessante è stata anche la conferenza di Giovanni Allegro, chef e docente presso la scuola di cucina naturale Cascina Rosa dell’Istituto dei Tumori di Milano. Ancora una volta è stato ribadito il concetto che l’alimentazione fa veramente la differenza nel determinare il nostro benessere e può contribuire moltissimo alla prevenzione.
michelaSul palco del Veganfest (grande area all’interno della fiera tutta dedicata al mondo vegan) si sono succeduti una serie di interventi e testimonianze. La dottoressa Michela De Petris (con la quale tra l’altro collaboro ormai da tempo, vedi ad esempio questo post) già tra i relatori del The China Study Tour, ha parlato della sua famiglia vegana ormai da anni, compreso il dolcissimo cane Diamond che porta sempre con sé, e dei grossi benefici riscontrati in tutti i suoi pazienti che seguono questo tipo di alimentazione. Patrizia Re, mamma vegana, ha raccontato della propria esperienza di gravidanza e allattamento egregiamente sostenuta in perfetta salute e naturalezza anche dopo i quarant’anni.
Ma passiamo ai COOKING SHOW che, come sempre, sono piatto salvinitra gli eventi più seguiti, non solo al Veganfest ma anche nei vari stand. Primo fra tutti Simone Salvini, famoso chef di alta cucina vegetale e naturale che stimo molto e seguo sempre quando posso. Quest’anno ha presentato un piatto di ispirazione orientale: lenticchie indiane urid al latte di cocco e mandorle, erbe aromatiche e assafetida (spezia indiana che marco bianchiricorda lo scalogno) su ragù di carota e sedano, guarnite con spuma di latte di mandorla ed erbe fresche, spettacolare come sempre.
Marco Bianchi, divulgatore scientifico per la Fondazione Veronesi, cuoco amatoriale e volto televisivo, ha preparato invece dei pancake vegan e integrali, serviti con sciroppo d’acero e frutti di bosco e accompagnati da una virgin piña colada a base di latte di riso, cocco e ananas con frutto della passione.
Allo stand di Pharmavegana il cuoco Gianluca Ronchi ha naturasìtenuto diversi cooking show illustrando l’ABC della cucina naturale, vegana e crudista, con ricette, assaggi e spiegazioni sulle proprietá nutrizionali dei cibi. Nella vasta area di Naturasì si sono tenuti invece dei laboratori pratici dove il pubblico ha partecipato attivamente alla preparazione del pane con farine di cereali antichi e minestre di verdure e ortaggi di stagione coltivati dagli agricoltori biologici e biodinamici de “Le Terre di Ecor”. Ultimo evento degno di nota sono stati i premi assegnati dalla Nazionale Italiana Pizzaioli alle pizzerie italiane che si sono distinte per aver realizzato le migliori pizze di Kamut e Vegane. Per il momento direi che può bastare 😉 nel prossimo post farò invece una carrellata dei libri presentati e prodotti interessanti visti e assaggiati… stay tuned come sempre!

Menu veg nelle mense universitarie italiane

locandinaIl progetto “Mens” Sana è un’iniziativa ideata dal movimento Whatmann che prevede di portare entro il 2016 una proposta di menu veg nelle mense universitarie italiane. Lo scopo è ridurre i piatti a base di carne e pesce e offrire un’alternativa veg non solo a vegetariani e vegani ma anche agli onnivori che almeno ogni tanto vorranno provare qualcosa di diverso, facendo così del bene agli animali, all’ambiente e alla propria salute.
Sul sito ufficiale potete trovare tutti i dettagli. Attualmente è in corso una raccolta firme a sostegno del progetto presso tutte le università statali d’Italia ma è possibile firmare direttamente online sul sito anche se non si è studenti o dipendenti universitari, per cui… firmate numerosi!
Io ho avuto l’onore e il piacere di essere stata scelta per ideare i piatti del menu che verrà proposto 🙂 Ho pensato a ricette semplici ed economiche ma allo stesso tempo gustose e invitanti, 4 primi, 4 secondi e 2 dolci, eccoli:
Primi
– Pasta al ragù di soia
– Pasta al pesto, pomodorini e fagiolini
– Risotto ai porri e zucca
– Couscous al curry piccante
Secondi
– Seitan aromatico con scorze di agrumi, rosmarino e salvia
– Burger di fagioli rossi
– Polpette di lenticchie al sugo di pomodoro
– Farinata di ceci alle erbe
Dolci
– Crostata di pasta frolla con confettura
– Torta al cocco con gocce di cioccolato

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So che i ragazzi del movimento si stanno impegnando parecchio tra raccolta firme, diffusione sui mezzi mediatici (la loro pagina Facebook è questa) e partecipazione a eventi e fiere a scopo divulgativo. Dal canto mio farò il possibile per sostenere e pubblicizzare l’iniziativa sperando che le firme siano tante e che i rettori e i responsabili delle mense apprezzino e approvino. Vi aggiornerò sui prossimi sviluppi 😉

Identità golose Milano 2015

leemannSi sta svolgendo in questi giorni l’undicesima edizione di Identità Golose Milano, congresso italiano di cucina d’autore. Il tema di quest’anno è “Una Sana Intelligenza”, ovvero l’importanza di una cucina non solo golosa ma anche sana e naturale… potevo non partecipare? 🙂 E sì, perché, come afferma Paolo Marchi, ideatore e curatore della manifestazione, “la salute dei clienti è appannaggio anche dei cuochi”, e in quest’ottica le parole “cucina vegetariana e vegana” non spaventano più, anzi, l’infinito e variegato mondo vegetale attira ormai le attenzioni di tutti.
Non a caso nella grande e gremita sala Auditorium il congresso è stato aperto proprio da Pietro Leemann, vegetariano da 30 anni, chef stellato e patron del ristorante di alta cucina naturale Joia di Milano (andarci almeno una o due volte l’anno per me è un must!). Quando cuciniamo e mangiamo trasformiamo il cibo in energia, perché in realtà tutto ciò che facciamo o diciamo ha un effetto energetico sull’ambiente che ci circonda… Il piatto presentato era: pane e acqua, ovvero un panino integrale di farro panino leemannlievitato con pasta madre e arricchito con mele grattugiate, frutta secca e semi, farcito con pesto di cavolo nero e servito con cagliata di mandorle e yuzu (mandarino cinese fermentato). Ad accompagnarlo un’acqua “speciale”, ovvero acqua di fonte di montagna sottoposta ad un rito di purificazione mostrato da Leemann stesso davanti al pubblico. A molti probabilmente il suo intervento sarà sembrato un po’ “strano” o troppo “spirituale” ma di fatto recenti esperimenti hanno dimostrato che l’acqua possiede una “memoria”, ovvero la sua struttura molecolare viene effettivamente modificata dalle nostre azioni e parole, energie positive e negative, con cui viene a contatto. Essendo tra il pubblico che ha potuto assaggiare, posso testimoniare che l’acqua allo stato naturale e quella purificata dal rito di preghiera avevano un sapore diverso!
salvini 2A seguire, nella sala più piccola, specificatamente dedicata alla cucina naturale, gli interventi di Simone Salvini e Daniela Cicioni.
Il primo, che seguo con assiduità e stima ormai da tempo, ha presentato il suo “salame” vegetale di tempeh, marinato con salsa di soia e limone e servito con paninetti morbidi cotti al vapore e maionese vegetale. Ha raccontato la storia di questo straordinario e benefico alimento che cicioni 2è il tempeh, a base di fagioli di soia fermentati, e ha illustrato il procedimento per produrlo.
Daniela Cicioni è stata per me una rivelazione. L’avevo conosciuta tempo fa attraverso la sua pagina facebook, dove è impossibile non restare affascinati dalla bellezza dei suoi piatti. La scorsa primavera ho assistito ad un suo cooking show di cucina crudista durante il quale oltre ad ammirare i piatti avevo anche potuto assaggiare qualcosina. Stavolta ho scoperto il suo aspetto di ricercatrice e sperimentatrice, sempre alla ricerca di nuove e inedite possibilità: dal tempeh di ceci e di frutta secca alle perle di aglio nero fermentato, dai “fervita”, ovvero una sorta di aceti o mostarde tempeh cicioniprodotti dalla fermentazione di scarti di frutta e ortaggi, agli addensanti naturali che lavorano a freddo come la gomma di xantano e l’alga “irish moss”, fino agli estratti colorati di verdure e frutta addensati ed essiccati per farne salsine o polveri decorative.
I piatti presentati erano due, stupendi come sempre: Bocconcini di tempeh di ceci con purea di pastinaca alla camomilla ed estratto di cavolo viola,dolce cicioni decorati da perle di aglio nero fermentato e petali di fiori eduli. E un dolce: torta crudista al cacao, farina di cocco e okara di mandorle con germogli di grano saraceno essiccati e fave di cacao crudo, “colorata” con polvere di buccia di mela verde e servita con gelatina di mandaranci, panna di mandorle e fiore di ciliegio sott’aceto di umeboshi… aggiungerei una classica frase: scusate se è poco! E un augurio/speranza: che la gente sia un po’ meno meno materialista e più attenta alle questioni spirituali, che il futuro dell’alta cucina sia sempre più veg, naturale, etico e sano e che le donne mostrino finalmente il loro valore, in cucina come in altri campi professionali.

Menu di Pasqua e proposte per Pasquetta

Non amo particolarmente le feste comandate (vedi il post sui menu di Natale), però se devo scegliere tra Natale e Pasqua scelgo sicuramente quest’ultima, perché la festa cristiana della Resurrezione celebra secondo me anche il risveglio della Natura dal letargo invernale, e noi con lei… Ecco quindi le mie 4 proposte di menu pasquali e qualche idea per pasquetta.

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Menu 1 – goloso quasi crudista
Antipasto: guacamole mediterraneo con tortilla chips integrali al forno
Primo: tagliatelle di carote viola con burro di mandorle e anacardi
Secondo: polpettine di carote e noci profumate al timo
Contorno: Couscous di cavolfiore
Dolce: finger food dolci con frutta secca, banane e arance
(PS: per un menu 100% crudo sostituite le tortilla chips con crackers crudisti)
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Menu 2 – fresca primavera

Antipasto: Gazpacho di pomodoro con maionese allo zafferano e olio al limone
Primo: Sformatini di miglio alle carote e noci profumati al timo fresco
Secondo: Seitan “stonnato”
Contorno: Insalata di patate, fagiolini e pomodori
Dolce: Cuore di pan di spagna al cacao con crema al cocco e salsa di fragole
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Menu 3 – leggero e delicato
Antipasto: Patè raw di sedano e prezzemolo servito con grissini alla canapa
Primo: Cavatappi di farro con crema di topinambur e cuori di carciofo trifolati
Secondo+contorno: Tofu al forno con insalata di carote e salsa di yogurt alle erbe
Dolce: Mousse al limone e mandorle
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Menu 4 – allegro e colorato

Antipasto: Il pesce felice (paté di ceci e capperi)
Primo: Risotto alle fragole e spumante
Secondo+contorno: Cheesecake salato di tofu alle olive
Dolce: Cupcakes cocco e cioccolato
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Ecco invece qualche proposta per la gita di Pasquetta:
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Quiche di veg-ricotta, zucchine e piselli
Panini integrali autoprodotti imbottiti con: burger di fagioli rossi, insalata, pomodoro e maionese veg, spalmabile di soia alle erbe aromatiche, insalata e pomodoro, hummus di ceci e verdure grigliate
Biscottini salati e grissinetti alla canapa sativa
Sformato di miglio e lenticchie
Farinata ligure di ceci
Bocconcini dolci alle uvette
Biscotti alla nocciola ricoperti di cioccolato

Menu di Natale

usanze-nataleUltimamente sono piuttosto critica nei confronti delle feste natalizie…. più che altro mi dà fastidio che una festa cristiana, dai profondi significati spirituali, venga sfruttata solo per fini consumistici quindi puramente economici. Non sopporto i regali fatti “per dovere”, i bambini che vengono ricoperti di giocattoli spesso inutili e diseducativi e, non ultime, le grandi abbuffate infinite, mi chiedo: perché? E’ bello condividere la cena o il pranzo con le persone care, io sono la prima a ritenere che il buon cibo, oltre che un sano nutrimento, sia anche un’ottima occasione conviviale, ma perché ci si “deve” abbuffare? Tra l’altro spesso, nonostante la crisi, si acquista molto più di quanto si consuma e gran parte finisce buttato nella spazzatura con sprechi enormi.
Va be’… in ogni caso, ecco qui i miei menu di Natale, scegliete quello che più vi piace o fa al caso vostro, prendete spunti e ispirazione… e spero che queste feste siano un’occasione di condivisione non solo di buon cibo, sano, etico, goloso e preparato con amore, ma anche di rinascita e di rigenerazione verso una nuova consapevolezza.

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Menu 1 – goloso
Antipasto: Insalata russa di cavolfiore
Primo: “Lasagne” di pane azzimo con crema di zucca, ceci e porri stufati
Secondo: Polpette di lenticchie in salsa di pomodoro
Contorno: Finocchi, patate e carote al forno
Dolce: Crema al cioccolato con latte di riso e tartufini alle nocciole

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Menu 2 – sfizioso
Antipasto: Bocconcini di patate con paté di ceci e capperi
Primo: Lasagne radicchio e noci
Secondo: Involtini di verza, ceci e carote con besciamella alla curcuma
Contorno: Insalata di arance con scalogno e granella di pistacchi
Dolce: Tartufini cocco e mandorle

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Menu 3 – quasi classico
Antipasto: Insalata russa tradizionale
Primo: Tagliatelle in crema di funghi porcini
Secondo: Sformato di miglio e lenticchie
Contorno: Insalata di cavolfiore ed erbe aromatiche
Dolce: Cupcakes cocco e cioccolato

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Menu 4 – senza glutine
Antipasto: Farinata ligure
Primo: Riso al forno con pesto di pistacchi e funghi
Secondo: Polpette di tempeh e polenta
Contorno: Insalata di barbabietola rossa con sedano e limone
Dolce: Dolcetti crudisti assortiti con frutta secca

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Menu 5 – per bambini
Primo: Fusilli “pik-pacchio” con grana di mandorle
o in alternativa: Cavatappi di farro con pesto leggero di carote
Secondo: I bastoncini del Capitan Nemo
o in alternativa: Burger di fagioli rossi
Dolce: Frollini all’arancia con copertura al cioccolato

 

Quando il risotto va a braccetto col sushi

Oggi vorrei raccontarvi della bella serata che ho trascorso insieme agli amici del B&B Le Petit Fleur e dell’azienda agricola biodinamica Cassani. Circa una volta al mese, presso gli stessi locali del B&B a Sedriano si tengono delle simpatiche cene conviviali ispirate al tema “divertiamoci a cucinare”, dove appunto ci si diverte cucinando e degustando gli ottimi prodotti bio e a Km 0 di varie aziende locali. Organizzatore e promotore dell’evento è il signor Pietro Cassani che prepara i piatti della tradizione rinnovandoli con la fantasia sulla base di ciò che offre la natura nei suoi ritmi stagionali.
All’ultimo incontro di Aprile il protagonista è stato il riso Carnaroli cucinato in doppia versione, risotto e sushi. E sì, perché la società multiculturale e multietnica in cui viviamo ha i suoi risvolti anche in cucina dove a volte le tradizioni italiane locali si incontrano con ricette etniche di paesi lontani e la cultura dei piatti popolari si sposa con ingredienti di alta qualità.  Così, mentre il signor Pietro cucinava un originale risotto mantecato con pesto di asparagi, mandorle e olio extravergine d’oliva, io sono stata gentilmente invitata a preparare e a mostrare la preparazione del mio sushi vegetale, utilizzando il Carnaroli e le verdure biodinamiche di stagione dell’azienda Cassani. Alcuni si sono anche divertiti a “mettere le mani in pasta” o meglio “in riso” sperimentando personalmente che fare il sushi in casa non solo non è difficile ma è anche divertente.
Una delle cose che amo di più della cucina è la grande libertà nello sperimentare, si può fare tutto, unico limite la propria fantasia e il proprio gusto. Ad esempio il risotto si manteca col burro? Non è detto, si può anche usare un pesto vegetale con olio d’oliva, come quello del Signor Pietro. Il sushi si fa col pesce crudo? Non solo, si abbina perfettamente a qualunque tipo di verdura e anche frutta (provate ad esempio con la banana). La maionese senza uova? E’ possibile, è una variante più leggera e priva di colesterolo… e si può andare avanti così all’infinito, in teoria non ci sono regole, o meglio nuove regole attendono si essere scoperte, anche da chi non è un cuoco stellato Michelin.
Ovviamente non sempre gli esperimenti riescono, ad esempio i Maki-sushi con il Carnaroli sono perfetti, mentre i California Roll un po’ meno perché i chicchi grossi del riso non permettono di avere una tenuta ottimale, ma l’importante è non arrendersi e continuare a sperimentare e innovare. Se poi il risultato è un piatto originale che ci piace e se i propri gusti incontrano quelli dei commensali, il successo è assicurato e sono soddisfazioni.
Alla prossima serata di maggio ci saranno altri “esperimenti”, le tradizioni di nord e sud Italia si incontreranno, entrambe rinnovate, e il dolce diventerà sano e leggero senza perdere la golosità. Sono curiosa di scoprire quale sarà il risultato.