Sana e Veganfest 2015 – Preview

ortaggi e verdureAnche quest’anno sarò una delle BLOGGER UFFICIALI del SANA di Bologna, Salone Internazionale del biologico e del naturale con all’interno il Veganfest, padiglione tutto dedicato al mondo vegan. Nelle giornate di sabato 12, domenica 13 e lunedì 14 settembre seguirò dal vivo i vari eventi, conferenze, cooking show, presentazioni di libri e di nuovi prodotti commentandoli con post e foto in tempo reale sulla mia pagina Facebook e sul mio profilo di Twitter. Ovviamente sul blog farò poi un bel reportage completo sulla fiera e su ciò che mi ha colpito o mi è piaciuto di più (vedi qui e qui quelli che avevo scritto l’anno scorso).
Quest’anno il programma degli eventi (trovate qui quello del Sana e qui quello specifico macro sanadel Veganfest) è ricco e interessante con corsi, convegni, presentazioni ma anche tanti cooking show. E non solo, ci saranno anche diversi eventi che si terranno nei vari stand come ad esempio quello della Macro Edizioni la quale, tra l’altro, organizzerà proprio al Sana la quinta tappa del The China Study Tour che, dopo il primo convegno tenutosi proprio al Sana di Bologna l’anno scorso, sta avendo un grande successo in varie città d’Italia.
Allo stand della rivista Funny Vegan si alterneranno cuochi e blogger con cooking show, presentazioni di libri, degustazioni e assaggi. Come potete vedere dal programma alle 12:30 ci sarà anche il mio che avrà il tema “Come rendere gustoso il tofu”. Preparerò dal vivo 2 ricette, una salata e una dolce, con il famigerato “formaggio di soia” che ormai tutti conoscono ma pochi sanno insaporire e cucinare nel modo giusto per renderlo veramente goloso e appetitoso.
novitàUn’altra bella iniziativa, che si ripete ormai da diversi anni, è il premio Sana Novità, assegnato in base alla votazione del pubblico a tre prodotti tra quelli segnalati dalle aziende espositrici, uno per ogni categoria merceologica (alimentazione, benessere, altri prodotti naturali). Ma quest’anno ci sarà anche il premio Coup de Coeur ovvero le tre blogger ufficiali della manifestazione (tra cui la sottoscritta 🙂 ) sceglieranno di premiare tre prodotti (ognuna ne sceglierà uno appartenente alla categoria di cui si occupa, nel mio caso, ovviamente, sarà l’Alimentazione) che le avranno “colpite al cuore” per originalità, innovazione e/o packaging accattivante. La premiazione si svolgerà lunedì 14 alle ore 16:00.
Infine il Sana City, ovvero il “fuori salone” del Sana per le vie di Bologna, un fitto programma di degustazioni, colazioni, aperitivi, cene, percorsi eno-gastronomici, mercatini bio e vari appuntamenti per grandi e bambini organizzati in collaborazione con EcoBioConfesercenti. Il sabato ci sarà persino la notte bianca!
Insomma anche quest’anno saranno giorni molto intensi, ringrazio l’organizzazione e l’ufficio stampa del Sana per avermi nuovamente scelta e invitata, non vedo l’ora 😉

Menu veg nelle mense universitarie italiane

locandinaIl progetto “Mens” Sana è un’iniziativa ideata dal movimento Whatmann che prevede di portare entro il 2016 una proposta di menu veg nelle mense universitarie italiane. Lo scopo è ridurre i piatti a base di carne e pesce e offrire un’alternativa veg non solo a vegetariani e vegani ma anche agli onnivori che almeno ogni tanto vorranno provare qualcosa di diverso, facendo così del bene agli animali, all’ambiente e alla propria salute.
Sul sito ufficiale potete trovare tutti i dettagli. Attualmente è in corso una raccolta firme a sostegno del progetto presso tutte le università statali d’Italia ma è possibile firmare direttamente online sul sito anche se non si è studenti o dipendenti universitari, per cui… firmate numerosi!
Io ho avuto l’onore e il piacere di essere stata scelta per ideare i piatti del menu che verrà proposto 🙂 Ho pensato a ricette semplici ed economiche ma allo stesso tempo gustose e invitanti, 4 primi, 4 secondi e 2 dolci, eccoli:
Primi
– Pasta al ragù di soia
– Pasta al pesto, pomodorini e fagiolini
– Risotto ai porri e zucca
– Couscous al curry piccante
Secondi
– Seitan aromatico con scorze di agrumi, rosmarino e salvia
– Burger di fagioli rossi
– Polpette di lenticchie al sugo di pomodoro
– Farinata di ceci alle erbe
Dolci
– Crostata di pasta frolla con confettura
– Torta al cocco con gocce di cioccolato

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So che i ragazzi del movimento si stanno impegnando parecchio tra raccolta firme, diffusione sui mezzi mediatici (la loro pagina Facebook è questa) e partecipazione a eventi e fiere a scopo divulgativo. Dal canto mio farò il possibile per sostenere e pubblicizzare l’iniziativa sperando che le firme siano tante e che i rettori e i responsabili delle mense apprezzino e approvino. Vi aggiornerò sui prossimi sviluppi 😉

Tartellette al cacao e cocco con “panna” di mandorle e fragole

CAM00752Continuano con successo le conferenze mensili tenute dalla dottoressa Michela De Petris presso Artemedica a Milano, dedicate all’alimentazione vegetale per la prevenzione e il sostegno nella terapia dei tumori. Anche questo mese grande affluenza di pubblico proveniente da diverse parti della Lombardia e persino dal Piemonte! 2
Il rinfresco che preparo per il dopo-conferenza è sempre diverso e comprende di solito 5 assaggi, 3 salati e 2 dolci su ricette del mio libro “A tavola con Giulia – 100 ricette sane e gustose” arricchite dai superfoods di ISWARI. Spesso propongo però anche preparazioni nuove come le polpettine di tofu alla spirulina dell’ultima volta e questa tartelletta crudista super golosa che ha riscosso molto successo.
Nota sugli ingredienti: potete acquistare il cacao crudo e la maca in polvere (un buonissimo frutto tropicale dalle straordinarie proprietà) direttamente sul sito di ISWARI (per maggiori info sul valore nutritivo dei cosiddetti “superfoods” vedi questo post). Se per qualsiasi motivo non riuscite, volendo si può sostituire il cacao crudo con cacao normale e la maca si può anche omettere: non avrete i benefici nutrizionali dei due superfoods ma il dolce sarà ugualmente buono e salutare, anche se non crudista al 100%. Importante è invece usare i datteri di medjoul, molto grossi e morbidi, per ottenere la crema di datteri. Se non riuscite a trovarli potete sostituirli volendo con quelli “normali” al naturale che però sono meno dolci, più piccoli e secchi, quindi ce ne vorranno almeno una decina anziché 4 e dovrete prima tagliarli a pezzetti e lasciarli per un’oretta a mollo nell’acqua (la quantità prevista che poi utilizzerete) prima di frullarli.

Ingredienti per 6 dolcetti circa:
40 g cacao crudo (o normale)
100 g cocco grattugiato o rapé
50 g mandorle sgusciate (con la pelle)
70 g sciroppo d’agave
100 g crema di datteri (ottenuta frullando 4 datteri medjoul insieme a 50 g d’acqua)
Per la “panna”:
60 g mandorle pelate ammollate per almeno 8 ore
40 g anacardi al naturale ammollati per almeno 8 ore
80 g acqua
30 g sciroppo d’agave
10 g maca in polvere (facoltativa)
vaniglia in polvere
Fragole fresche per decorare

IMG_6170Preparate prima la crema di datteri frullando i datteri di medjoul con l’acqua fino ad ottenere una marmellata/crema (consiglio di farne doppia dose perché è strabuona utilizzata come una normale marmellata, spalmata su gallette, pane e fette biscottate oppure su fettine di mela, pera e banana, senza nessun dolcificante aggiunto e senza cottura!).
Dedicatevi quindi ai dolcetti tritando le mandorle a farina o a granella molto fine. Mescolate in un recipiente le mandorle tritate, il cocco e il cacao setacciato, poi versatevi sopra la crema di datteri e lo sciroppo d’agave amalgamando bene il tutto. Otterrete un impasto morbido e lavorabile con le mani. Prelevate delle palline (tutte uguali mi raccomando!) e schiacciatele a disco aiutandovi magari con un piccolo coppapasta rotondo. Mettetele in frigo a rassodare.
Nel frattempo preparate la crema: scolate le mandorle e gli anacardi dall’acqua di ammollo, sciacquateli e scolateli molto bene. Poi frullateli prima da soli fino ad ottenere una massa leggermente granulosa e appiccicosa e poi unite gli altri ingredienti e continuate a frullare fino ad ottenere una crema. Per “montare” la crema mettetela in un contenitore stretto e passatela al minipimer fino a renderla morbida e soffice, non deve restare granulosa.
Al momento di servire prendete dal frigo i dolcetti e con una sac à poche decorateli con una generosa dose di crema e le fragole. Per dare un tocco di colore in più potete aggiungere una foglia di menta o le stesse foglioline verdi delle fragole come ho fatto io 🙂

Polpettine di tofu alla spirulina e sesamo

spirulina con più luceVisto il grande successo della conferenza sul tema “L’alimentazione al 100% vegetale per la prevenzione e il sostegno nella terapia dei tumori” tenuta dalla dottoressa Michela De Petris lo scorso 15 febbraio a Milano (vedi il post precedente qui), si è deciso di replicare anche a marzo. Così la scorsa domenica ho avuto nuovamente il piacere e l’onore di preparare il rinfresco del post-conferenza. Anche stavolta grande afflusso di pubblico che ha degustato e apprezzato le preparazioni che ho proposto, in parte da ricette contenute nel mio libro “A tavola con Giulia” e in parte nuove, ideate per l’occasione. Tra queste dei golosi brownies al cacao crudo e nocciole (presto la CAM00788ricetta sul blog!) e queste polpettine alla spirulina alle quali, purtroppo, la foto non rende onore in quanto non si vede il bel colore verde brillante all’interno, dovuto appunto all’alga spirulina (offerta da ISWARI, come anche altri superfoods che ho usato per il rinfresco).
La Spirulina è un’alga azzurra di colore verde scuro chiamata così perché la sua forma ricorda una spirale. Pare che sia uno degli alimenti più nutrienti del pianeta, contiene il 60% di proteine immediatamente assorbibili (più della carne e della soia) ed è ricchissima di clorofilla, ferro, calcio, zinco, iodio, acidi grassi essenziali. Pur non essendo un’amante delle alghe in genere, trovo che la spirulina abbia un gusto particolare e gradevole, non sa troppo di pesce, anzi, mi ricorda vagamente la carne! Quindi ho pensato di utilizzarla per un secondo piatto, sfizioso, nutriente e proteico.

Ingredienti per una dozzina di polpette:
200 g tofu
20 g capperi sotto sale 
10 g pomodori secchi sott’olio
4 o 5 olive verdi snocciolate
20 g semi di lino
2 cucchiaini rasi di spirulina in polvere
3 cucchiai circa di semi di sesamo

Per prima cosa sciacquate i capperi e i pomodori secchi sotto l’acqua corrente e metteteli a bagno in una ciotola con un po’ d’acqua per far perdere l’eccesso di sale. Nel frattempo tostate i semi di sesamo in una padella a secco mescolando continuamente per non farli bruciare, saranno pronti quando, provando a prenderli con un cucchiaio di metallo, non si attaccheranno più al cucchiaio. Toglieteli subito dalla padella e versateli in un piatto fondo per farli raffreddare. Poi frullate il tofu a pezzi insieme alle olive, la spirulina, i pomodori secchi e i capperi scolati e strizzati molto bene. Dovrete ottenere un composto cremoso e piuttosto denso. Con un macina-spezie o macina-caffè tritate i semi di lino fino a ridurli a farina e uniteli alla crema di tofu. Fate riposare un’oretta in frigo per addensare ulteriormente, poi formate delle polpettine da circa 20 g l’una. Fatele rassodare ancora un po’ in frigo (la farina di semi di lino aumenterà il suo potere addensante). Al momento di servire ripassate le polpette nel sesamo tostato, che darà un tocco di sapore e di croccantezza, e servitele insieme ad una fresca insalata.

Super-mousse al cacao crudo, maca e lucuma

CAM00704Sì è svolta ieri a Milano presso Artemedica un’interessantissima conferenza della dottoressa Michela De Petris intitolata: “L’alimentazione al 100% vegetale per la prevenzione e il sostegno nella terapia dei tumori”. Io ho avuto l’onore di preparare il buffet di assaggi del post-conferenza sulla base di ricette del mio libro “A tavola con Giulia – 100 ricette sane e gustose” arricchite però con alcuni “superfoods”. Per chi non lo sapesse i cosiddetti “superfoods” sono alimenti completamente naturali, vegetali e biologici che hanno delle particolari proprietà benefiche per l’organismo, tanto da essere considerati dei veri e propri integratori. Sono ad esempio ricchissimi di vitamine, minerali, antiossidanti e possono essere molto utili in caso di IMG_6109necessità specifiche come appunto la prevenzione e il sostegno di malattie oncologiche ma anche disturbi vari, convalescenze, carenze nutrizionali, stress, sport. I più comuni e conosciuti sono le alghe come la spirulina e la chlorella, alcuni frutti tropicali come la maca e la lucuma, bacche come le goji e il cacao crudo. E sì perché il cacao comune che si trova in commercio è sempre tostato e nella tostatura si perdono molte delle sue proprietà. Allo stato crudo invece pare sia l’alimento naturale più ricco in assoluto di antiossidanti, in particolare flavonoidi e polifenoli, ma anche preziosi minerali e vitamine.
CAM00714Per il buffet di assaggi che ho preparato in occasione della conferenza ho seguito le indicazioni della dottoressa De Petris e ho preparato tutto senza glutine con una prevalenza di crudo. Grazie ai preziosi superfoods offerti da ISWARI ho utilizzato la spirulina nel patè di sedano e il cacao crudo, la maca e la lucuma in una mousse dolce (l’unica ricetta non tratta dal libro ma che ho ideato per l’occasione).
Questa mousse è molto golosa ma la cosa più strabiliante è che dà una carica e un’energia assurda sia fisica che mentale! Per questo la consiglierei per la colazione del mattino, prima di fare sport o in occasione di un’impegno importante che richiede molta concentrazione. Sconsigliata invece alla sera perché si rischia poi di non riuscire a dormire (attenzione perché il cacao crudo contiene caffeina). Provare per credere, io, che sono scettica di natura, l’ho provato su me stessa!

Ingredienti per 3/4 persone:CAM00702
150 g tofu vellutato (silken tofu o kinugoshi tofu)
15 g cacao crudo in polvere
15 g maca in polvere
5 g lucuma in polvere
una punta di cucchiaino di vaniglia in polvere
2 o 3 cucchiai di sciroppo d’agave
1 grossa pera abate non troppo matura
nocciole tostate per guarnire

Procedimento iper-semplice: frullate tutti gli ingredienti insieme fino ad ottenere una crema liscia e vellutata. Regolate la quantità di sciroppo d’agave in base al grado di dolcezza che volete ottenere. Mette in frigo per almeno 6 ore, il gusto migliora e la consistenza diventa più soda. Tagliate la pera a fettine e guarnitele di crema utilizzando una sac à poche. Decorate con nocciole a pezzetti che danno un tocco in più di croccantezza e di gusto. Da mangiare con le mani come fossero delle tartine dolci.

Identità golose Milano 2015

leemannSi sta svolgendo in questi giorni l’undicesima edizione di Identità Golose Milano, congresso italiano di cucina d’autore. Il tema di quest’anno è “Una Sana Intelligenza”, ovvero l’importanza di una cucina non solo golosa ma anche sana e naturale… potevo non partecipare? 🙂 E sì, perché, come afferma Paolo Marchi, ideatore e curatore della manifestazione, “la salute dei clienti è appannaggio anche dei cuochi”, e in quest’ottica le parole “cucina vegetariana e vegana” non spaventano più, anzi, l’infinito e variegato mondo vegetale attira ormai le attenzioni di tutti.
Non a caso nella grande e gremita sala Auditorium il congresso è stato aperto proprio da Pietro Leemann, vegetariano da 30 anni, chef stellato e patron del ristorante di alta cucina naturale Joia di Milano (andarci almeno una o due volte l’anno per me è un must!). Quando cuciniamo e mangiamo trasformiamo il cibo in energia, perché in realtà tutto ciò che facciamo o diciamo ha un effetto energetico sull’ambiente che ci circonda… Il piatto presentato era: pane e acqua, ovvero un panino integrale di farro panino leemannlievitato con pasta madre e arricchito con mele grattugiate, frutta secca e semi, farcito con pesto di cavolo nero e servito con cagliata di mandorle e yuzu (mandarino cinese fermentato). Ad accompagnarlo un’acqua “speciale”, ovvero acqua di fonte di montagna sottoposta ad un rito di purificazione mostrato da Leemann stesso davanti al pubblico. A molti probabilmente il suo intervento sarà sembrato un po’ “strano” o troppo “spirituale” ma di fatto recenti esperimenti hanno dimostrato che l’acqua possiede una “memoria”, ovvero la sua struttura molecolare viene effettivamente modificata dalle nostre azioni e parole, energie positive e negative, con cui viene a contatto. Essendo tra il pubblico che ha potuto assaggiare, posso testimoniare che l’acqua allo stato naturale e quella purificata dal rito di preghiera avevano un sapore diverso!
salvini 2A seguire, nella sala più piccola, specificatamente dedicata alla cucina naturale, gli interventi di Simone Salvini e Daniela Cicioni.
Il primo, che seguo con assiduità e stima ormai da tempo, ha presentato il suo “salame” vegetale di tempeh, marinato con salsa di soia e limone e servito con paninetti morbidi cotti al vapore e maionese vegetale. Ha raccontato la storia di questo straordinario e benefico alimento che cicioni 2è il tempeh, a base di fagioli di soia fermentati, e ha illustrato il procedimento per produrlo.
Daniela Cicioni è stata per me una rivelazione. L’avevo conosciuta tempo fa attraverso la sua pagina facebook, dove è impossibile non restare affascinati dalla bellezza dei suoi piatti. La scorsa primavera ho assistito ad un suo cooking show di cucina crudista durante il quale oltre ad ammirare i piatti avevo anche potuto assaggiare qualcosina. Stavolta ho scoperto il suo aspetto di ricercatrice e sperimentatrice, sempre alla ricerca di nuove e inedite possibilità: dal tempeh di ceci e di frutta secca alle perle di aglio nero fermentato, dai “fervita”, ovvero una sorta di aceti o mostarde tempeh cicioniprodotti dalla fermentazione di scarti di frutta e ortaggi, agli addensanti naturali che lavorano a freddo come la gomma di xantano e l’alga “irish moss”, fino agli estratti colorati di verdure e frutta addensati ed essiccati per farne salsine o polveri decorative.
I piatti presentati erano due, stupendi come sempre: Bocconcini di tempeh di ceci con purea di pastinaca alla camomilla ed estratto di cavolo viola,dolce cicioni decorati da perle di aglio nero fermentato e petali di fiori eduli. E un dolce: torta crudista al cacao, farina di cocco e okara di mandorle con germogli di grano saraceno essiccati e fave di cacao crudo, “colorata” con polvere di buccia di mela verde e servita con gelatina di mandaranci, panna di mandorle e fiore di ciliegio sott’aceto di umeboshi… aggiungerei una classica frase: scusate se è poco! E un augurio/speranza: che la gente sia un po’ meno meno materialista e più attenta alle questioni spirituali, che il futuro dell’alta cucina sia sempre più veg, naturale, etico e sano e che le donne mostrino finalmente il loro valore, in cucina come in altri campi professionali.

Finalmente il libro!

foto libroFinalmente ci siamo! Con grande gioia annuncio l’imminente uscita del mio LIBRO DI RICETTE! 🙂
Allora, nel libro ho raccolto circa 100 ricette, per la maggior parte riprese dal blog in forma rivista e corretta, più alcune inedite. Sono tutte corredate da grandi foto a colori (fatte dalla sottoscritta ;-)) e da box informativi con curiosità e notizie sugli ingredienti utilizzati, possibili varianti ecc. Delle 100 ricette circa una quindicina sono crudiste e più della metà (circa una sessantina) senza glutine. Sono raggruppate in sette capitoli di cui quattro dedicati alle stagioni, uno ai bambini, uno ai piatti etnici e uno all’autoproduzione.
Nell’introduzione ho spiegato il perché della mia scelta veg, l’importanza del biologico e del perché, secondo me, bisognerebbe riscoprire i cereali. Ci sono anche dei consigli e delle indicazioni utili sugli ingredienti che il lettore troverà più spesso. Alla fine ho inserito una breve bibliografia con alcuni libri a cui sono particolarmente affezionata e che mi hanno accompagnata e formata nel mio percorso di food blogger/cuoca veg.
Locandina presentazione 16 dicembre correttaJPGIl 16 dicembre ci sarà a Milano, presso la sede di Artemedica Novalis, la presentazione ufficiale, con un piccolo rinfresco offerto e preparato da me (con le ricette del libro ovviamente! 😉 ) e l’intervento di una dottoressa esperta di alimentazione veg. Il week end successivo sto organizzando altri due eventi in occasione dei quali terrò anche un piccolo cooking show. Presto maggiori info sulla mia pagina Facebook.  In tutte queste occasioni sarà possibile acquistare il libro a prezzo scontato, altrimenti potete già ordinarlo online qui con lo sconto del 15%.
Bene, un altro bel traguardo è stato raggiunto, non posso che esserne soddisfatta! Ma il merito non è certamente tutto mio e sono tante le persone che vorrei ringraziare per avermi sostenuta e aiutata come food blogger e cuoca veg e per aver creduto nel progetto di questo libro. Non sto qui a fare l’elenco, chi leggerà il post capirà. Grazie di cuore a tutti!

 

Intervista a Stefano Momenté

foto MomentéHo avuto occasione di incontrare Stefano alla fiera SANA di Bologna dove ha tenuto un’interessante conferenza insieme a Sara Cargnello sui benefici del crudismo (vedi questo post in proposito) e ho avuto il piacere e l’onore di intervistarlo.
E’ uno dei pionieri dell’alimentazione vegana e crudista in italia, giornalista, scrittore, editore, grafico e consulente pubblicitario, nel mondo della comunicazione dal 1985, giornalista dal 1988. Nel 2001 ha fondato Vegan Italia (associazione nazionale per una corretta informazione sul veganismo/vegetarismo), in seguito sito informativo, ora nuovamente associazione.
Ha lanciato il circuito Ristoranti Verdi ed è stato per anni membro di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana. Promuove la scelta vegana con conferenze, corsi, seminari, articoli, libri. Veganitalia Cooking School è la sua scuola di cucina itinerante per la diffusione della cultura vegan e crudista.foto libri Momenté

So che sei un “veterano” dello stile di vita vegan, come hai iniziato questo percorso e perché?
Ormai sono passati quasi 30 anni. Avvenne a causa di un malessere interiore che avevo da un po’ di tempo e non riuscivo a spiegarmi. E ad un’illuminazione. Era il febbraio 1985. Rientrando a casa un giorno mi resi conto, guardandoli entrambi, che la mia amata cagnolina era esattamente uguale al coniglio spellato sul tavolo della cucina. Che senza peli e pelle sarebbero stati davvero identici. Così siamo tutti nell’essenza. Non ci sono categorie. L’etica è stata perciò la molla che mi ha obbligato a decidere e mi ha convinto sempre più, nel tempo, di aver fatto la scelta giusta.

Sei conosciuto soprattutto come autore di libri sull’alimentazione vegetariana, vegana e crudista ma svolgi anche un’intensa attività divulgativa con la tua associazione Vegan Italia, ce ne parli un po’?
Vegan Italia nasce nel settembre 2001. Dapprima come semplice sito informativo, poi come associazione. Ha come sede la rete. La sua attività si svolge principalmente attraverso questo potente mezzo di diffusione. Ma non solo. Cerca in tutti i modi di promuovere un’informazione completa, libera, critica e consapevole, per dare a chiunque la possibilità di decidere senza preconcetti e chiusure in merito allo stile di vita e all’alimentazione da seguire. Per fare ciò,Vegan Italia attinge a tutte le fonti possibili, raccogliendo documenti, studi e statistiche e provvedendo alla loro diffusione, fornendo anche consigli e suggerimenti a tutti coloro che ne fanno espressa richiesta. Da qualche anno Vegan Italia, sempre per gli stessi motivi, è anche scuola di cucina. Una scuola di cucina un po’ particolare, perché parliamo molto anche di nutrizione e lifestyle.

Cosa consiglieresti ad un onnivoro che per ragioni etiche e/o di salute, vuole diventare vegano? Meglio un passaggio graduale o un cambiamento netto?
E’ squisitamente caratteriale. Alcune persone decidono di passare al veganismo in modo drastico. Altre preferiscono un approccio più graduale. La seconda modalità permette di effettuare una transizione più fisiologica e dà il tempo di provare molti nuovi modi di soddisfare le esigenze nutrizionali. Ovviamente mi riferisco soprattutto al lato alimentare.
L’obiettivo è apportare dei cambiamenti facilmente sostenibili nel tempo, che siano anche nutrizionalmente corretti. Per cominciare si può analizzare la propria dieta, preparando una lista dei cibi che si consumano abitualmente. Tra questi si identificano i cibi a base vegetale considerandoli come punto di partenza. Con i cibi preferiti si può programmare il consumo di un pasto vegano più volte in una settimana, aumentando man mano che si riesce a rivisitare le proprie ricette preferite a base di carne. Lo spezzatino, ad esempio, può essere preparato usando fagioli, seitan o tofu al posto della carne; la carne del ragù può essere sostituita con seitan o verdure saltate in padella.Si possono cercare nuove ricette nei libri di cucina e provare nuovi prodotti nei negozi di alimenti biologici.

Uno dei tuoi libri si intitola “Figli Vegan”, perché secondo te è bene educare i figli sin da piccoli ad un’alimentazione vegana e qual è la tua esperienza di genitore?
Le diete vegetariane e vegane soddisfano pienamente le esigenze nutrizionali di bambini e ragazzi. Non lo dico io, ma l’Associazione dei Dietisti Americani (ADA) che lo ripete nelle sue posizioni biennali dal 1987. Ovviamente ci vuole attenzione. Ma recenti ricerche rivelano addirittura, ad esempio, che le diete vegane per bambini superano addirittura le dosi raccomandate per molti nutrienti e come i bambini vegani abbiano un introito più elevato di fibre e ridotto di grassi totali, grassi saturi e colesterolo rispetto ai bambini onnivori. Le accuse di provocare carenze proteiche, vitaminiche (B12 e D) e di sali minerali (Calcio, Ferro e Zinco) mosse a tali diete da alcuni medici sono dovute a casi sporadici, segnalati nella letteratura medica, di bambini malnutriti per ignoranza o per fanatismo ideologico dei genitori. Al contrario un’alimentazione vegana equilibrata, anche se differisce dai canoni dietetici più seguiti, non è affatto contraria alle indicazioni dietetiche espresse da organismi nazionali, quale l’Istituto Nazionale della Nutrizione, attraverso i Larn (Livelli di assunzione raccomandati dei nutrienti) e internazionali quali l’Organizzazione Mondiale per la sanità, attraverso il Codice Europeo contro il Cancro. Tali indicazioni si riferiscono, in particolare, all’opportunità di una riduzione percentuale di grassi di origine animale, di un contenimento nell’assunzione di proteine animali e di una corretta assunzione di oligoelementi, fibre vegetali e polisaccaridi complessi.
In merito ai miei figli, loro, al contrario di me, hanno un’alimentazione a base vegetale dalla nascita. Sono sempre stati benissimo e la loro pediatra (che non ha mai saputo di questa scelta) ha sempre valutato i loro parametri perfettamente nella media. Ora, mio figlio, che ha quasi quindici anni, ed è vegano, è alto 1.85.

l tuo libro “Solo Crudo”, scritto insieme a Sara Cargnello, parla di crudismo vegan, perché è consigliabile e quali sono i benefici per la salute?
Il crudismo consiste nell’eliminazione di qualunque cottura degli alimenti. Il crudista, infatti, assume solo cibi crudi. Questo per conservare intatti tutti i valori nutritivi dei cibi, che con la cottura si impoveriscono di alcune delle componenti fondamentali per una buona e corretta nutrizione. I vantaggi del crudismo sono molteplici: le vitamine e i sali minerali presenti negli alimenti restano intatti, la digestione viene stimolata, l’intestino ripulito, l’organismo viene disintossicato e idratato. Nella sua forma più perfetta ed eletta, il crudismo esclude ogni alimento animale.

Non pensi che un’alimentazione 100% crudista sia un po’ estrema e difficile da seguire con costanza soprattutto in inverno? Che ne pensi ad esempio di sostituire uno dei due pasti principali con sola frutta (integrando magari anche con un po’ di frutta secca, noci e semi) e riservare all’altro pasto cereali integrali, legumi e verdure cotte e crude?
Non è difficile. Crudo non significa freddo. Si possono preparare delle deliziose zuppe crudiste, riscaldate fino ai 40 gradi, quindi senza arrivare alla cottura e gustarle calde. Ma va benissimo anche quanto proponi tu. L’importante è inserire quanto più crudo possibile nella propria dieta.

Ultimamente si parla spesso di ritornare alla nostra originaria natura di “animali” erbivori e frugivori, è anche vero però che l’uomo si distingue dagli altri animali perché ad un certo punto supera la natura e crea la cultura. Come sostiene Michael Pollan nel suo libro “Cotto”, nasce così l’atto del cucinare che trasformando la natura in cultura ci caratterizza come esseri umani, tu cosa ne pensi?
Che cultura non supplisce a natura. Noi possiamo imparare a cucinare, possiamo anche mangiare sassi se vogliamo, ma la nostra natura di frugivori resta tale. Se mangiamo in modo inadeguato alla lunga i danni si fanno. Ma questo è dimostrato dalla lunga lista di patologie con le quali gli umani combattono.

Ci dai una tua ricetta preferita, cotta o cruda che sia?
Una cotta, molto semplice. Una delle mie preferite.
Pennette sabbiate, un primo semplice, veloce e gustoso. Per 4 persone.
350 gr di pennette lisce
crusca tostata o pangrattato (da tostare)
noce moscata, paprika, erba cipollina
shoyu, sale, olio extravergine d’oliva
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Una volta scolata rimetterla nella pentola con un filo d’olio, mescolare e aggiungere la crusca tostata o il pangrattato fatto tostare in un padellino con un po’ d’olio. Se ne aggiunge tanta quanto serve a dare un aspetto “sabbiato” alla pasta. Poi un pizzico di noce moscata, paprika a piacere, erba cipollina e una spruzzata di shoyu per legare il tutto. Mescolare e servire.

Grazie mille! Proveremo sicuramente la tua ricetta 🙂

Sana 2014 e Veganfest – seconda giornata

novitàEd ecco il resoconto della seconda giornata della manifestazione bolognese, una domenica non meno ricca di eventi e, soprattutto, non meno affollata. Tanto per cominciare sono andata a votare i prodotti novità, che saranno sul mercato a partire dal 1 ottobre 2014. Tutti i visitatori possono votarli dopo averli visionati in un apposito spazio espositivo e se ne possono scegliere tre, uno per categoria: alimentazione, benessere e altri prodotti naturali. La premiazione sarà lunedì alle 16, sono curiosa di sapere chi vincerà, soprattutto per la categoria alimentazione e sul prossimo reportage che scriverò, che avrà come titolo “Visti al SANA, prodotti e curiosità”, vi svelerò per chi ho votato 🙂spezie
Il cooking show della giornata presso il Veganfest è stato tenuto dallo chef Giuseppe Coco, autore de Il pasto gentile e ha visto al centro dell’attenzione le spezie che, se da un lato sono ricche di sostanze benefiche dall’altro, se opportunamente dosate, arricchiscono i nostri piatti di profumi e aromi aiutando la digestione e consentendoci di usare meno sale. Abbiamo quindi visto come sia facile prepararsi in casa il proprio curry speziato e personalizzato, tostando le singole spezie una ad una per poi mescolarle, macinarle e riporle in un contenitore in modo da averle sempre a disposizione.
foto sanaUltima, ma direi prima per importanza e interesse, la conferenza tenuta da Stefano Momenté e Sara Cargnello presso lo stand di Macro Edizioni intitolata Crudo, succhi e frullati, vantaggi e benefici del raw food. Stefano è un giornalista e autore di numerosi libri sull’alimentazione vegana e crudista, uno dei pionieri del crudismo in Italia, e Sara è un’esperta food blogger crudista molto conosciuta in rete come Miss Vanilla. Entrambi ci hanno illustrato i grandi benefici per la salute di succhi, estratti e frullati di verdure, ortaggi e frutta fresca, un concentrato di vitamine, minerali e sostanze nutritive immediatamente assimilabili dall’organismo, adatti e anzi, vivamente consigliati, a tutti, anche a chi non segue un’alimentazione crudista, compresi i bambini.
bloggerE’ stato un magnifico week end, sono felice del successo della manifestazione ed è stato bello vedere che c’è tanto interesse per il biologico, la sana alimentazione, lo stile di vita sano e rispettoso per l’ambiente e per gli animali.
Ringrazio vivamente il Social Media Team del Sana che mi ha invitato come blogger ufficiale, Bologna Welcome per l’accoglienza e l’ospitalità e le mie simpatiche colleghe blogger, piacere di avervi conosciute! 🙂

Sana 2014 e Veganfest – prima giornata

Cimageome promesso ecco il primo reportage dal SANA di Bologna e dal VEGANFEST. La prima giornata è stata molto fitta di appuntamenti ed eventi vari, primo fra tutti quello che a mio parere era il momento più atteso della manifestazione: il convegno “La rivoluzione delle forchette vegan”, sull’ormai famoso The China Study di Colin Campbell, bestseller che ha spopolato negli Usa, ma anche in Italia, sull’importanza di una sana alimentazione 100% vegetale e integrale per imageprevenire e curare moltissime malattie. L’evento, organizzato da Macro Edizioni, era moderato da Red Ronnie (vegano da tanti anni) e ha visto l’intervento di ospiti come Michele Riefoli, autore del libro Mangiar sano e naturale e della dottoressa Michela De Petris, diventata recentemente famosa in seguito ad una sevizio tv delle Iene sulla possibilità di curare il cancro con una sana alimentazione vegetale. La sala era super gremita di gente, (c’era la fila fuori e non c’erano più posti neanche in piedi!) segno del grandissimo interesse che si sta sviluppando intorno a questi argomenti e io direi, ottimo così! L’arma più potente che abbiamo non solo per prevenire ma anche per curare tantissime malattie ha un nome molto semplice: alimentazione sana, totalmente vegetale e integrale, cosÌ ha ribadito il dott. Colin Campbell nella video intervista proiettata al convegno, anche se purtroppo gli interessi delle industrie farmaceutiche remano contro….
imageL’altro evento imperdibile della giornata è stato il cooking show del mitico chef Simone Salvini, introdotto da un altro grande della cucina veg: Pietro Leemann. Al Veganfest Salvini ha presentato il suo “Saluto alla bella stagione”, ovvero un gazpacho di pomodoro, anguria e fragole con maionese crudista di mandorle allo zafferano e olio al limone, magistralmente decorato con erbe aromatiche e petali di fiori eduli, inutile dire che era veramente squisito!image
Sempre dal Veganfest, la presentazione del libro Las Vegans di Paola Maugeri, famosa vj e giornalista musicale, vegana, animalista ed ecologista convinta, che ha raccolto in questo simpatico libro tutte le sue ricette preferite, abbinandole ciascuna ad una canzone “del cuore”.
La serata di ieri si è conclusa con una suggestiva passeggiata nel centro di Bologna, cittá che conosco poco ma imageche amo molto e una gradita cena vegana  da Fram, delizioso ristorantino di cucina naturale che ho davvero apprezzato, il tutto gentilmente offerto da Bologna Welcome.
Ora vado perché mi aspetta un’altra bella giornata densa di appuntamenti, a domani con il prossimo reportage! Quest’anno il Sana e il Veganfest mi sembrano ancora più grandi e più affollati, e direi che è un ottimo segno del sempre maggiore interesse della gente per questi argomenti.

Piadina integrale homemade con salsa tartara, fagiolini, pomodorini, mais ecc.

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Domattina presto parto per Bologna per seguire il SANA, Salone Internazionale del biologico e del naturale. C’ero stata anche l’hanno scorso (vedi questo post in proposito) e avevo trovato tutto molto interessante, soprattutto il VEGANFEST, grande padiglione all’interno della fiera, tutto dedicato al mondo vegan. Quest’anno però è diverso Testata6Bloggerperché sarò una delle blogger ufficiali della manifestazione e seguirò i vari eventi, conferenze, showcooking, presentazioni ecc. in tempo reale, commentandoli con post e foto sulla mia pagina Facebook. Ovviamente sul blog farò poi un bel reportage completo (magari anche due) sulla fiera e su ciò che mi ha colpito o che mi è piaciuto di più. Sono molto contenta di essere stata scelta, sarà certo una bella maratona, ma non vedo l’ora!
Ora vi lascio una ricettina semplice ma, come al solito, molto golosa (giusto perché stasera mi sentivo in vena di piadina romagnola, ovviamente autoprodotta e opportunamente rivisitata 🙂 ) e ci vediamo al SANA! Se non ci sarete seguitemi sulla pagina Facebook e sul blog!

Ingredienti per 4 piadine:
250 g farina integrale bio (anche di farro)
130 ml circa d’acqua tiepidaIMG_5656
1 punta di cucchiaino di bicarbonato oppure di cremor tartaro (o tutti e due)
7 g sale fino

Ingredienti per la salsa tartara:
una dose di maionese veg fatta secondo questa ricetta)
4 cetriolini sott’aceto (o in agrodolce)
1 cucchiaio di capperi sott’aceto
4 olive verdi denocciolate
un mazzetto d’erba cipollina
una manciata di prezzemolo fresco

Per le piadine:
Mescolate la farina col bicarbonato e/o il cremor tartaro e con il sale, poi unite a filo l’acqua impastando con le mani fino a formare un impasto bello morbido che farete riposare in una ciotola per mezz’ora ricoperto con un panno umido o da pellicola trasparente (per evitare che si IMG_5649secchi a contatto con l’aria). Trascorso la mezz’ora di riposo riprendete l’impasto e dividetelo in 4 palline da circa 100 g ciascuna, stendetele con un mattarello piuttosto sottili cercando di dare loro una forma più regolare possibile. Scaldate bene una padella a fuoco vivace e cuocete le piadine da entrambi i lati per pochi minuti bucherellandole con una forchetta facendo attenzione che non si brucino.
Per la salsa tartara:
Preparate la maionese secondo la ricetta che trovate qui lasciando la maionese nel boccale del minipimer o del frullatore. Poi unite i cetriolini e le olive a pezzetti e i capperi sciacquati e ben strizzati e date un’altra frullata. Ponete la salsa in un contenitore e unite l’erba cipollina e il prezzemolo tritati molto fini. Riponete in frigorifero fino all’utilizzo.
Farcite le piadine con abbondante salsa, foglie di lattuga, pomodorini, fagiolini cotti al vapore, olive a rondelle e chicchi di mais, ma potete variare le verdure a piacere.
PS: potete scegliere se farcire e chiudere le piade alla maniera classica oppure presentarle aperte su un piatto da mangiare con coltello e forchetta.

Fiera “Fa’ la cosa giusta” – Milano

CAM00080Anche quest’anno non potevo mancare al consueto appuntamento con “Fa’ la cosa giusta”, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. L’obiettivo della fiera, come è scritto sul sito, è “diffondere sul territorio nazionale le ‘buone pratiche’ di consumo e produzione e di valorizzare le specificità e le eccellenze, in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale locale”.
La fiera ha avuto negli anni un successo sempre maggiore ed è ormai alla sua undicesima edizione, si divide in diverse sezioni tematiche: abitare green, commercio equo e solidale, cosmesi naturale e biologica, critical fashion, editoria, mobilità sostenibile, turismo consapevole e, immancabile, la sezione “mangia come parli” dedicata al cibo e all’alimentazione. Volendo promuovere i miei corsi di cucina in collaborazione con il CAM00077locale Uscio&Bottega di Milano, ho avuto modo di girare bene per i vari stand, cosa che magari gli altri anni non avevo il tempo di fare, e devo dire che sono rimasta piacevolmente stupita dalla grande offerta vegana che ho trovato, dalle arancine siciliane ai gelati, dalle lasagne alle olive ascolane, dalla pasta fresca ripiena ai cibi crudi, dalle colombe pasquali ai prodotti a base di canapa (che per me sono stati una scoperta!).

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In realtà non c’erano tantissimi stand solo vegani, cioè che vendevano o promuovevano esclusivamente prodotti vegani, però ho notato che la maggior parte aveva sempre un angolo con l’offerta vegana accanto a quella tradizionale, e direi che non è poco!
CAM00101Eventi carini durante la fiera sono stati quelli organizzati dalla rivista Funny Vegan: un workshop sulla coltivazione, proprietà e usi in cosmesi e in cucina della lavanda (pianta che io adoro) e un laboratorio sul cioccolato nelle due varianti crudo e cotto, con un breve show cooking e assaggi finali golosi!

Aperitivi vegani al Gaina Café

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Un paio di mesi fa, girovagando su Facebook, lessi un annuncio di un pub di Milano 1901039_10203131862928600_1620945971_oche cercava un cuoco/a vegano per un aperitivo da farsi una volta a settimana. Risposi subito con entusiasmo e così, dopo le feste natalizie, ho iniziato una bella collaborazione con il Gaina Café, un grazioso pub vicino alle Colonne di San Lorenzo, una delle zone più frequentate della “movida” Milanese.Gli aperitivi con ricco buffet 100% vegetale si susseguono con successo, di solito il giovedì ma a volte anche il venerdì  (il sito Vivimilano del Corriere parla di noi qui!)IMG-20140221-WA0002
Per me è una grande soddisfazione e, se siete di Milano e dintorni o vi trovate a passare, consiglio vivamente di fare un salto: buon cibo (sano, etico e goloso), frullati di frutta fresca, ambiente carino e accogliente, prezzo più che ragionevole… Consiglio di prenotare perché spesso c’è il pienone, soprattutto il venerdì.
Per stuzzicarvi l’appetito ecco alcuni dei piatti che preparo di CAM00014solito, variandoli e alternandoli di volta in volta. Metto anche il link alla ricetta, per chi volesse cimentarsi a casa:

Bocconcini di patate con paté di ceci e capperi
Sformato di miglio e lenticchie
Crostini con veg-caprino alle erbe
Insalata russa con maionese veg
Pennette integrali in crema di finocchi o crema di zucca e funghi
CAM00018Quadrotti di polenta ai broccoli con porri stufati
Insalatone varie di stagione
Polpette di lenticchie in salsa di pomodoro
Pizze varie con impasto semintegrale al pomodoro e veg-mozzarella
Polpettine crudiste di carote al timo
Torte salate con veg-ricotta
Dolcetti crudisti con frutta secca
Tartufini cocco e mandorle

 

L’eleganza del cuore

Gli animali non sono cibo, e su questo, a mio parere, non ci piove, ma non sono neppure abbigliamento…
Ieri sera nel suggestivo cortile di Palazzo Isimbardi a Milano c’è stato un bell’evento legato alla moda etica con tanto di sfilata di capi ed accessori cruelty-free. L’evento è stato ampiamente pubblicizzato dalla stampa e sul web (vedi quiqui e qui). Io ho avuto l’onore e il piacere di preparare e allestire il buffet, naturalmente 100% vegetale!
I riscontri che ho avuto sono stati positivi e ne sono davvero contenta. Qualcuno mi ha pure chiesto le ricette che trovate in parte nei link sotto.
Ringrazio gli organizzatori per avermi dato questa opportunità, chi ha finanziato la spesa, chi ha contribuito con i dolci, le focacce e le bevande e chi mi ha aiutato nel trasporto e nell’allestimento. E’ stato bello mostrare che senza uccidere e sfruttare i nostri amici animali si vive benissimo, anzi molto meglio.

 

 

 

 

Ecco alcuni piatti del buffet: – Patè di ceci e capperi – Cruditè di verdure con maionese veg – Farro al pesto di basilico e pomodorini – Couscous fantasia – Sformato di miglio e lenticchie – Dadolata di tofu e olive – Insalata di cetrioli e melone con salsa di yogurt alle erbe aromatiche.

Sana e VeganFest 2013

Questo weekend sono stata alla Fiera Sana di Bologna, importante manifestazione dedicata al biologico, all’alimentazione e alla cosmesi naturale, che quest’anno festeggiava i 25 anni di vita. La fiera era veramente grande e, naturalmente, mi sono concentrata sui padiglioni dedicati all’alimentazione.
Allo stand di Macro Edizioni, si è parlato del libro di Colin Campbell, The China Study, best seller mondiale che fornisce prove scientifiche inconfutabili che la carne, i latticini, le uova e tutti i derivati animali favoriscono l’insorgenza del cancro e vari tipi di malattie molto comuni nelle società occidentali, come diabete e cardiopatie. Nella foto a fianco il dott. Francardo parla dell’importanza di un’alimentazione vegetale e integrale ma anche e soprattutto biologica e biodimanica.
Il fiore all’occhiello della manifestazione, almeno per me, è stato però il VeganFest, kermesse dedicata al mondo vegano visto a 360 gradi, con stand di prodotti, conferenze, dibattiti su salute e animalismo e show cooking. Il mitico chef Simone Salvini (nella foto a sotto) ha realizzato in poco tempo due originalissimi dolci, piccole opere d’arte belle, buone e sane che ho avuto anche la fortuna di assaggiare (nella foto sotto uno dei due dolci realizzati: crumble di pan di spagna con gelatina all’arancia, frutti di bosco, erbe aromatiche e sorpresa di crema alla mandorla). 
Tra gli ospiti del VeganFest, oltre a Simone Salvini e Pietro Leemann (chef stellato patron del ristorante Joia di Milano), Red Canzian dei Pooh, Red Ronnie, Gatto Panceri, le attrici Claudia Zanella e Loredana Cannata, tutti personaggi del mondo dello spettacolo che hanno fatto la scelta vegan per sè e per la propria famiglia. E ancora Paola Maugeri, giornalista e critico musicale, autrice del libro La mia vita a impatto zero (di cui ho parlato qui),  e i medici del comitato scientifico di Associazione Vegani Italiani Onlus.
Infine, non mi sono certo fatta mancare un bel giro tra i vari stand di produttori biologici. Tra i vari assaggi e degustazioni cito uno stupefacente panettone vegano con farina di farro e olio di girasole che verrà commercializzato da Baule Volante (questo Natale sarà mio!), degli ottimi taralli pugliesi La terra e il cielo con farina di farro semintegrale, i buoni tofu aromatizzati in tutti i modi di Taifun, il morbido e saporito seitan lavorato a mano di Mediterranea Bio (a mio parere il miglior seitan confezionato che esiste in commercio), l’affettato di mopur di Harmonie Vegan (impressionante la somiglianza con la bresaola), la famosa Mozzarisella, in versione sia classica sia spalmabile, che però non mi ha fatto impazzire (devo assolutamente sperimentare una buona ricetta per autoprodurla!). Ho avuto anche modo di assaggiare vari tipi di cioccolato e persino le bacche di cacao puro al naturale, piuttosto amare, ma ricchissime di ferro e di antiossidanti.
Concludo facendo i complimenti agli organizzatori del VeganFest, a tutte le aziende e alle persone che dedicano il proprio lavoro e la propria passione a divulgare l’idea che un’alimentazione consapevole, etica e sana fa bene all’uomo, agli animali e all’ambiente.