Frollini all’arancia con copertura al cioccolato

foto 7Sapevate che esiste una relazione tra i 7 cereali, i 7 pianeti e i 7 giorni della settimana? Sul numero invernale della rivista Artemedica ho scritto un articolo in proposito corredato come al solito da una ricetta (ho già parlato della mia collaborazione con Artemedica in questo post). Giusto per stuzzicare la curiosità, posso dirvi che ad ogni giorno della settimana corrisponde un pianeta (i nomi dei giorni del resto parlano chiaro), un cereale e un particolare stato d’animo predominante…. se volete saperne di più l’abbonamento alla rivista costa solo 15 € e potete farlo qui 🙂
foto 8Ad accompagnare l’articolo questi graziosi frollini all’arancia, realizzati con formine a stella in occasione delle festività natalizie, ma che ovviamente si possono fare con tutte le forme che più vi piacciono. Se coinvolgerete i bambini nella preparazione si divertiranno sicuramente un sacco!
Rispetto alla ricetta pubblicata sulla rivista ho apportato una piccola modifica che riguarda la buccia d’arancia. I corsi con Simone Salvini mi hanno insegnato che la IMG_4702buccia degli agrumi non va grattugiata con la grattugia come ero solita fare, ma si prelevano delle scorzette sottili con il pelapatate (evitando la parte bianca) e poi si tritano molto finemente a coltello. E’ un metodo più pratico perché si evita che metà della buccia resti nella grattugia e anche più efficace perché l’aroma agrumato si sentirà molto di più.

Ingredienti per circa 40 biscotti:
250 g farina di grano tenero T2 (semintegrale)
120 g zucchero di canna integrale di tipo Dulcita
70 g succo d’arancia fresco
70 g olio di mais
6 g lievito per dolci
1 punta di cucchiaino di vaniglia in polvere
1 pizzico di sale
3 o 4 scorze d’arancia
150 g cioccolato fondente

Miscelate la farina con il lievito, la vaniglia, lo zucchero, il sale e le scorze d’arancia tritate molto finemente a coltello. Versate l’olio e iniziate ad impastare, poi unite il succo lavorando l’impasto fino ad ottenere una consistenza morbida ma compatta. Fate una palla, copritela con pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigo per 20 minuti circa (operazione non indispensabile). Riprendete quindi l’impasto, stendetelo mediamente sottile con un mattarello e con delle formine a stella ricavate dei biscotti. Disponeteli su teglie ricoperte di carta forno e infornateli a 175 gradi per 10 minuti circa.
foto 5foto 6Quando sono completamente raffreddati fate fondere il cioccolato a bagnomaria e immergete i biscotti a metà disponendoli man mano su piatti o vassoi ricoperti di carta forno per non farli attaccare. Fate raffreddare e indurire bene il cioccolato per qualche ora anche riponendoli, se occorre, in frigorifero.

 

Cavatappi di farro con pesto leggero di carote

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Quante volte capita di rientrare a casa tardi stanchi e con poca voglia di cucinare? Aprire il frigo e trovare solo un paio di pomodori e due carote mezze avvizzite? Pensare: va be’ mi faccio un veloce piatto di pasta con quello che trovo, senza troppe pretese…
E invece, magicamente, con soli tre ingredienti, viene fuori un piatto delizioso, saporito e leggero, per la serie: quando meno te lo aspetti!

Ingredienti per una persona:
80/100 g cavatappi di farro integrale
2 carote (preferibilmente non avvizzite ;-))
2 pomodori perini
1 spicchio d’aglio
olio EVO dal sapore deciso

Pelate i pomodori e tagliateli a pezzetti, tritate l’aglio, pelate e grattugiate le carote. Ponete tutto in una padella con un goccio d’acqua lasciate stufare coperto per non più di dieci minuti, il tempo che si ammorbidiscano le carote e si asciughi l’acqua. Trasferite poi al mixer e frullate insieme ad un cucchiaio di buon olio extra vergine d’oliva saporito.
Cuocete la pasta secondo le istruzioni e conditela col pesto di carote. Decorate a piacere con erbe fresche o con semplici fettine di carota cruda.

Spalmabile di soia

img_6499Ho sempre amato i formaggi freschi e morbidi, tipo crescenza, robiola & co. Questo spalmabile di soia è un po’ una via di mezzo tra la crescenza, il caprino e la robiola con la differenza (ormai lo sapete) che è ovviamente molto più leggero e digeribile perché ha un unico ingrediente di base, lo yogurt di soia! E’ inoltre ricco di fermenti e si presta a svariate preparazioni. Su crostini, tartine, bruschette, piadine, panini è perfetto, ma ottimo anche per mantecare i risotti, condire la pasta, arricchire le torte salate. Si può aromatizzare a piacere con spezie ed erbe aromatiche fresche o secche. Io, in questo caso ho messo il timo, la mia erbetta preferita, e l’ho gustato semplicemente su fette croccanti di pane integrale strofinate con uno spicchio d’aglio 🙂

Ingredienti:

500 g yogurt di soia bianco al naturale
il succo di mezzo limone
un bel pizzico di sale
erbe aromatiche a piacere

Il procedimento è semplicissimo! Mescolate lo yogurt col succo di limone e con il sale, mettetelo in un telo o tovagliolo pulito, meglio se bianco (io purtroppo non ce l’avevo e ne ho usato uno colorato… ma ben lavato con detersivo bio). Annodate il tovagliolo al manico di una paletta o cucchiaio di legno e appoggiate le due estremità in un contenitore abbastanza profondo che dovrà contenere il siero che scolerà dal tovagliolo. Riponetelo in frigo e lasciatelo scolare per almeno un paio di giorni, più lo lasciate scolare più denso diventerà. (Il siero potete utilizzarlo per innaffiare le piante o unirlo all’acqua negli impasti di pane e pizze.) Quando è pronto aggiustate di sale ed eventualmente aggiungete un altro po’ di limone. Arricchitelo a piacere con erbe e/o spezie.

Polpette di lenticchie in salsa di pomodoro

Queste polpette le ho create per mio padre che da due anni non mangia più carne (giuro che non ho fatto nè detto nulla di particolare per convincerlo, gli ho solo cucinato tante cose buone!). Non è mai stato molto amante della carne, ad eccezione però delle polpette al sugo, che, tra l’altro cucinava molto bene (ancora adesso il sugo di pomodoro che fa lui secondo me è imbattibile!). Queste polpettine non hanno nulla da invidiare a quelle di carne, anzi, come sempre succede con le “riproduzioni vegane” dei piatti “crudeli”, sono molto più buone, più sane e più leggere! Morbide ma compatte, ottime affogate nel sugo ma buonissime anche senza. Gli ingredienti e il procedimento sono più o meno gli stessi dei burger di fagioli rossi, con qualche piccola variazione.

Ingredienti per 7/8 polpette:
250 g lenticchie cotte
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
1 cucchiaino di senape
mezzo spicchio d’aglio
mezza cipollina piccola

30 g farina di mais fioretto

20 g farina di ceci

paprika dolce ed erbe secche miste (origano, timo, maggiorana, salvia rosmarino…)
farina di riso q.b. per impanare
Per la salsa di pomodoro:
500 g passata di pomodoro
1 spicchio d’aglio
1 pezzetto di cipolla
olio EVO
foglie di basilico fresco

Scolate bene le lenticchie e frullatele insieme al concentrato di pomodoro, la senape, l’aglio e la cipolla. Aggiungete la paprika e le erbe e date un’altra frullata. Versate il composto in una ciotola, aggiungete le farine e amalgamate bene. Assaggiate e regolate di sale, meglio se alle erbe. A questo punto l’impasto dovrà essere morbido ma lavorabile con le mani, formate delle sfere e schiacciatele leggermente a disco. Lasciatele riposare una mezz’oretta in frigo.
Nel frattempo preparate il sugo facendo dorare lo spicchio d’aglio e il pezzetto di cipolla interi in una padella con un po’ d’olio EVO. Versate la passata, coprite e lasciate sobbollire per una decina di minuti. Assaggiate, aggiustate di sale e se vi sembra troppo aspro aggiungete un pizzico di zucchero. Quando vi sembra pronto aggiungete alcune foglie di basilico, spegnete il fuoco e coprite.
Riprendete le polpette dal frigo e infarinatele. Scaldate una padella con poco olio e rosolatele per almeno 5 minuti da ciascun lato (devono formare una leggera crosticina e compattarsi un po’). Poi prendetele con una palettina e adagiatele nella padella col sugo (dal quale avrete tolto lo spicchio d’aglio, il pezzo di cipolla e le foglie di basilico), scaldate il tutto per qualche minuto e servite con insalatina e/o patate.

Pizza semintegrale con farina di grano duro e “besciarella” autoprodotta


Dopo la pasta fatta in casa un’altra grande soddisfazione: la pizza!
Allora, partiamo dall’inizio: è da una vita che voglio fare una buona pizza, ma con quale farina? E la mozzarella? Col solo pomodoro proprio non riesce a piacermi! Non volevo usare la farina di grano tenero 0 perchè troppo raffinata e l’integrale, con il suo vago sentore leggermente amarognolo, ottimo per il pane, non mi convinceva del tutto per la pizza. Ho pensato allora di mischiarla con la farina di grano duro (molto usata in Sicilia per pizze e focacce, come le tipiche “scacce” ripiene) che tra l’altro dà consistenza e croccantezza. Per quanto riguarda la mozzarella, la migliore soluzione è stata la più semplice: niente più che una besciamella piuttosto densa e insaporita con un po’ di dado vegetale. Vi assicuro che il risultato è stato davvero soddisfacente!

Ingredienti per due pizze grandi:
200 g farina di grano tenero integrale
300 g farina di grano duro
300 g acqua tiepida
8 g lievito di birra secco
un cucchiaino raso di zucchero di canna

40 g olio EVO
14 g sale
Per farcire:
500 ml latte di soia non dolcificato
40 g maizena
3 o 4 cucchiai d’olio EVO

1 cucchiaino di dado vegetale bio
400 g passata di pomodoro, origano

Sciogliere il lievito e lo zucchero in un pochino dell’acqua prevista e aspettare che si formi in superficie un patina schiumosa bianca (indica che il lievito si è attivato). Nel frattempo mischiare le due farine, il sale e l’olio e iniziare ad impastare con l’acqua. Poi aggiungere il lievito e continuare ad impastare energicamente per una decina di minuti, la pasta dovrà essere compatta e soda. Far lievitare coperta da un telo inumidito al riparo da eventuali correnti d’aria, io l’ho messa dentro il forno spento. Aspettare almeno un paio d’ore e comunque fino a quando avrà raddoppiato il suo volume. Trascorso questo tempo stenderla con un mattarello, disporla nelle teglie e lasciarla lievitare ancora un’oretta.
Intanto mettere la passata di pomodoro (consiglio la Mutti, per me è la migliore) in un colino a maglie strette per far scolare l’acqua contenuta in eccesso (si può anche evitare di farlo ma aiuta a renderla più concentrata e meno liquida). Poi preparare la “besciarella” facendo scaldare in un pentolino l’olio. Fuori dal fuoco aggiungere la maizena e amalgamare bene fino a formare una pastella. Rimettere sul fuoco e unire a poco a poco il latte mescolando energicamente per sciogliere i grumi (se ne dovessero rimanere dare una passata col minipimer). Unire il dado (il mio è biologico e 100% naturale), assaggiare per controllare la sapidità e far bollire a fiamma vivace un paio di minuti, poi spegnere il fuoco e fare intiepidire mescolando ogni tanto.
Condire le pizze con la passata, la “besciarella”, una generosa spruzzata di origano e infornare a 225 gradi per circa 10 minuti. A piacere un filo d’olio EVO a crudo.
E sì… da questo punto di vista sono proprio italiana, pasta e pizza per me sono irrinunciabili!

I bastoncini del Capitan Nemo

I famosi bastoncini di pesce hanno accompagnato l’infanzia di molti di noi. Questi, realizzati con tofu e alga nori, ne ricordano molto la forma e il sapore di mare, con la differenza che nessun pesce è stato ucciso per produrli (per questo li ho chiamati “del capitan Nemo”, che in latino vuol dire “nessuno” :-)). Tra l’altro, al posto del pesce pescato chissà dove e chissà quando, impanato con dubbi ingredienti, prefritto e congelato, questi sono ovviamente molto più sani e genuini e non sono neppure fritti! Insomma un piatto buono, leggero e appetitoso adatto a grandi e piccoli.

Ingredienti:
1 panetto di tofu da 200 g
3 fogli di alga nori
Per la marinatura:
1 cucchiaio di olio EVO
il succo di un limone
un pizzico di sale
Per l’impanatura:
60 g farina di ceci
120 g acqua
due pizzichi di sale
farina bianca q.b.
farina di mais q.b.
paprika dolce q.b.

Tagliate il tofu a bastoncini (a me ne sono venuti 11) e lasciatelo marinare per almeno mezz’ora. Nel frattempo tagliate i fogli di alga nori in 4 quadrati regolari e preparate gli ingredienti per l’impanatura: in un piatto la farina bianca, in un altro quella di mais addizionata a un po’ di paprika, in un altro ancora una pastella fatta amalgamando bene la farina di ceci e l’acqua con due pizzichi di di sale.
Trascorso il tempo di marinatura avvolgete ciascun bastoncino in un quadrato di alga ritagliando gli eccessi alle estremità. Se i fogli non si attaccano bagnateli con un po’ del liquido di marinatura (nella foto a sinistra i bastoncini avvolti prima di essere impanati). Lasciateli ancora riposare qualche minuto in modo che le alghe si ammorbidiscano e si attacchino bene al tofu e poi procedete con l’impanatura: passateli delicatamente prima nella farina, poi nella pastella di farina di ceci e infine nella farina di mais+paprika, facendo attenzione che l’alga non si stacchi.
Disponeteli su una teglia ricoperta di carta forno e unta d’olio. Rigirateli per bagnarli bene con l’olio altrimenti non formeranno la crosticina e infornate a 200 gradi per circa 20 minuti. Eventualmente girateli a metà cottura.
Servite caldi spruzzati di succo di limone e accompagnati da una fresca insalata alla quale potrete aggiungere i ritagli di nori avanzati.

Burger di fagioli rossi

Gli hamburger vegetali, di solito a base di soia, si trovano ormai facilmente in quasi tutti i supermercati e, se non si ha tempo di cucinare, sono una soluzione pratica e veloce. Ma se volete fare in casa dei sani e buoni burger di legumi provate questi. Li ho provati sia da soli con contorno di insalata sia dentro il panino (per me sempre integrale o multicereali, come quello che vedete nella foto) e mi sono piaciuti perchè rimangono piuttosto morbidi ma consistenti allo stesso tempo. Aggiungete una buona maionese veg e un po’ di ketchup e il gioco è fatto!

Ingredienti per 5 burger:
240 g fagioli rossi Red Kidney cotti (sostituibili con borlotti)
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
1 cucchiaino di senape
mezzo spicchio d’aglio
mezza cipollina piccola
30 g farina di mais fioretto
20 g farina di ceci
paprika dolce ed erbe secche miste (io ho usato origano, timo, maggiorana e rosmarino, ma vanno benissimo anche il mix per arrosti o le erbe di provenza)
una manciata di prezzemolo fresco
farina di grano per impanare

Frullate i fagioli ben scolati insieme al concentrato di pomodoro, la senape, l’aglio e la cipolla. Aggiungete la paprika e le erbe e date un’altra frullata. Versate il composto, che deve risultare cremoso ma non troppo, in una ciotola, aggiungete le farine e il prezzemolo tritato e amalgamate bene. Assaggiate e regolate di sale, meglio se alle erbe. A questo punto l’impasto dovrà essere morbido ma lavorabile con le mani (se così non fosse aggiungete altra farina o se è troppo duro e asciutto un po’ d’acqua di cottura dei fagioli). Se avete tempo lasciate riposare una mezz’oretta in frigo. Poi formate i burger con le mani e infarinateli leggermente. Scaldate una padella con poco olio e fateli cuocere almeno 5 minuti da ciascun lato (devono formare una leggera crosticina).

Fusilli “pik-pacchio” con grana di mandorle


La pasta artigianale Tenute della Riserva fa parte del ricco “bottino” che, insieme al cioccolato di Modica, il pistacchio di Bronte, la mandorla di Avola, il moscato di Noto e altre prelibatezze, ho portato con me dalle vacanze in Sicilia. Viene prodotta da alcuni miei amici con il grano duro dell’antica varietà Russello, coltivato nei loro terreni nei pressi della riserva naturale di Vendicari, tra Noto e Pachino. Gli stessi amici hanno anche aperto un grazioso ristorantino, Il Baglietto, con cucina vegetariana e di pesce, dove è possibile gustare la loro pasta e acquistarla. Se vi trovate in zona consiglio vivamente di andarci perchè si mangia davvero bene!
Si dà il caso che mia zia mi ha recentemente regalato un interessante libro intitolato: Cucina vegetariana e naturismo crudo – Manuale di gastrosofia naturista con raccolta di 1030 formule scelte d’ogni paese. E’ una raccolta di ricette vegetariane, vegane e crudiste scritta i primi decenni del ‘900 da Enrico Alliata, duca di Salaparuta, siciliano e pioniere della cucina veg in Italia. Per approfondimenti vedi qui.
Ho quindi pensato di dare un degno condimento all’ottima pasta in questione realizzando una delle ricette del duca e, avendo a disposizione i dolcissimi pomodorini dell’orto, ho scelto la “salsa pik-pacchio” che mi ha colpito per la sua semplice bontà e per il nome spiritoso. Visto che anche le mandorle e il sesamo fanno parte della tradizione culinaria siciliana, ho voluto arricchire e personalizzare il piatto con un saporito “grana” vegetale che non ha nulla da invidiare a quello tradizionale.

Ingredienti per tre persone:
270 g di fusilli di grano duro di ottima qualità (anche integrali)
1 Kg di pomodori belli maturi, rossi e dolci
1 cipolla bianca
1 spicchio d’aglio
3 cucchiai d’olio EVO 
una manciata di basilico fresco
una manciata di prezzemolo fresco

mezza bustina scarsa di zafferano
sale e pepe
per il grana di mandorle:
50 g di mandorle pelate
10 g di sesamo
sale

Sbollentate i pomodorini per un paio di minuti, scolateli, spellateli e tagliateli a pezzetti. Tritate la cipolla e fatela soffriggere nell’olio. Appena leggermente dorata aggiungete i pomodori, lo spicchio d’aglio intero che a fine cottura eliminerete, sale e pepe. Coprite e lasciate sobbollire a fuoco lento. A metà cottura circa aggiungete basilico e prezzemolo tritati finemente e lo zafferano (non troppo, non deve essere predominante). Lasciate addensare e restringere un bel po’ mescolando ogni tanto. Nel frattempo preparate il grana tostando i semi di sesamo in un padellino antiaderente per pochissimi minuti (attenzione a non bruciarli perché tendono a diventare amari!), e tritateli insieme alle mandorle e a un generoso pizzico di sale in un macina caffè o macina spezie fin quando il tutto assume la consistenza del grana grattugiato. Quando il sugo è pronto e ben ristretto cuocete la pasta e amalgamatela bene col condimento, impiattate e spolverate di grana guarnendo con foglie di basilico.
PS: Il grana vegetale con mandorle e sesamo è ottimo anche per condire altri tipi di pasta e per mantecare i risotti. Perfetto da spolverizzare su lasagne, paste al forno, parmigiana, ma solo a fine cottura dato che in forno rischia di bruciarsi facilmente.

Biscotti alla nocciola ricoperti di cioccolato

Le ferie sono finite e domani si rientra al lavoro… quando prende la tristezza bisogna coccolarsi con qualcosa di dolce e sfizioso, magari al cioccolato che tira su il morale. Non è detto però che i dolci più golosi debbano essere per forza grassi e pieni di zucchero. Questi biscotti ad esempio sono davvero goduriosi e al tempo stesso sani perchè senza zucchero e senza grassi aggiunti. Sono inoltre semplici da preparare e non necessitano di cottura in forno.

Ingredienti per 12 biscotti:

90 g nocciole tostate
6 fette biscottate integrali
6 cucchiaini di malto di riso
90 g cioccolato fondente

Tritate finemente le nocciole fino a ridurle prima a farina e poi, quando rilasceranno il loro olio, a pasta. Pestate nel mortaio le fette biscottate fino a sbriciolarle completamente, unitele alla pasta di nocciole, aggiungete il malto e amalgamate bene. Otterrete un impasto morbido e unto dal quale ricaverete 12 palline che schiaccerete per formare dei dischi rotondi. Lasciate rassodare in frigorifero per almeno mezz’ora.
Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, poi prendete i biscotti con delicatezza, immergeteli ad uno ad uno nel cioccolato fuso facendo attenzione a non romperli e disponeteli su un piatto grande ricoperto di carta forno che servirà a non farli attaccare. Fateli raffreddare e indurire bene in frigo per qualche ora.

Spaghetti di zucchine al pomodoro

Era da tempo che volevo provare questo piatto crudista che ho visto sul web in diverse versioni. Essendo finalmente arrivato il caldo, con le zucchine e i pomodori di stagione, nonchè un bel vaso di basilico in terrazzo, stasera mi sono decisa e il risultato è stato stupefacente! Tra l’altro se siete preoccupati per l’imminente prova costume è ideale per saziarsi e rinfrescarsi con gusto e poche calorie, senza bisogno di pentole e fornelli!

Ingredienti per due porzioni abbondanti:
3 zucchine grosse
300 g pomodori piccadilly
10 foglie di basilico
15 g mandorle (o pinoli)
1 spicchio d’aglio
2 cucchiai di olio EVO
sale q.b.

Lavate le zucchine e con l’apposito pelapatate dentellato (vedi foto a fianco) ricavate gli “spaghetti” passandolo per lungo. Alla fine dovrà rimanere solo il torsolo centrale con i semi che potrete utilizzare per altre preparazioni. Preparate il sugo frullando grossolanamente i pomodori con il basilico, le mandorle, l’aglio, l’olio e un pizzico di sale. Salate leggermente gli spaghetti di zucchine, unite il sugo e mescolate bene nei piatti. Guarnite con basilico fresco e servite subito.

Gelato di banana


Con il caldo arriva la voglia di gelato, fresco, cremoso e dolce, ma quanta panna, quanti grassi, zuccheri e calorie!
Per una sana alternativa che è anche etica e golosa provate il gelato di banana, se userete banane molto mature (con la buccia quasi nera per intenderci) non ci sarà nessun bisogno di zucchero e avrete un gelato super cremoso che in quanto a golosità che non ha nulla da invidiare a quelli tradizionali!
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Ingredienti per 2 coppe grandi o 3 piccole:

3 banane grandi molto mature
(le mie del commercio equo e solidale)

il succo di un’arancia piccola e dolce
cacao amaro in polvere q.b.
(il mio del commercio equo e solidale)

cannella in polvere q.b.

Tagliate le banane a rondelle sottili e riponetele in un contenitore nel freezer per almeno 24 ore, devono ghiacciare completamente. Dopodichè mettetele in un mixer (se sono molto attaccate fra di loro fatele a pezzi con le mani) insieme al succo d’arancia e iniziate a frullare prima ad intermittenza e poi continuativamente, mescolando ogni tanto con un cucchiaio. Quando la consistenza diventa cremosa e liscia come quella del gelato mettete nelle coppette e spolverate sopra cacao o cannella a piacere. E’ ottimo anche al naturale guarnito con una fetta d’arancia o rondelle di banana.
IMG_4930Con questa ricetta ho vinto il contest “IoCucinoEquo” promosso da Altromercato , è stata la ricetta più votata nella categoria Dessert!
Il premio era un abbonamento digitale alla rivista Cucina Naturale e un graditissimo pacco di prodotti assortiti Altromercato.

Il pesce felice (paté di ceci e capperi)


Se volete “stupire i vostri ospiti con effetti speciali” preparategli questo “pesce felice”! Io ho usato un patè di ceci che ha un sapore molto simile alla salsa tonnata ma volendo i ceci si possono sostituire con le patate lesse o addirittura usare un classico purè di patate denso aromatizzato a piacere.

Ingredienti:
Per il patè:

240 g di ceci cotti ben scolati
2 cucchiai di tahin (crema di sesamo)
3 cucchiai di maionese veg
1 cucchiaio di senape dolce
1 cucchiaio scarso di capperi sotto sale

il succo di mezzo limone
mezzo spicchio d’aglio (fac.)
Per la decorazione:
una carota
una zucchina
timo o origano secco

Dissalate i capperi sciacquandoli bene e mettendoli a bagno in un po’ d’acqua per almeno un’ora. Poi frullate tutti gli ingredienti fino a formare una crema/purè piuttosto densa (eventualmente aggiungete un filino d’acqua). Adagiatela al centro di un piatto ovale e dategli la forma di un pesce aiutandovi con le mani per definire i contorni e con il dorso di un cucchiaino per livellare la superficie. Pulite bene le eventuali tracce che rimangono ai lati del piatto.
Tagliate la carota a metà per lungo e poi a mezze rondelle, con un pelapatate tagliate la buccia verde delle zucchine a strisce sottili. Usate le mezze rondelle di carota per fare le squame e le strisce di zucchine per i contorni, la testa e la coda. L’occhio è un cappero ma va bene anche un’oliva. Spolverate le squame-carote con un po’ di timo o origano e condite a piacere con un filo d’olio EVO. Servite freddo come antipasto. Il sapore ricorda molto quello del patè di tonno ed è perfetto da spalmare sui crostini di pane.

Crocchette di patate al forno


Croccanti fuori e morbide dentro, di solito si friggono ma sono buonissime anche al forno, e non c’è alcun bisogno di uova nell’impasto. Inoltre si possono aromatizzare a piacere con spezie ed erbe aromatiche fresche o secche.

Ingredienti per 15/20 crocchette:
600 g di patate
40 g circa di farina di ceci
erba cipollina e/o prezzemolo fresco
pangrattato
sale alle erbe

olio EVO

Bollite le patate in acqua con tutta la buccia, scolatele, sbucciatele e lasciatele raffreddare completamente.  Passatele con lo schiacciapatate, aggiungete un po’ di sale alle erbe in base ai gusti e abbondante erba cipollina o prezzemolo fresco tritati (ma anche tutti e due!). Impastate bene e formate con le mani delle piccole crocchette. Fate una pastella semiliquida con la farina di ceci e circa 80 ml d’acqua, bagnatevi le crocchette e passatele poi nel pangrattato.
Versate un po’ d’olio in una teglia ricoperta di carta forno, fatevi rotolare le crocchette in modo che l’impanatura si impregni uniformemente di olio (non troppo ma un po’ ci vuole altrimenti non si forma la crosticina croccante). Infornate a 200 C° fino a doratura.