Quinoa agli asparagi e cipollotti

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Finalmente ho acquistato dei buoni asparagi italiani a prezzo abbordabile e avevo intenzione di fare una vellutata con i porri (simile a questa ma senza patate). Poi però ho trovato degli ottimi cipollotti di Tropea IGP e ho pensato di abbinare un cereale: riso, miglio
17990186_1027079597425992_330745509821373685_oo quinoa? La scelta è caduta su quest’ultima ma vanno benissimo anche gli altri due, il procedimento non cambia (solo se usate il riso integrale si allungano i tempi di cottura ma per il resto è uguale).
Adoro le ricette con pochissimi ingredienti e in questa ce ne sono solo tre!
Il procedimento però non è proprio semplicissimo in quanto ho trattato e cotto le varie parti delle due verdure in modo diverso.

Riassumo qui i passaggi (che troverete nella ricetta spiegati nel dettaglio):
– Ho preparato un brodo vegetale con gli scarti della pulizia di asparagi e cipollotti.
– Ho tagliato a rondelle gli asparagi (mettendo da parte le punte ) e i gambi e le foglie dei cipollotti, cotti insieme e frullati per fare una salsa.
– Ho stufato in padella la parte restante dei cipollotti (la parte bianca, ovvero il cipollotto vero e proprio) con le punte degli asparagi tenute da parte.
– Cotta la quinoa nel brodo preparato in precedenza con gli scarti.
– Mescolato la quinoa con le punte di asparagi cotte in padella.
– Servito insieme alla salsa.

Ecco la ricetta nel dettaglio:

Ingredienti per 2 persone:
160 g di quinoa (sostituibile con miglio o riso integrale)
un mazzo di asparagi da 500 g
2 cipollotti di Tropea (o normali) piuttosto grossi (peso circa 200 g)
olio evo, sale qb

20170419_175858Lavate gli asparagi, tagliate via un pezzettino della base (duro e terroso) e con un pelapatate affilato spelatene il gambo fino a circa un terzo dalla base, conservando gli scarti.
Pulite i cipollotti togliendo la foglia esterna. Preparate un brodo vegetale con 700 ml d’acqua, gli scarti degli asparagi, la foglia esterna dei cipollotti e mezzo cucchiaino di sale, facendolo bollire a fuoco lento con coperchio per circa 15 20170419_182740minuti.
Nel frattempo tagliate gli asparagi a rondelle, mettendo da parte le punte, e stufateli in un pentolino con un cucchiaio d’olio insieme alla parte verde dei cipollotti tagliata a pezzettini (praticamente tutto il gambo e le foglie). Aggiungete un mestolo di brodo di asparagi (quello che avete preparato dagli scarti), 20170419_190727coprite e lasciate cuocere fin quando il tutto sarà morbido e il liquido quasi asciugato. A quel punto frullate molto bene con un minipimer a immersione fino ad ottenere una crema/salsa più liscia possibile.
Sciacquate molto bene la quinoa in un colino a maglie strette sotto l’acqua corrente e mettetela a cuocere in un pentolino insieme a 500 ml del brodo preparato (filtrato), con coperchio e a fuoco lento, fin quando sarà cotta e il brodo del tutto asciugato (ci vorranno circa 20  minuti).
Nel frattempo affettate i due cipollotti  (la parte bianca rimasta) e stufateli in una padella con un pizzico di sale e un cucchiaio d’olio, quindi aggiungete le punte degli asparagi che avete tenuto da parte e pochissima d’acqua (circa 50 ml) lasciando cuocere fin quando saranno morbide ma non sfatte.
A questo punto versate la quinoa cotta nella padella e mescolatela al condimento di cipollotti e punte di asparagi. Impiattate distribuendo la salsa sul fondo dei piatti e sopra la quinoa. Io ho decorato con fiori di trifoglio, raccolti nelle aiuole vicino casa mia 🙂 ma vanno bene anche fiori di erba cipollina o di tarassaco, margheritine, primule o quello che trovate nei prati primaverili ^_^

Le erbe aromatiche in cucina

erbe-aromaticheFanno parte della nostra tradizione di cucina mediterranea ma non tutti le usano o sanno come abbinarle, parlo di ERBE AROMATICHE come TIMO, MAGGIORANA, ERBA CIPOLLINA, SALVIA, ROSMARINO, ANETO, FINOCCHIETTO, ALLORO, MENTA, MELISSA… Sono buone e fanno bene in quanto contengono interessanti proprietà nutritive: il timo è ricco di calcio e ferro, il rosmarino di omega 3, l’origano di acido folico e omega 3, la salvia di calcio, la maggiorana di ferro. I loro olii essenziali aiutano la digestione e i loro aromi danno gusto e ci permettono di usare meno sale nelle pietanze. La maggior parte erbesono molto facili da coltivare anche in vaso sul balcone o in terrazza. Il timo e il rosmarino, ad esempio, sono resistenti, durano tutto l’anno e hanno bisogno di pochissima acqua. Le altre sono per lo più stagionali e in inverno se c’è molto freddo appassiscono ma rinascono in primavera per tornare rigogliose fino all’inverno successivo. Tralasciando il basilico, il prezzemolo e l’origano che sono le più universalmente note e utilizzate, ecco una serie di consigli e suggerimenti su come usare, abbinare e valorizzare le erbe aromatiche mediterranee

TIMO: Ricorda vagamente l’origano ma è moooooolto più buono, soprattutto se usato fresco (quello secco che si trova in commercio non è il massimo, meglio coltivarlo in vaso ed eventualmente seccarlo in casa). Sta molto bene con carote, zucca, pomodoro ma anche con le noci! Qui trovate diverse ricette, lo uso tantissimo 🙂 Da provare anche il timo-limone o timo-limonato, una varietà il cui aroma ricorda molto la scorza di limone.
ERBA CIPOLLINA: consigliata a chi non digerisce o non gradisce il sapore della cipolla perché è simile ma molto più delicata. Si taglia a coltello o con una forbice ma non si trita (perché ne uscirebbero tutti i succhi disperdendosi nel tagliere). Ottima per insaporire salse a base di yogurt, maionese o veg-formaggi freschi autoprodotti (crudisti di anacardi, ricotta cagliata di latte di soia, vegrino spalmabile di yogurt ecc). Da’ un tocco fresco e decorativo se aggiunta direttamente sul piatto in risotti, zuppe, vellutate e minestre. Trovate qui alcune ricette. E’ la mia erba preferita al secondo posto dopo il timo 😀
MAGGIORANA: fa parte della stessa famiglia dell’origano ed è buona sia fresca sia secca. Fresca si abbina bene con piselli e zucchine (e le sue foglioline sono anche molto decorative), secca con cavoli cappucci e verze. Muore d’inverno e “risorge” in primavera”.
ROSMARINO E SALVIA: Sono resistenti e durano tutto l’anno (soprattutto il rosmarino). Perfetti per patate e zucca al forno e, insieme all’origano, nella farinata di ceci oppure per burger, polpette, tofu, tempeh, seitan e in tutti i secondi piatti vegani a cui si vuol dare un aroma che ricordi la carne (sarà anche brutto da dire ma è così!) Trovate qui tante ricette dove potete utilizzarli. Attenzione a dosarli bene perché hanno un sapore forte e potrebbero risultare un po’ invadenti. Le foglie di salvia sono ottime anche infarinate e fritte.
ALLORO: Pianta resistente, le foglie fresche in frigo in un contenitore ben chiuso durano più di un mese, altrimenti si possono far seccare. Si usa nella cottura dei legumi e nelle zuppe a base di legumi per renderli più digeribili e dare sapore. Si può aggiungere in tutti i soffritti di cipolla anche insieme a carote e sedano (ad esempio nel ragù di lenticchie o di soia). Si abbina benissimo con la zucca e le verdure dolci e con spezie come curry e curcuma (qui un bel po’ di ricette dove uso l’alloro)
ANETO E FINOCCHIETTO: Entrambi hanno un caratteristico aroma di finocchio e stanno benissimo nel risotto agli agrumi (vedi ad esempio questa ricetta) e nell’insalata con le arance. Ottime per insaporire salse a base di yogurt (tipo tzaziki) e veg.formaggi freschi autoprodotti (vedi erba cipollina)
MENTA e MELISSA: sono erbe molto “fresche” che stanno bene in piatti dolci e salati. Da aggiungere ad esempio alle macedonie estive con il melone, per ghiaccioli e sorbetti, the e tisane ma anche con il cioccolato! Nei piatti salati danno un tocco di freschezza alle verdure dolci come carote e piselli.
Questi sono i miei suggerimenti, sta poi a voi provare, sperimentare e trovare le vostre combinazioni preferite 🙂 Sicuramente il consiglio che vi do’ è: non fatevele mancare e usatele il più possibile (e abituate i bimbi ad apprezzarle 😉 )

Foto ricette dal libro “Bimbo Sano Vegano”

couscous speziato

GRAVIDANZA – Primi – Couscous con verdure al curry, paprika e curcuma – pag 75

spaghetti broccoletti

GRAVIDANZA – Primi – Spaghetti di farro ai broccoli con grana vegano -pag 76

polpette fagioli con salsa carota zenzero 2

GRAVIDANZA – Secondi – Polpette di fagioli rossi con salsa di carote allo zenzero – pag 77

 

 

 

 

 

 

tofu strapazzato

GRAVIDANZA – Contorni – Tofu strapazzato alla curcuma con peperoni e olive – pag 78

 

 

 

 

insalata di finocchi, arance e radicchio

GRAVIDANZA – Contorni – Insalata di finocchi, arance e radicchio con pistacchi – pag 79

crepes con azuki

GRAVIDANZA – Piatti unici – Crepes con patè di azuki al sesamo ed erba cipollina – pag 80

 

couscous di cavolfiore

GRAVIDANZA – Contorni – Couscous di cavolfiore e broccoli con melograno e goji – pag 78

 

 

zuppa verza e piselli

GRAVIDANZA – Piatti unici – Zuppa di verza e piselli allo zenzero con quinoa – pag 81

 

 

crema dolce azuki

GRAVIDANZA – Dolci – Crema dolce di azuki e mandorle – pag 81

tartufini pistacchi

GRAVIDANZA – Dolci – Tartufini ai pistacchi – pag 82

 

 

 

risotto radicchio da cambiare

ALLATTAMENTO – Primi – Risotto al radicchio e noci – pag 84

burger ceci

ALLATTAMENTO – Secondi – Burger di ceci e peperoni al timo – pag 85

polpette tofu crude

ALLATTAMENTO – Secondi – Polpettine di tofu senza cottura ai semi di lino e sesamo – pag 86

insalata pere e noci

ALLATTAMENTO – Contorni – Insalata misticanza con pere, noci e ribes – pag 88

torta salata 2

ALLATTAMENTO – Piatti Unici – Torta salata di brisé, con spinaci, tofu e pomodori secchi – pag 88

tartufini fichi mandorle e carruba

ALLATTAMENTO – Dolci – Tartufini ai fichi secchi, mandorle e carruba – pag 90

croccante sesamo 2

ALLATTAMENTO – Dolci – Croccante di sesamo – pag 91

crema di mandorle

6 MESI – Semi e frutta secca – Crema di mandorle – pag 96

formaggino yogurt di soia

9-11 MESI – “Formaggino” di yogurt di soia – pag 105

crema di cachi alla carruba

9-11 MESI – Spuntini dolci – Crema di cachi (o banane) alla carruba – pag 107

burger di lenticchie

12 MESI-1 ANNO – Secondi – Burger di lenticchie – pag 112

crema carote e noci

12 MESI-2 ANNI – Contorni – Crema di carote e noci – pag 113

crema barbabietola e anacardi

12 MESI-2 ANNI -Cont. -Crema di barbabietola e anacardi-pag 144

farifrittata

3-5 ANNI – Secondi – Farifrittata con asparagi (o fagiolini) – pag 119

polpettine di tofu saporite

3-5 ANNI – Secondi – Polpettine di tofu al forno – pag 120

spaghetti zucchine

3-5 ANNI – Contorni – Spaghetti di zucchine al pomodoro – pag 120

pasta al ragù di lenticchie

3-5 ANNI – Piatti Unici – Maccheroni al ragù di lenticchie rosse – pag 122

cotolette di melanzane

3-5 ANNI – Contorni – Cotolette di melanzane al forno – pag 121

pizza batata 1

3-5 ANNI – Piatti Unici – Pizza di batate con crema “formaggiosa”di cannellini e pomodorini – pag 122

veghella

3-5 ANNI – Dolci – Raw-Veghella ovvero crema spalmabile di nocciole e cacao – pag 123

risotto porri e spinaci

6-10 ANNI – Primi – Risotto ai porri e spinaci – pag 126

tofu in padella

6-10 ANNI – Secondi – Fettine di tofu marinate e arrostite in padella – pag 127

cotolette seitan 2

6-10 ANNI – Secondi – Cotolette di seitan – pag 128

raw_violi

6-10 ANNI – Contorni – “Raw-violi” di zucchina al pomodoro – pag 128

cannelloni zucca

6-10 ANNI – Piatti Unici – Cannelloni alla zucca – pag 130

tagliatelle di carote

6-10 ANNI – Contorni – Tagliatelle di carote al pesto di semi di canapa e prezzemolo – pag 129

ciambella

6-10 ANNI – Dolci – Ciambella gluten-free al cacao e cocco – pag 132

frollini 1

6-10 ANNI – Dolci – Biscotti frollini – pag 133

Come rendere gustoso e saporito il tofu – CINQUE RICETTE

ioDopo ben 4 post dedicati alla fiera SANA e al Veganfest di Bologna, eccone finalmente uno con tante belle ricettine… 🙂 Proprio in occasione della fiera ho tenuto presso lo stand della rivista Funny Vegan un cooking show che aveva come titolo: “Come rendere gustoso il tofu”. Eh sì perché i prodotti innovativi e particolari ci piacciono, amiamo i formaggi vegetali di tutti i tipi e i superfoods ma… non dimentichiamoci delle basi, che ancora pochi conoscono in tema di buona e sana cucina vegan. Ad esempio il tofu, chi è alle prime armi di solito compra una marca qualsiasi, apre la confezione, lo assaggia e…. lo butta nella spazzatura! La verità è che, sebbene sia volgarmente detto “formaggio di tofusoia”, il tofu non è un formaggio, ovvero non si mangia così al naturale come i formaggi! Se a qualcuno piace, ben venga certo, ma si tratta a mio avviso di un alimento di base, che va marinato, insaporito, frullato, saltato, stufato, arrostito, strapazzato… insomma CUCINATO! E, magicamente, assumerà tutti i sapori e gli aromi che sapremo dargli perché è un prodotto UMILE, che si piega al nostro volere e acquisisce il sapore che vogliamo/sappiamo dargli con la nostra abilità e fantasia.

Ecco le prime 3 ricette, semplicissime:
IMG_6384– Tofu strapazzato: Affettate una cipolla e fatela stufare in padella con un po’ d’olio EVO, aggiungete 100 g circa di carote a julienne (sostituibili con peperoni a tocchetti), coprite, versate poca acqua e lasciate che si ammorbidiscano. Unite quindi 200 g di tofu sbriciolato con le mani e lasciate insaporire per qualche minuto. Aggiungete curcuma a piacere e un paio di cucchiai di tamari. Olive a rondelle, pomodori secchi a pezzetti ed erbe aromatiche (origano, maggiorana, salvia, prezzemolo, rosmarino) non sono indispensabili ma consigliati.
IMG_6390– Patè di tofu alle olive: Tagliate a pezzi 250 g di tofu e fatelo bollire per 5 minuti circa. Scolatelo, fatelo raffreddare e frullatelo insieme a 80 g circa di olive verdi pesate senza nocciolo, 2 cucchiai di aceto di mele, 2 cucchiai di olio EVO e 4 o 5 cucchiai d’acqua. Varianti: sostituite le olive (la metà o anche il totale) con capperi sott’aceto oppure con pomodori secchi sott’olio, aggiungete aglio ed erbe aromatiche a piacere. Ottimo spalmato su pane, crostini, crackers, piadine, cruditè di verdure o per condire la pasta
IMG_5412– Ripieno per torte salate: Cuocete e insaporite a piacere le vostre verdure preferite (spinaci, bietole erbette, broccoletti, zucchine e piselli), alla fine aggiungete del tofu sbriciolato con le mani amalgamandolo alle verdure e dando un tocco di sapore in più con lievito alimentare in scaglie. Ecco un ottimo ripieno per quiche e torte salate. In pratica il tofu in questo caso prende il posto della ricotta che normalmente si usa e il lievito alimentare in scaglie sostituisce il parmigiano.

Chi vuole invece cimentarsi con preparazioni più particolari trova sul blog qui altre ricette interessanti. Da provare anche il tofu affumicato, che a differenza di quello al naturale è buono da mangiare anche così com’è, magari aggiungendolo a insalate e verdure cotte, ai risotti, alla pasta e a tutti i piatti a cui si vuole dare un tocco fumé.

Ma veniamo alle 2 ricette che ho mostrato durante il mio cooking show al Sana di Bologna. La prima è in realtà una variante di questa già pubblicata diverso tempo fa:
Copia di tofu 2– Tofu marinato alle erbe aromatiche e arrostito:
(per 4 persone) Tagliate 250 g di tofu a fettine sottili e fatele marinare per qualche ora (da 6 a 8 ore meglio se in frigo) insieme a 2 cucchiai di tamari, 2 cucchiai di olio EVO e tante erbe aromatiche secche a piacere, io ho usato: origano, rosmarino, maggiorana, timo, erba cipollina, salvia. Trascorso il tempo di marinatura arrostite le fettine in una padella antiaderente insieme al loro liquido di marinatura, disponendole su un unico strato, fin quando formano una crosticina croccante. Servite caldo. Ringrazio La Buona Terra Bio per avermi gentilmente fornito gli ottimi e fragranti mini crackers che ho utilizzato per servire gli assaggi durante il cooking show.

Il tofu può essere usato anche per preparazioni dolci, ad esempio come base per cheese cake, tiramisù, ma anche semplicemente per creme dolci di ogni tipo (per le quali si può usare anche il “silken tofu” o tofu vellutato, ma non è indispensabile). Ecco la mia, ottima per farcire torte, crepes o anche da spalmare su pane e fette biscottate:
tofu– Crema dolce di tofu al cacao e nocciola
Fate bollire 200 g di tofu tagliato a pezzettoni per 5 minuti, scolatelo, fatelo raffreddare e poi frullatelo con un minipimer insieme a 30 g di cacao (anche crudo), 100 g di sciroppo d’agave, 60 g di crema (o burro) di nocciole (la trovate online o nei supermercati biologici ben forniti), 5 cucchiai di succo di mela puro, mezzo cucchiaino raso di vaniglia in polvere. In alternativa alla crema di nocciole potete anche usare pari quantità di nocciole tostate o sgusciate ma dovrete prima ridurle a crema meglio se con un macina caffè o macina spezie, altrimenti rimarranno granulose (vedi ad esempio la ricetta della veg-nutella). Ringrazio Vegan Green Love che mi ha gentilmente fornito alcuni degli ingredienti che ho utilizzato al cooking show tra cui il burro di nocciole, il cacao crudo nonché le bacche di goji e le banane essiccate per decorare.

 

Fiera Sana e Veganfest 2015 – PRODOTTI

Il Sana è sempre stato una vetrina importante per le aziende che propongono prodotti innovativi nel campo del biologico e del naturale. Eccone alcuni fra quelli che ho visto.
pasta di ceciChi ama la pasta come me non potrà non essere incuriosito da paste alternative a base ad esempio di farine di legumi, senza glutine e dall’alto valore proteico oltre che ricche di fibra. Ne ho viste di varie marche e realizzate con diversi tipi di legumi ma segnalo in particolare la Libré Bio della Govi Farm, con sola farina di ceci, presentata e assaggiata allo stand di Funny Vegan. Consigli per il condimento: sugo al pomodoro e olive o crema di zucca al rosmarino.sabrina
Nuova e originale la pasta Sabrina, con farina di grano germogliato, la cui particolarità consiste nel fatto che può anche fare a meno della cottura tradizionale e diventare quindi una pasta crudista in modo che non perda le sue preziose proprietà. Basta tenerla immersa in acqua tiepida per circa mezz’ora e condirla con sughetti crudi a piacere oppure, nel formato “lasagnette”, farla ammollare direttamente nel condimento. Sabrina Nazzari, cuoca e ideatrice del prodotto, ha tenuto un cooking show allo stand di Funny Vegan con dimostrazione e degustazione. Ricorda un po’ la pasta integrale di farro, veramente buona!
aglioIn un piccolo stand di un’azienda spagnola ho visto e assaggiato l’aglio nero fermentato che pare sia un vero e proprio “superfood”: la fermentazione raddoppia il contenuto di antiossidanti e di fosforo e ne potenzia le proprietà benefiche ma allo stesso tempo annulla il forte odore e sapore che a molti dà fastidio aumentandone la digeribilità. Il gusto è delicato e quasi dolciastro, peccato sia ancora molto difficile trovarlo in Italia.nutella
Per gli amanti dei veg-formaggi sfiziosi ma sani segnalo quelli crudisti di RawFun a base di anacardi, mentre ai più golosi consiglio sicuramente la crema spalmabile alle nocciole Teo & Bia, gusto pieno e corposo con soli tre ingredienti: nocciole, cacao e zucchero di canna. Notevole la gamma di biscotti vegani prodotti da Veganocongusto, biscottiben 10 tipi diversi di cui 4 senza glutine, in più crostatine di frolla con varie marmellate, insomma l’imbarazzo della scelta.
E sempre a proposito di prodotti innovativi, quest’anno, oltre al consueto premio Sana Novità, assegnato in base alla votazione del pubblico, c’è stato anche il premio Coup de Coeur, che le tre blogger ufficiali della manifestazione hanno conferito al prodotto che le ha “colpite al cuore” per Straveg bio Dnabiooriginalità e innovazione. Per il settore alimentazione io ho scelto lo StraVeg bio di Dnabio, un preparato per crema vegetale spalmabile gluten free, a base di riso, frutta secca, erbe aromatiche e spezie, con sale rosa dell’Himalaya. Si prepara in un minuto aggiungendo solo acqua e olio d’oliva. L’ho scelto per la velocità di preparazione, che lo rende adatto a chi ha poco tempo da dedicare alla cucina, e per la lunga conservazione. Infatti a differenza dei formaggi e creme vegetali fresche che vanno tenute in frigo e sono a breve scadenza, ha una durata di 12 mesi a temperatura ambiente. Sano e buono in tutte e tre le varianti di gusto: erba cipollina, mediterraneo e orientale.
Nel prossimo post vi parlerò del mio cooking show allo stand di Funny Vegan (e sì, perché oltre a fare la blogger/reporter della fiera ho anche trovato il tempo di tenere un cooking show 😉 ). Niente prodotti particolari ma solo il buon vecchio tofu, che però ancora pochi sanno cucinare e insaporire nel modo giusto. Vi svelerò tutti i segreti per renderlo gustoso e vi darò due ricette, una salata e una dolce. A prestissimo!

Intervista a Stefano Momenté

foto MomentéHo avuto occasione di incontrare Stefano alla fiera SANA di Bologna dove ha tenuto un’interessante conferenza insieme a Sara Cargnello sui benefici del crudismo (vedi questo post in proposito) e ho avuto il piacere e l’onore di intervistarlo.
E’ uno dei pionieri dell’alimentazione vegana e crudista in italia, giornalista, scrittore, editore, grafico e consulente pubblicitario, nel mondo della comunicazione dal 1985, giornalista dal 1988. Nel 2001 ha fondato Vegan Italia (associazione nazionale per una corretta informazione sul veganismo/vegetarismo), in seguito sito informativo, ora nuovamente associazione.
Ha lanciato il circuito Ristoranti Verdi ed è stato per anni membro di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana. Promuove la scelta vegana con conferenze, corsi, seminari, articoli, libri. Veganitalia Cooking School è la sua scuola di cucina itinerante per la diffusione della cultura vegan e crudista.foto libri Momenté

So che sei un “veterano” dello stile di vita vegan, come hai iniziato questo percorso e perché?
Ormai sono passati quasi 30 anni. Avvenne a causa di un malessere interiore che avevo da un po’ di tempo e non riuscivo a spiegarmi. E ad un’illuminazione. Era il febbraio 1985. Rientrando a casa un giorno mi resi conto, guardandoli entrambi, che la mia amata cagnolina era esattamente uguale al coniglio spellato sul tavolo della cucina. Che senza peli e pelle sarebbero stati davvero identici. Così siamo tutti nell’essenza. Non ci sono categorie. L’etica è stata perciò la molla che mi ha obbligato a decidere e mi ha convinto sempre più, nel tempo, di aver fatto la scelta giusta.

Sei conosciuto soprattutto come autore di libri sull’alimentazione vegetariana, vegana e crudista ma svolgi anche un’intensa attività divulgativa con la tua associazione Vegan Italia, ce ne parli un po’?
Vegan Italia nasce nel settembre 2001. Dapprima come semplice sito informativo, poi come associazione. Ha come sede la rete. La sua attività si svolge principalmente attraverso questo potente mezzo di diffusione. Ma non solo. Cerca in tutti i modi di promuovere un’informazione completa, libera, critica e consapevole, per dare a chiunque la possibilità di decidere senza preconcetti e chiusure in merito allo stile di vita e all’alimentazione da seguire. Per fare ciò,Vegan Italia attinge a tutte le fonti possibili, raccogliendo documenti, studi e statistiche e provvedendo alla loro diffusione, fornendo anche consigli e suggerimenti a tutti coloro che ne fanno espressa richiesta. Da qualche anno Vegan Italia, sempre per gli stessi motivi, è anche scuola di cucina. Una scuola di cucina un po’ particolare, perché parliamo molto anche di nutrizione e lifestyle.

Cosa consiglieresti ad un onnivoro che per ragioni etiche e/o di salute, vuole diventare vegano? Meglio un passaggio graduale o un cambiamento netto?
E’ squisitamente caratteriale. Alcune persone decidono di passare al veganismo in modo drastico. Altre preferiscono un approccio più graduale. La seconda modalità permette di effettuare una transizione più fisiologica e dà il tempo di provare molti nuovi modi di soddisfare le esigenze nutrizionali. Ovviamente mi riferisco soprattutto al lato alimentare.
L’obiettivo è apportare dei cambiamenti facilmente sostenibili nel tempo, che siano anche nutrizionalmente corretti. Per cominciare si può analizzare la propria dieta, preparando una lista dei cibi che si consumano abitualmente. Tra questi si identificano i cibi a base vegetale considerandoli come punto di partenza. Con i cibi preferiti si può programmare il consumo di un pasto vegano più volte in una settimana, aumentando man mano che si riesce a rivisitare le proprie ricette preferite a base di carne. Lo spezzatino, ad esempio, può essere preparato usando fagioli, seitan o tofu al posto della carne; la carne del ragù può essere sostituita con seitan o verdure saltate in padella.Si possono cercare nuove ricette nei libri di cucina e provare nuovi prodotti nei negozi di alimenti biologici.

Uno dei tuoi libri si intitola “Figli Vegan”, perché secondo te è bene educare i figli sin da piccoli ad un’alimentazione vegana e qual è la tua esperienza di genitore?
Le diete vegetariane e vegane soddisfano pienamente le esigenze nutrizionali di bambini e ragazzi. Non lo dico io, ma l’Associazione dei Dietisti Americani (ADA) che lo ripete nelle sue posizioni biennali dal 1987. Ovviamente ci vuole attenzione. Ma recenti ricerche rivelano addirittura, ad esempio, che le diete vegane per bambini superano addirittura le dosi raccomandate per molti nutrienti e come i bambini vegani abbiano un introito più elevato di fibre e ridotto di grassi totali, grassi saturi e colesterolo rispetto ai bambini onnivori. Le accuse di provocare carenze proteiche, vitaminiche (B12 e D) e di sali minerali (Calcio, Ferro e Zinco) mosse a tali diete da alcuni medici sono dovute a casi sporadici, segnalati nella letteratura medica, di bambini malnutriti per ignoranza o per fanatismo ideologico dei genitori. Al contrario un’alimentazione vegana equilibrata, anche se differisce dai canoni dietetici più seguiti, non è affatto contraria alle indicazioni dietetiche espresse da organismi nazionali, quale l’Istituto Nazionale della Nutrizione, attraverso i Larn (Livelli di assunzione raccomandati dei nutrienti) e internazionali quali l’Organizzazione Mondiale per la sanità, attraverso il Codice Europeo contro il Cancro. Tali indicazioni si riferiscono, in particolare, all’opportunità di una riduzione percentuale di grassi di origine animale, di un contenimento nell’assunzione di proteine animali e di una corretta assunzione di oligoelementi, fibre vegetali e polisaccaridi complessi.
In merito ai miei figli, loro, al contrario di me, hanno un’alimentazione a base vegetale dalla nascita. Sono sempre stati benissimo e la loro pediatra (che non ha mai saputo di questa scelta) ha sempre valutato i loro parametri perfettamente nella media. Ora, mio figlio, che ha quasi quindici anni, ed è vegano, è alto 1.85.

l tuo libro “Solo Crudo”, scritto insieme a Sara Cargnello, parla di crudismo vegan, perché è consigliabile e quali sono i benefici per la salute?
Il crudismo consiste nell’eliminazione di qualunque cottura degli alimenti. Il crudista, infatti, assume solo cibi crudi. Questo per conservare intatti tutti i valori nutritivi dei cibi, che con la cottura si impoveriscono di alcune delle componenti fondamentali per una buona e corretta nutrizione. I vantaggi del crudismo sono molteplici: le vitamine e i sali minerali presenti negli alimenti restano intatti, la digestione viene stimolata, l’intestino ripulito, l’organismo viene disintossicato e idratato. Nella sua forma più perfetta ed eletta, il crudismo esclude ogni alimento animale.

Non pensi che un’alimentazione 100% crudista sia un po’ estrema e difficile da seguire con costanza soprattutto in inverno? Che ne pensi ad esempio di sostituire uno dei due pasti principali con sola frutta (integrando magari anche con un po’ di frutta secca, noci e semi) e riservare all’altro pasto cereali integrali, legumi e verdure cotte e crude?
Non è difficile. Crudo non significa freddo. Si possono preparare delle deliziose zuppe crudiste, riscaldate fino ai 40 gradi, quindi senza arrivare alla cottura e gustarle calde. Ma va benissimo anche quanto proponi tu. L’importante è inserire quanto più crudo possibile nella propria dieta.

Ultimamente si parla spesso di ritornare alla nostra originaria natura di “animali” erbivori e frugivori, è anche vero però che l’uomo si distingue dagli altri animali perché ad un certo punto supera la natura e crea la cultura. Come sostiene Michael Pollan nel suo libro “Cotto”, nasce così l’atto del cucinare che trasformando la natura in cultura ci caratterizza come esseri umani, tu cosa ne pensi?
Che cultura non supplisce a natura. Noi possiamo imparare a cucinare, possiamo anche mangiare sassi se vogliamo, ma la nostra natura di frugivori resta tale. Se mangiamo in modo inadeguato alla lunga i danni si fanno. Ma questo è dimostrato dalla lunga lista di patologie con le quali gli umani combattono.

Ci dai una tua ricetta preferita, cotta o cruda che sia?
Una cotta, molto semplice. Una delle mie preferite.
Pennette sabbiate, un primo semplice, veloce e gustoso. Per 4 persone.
350 gr di pennette lisce
crusca tostata o pangrattato (da tostare)
noce moscata, paprika, erba cipollina
shoyu, sale, olio extravergine d’oliva
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Una volta scolata rimetterla nella pentola con un filo d’olio, mescolare e aggiungere la crusca tostata o il pangrattato fatto tostare in un padellino con un po’ d’olio. Se ne aggiunge tanta quanto serve a dare un aspetto “sabbiato” alla pasta. Poi un pizzico di noce moscata, paprika a piacere, erba cipollina e una spruzzata di shoyu per legare il tutto. Mescolare e servire.

Grazie mille! Proveremo sicuramente la tua ricetta 🙂

Farifrittata di primavera con cipollotti e asparagi

IMG_6165Quando ho sperimentato la nuova pastella per crepes con farina di mais e di riso in aggiunta a quella di ceci (vedi il post precedente) ho pensato che dovevo assolutamente provarla per una bella “farifrittata”, ovvero frittata vegan senza uova ^_^ E, come immaginavo, si è rivelata vincente anche in questo caso. Ho solo aumentato un pochino le dosi di farina di ceci. Naturalmente potete sostituire i cipollotti con cipolle bianche o rosse e gli asparagi si possono omettere o sostituire con altre verdure come spinaci o zucchine.
Dalla foto forse la farifrittata vi sembrerà troppo sottile ma in realtà il trucco per ottenere una perfetta cottura è proprio questo, mettere l’impasto in una padella grande in modo che venga sottile, perché se troppo spessa il rischio è che si bruci fuori e resti cruda dentro! Provate e fatemi sapere cosa ne pensate 🙂 Naturalmente potete cuocerla anche al forno ma secondo me la vera frittata va fatta in padella, altrimenti è più una farinata!

Ingredienti per 2/3 persone:IMG_6167
50 g farina di ceci
20 g farina di riso
20 g farina di mais fioretto
150 ml acqua fredda
1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie (opzionale)
2 cipollotti grandi
1 mazzetto di asparagi sottili
1 manciata di prezzemolo fresco
olio EVO, sale, pepe

Preparate la pastella mescolando con una frusta le tre farine insieme, poi unite a poco a poco l’acqua e amalgamate bene in modo che non ci siano grumi. Lasciate riposare per almeno mezz’ora. Nel frattempo pulite e lessate gli asparagi interi in acqua leggermente salata. Affettate finemente i cipollotti (tutti interi, sia la parte bianca sia le foglie verdi) e fateli stufare in una padella antiaderente medio/grande insieme a un paio di cucchiai d’olio e una presa di sale. Quando saranno morbidi unite i gambi degli asparagi lessati tagliati a pezzetti (lasciate da parte le punte insieme ad un po’ di gambo) e fate insaporire. Lasciate intiepidire e unite i cipollotti e i gambi degli asparagi alla pastella di farine, aggiungete una presa di sale, una spruzzata di pepe, il prezzemolo tritato e, se volete, il lievito alimentare. Amalgamate bene l’impasto e versatelo nella stessa padella dove avete fatto stufare i cipollotti che sarà ancora unta d’olio, quindi non c’è bisogno di aggiungerne altro, o al massimo un goccino appena. Mi raccomando di scaldare benissimo la padella prima di versare l’impasto, uno dei segreti per una buona cottura e per evitare che si attacchi è proprio questo, la padella deve esse molto calda!
Disponete sopra le punte degli asparagi che avete lasciato da parte premendole leggermente e coprite con un coperchio lasciando cuocere a fuoco medio/basso. Dopo circa 10 minuti iniziate a staccare la frittata a poco a poco a partire dai bordi servendovi di una spatolina di plastica adatta lunga e flessibile (la stessa che si usa per le crepes). Quando vedete che è completamente staccata dal fondo, rigiratela servendovi di un piatto e fatela cuocere dall’altro lato per altri 5 o 10 minuti. Servite tiepida insieme ad fresca insalata.