Come fare un buon seitan in casa

IMG_5232Il seitan è un alimento molto proteico ricavato dal glutine di frumento, farro o kamut. E’ un valido sostituto della carne e si cucina esattamente allo stesso modo: spezzatino, scaloppine, cotolette, tritato per ragù ecc. Quello che si trova in commercio di solito è piuttosto costoso e secondo me non buonissimo, a volte è duro, gommoso e poco saporito. Sinceramente non ne faccio un grande uso, prima di tutto perché non ho mai amato molto la carne per cui non sento il bisogno di sostituirla, in secondo luogo perché il seitan, essendo puro glutine, potrebbe a lungo andare causare problemi di intolleranza per cui è meglio non abusarne. Io, grazie al cielo, non ho nessun tipo di problema, ma preferisco comunque non consumarlo troppo spesso, una o due volte al mese per me va benissimo. Se volete realizzare in casa un ottimo seitan, saporito e soprattutto morbido, questa è la mia ricetta. Consiglio di usare la farina manitoba perché è la più ricca di glutine, viene anche con altre farine come la 0 o quella di farro ma alla fine otterrete una minor quantità di seitan.

Ingredienti per 450 g circa di seitan:IMG_5234
1 kg farina manitoba 
600 g acqua
Per il brodo:
2 l d’acqua
una striscia di alga kombu

1 cm circa di zenzero fresco
50 g tamari (salsa di soia saporita)
una carota, un gambo di sedano, una cipolla
le foglie verdi ed esterne di un porro tagliate a pezzi grossi
un mazzetto di rosmarino, uno di salvia e uno di timo
4 o 5 foglie di alloro, una manciata di origano secco

IMG_5215Impastate la farina insieme all’acqua come per il pane o la pizza fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo. Mettetelo poi in una ciotola e copritelo d’acqua. Fate riposare per 4 o 5 ore. Poi riprendete la pasta e ponetela con tutta la ciotola dentro il lavandino sotto l’acqua corrente a getto moderato, impastando delicatamente con le mani. Questa è un’operazione un po’ lunga che però serve a lavare via tutto l’amido in modo che alla fine resterà solo la parte IMG_5217glutinosa. L’acqua nella ciotola sarà sempre bianca ma voi continuate ad impastare sotto il getto finché non diverrà quasi del tutto trasparente (armatevi di un po’ di pazienza perché ci vorrà per lo meno mezz’ora).
IMG_5219Otterrete alla fine la pasta glutinosa di seitan, sarà meno bianca rispetto all’impasto iniziale, molto elastica e un po’ viscida… controllate bene che non ci siano pezzi bianchi di amido rimasti all’interno.
Preparate il brodo unendo insieme tutti gli ingredienti in una IMG_5214pentola alta e capiente. Il segreto per un seitan saporito è fare un brodo saporitissimo, abbondate di erbe aromatiche fresche, sicuramente rosmarino, salvia, timo e alloro ma se ne avete altre ben vengano. Portate il brodo a bollore e lasciate sobbollire per almeno 10 minuti.
IMG_5221Nel frattempo procuratevi un canovaccio bianco pulito (non lavato con detersivi chimici, meglio se solo con sapone naturale di marsiglia), apritelo e mettete la pasta di seitan al centro. Poi chiudete il panno a fagotto come se fosse una specie di caciotta e legatelo in cima con dello spago da cucina. Immergetelo nella IMG_5223pentola col brodo bollente lasciando fuori la parte terminale del panno. Mettete su un coperchio e fate cuocere a fuoco moderato per circa un’ora assicurandovi che sia sempre sommerso. Poi spegnete il fuoco e quando il tutto si sarà raffreddato estraete il seitan, liberatelo dal panno e immergetelo “nudo” nel brodo di IMG_5228cottura lasciandolo ulteriormente insaporire per qualche ora, meglio se tutta la notte in frigo. Se lo tagliate a fette si insaporirà ancora di più. Si conserva in frigorigfero per qualche giorno sempre nel suo brodo di cottura ma potete surgelare le fette (senza brodo) separandole le une dalle altre con un po’ di carta forno, in modo da averle sempre a disposizione.

 

Intervista a Stefano Momenté

foto MomentéHo avuto occasione di incontrare Stefano alla fiera SANA di Bologna dove ha tenuto un’interessante conferenza insieme a Sara Cargnello sui benefici del crudismo (vedi questo post in proposito) e ho avuto il piacere e l’onore di intervistarlo.
E’ uno dei pionieri dell’alimentazione vegana e crudista in italia, giornalista, scrittore, editore, grafico e consulente pubblicitario, nel mondo della comunicazione dal 1985, giornalista dal 1988. Nel 2001 ha fondato Vegan Italia (associazione nazionale per una corretta informazione sul veganismo/vegetarismo), in seguito sito informativo, ora nuovamente associazione.
Ha lanciato il circuito Ristoranti Verdi ed è stato per anni membro di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana. Promuove la scelta vegana con conferenze, corsi, seminari, articoli, libri. Veganitalia Cooking School è la sua scuola di cucina itinerante per la diffusione della cultura vegan e crudista.foto libri Momenté

So che sei un “veterano” dello stile di vita vegan, come hai iniziato questo percorso e perché?
Ormai sono passati quasi 30 anni. Avvenne a causa di un malessere interiore che avevo da un po’ di tempo e non riuscivo a spiegarmi. E ad un’illuminazione. Era il febbraio 1985. Rientrando a casa un giorno mi resi conto, guardandoli entrambi, che la mia amata cagnolina era esattamente uguale al coniglio spellato sul tavolo della cucina. Che senza peli e pelle sarebbero stati davvero identici. Così siamo tutti nell’essenza. Non ci sono categorie. L’etica è stata perciò la molla che mi ha obbligato a decidere e mi ha convinto sempre più, nel tempo, di aver fatto la scelta giusta.

Sei conosciuto soprattutto come autore di libri sull’alimentazione vegetariana, vegana e crudista ma svolgi anche un’intensa attività divulgativa con la tua associazione Vegan Italia, ce ne parli un po’?
Vegan Italia nasce nel settembre 2001. Dapprima come semplice sito informativo, poi come associazione. Ha come sede la rete. La sua attività si svolge principalmente attraverso questo potente mezzo di diffusione. Ma non solo. Cerca in tutti i modi di promuovere un’informazione completa, libera, critica e consapevole, per dare a chiunque la possibilità di decidere senza preconcetti e chiusure in merito allo stile di vita e all’alimentazione da seguire. Per fare ciò,Vegan Italia attinge a tutte le fonti possibili, raccogliendo documenti, studi e statistiche e provvedendo alla loro diffusione, fornendo anche consigli e suggerimenti a tutti coloro che ne fanno espressa richiesta. Da qualche anno Vegan Italia, sempre per gli stessi motivi, è anche scuola di cucina. Una scuola di cucina un po’ particolare, perché parliamo molto anche di nutrizione e lifestyle.

Cosa consiglieresti ad un onnivoro che per ragioni etiche e/o di salute, vuole diventare vegano? Meglio un passaggio graduale o un cambiamento netto?
E’ squisitamente caratteriale. Alcune persone decidono di passare al veganismo in modo drastico. Altre preferiscono un approccio più graduale. La seconda modalità permette di effettuare una transizione più fisiologica e dà il tempo di provare molti nuovi modi di soddisfare le esigenze nutrizionali. Ovviamente mi riferisco soprattutto al lato alimentare.
L’obiettivo è apportare dei cambiamenti facilmente sostenibili nel tempo, che siano anche nutrizionalmente corretti. Per cominciare si può analizzare la propria dieta, preparando una lista dei cibi che si consumano abitualmente. Tra questi si identificano i cibi a base vegetale considerandoli come punto di partenza. Con i cibi preferiti si può programmare il consumo di un pasto vegano più volte in una settimana, aumentando man mano che si riesce a rivisitare le proprie ricette preferite a base di carne. Lo spezzatino, ad esempio, può essere preparato usando fagioli, seitan o tofu al posto della carne; la carne del ragù può essere sostituita con seitan o verdure saltate in padella.Si possono cercare nuove ricette nei libri di cucina e provare nuovi prodotti nei negozi di alimenti biologici.

Uno dei tuoi libri si intitola “Figli Vegan”, perché secondo te è bene educare i figli sin da piccoli ad un’alimentazione vegana e qual è la tua esperienza di genitore?
Le diete vegetariane e vegane soddisfano pienamente le esigenze nutrizionali di bambini e ragazzi. Non lo dico io, ma l’Associazione dei Dietisti Americani (ADA) che lo ripete nelle sue posizioni biennali dal 1987. Ovviamente ci vuole attenzione. Ma recenti ricerche rivelano addirittura, ad esempio, che le diete vegane per bambini superano addirittura le dosi raccomandate per molti nutrienti e come i bambini vegani abbiano un introito più elevato di fibre e ridotto di grassi totali, grassi saturi e colesterolo rispetto ai bambini onnivori. Le accuse di provocare carenze proteiche, vitaminiche (B12 e D) e di sali minerali (Calcio, Ferro e Zinco) mosse a tali diete da alcuni medici sono dovute a casi sporadici, segnalati nella letteratura medica, di bambini malnutriti per ignoranza o per fanatismo ideologico dei genitori. Al contrario un’alimentazione vegana equilibrata, anche se differisce dai canoni dietetici più seguiti, non è affatto contraria alle indicazioni dietetiche espresse da organismi nazionali, quale l’Istituto Nazionale della Nutrizione, attraverso i Larn (Livelli di assunzione raccomandati dei nutrienti) e internazionali quali l’Organizzazione Mondiale per la sanità, attraverso il Codice Europeo contro il Cancro. Tali indicazioni si riferiscono, in particolare, all’opportunità di una riduzione percentuale di grassi di origine animale, di un contenimento nell’assunzione di proteine animali e di una corretta assunzione di oligoelementi, fibre vegetali e polisaccaridi complessi.
In merito ai miei figli, loro, al contrario di me, hanno un’alimentazione a base vegetale dalla nascita. Sono sempre stati benissimo e la loro pediatra (che non ha mai saputo di questa scelta) ha sempre valutato i loro parametri perfettamente nella media. Ora, mio figlio, che ha quasi quindici anni, ed è vegano, è alto 1.85.

l tuo libro “Solo Crudo”, scritto insieme a Sara Cargnello, parla di crudismo vegan, perché è consigliabile e quali sono i benefici per la salute?
Il crudismo consiste nell’eliminazione di qualunque cottura degli alimenti. Il crudista, infatti, assume solo cibi crudi. Questo per conservare intatti tutti i valori nutritivi dei cibi, che con la cottura si impoveriscono di alcune delle componenti fondamentali per una buona e corretta nutrizione. I vantaggi del crudismo sono molteplici: le vitamine e i sali minerali presenti negli alimenti restano intatti, la digestione viene stimolata, l’intestino ripulito, l’organismo viene disintossicato e idratato. Nella sua forma più perfetta ed eletta, il crudismo esclude ogni alimento animale.

Non pensi che un’alimentazione 100% crudista sia un po’ estrema e difficile da seguire con costanza soprattutto in inverno? Che ne pensi ad esempio di sostituire uno dei due pasti principali con sola frutta (integrando magari anche con un po’ di frutta secca, noci e semi) e riservare all’altro pasto cereali integrali, legumi e verdure cotte e crude?
Non è difficile. Crudo non significa freddo. Si possono preparare delle deliziose zuppe crudiste, riscaldate fino ai 40 gradi, quindi senza arrivare alla cottura e gustarle calde. Ma va benissimo anche quanto proponi tu. L’importante è inserire quanto più crudo possibile nella propria dieta.

Ultimamente si parla spesso di ritornare alla nostra originaria natura di “animali” erbivori e frugivori, è anche vero però che l’uomo si distingue dagli altri animali perché ad un certo punto supera la natura e crea la cultura. Come sostiene Michael Pollan nel suo libro “Cotto”, nasce così l’atto del cucinare che trasformando la natura in cultura ci caratterizza come esseri umani, tu cosa ne pensi?
Che cultura non supplisce a natura. Noi possiamo imparare a cucinare, possiamo anche mangiare sassi se vogliamo, ma la nostra natura di frugivori resta tale. Se mangiamo in modo inadeguato alla lunga i danni si fanno. Ma questo è dimostrato dalla lunga lista di patologie con le quali gli umani combattono.

Ci dai una tua ricetta preferita, cotta o cruda che sia?
Una cotta, molto semplice. Una delle mie preferite.
Pennette sabbiate, un primo semplice, veloce e gustoso. Per 4 persone.
350 gr di pennette lisce
crusca tostata o pangrattato (da tostare)
noce moscata, paprika, erba cipollina
shoyu, sale, olio extravergine d’oliva
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Una volta scolata rimetterla nella pentola con un filo d’olio, mescolare e aggiungere la crusca tostata o il pangrattato fatto tostare in un padellino con un po’ d’olio. Se ne aggiunge tanta quanto serve a dare un aspetto “sabbiato” alla pasta. Poi un pizzico di noce moscata, paprika a piacere, erba cipollina e una spruzzata di shoyu per legare il tutto. Mescolare e servire.

Grazie mille! Proveremo sicuramente la tua ricetta 🙂

Couscous freddo con salsa al cetriolo e pomodorini

IMG_5661Visto che l’autunno non è ancora ufficialmente iniziato e approfittando di queste giornate calde e soleggiate di settembre vi propongo questo piatto freddo, ma molto gustoso. E’ una ricetta estiva, ma volevo sfruttare al meglio gli ultimi cetrioli e pomodorini dell’orto e, visto che fa piuttosto caldo, non me la sento ancora di lanciarmi tra zucche, funghi e cavoli … l’autunno e l’inverno sono lunghi, ci sarà tutto il tempo!
Potete servire questo couscous nei bicchierini come aperitivo o antipasto oppure come primo piatto accompagnato dalla salsa al cetriolo, che tra l’altro si adatta anche da sola ad essere gustata insieme a bastoncini di verdure crude e per condire insalate, pasta e cereali. Con questa ricetta saluto ufficialmente l’estate, ci vediamo l’anno prossimo! 🙂

IMG_5670Ingredienti per 2 persone:
Per il couscous:
100 g couscous integrale bio
2 cucchiai olio EVO

mezzo cetriolo sbucciato (circa 80 g)
5 o 6 pomodorini pachino
1 manciata di prezzemolo fresco
5 o 6 foglie di basilico
Per la salsa:
150 g cetriolo sbucciato pesato già pulito
1 cucchiaio scarso di succo di limone
20 g olio EVO
20 g mandorle pelate
15 g prezzemolo, 5 g basilico, sale q.b.

Preparate il couscous facendolo tostare qualche secondo in un pentolino insieme ad un cucchiaio d’olio, poi versateci sopra 150 ml di brodo vegetale bollente, coprite e lasciate gonfiare. Nel frattempo preparate le verdure per condirlo riunendo in una ciotolina il mezzo cetriolo tagliato a cubetti molto piccoli e i pomodorini a pezzettini privati dei semi. Unite il prezzemolo e il basilico tritati, un cucchiaio d’olio evo e un pizzico di sale. Dedicatevi poi alla salsa frullando insieme tutti gli ingredienti previsti. Quando il couscous si sarà intiepidito sgranatelo con una forchetta e unitelo alla dadolata di cetrioli e pomodorini, mescolate bene, aggiustate eventualmente di sale o di olio e lasciate raffreddare completamente. Servite il couscous con un coppapasta oppure nei bicchierini mettendo sul fondo due cucchiai di salsa e decorando con fettine di cetrioli, pomodorini e foglie di basilico e prezzemolo.

Sana 2014 e Veganfest – seconda giornata

novitàEd ecco il resoconto della seconda giornata della manifestazione bolognese, una domenica non meno ricca di eventi e, soprattutto, non meno affollata. Tanto per cominciare sono andata a votare i prodotti novità, che saranno sul mercato a partire dal 1 ottobre 2014. Tutti i visitatori possono votarli dopo averli visionati in un apposito spazio espositivo e se ne possono scegliere tre, uno per categoria: alimentazione, benessere e altri prodotti naturali. La premiazione sarà lunedì alle 16, sono curiosa di sapere chi vincerà, soprattutto per la categoria alimentazione e sul prossimo reportage che scriverò, che avrà come titolo “Visti al SANA, prodotti e curiosità”, vi svelerò per chi ho votato 🙂spezie
Il cooking show della giornata presso il Veganfest è stato tenuto dallo chef Giuseppe Coco, autore de Il pasto gentile e ha visto al centro dell’attenzione le spezie che, se da un lato sono ricche di sostanze benefiche dall’altro, se opportunamente dosate, arricchiscono i nostri piatti di profumi e aromi aiutando la digestione e consentendoci di usare meno sale. Abbiamo quindi visto come sia facile prepararsi in casa il proprio curry speziato e personalizzato, tostando le singole spezie una ad una per poi mescolarle, macinarle e riporle in un contenitore in modo da averle sempre a disposizione.
foto sanaUltima, ma direi prima per importanza e interesse, la conferenza tenuta da Stefano Momenté e Sara Cargnello presso lo stand di Macro Edizioni intitolata Crudo, succhi e frullati, vantaggi e benefici del raw food. Stefano è un giornalista e autore di numerosi libri sull’alimentazione vegana e crudista, uno dei pionieri del crudismo in Italia, e Sara è un’esperta food blogger crudista molto conosciuta in rete come Miss Vanilla. Entrambi ci hanno illustrato i grandi benefici per la salute di succhi, estratti e frullati di verdure, ortaggi e frutta fresca, un concentrato di vitamine, minerali e sostanze nutritive immediatamente assimilabili dall’organismo, adatti e anzi, vivamente consigliati, a tutti, anche a chi non segue un’alimentazione crudista, compresi i bambini.
bloggerE’ stato un magnifico week end, sono felice del successo della manifestazione ed è stato bello vedere che c’è tanto interesse per il biologico, la sana alimentazione, lo stile di vita sano e rispettoso per l’ambiente e per gli animali.
Ringrazio vivamente il Social Media Team del Sana che mi ha invitato come blogger ufficiale, Bologna Welcome per l’accoglienza e l’ospitalità e le mie simpatiche colleghe blogger, piacere di avervi conosciute! 🙂

Sana 2014 e Veganfest – prima giornata

Cimageome promesso ecco il primo reportage dal SANA di Bologna e dal VEGANFEST. La prima giornata è stata molto fitta di appuntamenti ed eventi vari, primo fra tutti quello che a mio parere era il momento più atteso della manifestazione: il convegno “La rivoluzione delle forchette vegan”, sull’ormai famoso The China Study di Colin Campbell, bestseller che ha spopolato negli Usa, ma anche in Italia, sull’importanza di una sana alimentazione 100% vegetale e integrale per imageprevenire e curare moltissime malattie. L’evento, organizzato da Macro Edizioni, era moderato da Red Ronnie (vegano da tanti anni) e ha visto l’intervento di ospiti come Michele Riefoli, autore del libro Mangiar sano e naturale e della dottoressa Michela De Petris, diventata recentemente famosa in seguito ad una sevizio tv delle Iene sulla possibilità di curare il cancro con una sana alimentazione vegetale. La sala era super gremita di gente, (c’era la fila fuori e non c’erano più posti neanche in piedi!) segno del grandissimo interesse che si sta sviluppando intorno a questi argomenti e io direi, ottimo così! L’arma più potente che abbiamo non solo per prevenire ma anche per curare tantissime malattie ha un nome molto semplice: alimentazione sana, totalmente vegetale e integrale, cosÌ ha ribadito il dott. Colin Campbell nella video intervista proiettata al convegno, anche se purtroppo gli interessi delle industrie farmaceutiche remano contro….
imageL’altro evento imperdibile della giornata è stato il cooking show del mitico chef Simone Salvini, introdotto da un altro grande della cucina veg: Pietro Leemann. Al Veganfest Salvini ha presentato il suo “Saluto alla bella stagione”, ovvero un gazpacho di pomodoro, anguria e fragole con maionese crudista di mandorle allo zafferano e olio al limone, magistralmente decorato con erbe aromatiche e petali di fiori eduli, inutile dire che era veramente squisito!image
Sempre dal Veganfest, la presentazione del libro Las Vegans di Paola Maugeri, famosa vj e giornalista musicale, vegana, animalista ed ecologista convinta, che ha raccolto in questo simpatico libro tutte le sue ricette preferite, abbinandole ciascuna ad una canzone “del cuore”.
La serata di ieri si è conclusa con una suggestiva passeggiata nel centro di Bologna, cittá che conosco poco ma imageche amo molto e una gradita cena vegana  da Fram, delizioso ristorantino di cucina naturale che ho davvero apprezzato, il tutto gentilmente offerto da Bologna Welcome.
Ora vado perché mi aspetta un’altra bella giornata densa di appuntamenti, a domani con il prossimo reportage! Quest’anno il Sana e il Veganfest mi sembrano ancora più grandi e più affollati, e direi che è un ottimo segno del sempre maggiore interesse della gente per questi argomenti.

Piadina integrale homemade con salsa tartara, fagiolini, pomodorini, mais ecc.

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Domattina presto parto per Bologna per seguire il SANA, Salone Internazionale del biologico e del naturale. C’ero stata anche l’hanno scorso (vedi questo post in proposito) e avevo trovato tutto molto interessante, soprattutto il VEGANFEST, grande padiglione all’interno della fiera, tutto dedicato al mondo vegan. Quest’anno però è diverso Testata6Bloggerperché sarò una delle blogger ufficiali della manifestazione e seguirò i vari eventi, conferenze, showcooking, presentazioni ecc. in tempo reale, commentandoli con post e foto sulla mia pagina Facebook. Ovviamente sul blog farò poi un bel reportage completo (magari anche due) sulla fiera e su ciò che mi ha colpito o che mi è piaciuto di più. Sono molto contenta di essere stata scelta, sarà certo una bella maratona, ma non vedo l’ora!
Ora vi lascio una ricettina semplice ma, come al solito, molto golosa (giusto perché stasera mi sentivo in vena di piadina romagnola, ovviamente autoprodotta e opportunamente rivisitata 🙂 ) e ci vediamo al SANA! Se non ci sarete seguitemi sulla pagina Facebook e sul blog!

Ingredienti per 4 piadine:
250 g farina integrale bio (anche di farro)
130 ml circa d’acqua tiepidaIMG_5656
1 punta di cucchiaino di bicarbonato oppure di cremor tartaro (o tutti e due)
7 g sale fino

Ingredienti per la salsa tartara:
una dose di maionese veg fatta secondo questa ricetta)
4 cetriolini sott’aceto (o in agrodolce)
1 cucchiaio di capperi sott’aceto
4 olive verdi denocciolate
un mazzetto d’erba cipollina
una manciata di prezzemolo fresco

Per le piadine:
Mescolate la farina col bicarbonato e/o il cremor tartaro e con il sale, poi unite a filo l’acqua impastando con le mani fino a formare un impasto bello morbido che farete riposare in una ciotola per mezz’ora ricoperto con un panno umido o da pellicola trasparente (per evitare che si IMG_5649secchi a contatto con l’aria). Trascorso la mezz’ora di riposo riprendete l’impasto e dividetelo in 4 palline da circa 100 g ciascuna, stendetele con un mattarello piuttosto sottili cercando di dare loro una forma più regolare possibile. Scaldate bene una padella a fuoco vivace e cuocete le piadine da entrambi i lati per pochi minuti bucherellandole con una forchetta facendo attenzione che non si brucino.
Per la salsa tartara:
Preparate la maionese secondo la ricetta che trovate qui lasciando la maionese nel boccale del minipimer o del frullatore. Poi unite i cetriolini e le olive a pezzetti e i capperi sciacquati e ben strizzati e date un’altra frullata. Ponete la salsa in un contenitore e unite l’erba cipollina e il prezzemolo tritati molto fini. Riponete in frigorifero fino all’utilizzo.
Farcite le piadine con abbondante salsa, foglie di lattuga, pomodorini, fagiolini cotti al vapore, olive a rondelle e chicchi di mais, ma potete variare le verdure a piacere.
PS: potete scegliere se farcire e chiudere le piade alla maniera classica oppure presentarle aperte su un piatto da mangiare con coltello e forchetta.

Dadolata saporita di tofu con fagioli azuki, prezzemolo e sesamo

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In genere, chi assaggia per la prima volta il tofu di solito lo trova orribile o per lo meno completamente insapore… In effetti il famoso “formaggio” di soia ha proprio la caratteristica di avere un gusto molto neutro, anche se spesso la marca fa la differenza, alcuni sono delicati e gradevoli, altri invece sanno proprio di cartone! Ma trasformare in pregio quello che a prima vista sembra un difetto è molto più facile di ciò che sembra, basta marinarlo o comunque insaporirlo a dovere con erbe, spezie e una buona salsa di soia (vedi ad esempio queste ricette) e diventerà buonissimo!
Anche i fagioli azuki, nonostante la loro facile digeribilità e ottime proprietà nutritive, sono, almeno secondo me, piuttosto insignificanti rispetto ad altri tipi di legumi molto più gustosi, ma, anche in questo caso, basta saperli insaporire nel modo giusto…
In questa ricetta di ispirazione macrobiotica ho voluto unire due ingredienti per così dire con “poca personalità” e, nonostante il mio scetticismo, ne è venuto fuori un piatto davvero saporito oltre che proteico e nutriente.

Ingredienti per 2/3 persone:
160 g tofu al naturale
160 g fagioli azuki cotti e ben scolati
2 cucchiai colmi di sesamo
2 scalogni
4 cucchiai olio EVO
2 cucchiai di tamari (salsa di soia saporita e senza glutine)
1 manciata di prezzemolo fresco
1 mazzetto di erba cipollina (opzionale)

Tagliate il tofu a dadini piccoli e mettetelo a marinare per almeno un’ora in una ciotola con il tamari e 2 cucchiai d’olio. Nel frattempo fate tostare i semi di sesamo per pochi minuti in un padellino rigirandoli spesso (sono pronti quando, provando a prenderli con un cucchiaio di metallo, non si attaccano più al cucchiaio). Una volta raffreddati potete pestarli leggermente in un mortaio, operazione che ne esalterà maggiormente il gusto.
Trascorso il tempo di marinatura del tofu tagliate a fettine sottili gli scalogni e fateli rosolare in una padella capiente con gli altri 2 cucchiai d’olio, un paio di cucchiai d’acqua e un pizzichino di sale fin quando diventano trasparenti, poi unite la dadolata di tofu con la sua marinatura e fate insaporire qualche minuto, poi gli azuki, il prezzemolo tritato, l’erba cipollina e per ultimo il sesamo. Servite decorando con foglie di prezzemolo.