Ragù di soia “alla bolognese”

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Non sono mai stata una fan sfegatata del ragù, devo però dire che questo supera le aspettative e soddisfa i palati più esigenti (anche chi è abituato al ragù di carne tradizionale). Perfetto per condire le lasagne e farcire i cannelloni, ma anche per una semplice pasta al volo. Le dosi sono abbondanti (per circa 6/8 persone) ma se non si utilizza subito dura almeno 4 giorni in frigo e volendo si può congelare. Ho preferito farlo con la soia disidratata anziché col seitan tritato in modo da non aggiungere altro glutine a quello della pasta quando andremo a condirla. Mi raccomando non dimenticate il rosmarino e l’origano, se dosati nel modo giusto sono loro a dare quel gusto che… sa proprio di ragù!

Ingredienti per 6/8 persone:
200 g soia disidratata in fiocchi
1,5 l brodo vegetale saporito
1 cipolla grande
1 carota grande
1 gambo di sedano bello lungo
1 foglia di alloro

800 ml passata di pomodoro
rosmarino e origano secchi q.b.
1 cucchiaino di zucchero di canna (fac.)

olio EVO, sale

Portate a bollore il brodo e buttateci dentro la soia, mescolate, coprite e lasciate sobbollire per 10 minuti. Poi spegnete il fuoco e lasciate riposare. Nel frattempo tritate la cipolla, la carota e il sedano a pezzettini piccoli e soffriggeteli nell’olio insieme all’alloro, aggiungete un pizzico di sale (che tirerà fuori i liquidi), abbassate il fuoco al minimo e coprite mescolando ogni tanto. Quando le verdure si saranno ben ammorbidite unite la soia che avrete ben scolato e strizzato dal brodo di cottura, mescolate e fate insaporire qualche minuto. Unite poi la passata di pomodoro e circa 200 ml d’acqua, coprite e lasciate sobbollire a fuoco medio per circa 15 minuti o fino a quando riterrete che si sia abbastanza ristretto. Se la passata di pomodoro vi sembra acidina aggiungete un cucchiaino di zucchero di canna. A fine cottura togliete l’alloro e aggiungete un pizzico di rosmarino e di origano. Regolate eventualmente di sale.

Pan di spagna all’arancia multiuso

Copia di dessert 2
Questo è il dessert che ho inserito nel menu degli ultimi corsi di cucina che ho tenuto a Rovereto e a Milano le scorse settimane. E’ un dolce semplicissimo, davvero facile da fare anche per chi si professa negato per i dolci, ma soprattutto è molto versatile e si presta a diverse varianti. Quando mi chiedono: “il pan di spagna senza uova? E cosa metti al posto delle uova?” Io rispondo: “nulla, delle uova non c’è alcun bisogno, basta il lievito IMG_4706per far lievitare i dolci!”.
Vi consiglio caldamente di provarlo finché si trovano le succose arance tarocco, ma volendo si può sostituire il succo d’arancia con un altro succo di frutta al naturale (ananas ad esempio) oppure un latte vegetale di vostro gradimento e persino con la semplice acqua per un gusto più neutro. La scorza tritata dell’arancia si può sostituire con quella del limone, disponibile in tutte le stagioni. Potete servire il dolce con una golosa crema al cioccolato come nella foto in alto (ricetta qui), oppure fare una classica ciambella, IMG_5303ottima per la colazione, o ancora dei simpatici muffin o cupcakes.

Ingredienti:
200 g farina T2 (semintegrale)
100 g fecola di patate
170 g zucchero di canna integrale

una bustina di lievito per dolci
100 ml olio di semi di mais
250 ml succo d’arancia (oppure altro succo di frutta al naturale o latte vegetale o acqua) 

vaniglia in polvere q.b.
3 pezzi di scorza d’arancia finemente tritata (sostituibile con scorza di limone)

Unite e amalgamate tutti gli ingredienti secchi: farina, fecola, zucchero, lievito, vaniglia, scorza (mi raccomando non grattugiate la scorza ma prelevate dei pezzi con un pelapatate e poi tritateli finemente a coltello su un tagliere, vedi in proposito questo post). Miscelate il succo (o il latte vegetale o l’acqua) e l’olio e versate a poco a poco sugli ingredienti secchi mescolando con una frusta fino ad ottenere un composto liscio e senza grumi. Versatelo in una teglia da 26 cm ricoperta di carta forno e infornate a 180 C° per circa mezz’ora (fate la prova dello stecchino per verificare che il dolce sia cotto all’interno). Lasciate raffreddare completamente prima di tagliare.

Farfalla di primavera

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Questa è una ricetta di Gennaro, il cuoco di Uscio&Bottega, il locale di Milano col quale ultimamente sto collaborando. E’ un piatto meraviglioso e artistico ma allo stesso tempo di facile e veloce preparazione, il sapore è piacevolmente dolce-salato, appena l’ho visto ho subito pensato: questo va sul blog! Col permesso di Gennaro ovviamente 🙂

Ingredienti per 4 farfalle:
2 cetrioliCAM00132

2 carote
1 mela verde
6 datteri 
1 manciata di uvetta
6 rapanelli
3 cucchiai di farina di grano germogliato
4 pomodorini

16 fette di limone e 16 fette di arancia 
salsa di fragole (fatta con fragole frullate insieme ad un po’ di sciroppo d’agave)
sale alle erbe, olio EVO, succo di limone, prezzemolo tritato q.b.

Con un pelapatate prelevate 20 fette di cetrioli e 20 di carote e fatele marinare per un’oretta con un po’ di succo di limone e un filo d’olio.
Nel frattempo preparate il ripieno frullando l’interno delle carote e dei cetrioli che è avanzato, la mela sbucciata, i datteri, l’uvetta e i rapanelli. Poi unite un po’ di farina per addensare (volendo la farina di grano germogliato si può sostituire con farina di mandorle o di grano saraceno germogliato). La consistenza dovrà essere cremosa. Aggiungete il sale alle erbe in modo tale che si senta il contrasto dolce-salato.
Quando le fette di cetrioli e di carote si saranno ammorbidite disponetele allineate e alternate sui piatti ma leggermente sovrapposte (5 fette di cetrioli e 5 di carote su ciascun piatto). Aiutandovi con una sac-à-poche distribuite la crema sulle fette formando un “cannolo” che incroci perpendicolarmente il verso delle fette, non al centro ma vicino ad un lato perchè poi dovrete arrotolare le fette tutte insieme e formare il corpo della farfalla. Sistemate il corpo della farfalla al centro del piatto e utilizzate le fette di limone e di arancia per le ali, i pomodorini per la testa e la salsa di fragole per le antenne e per decorare le ali (come nella foto). Ultimate con un filino d’olio (a giro sul piatto) e prezzemolo tritato.
Potete servire questo piatto a fine pasto come originale dessert.

Menu di Pasqua e proposte per Pasquetta

Non amo particolarmente le feste comandate (vedi il post sui menu di Natale), però se devo scegliere tra Natale e Pasqua scelgo sicuramente quest’ultima, perché la festa cristiana della Resurrezione celebra secondo me anche il risveglio della Natura dal letargo invernale, e noi con lei… Ecco quindi le mie 4 proposte di menu pasquali e qualche idea per pasquetta.

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Menu 1 – goloso quasi crudista
Antipasto: guacamole mediterraneo con tortilla chips integrali al forno
Primo: tagliatelle di carote viola con burro di mandorle e anacardi
Secondo: polpettine di carote e noci profumate al timo
Contorno: Couscous di cavolfiore
Dolce: finger food dolci con frutta secca, banane e arance
(PS: per un menu 100% crudo sostituite le tortilla chips con crackers crudisti)
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Menu 2 – fresca primavera

Antipasto: Gazpacho di pomodoro con maionese allo zafferano e olio al limone
Primo: Sformatini di miglio alle carote e noci profumati al timo fresco
Secondo: Seitan “stonnato”
Contorno: Insalata di patate, fagiolini e pomodori
Dolce: Cuore di pan di spagna al cacao con crema al cocco e salsa di fragole
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Menu 3 – leggero e delicato
Antipasto: Patè raw di sedano e prezzemolo servito con grissini alla canapa
Primo: Cavatappi di farro con crema di topinambur e cuori di carciofo trifolati
Secondo+contorno: Tofu al forno con insalata di carote e salsa di yogurt alle erbe
Dolce: Mousse al limone e mandorle
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Menu 4 – allegro e colorato

Antipasto: Il pesce felice (paté di ceci e capperi)
Primo: Risotto alle fragole e spumante
Secondo+contorno: Cheesecake salato di tofu alle olive
Dolce: Cupcakes cocco e cioccolato
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Ecco invece qualche proposta per la gita di Pasquetta:
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Quiche di veg-ricotta, zucchine e piselli
Panini integrali autoprodotti imbottiti con: burger di fagioli rossi, insalata, pomodoro e maionese veg, spalmabile di soia alle erbe aromatiche, insalata e pomodoro, hummus di ceci e verdure grigliate
Biscottini salati e grissinetti alla canapa sativa
Sformato di miglio e lenticchie
Farinata ligure di ceci
Bocconcini dolci alle uvette
Biscotti alla nocciola ricoperti di cioccolato

Sformatini di miglio alle carote e noci profumati al timo fresco

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Lo scorso 13 aprile si è svolto il primo corso di cucina vegan presso Uscio&Bottega, bellissimo locale di Milano con cui sto attualmente collaborando (gli altri due corsi saranno l’11 maggio e l’8 giugno). Oltre ad alcuni dei miei piatti classici, come la maionese veg, il patè di ceci e capperi e le polpette di lenticchie, ho proposto questi sformatini, inventati appositamente per l’occasione. Il miglio è indubbiamente il mio cereale preferito, personalmente lo amo molto anche al naturale, cotto con un po’ di brodo vegetale e condito solo con un filo d’olio, ma devo dire che in questa versione risulta particolarmente saporito e il connubio di carote, noci e timo fresco è assolutamente vincente! Se non avete il timo fresco potete usare anche quello secco ma il sapore non sarà lo stesso…

14589697_897490217051598_8146373287654056014_oIngredienti per 4 sformatini
200 g miglio
600 ml brodo vegetale
4 carote medie
2 scalogni
60 g gherigli noci tritate + 4 interi per decorare
una manciata di timo fresco
olio EVO, sale (anche alle erbe)

Sciacquate il miglio sotto l’acqua corrente in un colino a maglie strette, scolatelo bene e fatelo tostare in una casseruola con un cucchiaio d’olio, come per un risotto. Dopo uno o due minuti aggiungete il brodo, coprite e cuocete a fuoco bassissimo senza mai mescolare. Dopo circa 15 minuti dovrebbe essere cotto e il brodo completamente asciugato, se così non fosse aggiungete eventualmente un altro po’ di brodo.
Nel frattempo grattugiate le carote a julienne e fatele stufare in padella insieme agli scalogni tritati, un po’ d’olio e un po’ di sale (anche alle erbe), senza aggiungere acqua.
Quando il miglio è cotto e il brodo completamente asciugato (la consistenza dovrà essere quella di un risotto morbido) mescolatelo alle carote stufate e alle noci tritate grossolanamente. Unite le foglioline di timo, mescolate bene e create degli sformatini con dei coppapasta. Decorate con i gherigli di noci interi e qualche rametto di timo. Servite tiepido.

Cavatappi di farro con crema di topinambur e cuori di carciofo trifolati

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Sapevate che il farro (da cui deriva la parola “farina”) è il più antico tipo di frumento coltivato dall’uomo (antenato del grano duro)? Famoso per essere stato l’alimento base delle legioni romane è più digeribile del frumento e ha un maggiore contenuto proteico e minor quantità di glutine. E’ ottimo in chicchi (decorticato è da preferire al perlato che è più raffinato e povero di nutrienti), ma a me piace tantissimo anche la pasta di farro, ovviamente, anch’essa integrale. Sul numero ingredientiprimaverile della rivista Artemedica, con la quale collaboro ormai da circa 6 mesi (ne ho già parlato qui e qui), ho pubblicato questa ricetta, a corredo di un articolo a proposito di frumento, glutine e farro. Ho scelto un condimento con topinambur e carciofo, una radice e un fiore dal sapore in fondo simile ma più dolce e delicato il primo, più deciso e marcato il secondo, secondo me si sposano bene insieme!

Ingredienti per 2 persone:
140 g cavatappi di farro integrale (in alternativa vanno bene anche i fusilli)
300 g topinambur
3 carciofi medi con le spine
1 scalogno
1 spicchio d’aglio
una manciata abbondante di prezzemolo
un limone
olio EVO , sale

carciofi a bagnoRiempite una bacinella con acqua e il succo del limone (buttateci dentro anche i mezzi limoni spremuti). Raschiate bene i topinambur con un coltellino, lavateli e man mano immergeteli subito nell’acqua e limone per evitare che anneriscano. Tagliateli a cubetti e fateli rosolae in padella insieme allo scalogno affettato e un po’ d’olio. Poi copriteli a fino con acqua e lasciateli cuocere con coperchio fin quando saranno morbidi. Quando sono cotti e l’acqua di cottura quasi asciugata frullateli a crema aggiustando di sale. Nel frattempo pulite i carciofi ricavandone solo i cuori. Anche in questo caso immergeteli subito nell’acqua e limone per evitare che anneriscano. tagliateli in quarti, eliminate la barba interna, affettateli e trifolateli con un po’ d’olio insieme ad uno spicchio d’aglio tagliato a metà e privato dell’anima. Aggiungete un filino d’acqua se necessario. A fine cottura salate, unite il prezzemolo tritato e spegnete il fuoco. Cuocete la pasta al dente e servite nei piatti disponendo sul fondo uno strato di crema, poi la pasta e infine i carciofi. E’ importante che le tre parti di cui si compone il piatto restino distinte per poter assaporare meglio il contrasto dei gusti.

 

Biscottini salati e grissinetti alla Canapa Sativa

IMG_5263Alla fiera Fa’ la cosa giusta, oltre agli avocadi siciliani (vedi il post sotto), ho trovato anche la farina di semi di canapa, ovvero Canapa Sativa alimentare, una pianta mediterranea tutta da riscoprire, i cui semi hanno un ottimo contenuto proteico (essendo presenti tutti gli amminoacidi essenziali), acidi grassi omega 3 e omega 6 contenuti in proporzione ottimale, vitamina E e sali minerali (per maggiori info vedi qui). A differenza dei semi di lino che non mi fanno impazzire, il gusto dei semi di IMG_5287canapa lo trovo buonissimo, una via di mezzo tra noci e nocciole, con un lieve sentore di fieno…. Si possono acquistare come semi decorticati da aggiungere alle insalate, oppure sotto forma di olio o di farina da aggiungere agli impasti di pane, grissini, crackers e prodotti da forno. E’ proprio quest’ultima che ho voluto provare in questi biscotti salati e grissini con un ottimo risultato. All’aperitivo che ho organizzato recentemente da Uscio&Bottega a Milano hanno avuto un grosso successo, i biscottini proposti come finger food con un piccolo topping di veg ricotta alle erbe e i grissini per accompagnare il paté ceci e la maionese veg.
PS: Io ho usato la farina semintegrale ma va bene anche un mix tra farina 0 e farina integrale o anche solo integrale, a voi la scelta.

Ingredienti per circa una ventina tra biscotti e grissini:                                                  CAM00110CAM00118

170 g farina T2 (semintegrale)
25 g farina di semi di canapa
4 g sale
40 g olio EVO
80 g acqua
9 g lievito istantaneo per pizze e torte salate

In una ciotola capiente amalgamate la farina T2, quella di semi di canapa, il sale e il lievito. A parte mescolate l’olio e l’acqua e versateli sugli ingredienti secchi impastando bene con le mani. Dovrete ottenere un impasto morbido e leggermente unto, ma non appiccicoso. Dividetelo a metà e con un mattarello stendete una delle due metà ricavando una sfoglia non troppo sottile. Con delle formine ricavate dei biscottini e infornateli a 175 gradi per 10/12 minuti. Con l’altra metà staccate dei pezzetti dello stesso peso (ebbene sì io li peso uno per uno! Solo così verranno tutti uguali) e poi ricavate dei grissinetti non troppo lunghi e sottili altrimenti poi rischiano di rompersi. Infornate anche questi a 175 gradi per 15/20 minuti (controllate la cottura perché ogni forno è diverso).
PS. Volendo potete sostituire la farina di semi di canapa con semi di sesamo, chia o lino e aggiungere all’impasto del rosmarino secco o fresco tritato

Guacamole mediterraneo con tortilla chips integrali al forno

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Di solito quando dico che l’avocado non mi piace la gente mi guarda stranita: “ma come!? Io lo adoro! Lo mangio tutti i giorni! Non potrei farne a meno!” ecc. A me invece proprio non piace, ma sono gusti. E poi, essendo comunque un frutto tropicale che viene da lontano, farne un uso frequente o addirittura quotidiano non mi sembra molto etico (anche per le banane vale lo stesso discorso, infatti quando le compro scelgo sempre quelle del commercio equo e solidale). Alla fiera Fa’ la cosa giusta però (vedi in proposito il post CAM00079pubblicato sotto) ho trovato gli avocadi siciliani, cioè coltivati in Sicilia e commercializzati direttamente dal produttore. Così, non ho resistito alla tentazione di comprarli e, con mia sorpresa, il gusto e il grado di maturazione erano molto migliori di quelli tropicali che avevo finora assaggiato. Ho colto quindi l’occasione per lanciarmi in un ottimo guacamole (per chi non sapesse è una salsa tipica messicana a base di avocado che pare risalga al tempo degli Aztechi!). Ne ho fatto però una versione “mediterranea” con avocadi siciliani, pomodorini pachino dop, scalogno al posto della cipolla, succo di limone al posto del lime e prezzemolo al posto del coriandolo. Li ho accompagnati con delle tortilla chips, ovvero le classiche “patatine” messicane triangolari a base di farina di mais, ma in versione integrale e “light”, cioè cotte al forno senza olio anziché fritte… ugualmente croccanti e gustose ma molto più leggere!

Ingredienti per 2 persone
Per il guacamole
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2 avocadi piccoli o uno grande
il succo di mezzo limone
uno scalogno
un pizzico di sale
3 pomodorini pachino
una manciata di prezzemolo tritato
Per le tortilla chips
50 g farina mais fioretto
50 g farina integrale di grano tenero + q.b. per infarinare il piano di lavoro
2 cucchiai d’olio EVO
50 g acqua
3 g sale

un cucchiaino di paprika dolce
un pizzico di peperoncino piccante

Iniziate dalle tortilla chips amalgamando le due farine, la paprika, il sale e il peperoncino in una ciotola. Poi mescolate insieme l’olio e l’acqua e versate sopra gli ingredienti secchi impastando con le mani. L’impasto risulterà un po’ molle e leggermente appiccicoso ma non vi preoccupate, infarinate bene un piano di lavoro e stendetelo con un mattarello più sottile che potete (circa un paio di mm). Se si appiccica troppo aggiungete un altro pochino di farina. Ritagliate dei triangolini e disponeteli sulla placca del forno ricoperta di carta forno. Infornate a 200 g per circa 10 minuti, devono risultare croccanti e dorati. (controllateli spesso perché bastano un paio di minuti in più per farli bruciare!).
Mentre raffreddano preparate il guacamole sbucciando gli avocadi e schiacciandone la polpa in un piatto fondo con una forchetta (potete anche frullarli ma io preferisco la consistenza un po’ rustica). Unite il succo di limone, lo scalogno tritato finemente, il sale, i pomodorini tagliati a pezzettini molto piccoli e il prezzemolo tritato. Servite come antipasto, aperitivo o stuzzichino.