Crostata semintegrale al cacao con crema pasticcera di zucca e “ragnatela” di cioccolato

20161009_184418Non amo particolarmente Halloween, così come non impazzisco in generale per le “feste” (San Valentino, la festa della donna, la festa della mamma ecc.) però…. questo dolce lo volevo fare già dall’anno scorso e così quest’anno ho finalmente colto l’occasione 🙂
Ho pure comprato dei simpatici ragni pelosi e una zucchetta in ceramica (che è per la verità un porta candele ^_^ ). Si dà il caso tra l’altro che adoro i ragni e le ragnatele… e la zucca è il mio ortaggio autunnale preferito!IMG_7015

Ingredienti per una teglia rotonda da 26 cm
Per la frolla:
200 g farina 2 (semintegrale)20161009_200556
50 g farina integrale
15 g cacao amaro in polvere
130 g zucchero di canna integrale Dulcita
80 g latte di riso
70 g olio di mais
6 g lievito naturale per dolci (cremor tartaro+bicarbonato)

Per la crema:
500 g zucca delica pesata senza buccia
250 g latte di riso
4 cucchiai di sciroppo d’agave (sostituibile con sciroppo d’acero)
1/2 cucchiaino di vaniglia naturale in polvere
scorza di limone
Per la “ragnatela” di cioccolato:
50 g cioccolato fondente
1 cucchiaio di latte di riso

– Mescolate insieme in una ciotola la farina 2, quella integrale, il cacao amaro setacciato, lo zucchero e il lievito, quindi versate l’olio e iniziate ad impastare con le mani fino ad ottenere un composto sabbioso, poi unite il latte e continuate ad impastare fino ad arrivare ad una pasta morbida. Stendetela con un mattarello su un foglio di carta forno e con tutta la carta ponetela sulla teglia lasciando sotto la carta forno. Fate aderire bene la frolla al fondo della tortiera premendo bene con le dita anche sui bordi e soprattutto agli angoli. Bucherellatela con una forchetta e ricopritela con un foglio di carta alluminio sul quale avrete disposto uno strato bello fitto di fagioli secchi (serviranno con il loro peso a non far gonfiare e sollevare la frolla in cottura, il procedimento è uguale a quello descritto in questa ricetta). Infornate a 175 gradi per circa 20 minuti, poi estraete la tortiera dal forno, eliminate la carta stagnola con i fagioli e fate cuocere ancora in forno per altri 5/8 minuti. Toccandola con un dito il bordo dovrà essere bello duro mentre la parte centrale ancora un po’ morbida, si indurirà raffreddandosi. Fate raffreddare completamente e nel frattempo preparate la crema.
– Tagliate la zucca a pezzi e fatela bollire in un pentolino con il latte e un pezzo di scorza di limone intera. Quando la zucca sarà morbida e il latte completamente asciugato eliminate la scorza e frullate con un minipimer a immersione unendo la vaniglia in polvere e lo sciroppo d’agave. Se volete sentire maggiormente l’aroma del limone potete aggiungere un po’ di scorza grattugiata. Aggiustate e regolate eventualmente con altro sciroppo (dipende dalla dolcezza della zucca).
– Quando sia la crema sia la base della crostata saranno completamente fredde farcite la base con la crema livellandola bene. Fate poi fondere il cioccolato tagliato a pezzetti a bagno maria insieme al latte di riso. Lasciatelo intiepidire e mettetelo in una piccola pipetta (una bottiglina di plastica con un beccuccio bucato) oppure una sac à poche usa e getta dove avrete praticato un piccolissimo taglio in fondo in modo da far uscire il cioccolato a filo. Con molta attenzione e mano ferma partite dal centro e disegnate sopra la crema una spirale di cioccolato dal centro fino ai bordi. Poi con una bacchetta da sushi o la punta appuntita di un coltello tracciate delle linee a raggiera dal centro verso l’esterno. Otterrete così la “ragnatela” 🙂 Fate raffreddare e asciugare completamente il cioccolato per qualche ora prima di servire.
PS: Si conserva a temperatura ambiente meglio se coperta, la base risulterà bella croccante il giorno stesso ma si ammorbidirà molto il giorno successivo.

Tortino di patata dolce al cacao con salsa di pere alla vaniglia e chicchi di melagrana

IMG_6978 Le PATATE  DOLCI o americane o batate non appartengono alla famiglia delle solanacee come le patate comuni e non sono tuberi ma radici tuberose, hanno più fibre e meno amidi rispetto alle patate comuni e secondo me sono più interessanti dal punto di vista del gusto. IMG_7020Ce ne sono di tantissimi tipi e colori, le più diffuse in italia sono le arancioni e le beige/bianche. Per questa ricetta ho usato queste ultime che a mio parare sono più dolci e ricordano un po’ la castagna. L’abbinamento con il cacao nel tortino ci sta molto bene, la salsa vanigliata alle pere completa il tutto insieme al tocco di acidità del melograno. Tra l’altro si tratta di un dessert goloso sì ma leggerissimo, senza zucchero, glutine nè grassi aggiunti… per cui senza peccato! 😉 Presto vorrei usare le patate dolci per una ricetta salata magari con il grano saraceno e una crema di zucca speziata… mah, vedremo, stay tuned!
Apro una parentesi sulla vaniglia al naturale il cui prezzo ultimamente è aumentato tantissimo. Quella in polvere ahimè si trova solo nei negozi e supermercati bio tipo Naturasì, quella in bacche anche nei normali supermercati ma è comunque molto costosa. Se volete risparmiare un po’ e, soprattutto, fare un acquisto etico consiglio di ordinarla online come ho fatto io sul sito Nature Madagascar dove tra l’altro trovate tante altre spezie interessanti che provengono direttamente dai piccoli produttori e cooperative di agricoltori locali.

Ingredienti per 4 tortini:
1 grossa patata dolce beige dalla polpa bianca/grigia (peso circa 400 g)
70 g sciroppo d’agave (sostituibile con sciroppo d’acero)
15 g cacao amaro in polvere
1/2 cucchiaino da caffè di vaniglia naturale in polvere
50 g cioccolato fondente
Per la salsa:
2 pere Abate mature e dolci (400 g circa)
1/2 cucchiaino da caffè di vaniglia naturale in polvere
un pezzetto di scorza di limone bio

4 cucchiai di succo di mela puro
Chicchi di melagrana per decorare e dare un tocco di acidità (eventualmente sostituibili con frutti di bosco tipo ribes…)

Lavate bene e lessate la patata dolce in abbondante acqua fin quando provando a infilzarla con la forchetta sarà morbida. Scolatela e lasciatela intiepidire, quindi spellatela e pesatene 300 g. Passatela allo schiaccia patate e unite lo sciroppo, la vaniglia e il cacao setacciato, mescolate e impastate con le mani fino ad avere una pasta morbida. Ricavatene 4 pezzi di ugual peso e con l’aiuto di un coppapasta formate 4 tortini su una teglia rivestita di carta forno. Infornateli a 180 gradi per una ventina di minuti (devono essere belli asciutti e aver formato una leggera crosticina ma comunque ancora un po’ morbidi se provate a premerli col dito). Sfornateli e lasciateli raffreddare completamente prima di staccarli dalla carta forno (devono essere ben freddi altrimenti non si staccheranno facilmente!). Mentre raffreddano preparate la salsa: sbucciate le pere, tagliatele a pezzetti e ponetele in un pentolino con la scorza di limone intera e il succo di mela. Lasciate cuocere per 5 minuti con coperchio e poi scoperchiate alzando il fuoco per far asciugare il liquido di cottura quasi completamente (mescolate ogni tanto altrimenti rischiano di attaccarsi al fondo del pentolino). A questo punto togliete la scorza, aggiungete la vaniglia e frullate a immersione fino ad ottenere una salsa cremosa e liscia. Disponete sul fondo di ciascun piattino un’abbondante cucchiaiata di salsa, poi adagiate il tortino e completate con il cioccolato fuso caldo (precedentemente fuso a bagnomaria) e i chicchi di melagrana (o altra frutta leggermente acida).
PS: volendo al posto o in aggiunta alla salsa di pere potete guarnire con panna di cocco (vedi ricetta qui)

Veg-cheesecake alle fragole

fetta più tortaPer essere la prima volta che faccio una cheese cake (non solo vegan ma in generale di qualsiasi tipo) devo dire che il risultato è stato soddisfacente. Golosa, fresca e leggera, è perfetta come dessert ma adattissima anche per la colazione o la merenda. Il merito è però anche dei buoni prodotti bio della Pam Panorama che, gentilmente, mi ha omaggiato di una gradita selezione dalla sua nuova prodottilinea biologica (vedi in proposito anche questo post). Per questa ricetta ho utilizzato il Tofu al naturale, la Bevanda di soia, il Muesli ai frutti e la confettura Frutta da spalmare di fragola. Potete sostituire le fragole con mirtilli, lamponi, frutti di bosco o pesche abbinando la confettura di conseguenza.

Ingredienti per uno stampo da 18 cm (6 porzioni circa)

240 g muesli ai frutti bio Pam  Panorama
200 ml bevanda di soia bio Pam Panorama
4 g agar agar in polvere
250 g tofu bio Pam Panorama
100 g fragole pesate pulite + qualcuna per la decorazione
140 g sciroppo d’agave (o d’acero)
mezzo cucchiaino di vaniglia al naturale in polvere
scorza grattugiata di limone o d’arancia q.b.
200 g confettura bio di fragola Pam Panorama

etichettaPreparate la base frullando il muesli in un mixer prima a secco e poi aggiungendo 100 ml di latte di soia. Frullate fino ad ottenere una massa piuttosto compatta e un po’ appiccicosa che sarà leggermente dolce grazie alle uvette, i datteri, le banane e le albicocche essiccate contenute nel muesli. Distribuitela sul fondo di un piatto piano o piatto da torta dentro uno stampo ad anello da 18 cm circa. Schiacciate con le mani e livellate bene, poi riponete in frigo.
Nel frattempo frullate il tofu con lo sciroppo, i 100 g di fragole, la vaniglia e la scorza grattugiata. Versate gli altri 100 ml di latte di soia in un pentolino e scioglietevi l’agar agar, mettete sul fuoco e portate a bollore mescolando continuamente. Appena bolle versate subito nel contenitore del frullatore con il composto di tofu e date una frullata veloce. Versate quindi nello stampo sopra la base di muesli livellando bene e riponete in frigo per almeno un’ora o fin quando si sarà rassodato. A questo punto versate sopra la confettura, livellatela come al solito e lasciate riposare la torta ancora per una mezz’oretta in frigo. Decorate infine con fettine di fragole fresche, togliete delicatamente lo stampo e servite.

Tartellette integrali ai semi di lino con crema pasticcera di carote alla vaniglia e kiwi

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Come ho già scritto in post precedenti (vedi ad esempio questo) i corsi che sto frequentando alla Joia Academy, la scuola di cucina gourmet del ristorante vegetariano Joia di Milano, mi stanno dando tantissimi spunti e idee, oltre che preziosi insegnamenti tecnici.
Una delle ricette apprese durante la lezione sui dolci era una fantastica millefoglie integrale con crema pasticcera di carote. Sì avete letto bene, non “alle carote” ma proprio “di carote” ovvero gli unici ingredienti sono carote, scorza di limone, vaniglia, zucchero o altro dolcificante a piacere (io ho optato per lo sciroppo d’agave) e un goccino d’olio. Detto così magari può sembrare anche poco invitante ma credetemi, se non l’avete mai provata non potete capire quanto sia golosa! E incredibilmente simile per gusto, profumo e consistenza alla crema pasticcera tradizionale… anch’io, prima di assaggiarla non l’avrei mai creduto. Tra l’altro è leggerissima, l’avrei mangiata tutta a cucchiaiate!
Ho però cambiato la ricetta originale trasformando la millefoglie in tartellette di brisè croccanti e solo leggermente dolci, farcite con la sublime crema di carote e guarnite con spicchi di kiwi che fanno da contrasto dando un tocco di acidità.

Ingredienti per una decina di tartellette:
Per la brisé: 
130 g farina integrale
30 g semi di linoIMG_6728
40 g olio evo dal sapore delicato
70 g acqua
20 g zucchero di canna integrale di tipo Dulcita
1 pizzico di sale
Per la crema:
500 g carote pesate già pulite
2 cucchiai olio evo dal sapore delicato
1 bel pezzo di scorza di limone bio
1 cucchiaino da caffè di vaniglia naturale in polvere
50 g sciroppo d’agave
1 pizzico di sale
un paio di kiwi maturi ma sodi

Preparate la brisè mescolando insieme in una ciotola la farina, i semi, lo zucchero e il sale. Poi unite l’olio e iniziate ad impastare con le mani fino ad ottenere un composto “sbricioloso”. Versate quindi l’acqua a poco a poco fino ad ottenere una pasta morbida che avvolgerete nella pellicola e lascerete riposare per 20/30 minuti in frigo.
Nel frattempo grattugiate le carote e ponetele in una padella con i due cucchiai d’olio e il pizzico di sale (servirà a far uscire i liquidi), mescolate per circa un minuto a fuoco vivace, poi abbassate il fuoco al minimo, coprite con coperchio e lasciate stufare piano piano controllando ogni tanto che non si asciughi troppo ed aggiungendo poco per volta un goccio d’acqua (ma proprio un goccio alla volta, le carote non devono bollire ma stufare lentamente, solo così diventeranno dolci al punto giusto). Dopo circa 20 minuti aggiungete la scorza di limone intera e la vaniglia, coprite nuovamente e lasciate cuocere ancora per una decina di minuti, alla fine dovrete ottenere un composto asciutto. Togliete la scorza di limone e mettetelo nel bicchiere del minipimer a immersione insieme allo sciroppo d’agave frullando bene in modo da ottenere una crema morbida e liscia. Assaggiate e se vi sembra che l’aroma di limone non si senta abbastanza prelevate un pezzetto dalla scorza cotta insieme alle carote e frullatelo insieme alla crema.
Ponete la brisè su un foglio di carta forno e stendetela molto sottile (pochi millimetri). Con un coppapasta rotondo ricavate dei dischi che andrete a posizionare su dei pirottini per muffin rovesciati a testa in giù e unti leggermente d’olio con un pennello da cucina (il procedimento è lo stesso dei cestini che trovate in questa ricetta solo che in questo caso le tartellette avranno i bordi piuttosto bassi). Fate aderire bene il disco di brisè sui pirottini modellandolo con le mani, quindi bucherellatelo con una forchettina e disponete i pirottini a testa in giù su una teglia da forno infornandoli a 180 gradi per 15 minuti circa. Quando saranno cotti e leggermente bruniti sfornateli, lasciateli intiepidire e staccate con delicatezza le tartellette dai pirottini. Lasciatele raffreddare completamente, poi, poco prima di servire, farcitele con la crema di carote e guarnite con spicchi di kiwi (eventualmente sostituibili con altra frutta leggermente acida come fragole o frutti di bosco).
PS: consiglio di farcire i pirottini non troppo tempo prima di consumarli per evitare che la crema inumidisca troppo la base di brisè togliendole croccantezza.

Biscotti alle nocciole (senza glutine e senza zucchero)

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Un dolce da forno goloso senza glutine e senza zucchero è possibile? Assolutamente sì.  ioAl corso sui dolci senza glutine che ho tenuto presso l’Asilo dei Grandi abbiamo realizzato un buon pane integrale (ricetta qui), dei soffici muffin al cacao con gocce di cioccolato e aroma di arancia, dei pancakes con farina di castagne e questi ottimi biscotti. Croccanti e dolci al punto giusto, la mancanza dello zucchero non si sente per nulla e la nocciola si sposa benissimo con l’aroma della scorza di limone. Se poi volete provare una variante diversa, sostituite le nocciole con le mandorle e la vaniglia con la cannella ma non dimenticate la scorza. Io di solito la metto quasi sempre (alternando magari il limone con l’arancia o il mandarino quando è stagione), trovo che la sua nota fresca e profumata arricchisca di aroma tutti i dolci.

Ingredienti per 24 biscotti circa:
200 g farina di riso
80 g nocciole tostate (sostituibili con mandorle)
40 g farina di mais fioretto
80 g olio di mais
150/160 g sciroppo d’agave (in base al grado di dolcezza che preferite)
10 g lievito naturale per dolci
1/2 cucchiaino vaniglia in polvere (sostituibile con cannella)
scorza di limone bio grattugiata
granella di nocciole (o di mandorle) per decorare

Tritate finemente le nocciole con un mixer, poi unitele alle farine di riso e di mais, il lievito, la vaniglia e la scorza di limone. Mescolate insieme l’olio e lo sciroppo e versateli a poco a poco sul mix di ingredienti secchi impastando con le mani fino a formare una pasta molto morbida, omogenea e unta. Formate delle palline da circa 20 g ciascuna e disponetele su una teglia ricoperta di carta forno appiattendole leggermente con le dita. Spolverizzate ciascun biscotto con poca granella di nocciole e schiacciatela leggermente con le dita per farla aderire. Informate a 175 gradi per 15 minuti circa. Attenzione perché, anche se sopra sembrano cotti al punto giusto, sotto tendono facilmente a bruciarsi. Appena estratti dal forno dovranno essere ancora morbidi, si induriranno raffreddandosi. Quando saranno completamente freddi conservateli ben chiusi in un barattolo di latta o sacchetto di plastica per alimenti.

Croccante di frutta secca e semi

torrone croccante di mandorle e noccioleAncora un dolce a tema natalizio, ma non aspettatevi da me panettoni e pandori con lavorazioni complesse e lievitazioni lunghissime… non fanno per me 😉 Ecco invece una ricetta semplice e veloce per un dolce leggero, sano, senza glutine e nutriente, ma, a mio avviso, comunque goloso e appagante. Sarà perché adoro la frutta secca (e i semi) in tutti i modi? Gli ingredienti sono pochissimi e il croccante sesamo 2procedimento elementare, ci sono però un paio di accorgimenti importanti da rispettare ad esempio nella cottura dello sciroppo che deve caramellare al punto giusto senza bruciare. Io stessa ho dovuto fare un paio di prove prima di trovare il punto giusto di caramellizzazione. Nelle foto ci sono due versioni, con nocciole e mandorle e con sesamo, ma potete variare la frutta secca a piacere con pistacchi, arachidi al naturale, noci spezzettate e al posto del sesamo potete usare semi misti aggiungendo magari anche uva passa. Io ho preferito lo sciroppo d’agave perché ha un potere dolcificante maggiore rispetto al malto di cereali per cui ne basta meno, ma se volete usare il malto (consiglio di riso o di mais) va bene lo stesso, magari aumentate un po’ la quantità, visto che dolcifica di meno.

Ingredienti 
100 g mandorle pelate
100 g nocciole tostate 
160 g sciroppo d’agave

Fate tostare leggermente le mandorle in forno a 160 gradi per circa 10 minuti (non devono diventare marroni, ma color crema), quindi mescolatele alle nocciole tostate (consiglio di comprarle già tostate, altrimenti, se le comprate solo sgusciate, tostatele voi come per le mandorle). Fate bollire lo sciroppo in un pentolino per circa 15/20 minuti. Inizialmente farà una schiuma bianca che poi diventerà color ambrato e sempre più tendente al marroncino. Capite se è buono quando lasciando cadere una goccia su un piattino si solidifica subito e diventa dura (non deve restare appiccicosa). A questo punto dovete fare tutto molto velocemente in quanto lo sciroppo tende ad induristi subito. Spegnete il fuoco, versate le mandorle e le nocciole nel pentolino, mescolate velocemente e versate subito su un ripiano ricoperto di carta forno. Stendete sopra un altro foglio di carta forno e livellate subito il croccante con un mattarello facendo un po’ di forza in modo da formare uno strato sottile. Staccatelo dalla carta forno solo dopo che si è indurito (una o due ore). Spezzettatelo con le mani prima di servire.
Per il croccante di sesamo il procedimento è uguale: sostituite i 200 g di frutta secca con 200 g di semi di sesamo (io non l’ho fatto ma se volete potete prima tostarlo leggermente in una padella a secco mescolando sempre per pochi minuti, facendo attenzione a non bruciarlo).

Pasta frolla vegan senza zucchero per tutti gli usi

frollini 1Se come me amate le crostate e i biscotti di pasta frolla, apprezzerete sicuramente questa ricetta in quanto non solo è senza zucchero (dolcificata con sciroppo d’agave) ma a mio avviso è più buona e molto più “frolla” rispetto alla classica ricetta vegana con zucchero, olio e acqua che solitamente si fa o si trova in giro. Io stessa la facevo prima in questo modo e, per quanto buona di sapore, la frollini 2consistenza non mi soddisfaceva del tutto, sempre troppo elastica da lavorare (non “frolla” ovvero non friabile come dovrebbe essere) e quindi poi, dopo la cottura, un po’ troppo dura e biscottata. Alla puntata di Socialveg dello scorso 25 novembre ho presentato proprio una ricetta di biscottini natalizi realizzati con questa frolla aromatizzata allo zafferano e scorza di limone con copertura al tartellette di frolla con crema paasticcera e fruttacioccolato (trovate la ricetta sul sito di Socialveg qui ma dovete iscrivervi per vederla). Ai due corsi sui dolci vegani che ho tenuto presso l’associazione L’Asilo dei Grandi abbiamo realizzato invece delle simpatiche tartellette farcite con crema pasticcera e frutta. L’unica accortezza che bisogna osservare è la cottura. Ovvero la temperatura del forno deve essere bassa (150/160 gradi al massimo) e il colore non deve mai diventare marroncino o scuro, deve restare chiaro e sotto appena dorato. Se provate a toccarla col dito deve cedere ovvero deve essere ancora morbidina in quanto si indurirà raffreddandosi. Consiglio per i regali di Natale: usate questa ricetta per fare in casa non solo classiche crostate ma anche simpatici biscottini con formine natalizie e magari aromatizzati con zafferano, cannella o zenzero. Scegliete se ricoprirli poi di cioccolato o meno.

Ingredienti per la base di una crostata medio/piccola oppure una quarantina di biscotti oppure una quindicina di tartellette (realizzate con gli stampini dei muffin)

240 farina 2 (semintegrale)socialveg
60 g olio di mais
120 g sciroppo d’agave
12 g lievito naturale per dolci
la scorza di un limone
1/3 di cucchiaino di vaniglia in polvere
1 bustina di zafferano (opzionale e sostituibile con cannella o zenzero in polvere)

Mescolate in una ciotola la farina, il lievito, la scorza del limone grattugiata e la vaniglia. A parte miscelate insieme l’olio, lo sciroppo ed eventualmente lo zafferano e versateli nella ciotola con la farina impastando con le mani fino ad ottenere una pasta morbida e “frollosa”. Ponetela su un ripiano ricoperto di carta forno e stendetela con un mattarello fino a circa mezzo cm di spessore.
Se volete fare dei biscotti: Dalla frolla stesa ricavate dei biscotti utilizzando delle formine. Disponeteli su una teglia ricoperta di carta forno e cuoceteli a 150/160 gradi per circa 7/8 minuti fin quando assumeranno un colore appena dorato e comunque chiaro e assolutamente non marroncino o bruno. Se li premete con un dito devono risultare morbidi, non duri, si induriranno quando raffreddano. Fateli quindi raffreddare completamente. Se volete potete sciogliere a bagnomaria del cioccolato fondente e ricoprirli fino a circa la metà poggiandoli poi subito su un ripiano o tagliere con della carta forno (per evitare che il cioccolato resti attaccato) magari anche decorandoli a piacere con bacche di goji e scorzette di limone.
Se volete realizzare una crostata: ponete su una teglia la frolla stesa insieme a tutta la carta forno e fatela aderire bene ai bordi e agli angoli. Bucherellatela con una forchetta e ricopritela con un foglio di alluminio, facendolo aderire bene (facendo in modo che copra anche tutti i bordi) e poi mettete sull’alluminio uno strato di fagioli secchi. Infornate a 150/160 gradi per 15 minuti circa. Togliete quindi l’alluminio con i fagioli, controllate la cottura ed eventualmente rimettete in forno ancora per alcuni minuti senza copertura. Per Copia di 2capire qual è il giusto grado di cottura valgono le stesse indicazioni dei biscotti. Lasciate raffreddare e farcite con crema pasticcera (ricetta qui) e frutta fresca oppure con crema al cioccolato o veg-nutella (ricetta qui) e frutta secca.
Se volete realizzare delle tartellette: servendovi di un coppa pasta ricavate dalla frolla stesa dei dischi rotondi. Oliate ed infarinate degli stampini per muffin e ponetevi sopra i dischi di frolla ottenuti, facendoli aderire bene agli angoli. State attenti perché essendo la pasta molto friabile (ma è così che deve essere una frolla) tenderà a rompersi facilmente. Bucherellate con una forchettina il fondo delle tartellette e mettete su ognuna un foglietto di alluminio facendolo sempre aderire bene e sopra un pochino di fagioli secchi (come per la crostata grande). Infornate a 150/160 gradi per 10 minuti circa, poi togliete l’alluminio con i fagioli, controllate la cottura ed eventualmente reinfornate senza copertura per qualche altro minuto. Per capire qual è il giusto grado di cottura valgono le stesse indicazioni dei biscotti. Lasciate raffreddare e farcite a piacere come per la crostata.

Gelato al cocco

IMG_6299L’estate scorsa era stata molto fresca e piovosa, quest’anno invece ci siamo ripresi tutto il caldo che ci toccava con gli interessi e, da quando è iniziato luglio, a Milano le temperature oscillano fra i 32 e i 39 gradi, con la solita cappa di umidità 🙁
Che fare per ovviare al problema? Mangiare tantissimo crudo (sul blog trovate diverse ricette crudiste, colorate, allegre, nutrienti e gustose qui), insalatone ricche, frutta fresca di stagione e, ovviamente, sorbetti, granite e gelati come se piovesse 😀
Dopo il gelato di banana e il gelato alla nocciola, è la volta del gelato al cocco (al latte di cocco per la precisione), senza zucchero e senza grassi aggiunti ma ricco di sapore. Ricettina facilissima senza bisogno di gelatiera.

Ingredienti per 4 coppetteIMG_6295
2 lattine di latte di cocco da 400 ml ciascuna (fate attenzione che gli ingredienti siano solo cocco e acqua, senza altri ingredienti, conservanti o additivi)
4 cucchiai di sciroppo d’agave o d’acero (sostituibile con malto di riso o di mais)
mezzo cucchiaino di vaniglia in polvere naturale
cocco grattugiato e scaglie o gocce di cioccolato per la decorazione

Mettete le lattine in frigo per almeno 3 o 4 giorni, meglio se per una settimana. Con l’azione del freddo la parte più grassa e bianca, simile ad una crema densa e “pannosa” si separerà dalla parte liquida e verrà a galla. E’ proprio questa che ci serve per il gelato. Prendete quindi dal frigo le lattine e senza agitarle o capovolgerle apritele ed estraete con un cucchiaio la parte cremosa che trovate in superficie, dovrà pesare in tutto circa 500 g. La parte liquida rimasta sul fondo delle lattine può essere utilizzata per i frullati, negli impasti di torte e dolci, ma anche, volendo, da bere così com’è.
Mettete la “panna” di cocco in un contenitore provvisto di coperchio e mescolatela con lo sciroppo e la vaniglia. Chiudete il contenitore e riponetelo in freezer per circa 4  o 5 ore, mescolandolo almeno 2 o 3 volte per impedire che congeli in un unico blocco. Quando il gelato è pronto lasciatelo a temperatura ambiente per 5 minuti, date un’ultima mescolata in modo che acquisisca la giusta cremosità e servitelo cospargendolo di cocco grattugiato (volendo anche pezzetti di cocco fresco), scaglie o gocce di cioccolato, ma anche, a piacere, scorza di lime grattugiata.

Tartellette al cacao e cocco con “panna” di mandorle e fragole

CAM00752Continuano con successo le conferenze mensili tenute dalla dottoressa Michela De Petris presso Artemedica a Milano, dedicate all’alimentazione vegetale per la prevenzione e il sostegno nella terapia dei tumori. Anche questo mese grande affluenza di pubblico proveniente da diverse parti della Lombardia e persino dal Piemonte! 2
Il rinfresco che preparo per il dopo-conferenza è sempre diverso e comprende di solito 5 assaggi, 3 salati e 2 dolci su ricette del mio libro “A tavola con Giulia – 100 ricette sane e gustose” arricchite dai superfoods di ISWARI. Spesso propongo però anche preparazioni nuove come le polpettine di tofu alla spirulina dell’ultima volta e questa tartelletta crudista super golosa che ha riscosso molto successo.
Nota sugli ingredienti: potete acquistare il cacao crudo e la maca in polvere (un buonissimo frutto tropicale dalle straordinarie proprietà) direttamente sul sito di ISWARI (per maggiori info sul valore nutritivo dei cosiddetti “superfoods” vedi questo post). Se per qualsiasi motivo non riuscite, volendo si può sostituire il cacao crudo con cacao normale e la maca si può anche omettere: non avrete i benefici nutrizionali dei due superfoods ma il dolce sarà ugualmente buono e salutare, anche se non crudista al 100%. Importante è invece usare i datteri di medjoul, molto grossi e morbidi, per ottenere la crema di datteri. Se non riuscite a trovarli potete sostituirli volendo con quelli “normali” al naturale che però sono meno dolci, più piccoli e secchi, quindi ce ne vorranno almeno una decina anziché 4 e dovrete prima tagliarli a pezzetti e lasciarli per un’oretta a mollo nell’acqua (la quantità prevista che poi utilizzerete) prima di frullarli.

Ingredienti per 6 dolcetti circa:
40 g cacao crudo (o normale)
100 g cocco grattugiato o rapé
50 g mandorle sgusciate (con la pelle)
70 g sciroppo d’agave
100 g crema di datteri (ottenuta frullando 4 datteri medjoul insieme a 50 g d’acqua)
Per la “panna”:
60 g mandorle pelate ammollate per almeno 8 ore
40 g anacardi al naturale ammollati per almeno 8 ore
80 g acqua
30 g sciroppo d’agave
10 g maca in polvere (facoltativa)
vaniglia in polvere
Fragole fresche per decorare

IMG_6170Preparate prima la crema di datteri frullando i datteri di medjoul con l’acqua fino ad ottenere una marmellata/crema (consiglio di farne doppia dose perché è strabuona utilizzata come una normale marmellata, spalmata su gallette, pane e fette biscottate oppure su fettine di mela, pera e banana, senza nessun dolcificante aggiunto e senza cottura!).
Dedicatevi quindi ai dolcetti tritando le mandorle a farina o a granella molto fine. Mescolate in un recipiente le mandorle tritate, il cocco e il cacao setacciato, poi versatevi sopra la crema di datteri e lo sciroppo d’agave amalgamando bene il tutto. Otterrete un impasto morbido e lavorabile con le mani. Prelevate delle palline (tutte uguali mi raccomando!) e schiacciatele a disco aiutandovi magari con un piccolo coppapasta rotondo. Mettetele in frigo a rassodare.
Nel frattempo preparate la crema: scolate le mandorle e gli anacardi dall’acqua di ammollo, sciacquateli e scolateli molto bene. Poi frullateli prima da soli fino ad ottenere una massa leggermente granulosa e appiccicosa e poi unite gli altri ingredienti e continuate a frullare fino ad ottenere una crema. Per “montare” la crema mettetela in un contenitore stretto e passatela al minipimer fino a renderla morbida e soffice, non deve restare granulosa.
Al momento di servire prendete dal frigo i dolcetti e con una sac à poche decorateli con una generosa dose di crema e le fragole. Per dare un tocco di colore in più potete aggiungere una foglia di menta o le stesse foglioline verdi delle fragole come ho fatto io 🙂

Super-mousse al cacao crudo, maca e lucuma

CAM00704Sì è svolta ieri a Milano presso Artemedica un’interessantissima conferenza della dottoressa Michela De Petris intitolata: “L’alimentazione al 100% vegetale per la prevenzione e il sostegno nella terapia dei tumori”. Io ho avuto l’onore di preparare il buffet di assaggi del post-conferenza sulla base di ricette del mio libro “A tavola con Giulia – 100 ricette sane e gustose” arricchite però con alcuni “superfoods”. Per chi non lo sapesse i cosiddetti “superfoods” sono alimenti completamente naturali, vegetali e biologici che hanno delle particolari proprietà benefiche per l’organismo, tanto da essere considerati dei veri e propri integratori. Sono ad esempio ricchissimi di vitamine, minerali, antiossidanti e possono essere molto utili in caso di IMG_6109necessità specifiche come appunto la prevenzione e il sostegno di malattie oncologiche ma anche disturbi vari, convalescenze, carenze nutrizionali, stress, sport. I più comuni e conosciuti sono le alghe come la spirulina e la chlorella, alcuni frutti tropicali come la maca e la lucuma, bacche come le goji e il cacao crudo. E sì perché il cacao comune che si trova in commercio è sempre tostato e nella tostatura si perdono molte delle sue proprietà. Allo stato crudo invece pare sia l’alimento naturale più ricco in assoluto di antiossidanti, in particolare flavonoidi e polifenoli, ma anche preziosi minerali e vitamine.
CAM00714Per il buffet di assaggi che ho preparato in occasione della conferenza ho seguito le indicazioni della dottoressa De Petris e ho preparato tutto senza glutine con una prevalenza di crudo. Grazie ai preziosi superfoods offerti da ISWARI ho utilizzato la spirulina nel patè di sedano e il cacao crudo, la maca e la lucuma in una mousse dolce (l’unica ricetta non tratta dal libro ma che ho ideato per l’occasione).
Questa mousse è molto golosa ma la cosa più strabiliante è che dà una carica e un’energia assurda sia fisica che mentale! Per questo la consiglierei per la colazione del mattino, prima di fare sport o in occasione di un’impegno importante che richiede molta concentrazione. Sconsigliata invece alla sera perché si rischia poi di non riuscire a dormire (attenzione perché il cacao crudo contiene caffeina). Provare per credere, io, che sono scettica di natura, l’ho provato su me stessa!

Ingredienti per 3/4 persone:CAM00702
150 g tofu vellutato (silken tofu o kinugoshi tofu)
15 g cacao crudo in polvere
15 g maca in polvere
5 g lucuma in polvere
una punta di cucchiaino di vaniglia in polvere
2 o 3 cucchiai di sciroppo d’agave
1 grossa pera abate non troppo matura
nocciole tostate per guarnire

Procedimento iper-semplice: frullate tutti gli ingredienti insieme fino ad ottenere una crema liscia e vellutata. Regolate la quantità di sciroppo d’agave in base al grado di dolcezza che volete ottenere. Mette in frigo per almeno 6 ore, il gusto migliora e la consistenza diventa più soda. Tagliate la pera a fettine e guarnitele di crema utilizzando una sac à poche. Decorate con nocciole a pezzetti che danno un tocco in più di croccantezza e di gusto. Da mangiare con le mani come fossero delle tartine dolci.

Veg-nutella ovvero crema spalmabile alle nocciole e cacao

veghella

Tutti conosciamo la popolarissima crema spalmabile alle nocciole e cacao di invenzione italiana e ormai venduta in tutto il mondo. Tanto pubblicizzata e osannata anche come ideale per i bambini in realtà non è per nulla così salutare come vogliono farci credere.
Tra gli ingredienti al primo posto c’è lo zucchero (ben il 56%) e al secondo oli vegetali non meglio identificati, il che vuol dire che si tratta quasi sicuramente olio di palma, nocivo alla salute perché ricco di grassi saturi ma anche all’ambiente per i metodi poco ortodossi con cui viene prodotto (provate a cercare qualche info in proposito sul web). Poi finalmente troviamo nocciole e cacao ma anche latte scremato in polvere e siero di latte in polvere, che rendono il prodotto non adatto ai vegani e agli intolleranti. Ultima la vanillina che non ha nulla a che vedere con la naturale vaniglia ma è una sostanza del tutto artificiale, prodotta chimicamente in laboratorio.
Per fortuna esistono in commercio diversi prodotti molto simili ma più buoni, naturali e biologici, sebbene a volte un po’ costosi. La cosa strana è che meno ingredienti ci sono, più questi sono salutari, più si alza il costo… Allora? Produciamola in casa in modo facile ed economico, senza zucchero né grassi aggiunti, vi assicuro che questa versione è altrettanto golosa di quella classica pur essendo più sana e più leggera.  Attenzione perché dà dipendenza!

Ingredienti per un vasetto:
150 g nocciole tostate
80 g sciroppo d’agave
20 g cacao amaro in polvere
60/70 g circa di latte di riso o di soia al cioccolato
1 punta di cucchiaino di vaniglia naturale in polvere 

IMG_5627Con un macinacaffé o macinaspezie frullate le nocciole (meglio dividerle in due o tre parti) fino a ridurle prima in polvere e poi, quando avranno rilasciato il loro olio, in pasta morbida. Continuate a frullare, fermandovi ogni tanto per mescolare con un cucchiaino, fin quando otterrete una pasta più omogenea e meno granulosa possibile. (In alternativa potete frullarle anche con un piccolo mixer o tritatutto, a lungo fin quando diventeranno una crema). Poi ponete la pasta/crema di nocciole nel bicchiere del minipimer a immersione insieme allo sciroppo d’agave, il cacao, il latte di riso o di soia e la vaniglia. Frullate bene fino ad ottenere una consistenza cremosa e meno granulosa possibile. Riponete in un vasetto e conservate in frigorifero. Si conserva per diversi giorni ma non credo che arriverà a durare più di due 🙂

La veg-nutella, vegella o veghella o come la volete chiamare è perfetta da spalmare sul pane o sulle fette biscottate (meglio se integrali e senza olio di palma) a colazione o a merenda. Ma se volete un dessert veramente sfizioso provatela con le crepes! Eccone una versione senza glutine adatta ad essere farcita con ripieni dolci:

IMG_4860Ingredienti per 4 crepes circa:
25 g farina di ceci
25 g amido di mais 
25 g fecola di patate
150 ml latte di riso

Mescolate fra loro gli ingredienti secchi e unite a poco a poco il latte amalgamando bene con una frusta fino ad ottenere una pastella semiliquida e senza grumi. Fate riposare per almeno mezz’ora, poi procedete alla preparazione delle crepes seguendo il procedimento che trovate qui. Quando le crepes sono tutte cotte farcitele una ad una mettendole nuovamente sulla padella calda, spalmate la veg-nutella, cospargete a piacere con granella di nocciole e ripiegate in quattro. Servite subito.

Gelato alla nocciola

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Il gelato di banana è sicuramente ottimo e molto salutare (ricetta qui) ma ogni tanto d’estate un bel gelatino classico ci sta e, almeno per me, il gusto più classico e intramontabile è… sua maestà la nocciola! Segue al secondo posto i pistacchio 🙂
Dunque, fare questo gelato è davvero facilissimo, senza cottura né addensanti e con pochissimi ingredienti, e viene benissimo anche senza gelatiera. L’unica “difficoltà”, se così si può chiamare, è frullare le nocciole fino a formare una pasta morbida e non granulosa, ma basta avere il piccolo elettrodomestico adatto ed è fatta. Si chiama macinacaffè o macinaspezie, il mio è della Moulinex e costa davvero poco (dai 20€ ai 30€). Io lo uso molto per macinare i semi e la frutta secca, in base al tempo di macinazione si ottiene granella, farina oppure una pasta cremosa appunto. Per quest’ultima ovviamente ci vuole un po’ più di tempo e di pazienza ma il risultato è fenomenale! In alternativa si può utilizzare un mixer o tritatutto piccolo e molto potente oppure acquistare la pasta di nocciole già pronta ma non credo sia facile da trovare…

Ingredienti per due coppe:
100 g nocciole tostate
200 ml panna di soia da cucina (io uso quella della Provamel)
100 ml latte di soia

3 o 4 cucchiai circa di sciroppo d’agave o d’acero (regolatevi in base ai gusti)
granella di nocciole per servire (opzionale)

IMG_5627Con l’apposito macinacaffè (vedi sopra) oppure con un piccolo mixer potente, tritate le nocciole a lungo. Inizialmente otterrete una granella, poi una farina e infine una pasta. Continuate a frullare, interrompendo ogni tanto per smuovere l’impasto con un cucchiaino, fino ad ottenere una crema più liscia possibile (se usate un macinacaffè consiglio di dividere le nocciole in due parti e frullarle in due volte, così sarà più facile). Poi trasferite la pasta di nocciole nel boccale del minipimer a immersione, unite la panna di soia, il latte e lo sciroppo d’agave e frullate per amalgamare bene il tutto. Versate il composto in un contenitore che riporrete in freezer, se avete la gelatiera è meglio ma io non ce l’ho! Nel mio freezer il gelato è pronto dopo 4 o 5 ore circa (i tempi possono variare in base al tipo di freezer) avendo però l’accortezza di tirarlo fuori e mescolarlo ogni tanto. Se vi avanza potete lasciarlo nel freezer per tutto il tempo che volete ma tiratelo fuori alcuni minuti prima di consumarlo e lasciatelo ammorbidire un bel po’. Se dovesse essere troppo ghiacciato tagliatelo a pezzi e frullatelo con un mixer fin quando riprenderà la consistenza cremosa del gelato.

“Biancomangiare” ovvero budino di latte di mandorla alla maniera sicula

biancomangiareContinua il viaggio alla scoperta della cucina tipica siciliana in versione veg. Stavolta vi propongo un dolce, poco conosciuto al di fuori della Sicilia (e sì, la pasticceria siciliana è ricchissima di specialità locali, non solo cannolo e cassata!), fresco, leggero e delicato ma molto goloso, perfetto per l’estate.
IMG_5544Per biancomangiare si intende un semplicissimo budino di latte (che può essere vaccino o di mandorla) addensato con amido, dolcificato con zucchero e guarnito a piacere con mandorle tostate, pistacchi, cannella, cioccolato tritato e, in versione raffinata, con gelsomini e foglie di limone. Va da sé che il latte, in questo caso di mandorla, deve essere di ottima qualità, molto meglio se autoprodotto (vedi ricetta qui) con le mandorle siciliane, particolarmente dolci e aromatiche. Al posto dello zucchero ho usato lo sciroppo d’agave con un risultato altrettanto goloso.

Ingredienti per 4 porzioni:
1/2 litro di latte di mandorla al naturale meglio se autoprodotto
80 g sciroppo d’agave
40 g maizena o amido di mais
30 g mandorle a lamelle o a filetti leggermente tostate in forno
cannella in polvere q.b.
gelsomini o foglie di limone per decorare (opzionali)

Procedete alla preparazione del latte di mandorla secondo questa ricetta, poi sciogliete l’amido in mezzo litro di latte, mettete sul fuoco e mescolate continuamente portando a bollore. Fate bollire per circa un minuto, poi spegnete il fuoco e aggiungete lo sciroppo d’agave amalgamandolo bene. Versate la crema in 4 stampini individuali e lasciatela raffreddare, prima a temperatura ambiente e poi in frigo per almeno due o tre ore. Al momento di servire sformate i budini su un piatto e decorateli con una spolverata di cannella, le mandorle tostate e, a piacere, fiori di gelsomino o foglie di limone.