Babaganoush ovvero hummus di melanzane alla maniera mediorientale

dsc00287Il babaganoush è una crema di melanzane tipica della cucina mediorientale (come anche l’hummus di ceci). La preparazione è semplicissima, l’unica particolarità sta nella cottura delle melanzane. Nelle ricette che ho trovato in rete si diceva di cuocerle intere per un’ora e mezza, ma io per dimezzare i tempi le ho tagliate a metà lasciandole poi in forno spento caldo a completare la cottura (odio tenere acceso il forno per più di 45 minuti!). Potete servirla come antipasto insieme a pane arabo o semplici piadine tagliate a triangolini e scaldate, oppure crostini o crackers. Perfetta per una cena di ispirazione mediorientale insieme a hummus di ceci, felafel e salsa tzatziki.

Ingredienti per 4 persone:
3 melanzane scure medie (peso totale 1,2 kg circa)
1 limone
2 spicchi d’aglio
2 cucchiai di tahin o anche di più se piace (crema di sesamo, si trova nei negozi biologici o nel reparto etnico dei supermercati)
olio evo, sale e pepe
paprika affumicata (se non l’avete va bene anche quella dolce)
 
20170825_171039Lavate le melanzane, tagliate via l’estremità con il picciolo, tagliatele a metà per il lungo e posizionatele su una teglia ricoperta di carta forno con la parte tagliata rivolta verso il basso. Bucherellatele per bene con uno stuzzicadenti (in modo da facilitare la cottura all’interno) e infornatele senza aggiungere grassi a 180 gradi in forno ventilato per 45 minuti circa. Quindi spegnete il forno e lasciatele dentro a forno spento e caldo per un oretta.20170825_185111
A questo punto saranno ben cotte (dovranno essere morbide con la buccia raggrinzita). Tirate via la buccia con un coltello (dovrebbero spellarsi facilmente), mettete la polpa in una ciotola e date una veloce frullata col minipimer a immersione. La consistenza non deve essere liscia ma piuttosto grossolana a piccoli pezzetti.
Procedete al condimento con sale e pepe, aglio schiacciato (con l’apposito attrezzo spremiaglio), succo di limone e tahin (assaggiate e regolatevi con le quantità in base ai gusti, le dosi che ho messo sono indicative).
Servite in ciotoline con sopra un filo d’olio evo e paprika affumicata, decorate se volete con foglioline verdi di prezzemolo o maggiorana.

Riso venere agli agrumi con salsa rosa alla barbabietola e pistacchi (e polvere di liquirizia)

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Quest’anno per San Valentino volevo proporre una ricetta salata e non un dolce (di solito, golosa come sono, punto sui dolci, ad esempio questo e questo). Era da un po’ che volevo rifare il risotto agli agrumi con polvere di liquirizia che avevo sperimentato tantissimo tempo fa e mi era piaciuto moltissimo (ancora in versione vegetariana) e così ho pensato di rivisitarlo non solo in chiave vegan ma con il riso Venere! Quale migliore ingrediente per un primo piatto di San Valentino? 🙂
Penso che quasi tutti ormai lo conoscano, è una varietà di riso integrale nero coltivato soprattutto in Piemonte che vanta numerose proprietà nutritive in quanto ricco di fibre, vitamine, ferro e, soprattutto, antiossidanti (gli antociani che danno il caratteristico colore scuro). Ha un meraviglioso aroma nocciolato che invade piacevolmente la cucina quando lo si cuoce, per questo è ottimo anche al naturale condito con semplice olio evo e una spruzzata di succo di limone e/o prezzemolo.

img_7085Alcuni consigli su questa ricetta:
– ho usato il mandarino perché è meno dolce e più aromatico rispetto al mandarancio o clementina.
– scegliete sempre agrumi biologici, soprattutto se volete utilizzare anche la scorza.
– per ottenere la polvere di liquirizia ho semplicemente frullato con un macinacaffè o macinaspezie elettrico 4 o 5 pezzetti di liquirizia calabrese pura al naturale (si trova nei negozi biologici ma anche nei supermercati ben forniti).
– il finocchietto o l’aneto e la liquirizia sono assolutamente opzionali ma la salsa e i pistacchi li consiglio caldamente perché completano il piatto aggiungendo gusto e croccantezza 😉

Ingredienti per 2 persone:
160 g riso nero Venere
1 arancia bio
1 mandarino bio
1 limone bio
1 scalogno
una manciata di pistacchi al naturale
80 g yogurt di soia al naturale (non dolce)
50 g barbabietola precotta
qualche rametto di finocchietto selvatico o aneto (opzionale)
liquirizia naturale in polvere (opzionale)

olio evo, sale e pepe q.b.

Sciacquate il riso sotto l’acqua corrente e mettelo cuocere in una pentola insieme a 450/500 ml di brodo vegetale. Fate sobollire a fuoco lento con coperchio senza mescolare, ci vorranno circa 40/45 minuti.
Nel frattempo preparate la salsa frullando con un minipimer lo yogurt insieme alla barbabietola, un cucchiaio di succo di limone, un cucchiaino d’olio evo e una presa di sale. Poi tostate leggermente i pistacchi in una padellina per pochi minuti (attenzione a non bruciarli!), pelate al vivo gli spicchi del mandarino eliminando la pellicina bianca e spremete il succo di mezza arancia (tenete da parte l’altra metà per la decorazione del piatto).
Quando il riso sarà cotto e il brodo completamente asciugato (fate attenzione che non si attacchi sul fondo della pentola), rosolate lo scalogno tritato in una padella e unite il riso, il succo della mezza arancia, la polpa del mandarino a pezzetti, un cucchiaio di succo di limone e un po’ di scorza. Mescolate pochi minuti far insaporire e asciugare quindi spegnete il fuoco e unite il finocchietto o l’aneto tritato se lo usate.
Impiattate utilizzando preferibilmente un coppapasta a forma di cuore completando con la salsa e i pistacchi tritati grossolanamente a coltello. Aggiungete, se volete, filetti di scorza d’arancia (ricavati con uno “zester” o rigalimoni), fettine d’arancia o di limone, poca polvere di liquirizia, e un ramettino d’aneto o finocchietto.

Crostata semintegrale al cacao con crema pasticcera di zucca e “ragnatela” di cioccolato

20161009_184418Non amo particolarmente Halloween, così come non impazzisco in generale per le “feste” (San Valentino, la festa della donna, la festa della mamma ecc.) però…. questo dolce lo volevo fare già dall’anno scorso e così quest’anno ho finalmente colto l’occasione 🙂
Ho pure comprato dei simpatici ragni pelosi e una zucchetta in ceramica (che è per la verità un porta candele ^_^ ). Si dà il caso tra l’altro che adoro i ragni e le ragnatele… e la zucca è il mio ortaggio autunnale preferito!IMG_7015

Ingredienti per una teglia rotonda da 26 cm
Per la frolla:
200 g farina 2 (semintegrale)20161009_200556
50 g farina integrale
15 g cacao amaro in polvere
130 g zucchero di canna integrale Dulcita
80 g latte di riso
70 g olio di mais
6 g lievito naturale per dolci (cremor tartaro+bicarbonato)

Per la crema:
500 g zucca delica pesata senza buccia
250 g latte di riso
4 cucchiai di sciroppo d’agave (sostituibile con sciroppo d’acero)
1/2 cucchiaino di vaniglia naturale in polvere
scorza di limone
Per la “ragnatela” di cioccolato:
50 g cioccolato fondente
1 cucchiaio di latte di riso

– Mescolate insieme in una ciotola la farina 2, quella integrale, il cacao amaro setacciato, lo zucchero e il lievito, quindi versate l’olio e iniziate ad impastare con le mani fino ad ottenere un composto sabbioso, poi unite il latte e continuate ad impastare fino ad arrivare ad una pasta morbida. Stendetela con un mattarello su un foglio di carta forno e con tutta la carta ponetela sulla teglia lasciando sotto la carta forno. Fate aderire bene la frolla al fondo della tortiera premendo bene con le dita anche sui bordi e soprattutto agli angoli. Bucherellatela con una forchetta e ricopritela con un foglio di carta alluminio sul quale avrete disposto uno strato bello fitto di fagioli secchi (serviranno con il loro peso a non far gonfiare e sollevare la frolla in cottura, il procedimento è uguale a quello descritto in questa ricetta). Infornate a 175 gradi per circa 20 minuti, poi estraete la tortiera dal forno, eliminate la carta stagnola con i fagioli e fate cuocere ancora in forno per altri 5/8 minuti. Toccandola con un dito il bordo dovrà essere bello duro mentre la parte centrale ancora un po’ morbida, si indurirà raffreddandosi. Fate raffreddare completamente e nel frattempo preparate la crema.
– Tagliate la zucca a pezzi e fatela bollire in un pentolino con il latte e un pezzo di scorza di limone intera. Quando la zucca sarà morbida e il latte completamente asciugato eliminate la scorza e frullate con un minipimer a immersione unendo la vaniglia in polvere e lo sciroppo d’agave. Se volete sentire maggiormente l’aroma del limone potete aggiungere un po’ di scorza grattugiata. Aggiustate e regolate eventualmente con altro sciroppo (dipende dalla dolcezza della zucca).
– Quando sia la crema sia la base della crostata saranno completamente fredde farcite la base con la crema livellandola bene. Fate poi fondere il cioccolato tagliato a pezzetti a bagno maria insieme al latte di riso. Lasciatelo intiepidire e mettetelo in una piccola pipetta (una bottiglina di plastica con un beccuccio bucato) oppure una sac à poche usa e getta dove avrete praticato un piccolissimo taglio in fondo in modo da far uscire il cioccolato a filo. Con molta attenzione e mano ferma partite dal centro e disegnate sopra la crema una spirale di cioccolato dal centro fino ai bordi. Poi con una bacchetta da sushi o la punta appuntita di un coltello tracciate delle linee a raggiera dal centro verso l’esterno. Otterrete così la “ragnatela” 🙂 Fate raffreddare e asciugare completamente il cioccolato per qualche ora prima di servire.
PS: Si conserva a temperatura ambiente meglio se coperta, la base risulterà bella croccante il giorno stesso ma si ammorbidirà molto il giorno successivo.

Mattonella di tempeh con salsa verde di tofu alle olive

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Nell’ambito del SANA di Bologna, oltre ad essere stata una delle blogger ufficiali della manifestazione (vedi in proposito il post precedente), ho anche tenuto un mio cooking show presso lo IMG-20160912-WA0000stand della rivista Funny Vegan. Non è la prima volta che i miei amici di Funny Vegan mi invitano ai loro eventi e mi sono sempre divertita, ma stavolta mi sono sentita davvero parte di una squadra ed è stato un onore dare il mio contributo. Oltre ad essere soddisfatta in generale IMG-20160912-WA0010per l’evento sono anche felice di aver conosciuto persone squisite e approfondito conoscenze che prima erano solo superficiali.
Sponsor del mio cooking show è stata Cambiasol, una piccola azienda genovese a conduzione familiare che si è affacciata da pochissimo sul mercato. Spero che in fiera abbia avuto modo di farsi conoscere da un pubblico più vasto perché meritano davvero. Producono tofu e tempeh con lavorazione artigianale e soia italiana e biologica che ho trovato ottimi come consistenza e sapore. Sono alimenti antichissimi di cui le popolazioni orientali si nutrono regolarmente da millenni. Hanno poche calorie e sono ricchi di proteine, fibre e sali minerali, più digeribili rispetto ai legumi interi, soprattutto il tempeh, ricco di enzimi . Con grande piacere mi sono quindi cimentata nella preparazione di un secondo piatto proteico che li contenesse entrambi.
PS: Non è vero che tutta la soia è ogm in quanto basta sceglierla italiana e biologica.
doppia foto con bordinoIngredienti per 3 mattonelle:
1 panetto di tempeh Cambiasol (250 g) 
2 cucchiai di tamari
2 cucchiai d’olio EVO
2 cucchiai di succo di limone
erbe aromatiche secche: origano, salvia, rosmarino, maggiorana…
Per la salsa:
1 panetto di tofu Cambiasol (300 g)
20 olive verdi snocciolate
1 cucchiaio colmo di capperi sott’aceto ben sgocciolati
1 cucchiaio di olio EVO
1 cucchiaio di succo di limone
2 grosse manciate di prezzemolo fresco
olive a rondelle, pomodori datterini e prezzemolo fresco per decorare

IMG_6964Tagliate il tempeh a fettine sottili (io ho l’ho tagliato prima a metà per lungo e poi ricavato delle fettine rettangolari) e disponetelo in un contenitore o una ciotola piuttosto larga e piatta. Conditelo con il tamari, l’olio, il succo di limone e le erbe, mescolatelo e lasciatelo marinare da un minimo di mezz’ora/un’ora ad un massimo di 3 o 4 ore (in questo secondo caso meglio riporlo in frigo). Più starà in marinatura più si insaporirà e si ammorbidirà. Non consiglio però di lasciarlo marinare per troppo tempo altrimenti potrebbe diventare molto morbido rischiando poi di rompersi in cottura.
Preparate la salsa ponendo nel bicchiere del minipimer a immersione il tofu tagliato a cubetti, le olive a pezzetti, i capperi, l’olio e il succo di limone. Frullate fin quando otterrete una crema liscia e omogenea (in base al grado di sapidità delle olive e al gusto personale potete eventualmente ridurne o aumentarne la quantità).
Dopo circa mezz’ora o un’ora vedrete che il tempeh avrà già assorbito il liquido di marinatura e a questo punto potete versarlo con tutta la marinatura eventualmente rimasta in una padella grande e ben calda. Fatelo rosolare da entrambi i lati per alcuni minuti fin quando si formerà una crosticina leggermente scura (ma attenti a non bruciarlo!).
Componete il piatto disponendo sul fondo uno strato di fettine di tempeh, poi la crema di tofu aiutandovi con una sac à poche, poi un altro strato di fettine di tempeh e per finire un altro strato di crema di tofu. Decorate con pomodorini freschi, olive a rondelle e foglie di prezzemolo. Il contorno ideale per questo piatto è a mio avviso una bella insalata di pomodoro (finché sarà stagione…)

Spaghetti risottati ai funghi e limone

IMG_6886Gli spaghetti risottati si cuociono direttamente in padella insieme al condimento, aggiungendo acqua bollente o brodo a poco a poco esattamente come si fa con un risotto. Questa tecnica permette alla pasta di assorbire meglio il condimento e di rilasciare parte dei suoi amidi per un effetto più cremoso pur restando al dente.
IMG_6878Per questa ricetta ho utilizzato i buonissimi funghi biologici Valentina essiccati, presentati al Cibus di Parma lo scorso mese in tre varianti: Biofiber Raw, a fette, Bioproteios Raw, in polvere e Bioagaricus Raw, interi, questi ultimi da consumare anche crudi in aggiunta ai piatti e alle insalate o come snack. Il termine “Raw” si riferisce ad una sistema di essiccazione a bassa temperatura che mantiene inalterate le proprietà organolettiche arricchendone il gusto. Li trovate nei negozi e supermercati biologici oppure potete acquistarli direttamente sul sito del produttore: www.funghivalentina.it

Ingredienti per 2 persone:
200 g spaghetti integrali bio
10 g funghi prataioli secchi a fette (Bio Funghi Valentina)
3 cucchiaini di prataioli secchi in polvere (Bio Funghi Valentina)
1 manciata di prataioli secchi interi (Bio Funghi Valentina)
1 scalogno
40 g mandorle pelate

1 manciata di prezzemolo fresco
1 limone bio
sale, olio EVO

– Mettete i prataioli secchi a fette in una ciotolina e copriteli con un po’ d’acqua. Prelevate dal limone 4 pezzi di scorza e mettetele in una pentola insieme ad un litro d’acqua. Attendete circa un’ora, il tempo che i funghi si reidratino e le scorze del limone rilascino il loro aroma nell’acqua. Nel frattempo con un piccolo mixer o tritatutto riducete le mandorle in farina e conditele con i prataioli in polvere e un pizzico di sale. Mettetele da parte, vi serviranno a fine cottura come “grana” vegano per mantecare.
– Tritate lo scalogno e fatelo stufare in una padella capiente con un paio di cucchiai d’olio EVO. Scolate quindi i funghi conservando l’acqua di ammollo e fateli insaporire insieme allo scalogno per pochi minuti, quindi aggiungete la loro acqua di ammollo e fate asciugare.
doppia foto spaghetti– Portate a bollore l’acqua con le scorze di limone, aggiungendo un cucchiaino raso di sale. Mettete gli spaghetti crudi nella padella con lo scalogno e i funghi versando un paio di mestoli di acqua bollente aromatizzata al limone. Proseguite la cottura della pasta in padella come per un risotto, versando l’acqua bollente a poco a poco e lasciando che si assorba fin quando la pasta sarà cotta. Ci vorrà più tempo rispetto ai minuti di cottura indicati sulla confezione (circa 15/20 minuti, in ogni caso assaggiateli e regolatevi).
– Quando manca poco e l’acqua di cottura è quasi asciugata aggiungete il “grana” vegano di mandorle e funghi in polvere che avete preparato in precedenza e mescolate. Lasciate andare ancora per uno o due minuti, poi spegnete il fuoco, aggiungete il prezzemolo tritato e, se vi piace, un goccino di succo di limone (ma non esagerate altrimenti l’aroma di limone diventerà troppo forte e coprirà il gusto dei funghi!). Impiattate e cospargete di funghi essiccati interi tagliati a pezzetti, che daranno un tocco di croccantezza, completando con qualche strisciolina di scorza di limone e un goccio d’olio EVO a crudo.

Coppa golosa al cioccolato, zafferano, “sorpresa” di pere e aroma di limone

IMG_6092L’anno scorso per San Valentino avevo pubblicato la ricetta del “Dolce cuore con pan di spagna al cacao, crema al cocco e salsa di fragole” con cui avevo vinto un contest su Facebook. L’avevo presentato in forma di torta agli aperitivi del Gaina Cafè che allora organizzavo settimanalmente e si erano tutti leccati i baffi 🙂 Mi era stato persino commissionato, sempre in forma di torta grande, in occasione di un compleanno.
Quest’anno volevo fare invece un dolce al cucchiaio, sempre con il cioccolato che è un “must” per San Valentino, ma niente fragole che effettivamente non sono ancora di stagione. Ho imparato da Simone Salvini che lo zafferano nei dolci sta benissimo e così perché non utilizzare questa meravigliosa spezia “afrodisiaca” troppo spesso ingiustamente confinata al solo classico risotto? E sul fondo delle coppe, sotto le due golosissime creme, si cela la sorpresa che non ci si aspetta: cubetti di pera al limone…

Ingredienti per 2 coppe grandi:
1 grossa pera Kaiser matura ma sodaIMG_6096
1 cucchiaio di succo di limone
la scorza grattugiata di mezzo limone

20 g sciroppo di riso
un pizzico di zafferano
una punta di cucchiaino di vaniglia in polvere
Per la crema al cioccolato
250 ml latte di riso
50 g cioccolato fondente
25 g amido di mais (maizena)
40 g sciroppo di riso
Per la crema allo zafferano
250 ml latte di riso
mezza bustina di zafferano
15 g amido di mais (maizena)
40 g sciroppo di riso
1 pezzo di scorza di limone
una punta di cucchiaino di vaniglia in polvere
gocce di cioccolato per decorare

Preparate prima la pera sbucciandola e tagliandola a cubetti regolari. Mettetela in una padellina e irroratela col il succo di limone e la scorza grattugiata. In una tazzina fate sciogliere lo zafferano (io ne ho preso un pizzico con la punta del manico di un cucchiaino) con 2 cucchiai d’acqua e lo sciroppo di riso, versate sulle pere e accendete il fuoco. Cuocete a fuoco vivace per pochi minuti fin quando tutto il liquido si sarà asciugato, poi fate intiepidire e versate sul fondo di due coppe o bicchieri piuttosto grandi (io ho usato quelli da degustazione del vino).
Preparate la crema al cioccolato sciogliendo la maizena nel latte di riso. Portate a bollore in un pentolino mescolando continuamente fin quando si addensa, poi spegnete il fuoco e versate il cioccolato tagliato a pezzetti, mescolate fin quando si scioglie completamente, unite infine lo sciroppo di riso. Versate la crema nei bicchieri sopra le pere e livellatela in modo che formi uno strato. I bicchieri inevitabilmente si sporcheranno ma potete pulirli con un tovagliolo di carta inumidito, poi riponeteli in frigo.
Preparate la crema allo zafferano sciogliendo la maizena nel latte di riso a cui aggiungerete anche lo zafferano, la vaniglia e il pezzo di scorza di limone intera. Portate a bollore mescolando continuamente, poi spegnete il fuoco e aggiungete lo sciroppo di riso. Fate intiepidire leggermente mescolando ogni tanto, poi eliminate la scorza, prendete i bicchieri dal frigo e versate la crema gialla sopra la crema al cioccolato. Pulite ancora i bordi dei bicchieri nel caso si sporcassero. Riponete in frigo per qualche ora.
Al momento di servire cospargete la superficie con gocce di cioccolato e striscioline di scorza di limone inumidite con pochissimo sciroppo di riso.

Guacamole mediterraneo con tortilla chips integrali al forno

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Di solito quando dico che l’avocado non mi piace la gente mi guarda stranita: “ma come!? Io lo adoro! Lo mangio tutti i giorni! Non potrei farne a meno!” ecc. A me invece proprio non piace, ma sono gusti. E poi, essendo comunque un frutto tropicale che viene da lontano, farne un uso frequente o addirittura quotidiano non mi sembra molto etico (anche per le banane vale lo stesso discorso, infatti quando le compro scelgo sempre quelle del commercio equo e solidale). Alla fiera Fa’ la cosa giusta però (vedi in proposito il post CAM00079pubblicato sotto) ho trovato gli avocadi siciliani, cioè coltivati in Sicilia e commercializzati direttamente dal produttore. Così, non ho resistito alla tentazione di comprarli e, con mia sorpresa, il gusto e il grado di maturazione erano molto migliori di quelli tropicali che avevo finora assaggiato. Ho colto quindi l’occasione per lanciarmi in un ottimo guacamole (per chi non sapesse è una salsa tipica messicana a base di avocado che pare risalga al tempo degli Aztechi!). Ne ho fatto però una versione “mediterranea” con avocadi siciliani, pomodorini pachino dop, scalogno al posto della cipolla, succo di limone al posto del lime e prezzemolo al posto del coriandolo. Li ho accompagnati con delle tortilla chips, ovvero le classiche “patatine” messicane triangolari a base di farina di mais, ma in versione integrale e “light”, cioè cotte al forno senza olio anziché fritte… ugualmente croccanti e gustose ma molto più leggere!

Ingredienti per 2 persone
Per il guacamole
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2 avocadi piccoli o uno grande
il succo di mezzo limone
uno scalogno
un pizzico di sale
3 pomodorini pachino
una manciata di prezzemolo tritato
Per le tortilla chips
50 g farina mais fioretto
50 g farina integrale di grano tenero + q.b. per infarinare il piano di lavoro
2 cucchiai d’olio EVO
50 g acqua
3 g sale

un cucchiaino di paprika dolce
un pizzico di peperoncino piccante

Iniziate dalle tortilla chips amalgamando le due farine, la paprika, il sale e il peperoncino in una ciotola. Poi mescolate insieme l’olio e l’acqua e versate sopra gli ingredienti secchi impastando con le mani. L’impasto risulterà un po’ molle e leggermente appiccicoso ma non vi preoccupate, infarinate bene un piano di lavoro e stendetelo con un mattarello più sottile che potete (circa un paio di mm). Se si appiccica troppo aggiungete un altro pochino di farina. Ritagliate dei triangolini e disponeteli sulla placca del forno ricoperta di carta forno. Infornate a 200 g per circa 10 minuti, devono risultare croccanti e dorati. (controllateli spesso perché bastano un paio di minuti in più per farli bruciare!).
Mentre raffreddano preparate il guacamole sbucciando gli avocadi e schiacciandone la polpa in un piatto fondo con una forchetta (potete anche frullarli ma io preferisco la consistenza un po’ rustica). Unite il succo di limone, lo scalogno tritato finemente, il sale, i pomodorini tagliati a pezzettini molto piccoli e il prezzemolo tritato. Servite come antipasto, aperitivo o stuzzichino.

Couscous crudista di cavolfiore

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Questa ricetta è un classico piatto crudista invernale, come gli spaghetti di zucchine lo sono per l’estate. Finché i cavolfiori sono di stagione consiglio vivamente di provarla perché il gusto e la freschezza vi sorprenderanno. Sul web si trovano tante versioni e in effetti il cavolfiore “frullato” a granella è una base che si presta a condimenti diversi, come del resto il couscous di semola tradizionale. Alcuni aggiungono spezie come curry o curcuma, che io di solito metto nel couscous tradizionale, qui invece preferisco un condimento da classica insalata, con il tocco in più dell’olio al limone, un “trucchetto” che ho imparato ai corsi di Simone Salvini e che per la verità ultimamente sto usando spesso per arricchire di una nota “limonosa” diversi piatti (provatelo ad esempio sul cavolo cappuccio crudo tagliato sottilissimo oppure sulle insalate di riso).
Potete servire il couscous come antipasto o aperitivo (di solito agli aperitivi che organizzo al Gaina Café ha molto successo) ma va bene anche come contorno o, in porzione più abbondante, come piatto unico crudista che sazia ma vi permette di restare leggeri.
PS: Chi avesse problemi a digerire il cavolfiore può aggiungere un po’ di semi di cumino o di finocchio pestati al mortaio che aiutano la digestione.

Ingredienti per 4/6 persone:foto ape 6 marzo 2
un cavolfiore bianco medio
250 g pomodorini pachino
2 o 3 carote (oppure zucca cruda grattugiata)
3 cipollotti freschi
un cuore di sedano (la parte interna più chiara e tenera)
prezzemolo (opzionale)
succo di limone a piacere
2 o 3 pezzi di pezzi di scorza di limone bio
olio EVO, sale

IMG_5027Per prima cosa, almeno un paio d’ore prima preparate l’olio al limone prelevando con un pelapatate due pezzi di scorza di limone. Poi tritatele finemente a coltello, mettetele in un barattolino di vetro piccolo e aggiungete circa due dita d’olio EVO. Chiudete il barattolino e lasciate insaporire.
Pulite il cavolfiore eliminando le eventuali foglie e tagliatelo a metà e poi in 4 quarti. Eliminate il torsolo centrale più duro e prelevate gli “alberelli” superiori. Tagliateli a pezzi grossi e frullateli con un robot da cucina (attenzione non il classico frullatore che si usa per i frullati di frutta o per la maionese ma il mixer o robot da cucina). Deve risultare una granella simile al couscous. Non frullate troppo altrimenti il cavolfiore perderà i liquidi e il composto si appiccicherà e non sarà più sgranato come deve essere.
Mettete il cavolfiore in una grande insalatiera e conditelo con i pomodorini e il sedano a pezzetti, le carote (o la zucca) a julienne, i cipollotti affettati finemente, l’eventuale prezzemolo tritato, sale, succo di limone e l’olio al limone preparato in precedenza con tutte le scorzette

Seitan aromatico con insalata di finocchi e arance

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n generale non sono una grande consumatrice di seitan, mi piace ma preferisco non abusarne in quanto è puro glutine (per maggior info sul seitan vedi il post del “seitan stonnato”), e se devo fare un pasto a base di glutine… preferisco un bel piatto di pasta! Questa ricetta però mi è piaciuta molto per il gusto e per la semplicità e velocità di preparazione. Le fettine rosolate nell’olio aromatizzato e insaporite con la salsa di soia diventano croccanti e l’insalata di finocchi, arance e origano è l’accompagnamento ideale per godersi le ultime freschezze crude invernali aspettando la primavera.

Ingredienti per 2 persone:
240 g seitan al naturale
5 pezzi di scorza d’arancia
3 pezzi di scorza di limone
2 foglie d’alloro
1 manciata di foglie di salvia
1 rametto di rosmarino
2 cucchiai di salsa di soia (io uso lo Shoyu)
Per l’insalata
3 finocchi piccoli o 2 grandi
2 arance tarocco
origano, olio EVO, sale

IMG_5111Tagliate il seitan a fettine strette e sottili e fatele saltare in padella con un po’ d’olio, le scorze di agrumi, l’alloro, la salvia e il rosmarino fin quando diventeranno croccanti, aggiungete poi la salsa di soia, spegnete il fuoco e tenete in caldo.
Preparate l’insalata eliminando le foglie esterne più dure dei finocchi (che potrete utilizzare per altre preparazioni cotte come ad esempio un condimento per la pasta) e tagliando i cuori a fettine sottilissime. Unite gli spicchi di una delle due arance tagliati a pezzetti. Condite con il succo dell’altra mezza arancia (anche tutta se volete ma non esagerate se non volete che l’insalata rimanga sommersa nel suo sugo…) sale, olio EVO e abbondante origano. Gustate il seitan aromatico con la fresche crudité agrodolci.

Tagliatelle di carote viola con burro di mandorle e anacardi

IMG_4929Sapevate che le carote in origine erano tutte viola? Solo nel 1500 in Olanda nacque da una serie di innesti la classica carota arancione in onore del regnante Guglielmo d’Orange.
carote violaSe le arancioni contengono vitamina A quelle viola sono ricche di polifenoli, flavonoidi e antocianine, preziosi antiossidanti che fanno bene alla circolazione e combattono i radicali liberi. Non sono facili da trovare per cui quando le ho viste al supermercato non ci ho pensato due volte, e quale miglior uso se non un bel piatto crudista? Reso goloso da un cremoso burro di mandorle e anacardi con ricetta del mitico Simone Salvini?Naturalmente se non riuscite a trovarle viola vanno bene anche le classiche, dopotutto anche l’arancione è un bel colore 😉 PS: il burro di mandorle è ottimo per diversi altri usi, ad esempio per mantecare i risotti e, senza sale, da usare nei dolci. In versione salata si può arricchire con erbe aromatiche e/o IMG_4927scorzette di limone tritate.

Ingredienti per due persone: 
8 carote viola (o arancioni)
mezzo limone
una manciata di gherigli di noce a pezzetti
timo fresco
maggiorana fresca (fac.)
olio EVO e sale q. b.

Per il burro di mandorle e anacardi:
50 g mandorle pelate ammollate in acqua per almeno 6 ore
50 g anacardi al naturale ammollati in acqua per almeno 6 ore
130 g circa d’acqua
un pezzetto di scorza di limone tritata (fac.)
sale q. b.

tagliatelleCon un pelapatate affilato raschiate lo strato esterno delle carote e poi ricavatene delle tagliatelle così: passate il pelapatate lungo tutta la carota facendola ruotare man mano, alla fine rimarrà il cuore centrale che potrete affettare e utilizzare in insalate varie.
Salate leggermente le “tagliatelle” e conditele con poco olio, le foglioline di timo e il succo di limone. Mescolatele bene con le mani e lasciatele qualche minuto a macerare e ad ammorbidirsi.
Nel frattempo preparate il “burro” frullando con un mixer piuttosto potente le mandorle e gli anacardi scolati dalla loro acqua. Prima frullate bene a secco fino ad ottenere quasi una farina, poi unite l’acqua a poco a poco, evitando che il composto si surriscaldi troppo. La quantità d’acqua può variare in base a quanto solido volete il “burro”. Salate a piacere e, se vi piace, aggiungete il trito di scorza di limone. Condite le tagliatelle con il burro e decorate con gherigli di noce.

Tris di insalate invernali

Anche se il freddo ci fa desiderare soprattutto cibi caldi e confortanti, come zuppe, legumi e minestroni, nella nostra dieta una buona percentuale di crudo non deve mai mancare. Queste tre insalate invernali sono semplici ma molto gustose, colorate e ricchissime di vitamine, minerali e antiossidanti. Le dosi sono per due persone se considerate come contorno.

Arance con scalogno e granella di pistacchi

Ingredienti:
2 arance Navel
1 scalogno grande o 2 piccoli
una manciata di pistacchi al naturale
(non tostati né salati)

sale e olio EVO 

Sbucciate le arance eliminando il più possibile le parti bianche, dividetele a spicchi e tagliate ogni spicchio in due o tre pezzi. Affettate lo scalogno a rondelle sottili e unitelo alle arance, salate e condite con un po’ d’olio, mescolate e lasciate insaporire almeno mezz’ora. Prima di servire cospargete di pistacchi al naturale tritati grossolanamente.

Cavolfiore ed erbe aromatiche

Ingredienti:
200 g cime di cavolfiore
sale alle erbe
timo, origano, maggiorana
olio EVO
succo di limone

Prendete le cime fiorite del cavolfiore (non i gambi) e passatele brevemente al mixer fin quando assumeranno una consistenza granulosa, simile al couscous. Condite col sale alle erbe, le erbe aromatiche fresche o secche, un filo d’olio e poco limone. Decorate con rametti di timo e servite, se volete, in bicchierini di vetro trasparenti. Questa insalata è ancora più buona se accompagnata da un po’ di maionese allo zafferano (vedi ricetta qui)

Barbabietola rossa con sedano e limone

Ingredienti:
1 barbabietola (o rapa) rossa cruda
1 gambo di sedano tenero più alcune foglie per decorare 
sale alle erbe
succo di limone
olio EVO 

Lavate e sbucciate la barbabietola e passatela su una grattugia a fori larghi (quella che usate di solito per le carote). Attenzione perché il suo succo color porpora macchia dappertutto! Tagliate il sedano a pezzetti e unitelo alla barbabietola, condite col sale alle erbe, l’olio e un bel po’ di succo di limone. Decorate con foglie di sedano e fettine di limone.

Spalmabile di soia

img_6499Ho sempre amato i formaggi freschi e morbidi, tipo crescenza, robiola & co. Questo spalmabile di soia è un po’ una via di mezzo tra la crescenza, il caprino e la robiola con la differenza (ormai lo sapete) che è ovviamente molto più leggero e digeribile perché ha un unico ingrediente di base, lo yogurt di soia! E’ inoltre ricco di fermenti e si presta a svariate preparazioni. Su crostini, tartine, bruschette, piadine, panini è perfetto, ma ottimo anche per mantecare i risotti, condire la pasta, arricchire le torte salate. Si può aromatizzare a piacere con spezie ed erbe aromatiche fresche o secche. Io, in questo caso ho messo il timo, la mia erbetta preferita, e l’ho gustato semplicemente su fette croccanti di pane integrale strofinate con uno spicchio d’aglio 🙂

Ingredienti:

500 g yogurt di soia bianco al naturale
il succo di mezzo limone
un bel pizzico di sale
erbe aromatiche a piacere

Il procedimento è semplicissimo! Mescolate lo yogurt col succo di limone e con il sale, mettetelo in un telo o tovagliolo pulito, meglio se bianco (io purtroppo non ce l’avevo e ne ho usato uno colorato… ma ben lavato con detersivo bio). Annodate il tovagliolo al manico di una paletta o cucchiaio di legno e appoggiate le due estremità in un contenitore abbastanza profondo che dovrà contenere il siero che scolerà dal tovagliolo. Riponetelo in frigo e lasciatelo scolare per almeno un paio di giorni, più lo lasciate scolare più denso diventerà. (Il siero potete utilizzarlo per innaffiare le piante o unirlo all’acqua negli impasti di pane e pizze.) Quando è pronto aggiustate di sale ed eventualmente aggiungete un altro po’ di limone. Arricchitelo a piacere con erbe e/o spezie.

Insalata di melone e cetrioli con salsa di yogurt al prezzemolo


Questa insalata ha una lunga storia: già prima di andare in vacanza volevo provare un piatto alternativo con il melone e inizialmente avevo pensato al risotto, ma non mi convinceva l’idea di cuocere questo frutto così profumato. Mi sono quindi ricordata dell’ottimo centrifugato di melone, cetriolo e pesca che avevo provato tempo fa e ho pensato di realizzare un’insalata, tralasciando la pesca perchè troppo dolce e aggiungendo invece i cipollotti per fare da contrasto e qualche semino per arricchire. Accompagnandola con una fresca salsina e del buon pane integrale l’insalata si è trasformata in un fresco e leggerissimo piatto unico!

Ingredienti:
250 g cetrioli pesati già puliti
250 g melone pesato già pulito
una piccola cipolla fresca
120 g yogurt di soia al naturale
un limone
una manciata di prezzemolo
una manciata di semi di zucca
sale alle erbe
olio EVO, pepe nero (fac.)

Per prima cosa ponete la cipolla affettata finemente in una ciotolina con due generosi pizzichi di sale, mescolate e coprite d’acqua in modo da attenuare il sapore troppo pungente. Poi preparate la salsina unendo allo yogurt il prezzemolo tritato, la buccia del limone grattugiata e un pizzico di sale.
Tagliate i cetrioli e il melone a fettine sottili e conditeli in due ciotole separate con il sale alle erbe (il mio è della Rapunzel, acquistato al Naturasì). Scolate le cipolle e disponete in una pirofila uno strato di cetrioli, uno di melone e uno di cipolle. Condite con succo di limone e un filo d’olio, poi ancora un altro strato di cetrioli, melone e cipolle, e un altro po’ di succo di limone e olio. Cospargete di semi di zucca (meglio se non tostati e non salati per conservare integre le loro preziose proprietà), un po’ di pepe e servite insieme alla salsina e del buon pane integrale.

Seitan “stonnato”


Il seitan è un alimento molto proteico ricavato dal glutine di frumento, farro o kamut. In commercio si trova al naturale, alla piastra, affettato, affumicato o sottoforma di wurstel vegetali. E’ digeribile e non contiene grassi ma non va bene per celiaci e intolleranti. In generale non bisogna consumarlo spesso proprio per il fatto che il glutine a lungo andare potrebbe dare problemi di intolleranze anche a chi non ne soffre. Io lo consumo molto raramente. Trovate qui la ricetta per prepararlo in casa.
Si cucina in vari modi e spesso in modo simile alla carne. Per questa ricetta ho utilizzato quello alla piastra che è più saporito e non necessita di ulteriore cottura (si trova nei negozi e supermercati biologici tipo Natuasì). La somiglianza con il classico vitello tonnato è davvero notevole!

Ingredienti:
200 g di seitan alla piastra
200 g di ceci cotti
5 cucchiai di maionese veg
1 cucchiaio di capperi sott’aceto
1 cucchiaino di senape
il succo di mezzo limone
qualche cappero e ciuffetti di prezzemolo per decorare

Tagliate il seitan a fettine molto sottili. Preparate la salsa frullando tutti gli ingredienti finchè non otterrete una consistenza morbida e vellutata. Distribuite le fettine su un piatto da portata e spalmate sopra la salsa. Decorate con capperi e prezzemolo, riponete in frigo fino al momento di consumare.

Mousse al limone e mandorle


Questa è una versione personalizzata di una ricetta che ho imparato al corso di cucina macrobiotica organizzato da La Cucina Verde e la Pecora Stufata: un delicato e leggerissimo dessert al cucchiaio, senza farina, amidi né zucchero, rinfrescante e perfetto per l’estate. Come addensante si usa l’agar agar, un’alga di origine giapponese dalle ottime proprietà nutrizionali e persino curative. Si trova nei negozi Naturasì in polvere, fiocchi o barrette. Per questa ricetta l’ho usata in barrette.

Ingredienti per quattro coppette:
½ l di succo di mela puro
4 g di agar agar
il succo di mezzo limone
25 g di mandorle pelate
1 cucchiaino di malto di riso

Tagliare a pezzetti l’agar agar e unirla al succo di mela, mettere sul fuoco e portare a bollore mescolando e controllando che l’alga si sia sciolta completamente. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare e addensare (una volta fredda diventerà una gelatina piuttosto dura). Macinare le mandorle a lungo fino a ridurle prima a farina e poi a pasta. Frullare la gelatina di mela con un minipimer aggiungendo il succo di limone, il malto e la pasta di mandorle. Far riposare in frigo qualche ora e servire in coppette decorando con mandorle tostate e fettine di limone.