TuttoFood Milano 2017

tuttofood-coverTuttoFood è un’importante fiera internazionale dedicata agli operatori del settore food and beverage che si svolge a Milano ogni 2 anni.
Quest’anno l’ambito BIO, VEG e GREEN era molto più vasto rispetto alla precedente edizione. Nel prossimo post vi parlerò del mio cooking show, adesso vi racconto le belle cose che ho visto 🙂 Trovo che girare per fiere (vedi ad esempio il Sana di Bologna) sia sempre un’esperienza interessante oltre che divertente, un continuo esplorare, assaggiare, chiedere, scoprire… se poi lo si fa in compagnia, come quest’anno per me insieme agli amici di Funny Vegan e Funny Veg Academy, è ancora più bello!

the-bridgeAllo stand The Bridge, produttore italiano di bevande vegetali e biologiche di alta qualità (vedi in proposito questo post), il bravissimo pastry chef e amico Stefano Broccoli ha preparato una torta e dei simpatici mini cupcake utilizzando le nuove bevande a base di cocco e di noci brasiliane. L’abbinamento col cioccolato era golosissimo!
goji-ok-2Le bacche di Goji italiane di Favella Group, coltivate in Calabria, sono particolarmente ricche di carotenoidi dall’alto potere antiossidante (una ricerca condotta dall’Università di Perugia dimostra che il loro contenuto di carotenoidi è molto più elevato rispetto a quelle presenti attualmente in commercio, per lo più provenienti dalla Cina). Si trovano sul mercato fresche o trasformate (ma non essiccate) con il marchio OhSole e presto arriveranno anche i prodotti della nuova linea Bio Nik a base non solo di Goji ma anche di funghi cardoncelliMoringa (un altro superfood dalle interessantissime proprietà nutraceutiche). La linea sarà tutta biologica e vegetale e comprenderà burger, sughi, ragù e pesti, confetture e succhi.
gnocchiMaster Gnocchi ha lanciato la linea Mamma Emma Bio, tra cui ben 5 tipi di gnocchi vegan: classici, con farina integrale, di farro, di kamut e con spirulina, tutti con ingredienti sani, bio e, soprattutto, patate fresche. Al loro stand Stefano Momentè, giornalista, scrittore, chef e divulgatore vegano, ha cucinato in diretta i 5 tipi di gnocchi, ciascuno con una ricetta diversa. Ho avuto il piacere di assaggiarne due: con pesto di pistacchio e con pesto di noci e prezzemolo, ottimi sapori e piacevole consistenza, bella morbida come piace a me.
feliciaIn crescita il trend delle paste senza glutine a base di cereali alternativi e di legumi. Uno dei marchi più noti è senza dubbio Felicia, le cui ultime novità sono i fusilli di fagioli verdi mung e le lasagne, gli spaghetti e le casereccie di lenticchie gialle. Allo stand il cuoco pugliese Peppe Zullo ha cucinato e fatto degustare alcune ricette, tutte veg e a base di ortaggi e verdure della nostra tradizione.
vegghissimiCerreto Bio ha lanciato la linea I Vegghissimi a base di semi, cereali, alghe, erbe aromatiche, verdure e spezie. Interessanti in particolare i preparati per maionesi a base di canapa, carote e alghe, che basta frullare con acqua e succo di limone o aceto per ottenere salse gustose, sane e nutrienti, e il preparato per golden milk, bevanda della tradizione ayurvedica a base di curcuma e pepe nero, dolcificata con datteri.
milano-vegDopo il successo dei panettoni e colombe vegan, MilanoVeg ha introdotto altri dolci tipici della tradizione italiana rivisitati in chiave veg: chiacchiere, meringhe, baci di dama, cantucci e krumiri che purtroppo non ho assaggiato… da golosa quale sono non vedo l’ora! Tra le novità di Germinal Bio ottimi i crackers senza glutine a base di farina di grano saraceno e farina di ceci e buonissimi i vari prodotti BIOmiGusta, marchio dell’azienda YogiBio che propone un’ampia scelta di burger, piatti pronti freschi, tofu, affettati e formaggi vegetali, tutto bio e vegan. La Buona Terra Bio non si smentisce mai per l’elevata qualità dei suoi prodotti che ormai conosco da tempo, non solo grissini di tutti i tipi ma anche snack vari salati e dolci, uno più sfizioso dell’altro. Originali e particolari gli aceti balsamici aromatici ReModena al fico, al limone, al lampone, al pomodoro e basilico, alle cipolle, ai datteri, allo sciroppo d’acero, completamente naturali e adatti a preparazioni sia dolci che salate. Interessante anche il Quorn, proteina vegetale ricavata dai funghi che si trova nella grande distribuzione declinato in vari prodotti, per la maggior parte vegetariani (perché contenenti albume d’uovo). Aspetto di assaggiare la versione vegan!
Adesso vi racconto una cosa strana: Tonazzo Food, importante gruppo padovano tonazzoproduttore di carne e prodotti confezionati a base di carne (a cui fra l’altro, fa capo Kioene, conosciuto marchio di burger, polpette e cotolette 100% vegetali) ha lanciato una nuova linea proprio di burger e polpette vegetali a marchio Macelleria Tonazzo destinata ai banchi di macelleria dei supermercati e studiata, a livello di packaging e di gusto, per attirare il consumatore onnivoro e carnivoro. In Italia i consumi di carne e prodotti lavorati a base di carne sono diminuiti molto nell’ultimo periodo (complici i servizi trasmessi in TV sulle terribili condizioni degli allevamenti intensivi e la dichiarazione dell’OMS sul fattore potenzialmente cancerogeno delle carni rosse e lavorate). Probabilmente si è deciso di attirare il consumatore che abitualmente frequenta quei reparti con prodotti alternativi che sfruttano la cosiddetta “moda” veggy. Io direi, ben venga se può servire in qualche modo, in qualsiasi modo, a ridurre il consumo di carne!

Mattonella di tempeh con salsa verde di tofu alle olive

FB_IMG_1473690573846
Nell’ambito del SANA di Bologna, oltre ad essere stata una delle blogger ufficiali della manifestazione (vedi in proposito il post precedente), ho anche tenuto un mio cooking show presso lo IMG-20160912-WA0000stand della rivista Funny Vegan. Non è la prima volta che i miei amici di Funny Vegan mi invitano ai loro eventi e mi sono sempre divertita, ma stavolta mi sono sentita davvero parte di una squadra ed è stato un onore dare il mio contributo. Oltre ad essere soddisfatta in generale IMG-20160912-WA0010per l’evento sono anche felice di aver conosciuto persone squisite e approfondito conoscenze che prima erano solo superficiali.
Sponsor del mio cooking show è stata Cambiasol, una piccola azienda genovese a conduzione familiare che si è affacciata da pochissimo sul mercato. Spero che in fiera abbia avuto modo di farsi conoscere da un pubblico più vasto perché meritano davvero. Producono tofu e tempeh con lavorazione artigianale e soia italiana e biologica che ho trovato ottimi come consistenza e sapore. Sono alimenti antichissimi di cui le popolazioni orientali si nutrono regolarmente da millenni. Hanno poche calorie e sono ricchi di proteine, fibre e sali minerali, più digeribili rispetto ai legumi interi, soprattutto il tempeh, ricco di enzimi . Con grande piacere mi sono quindi cimentata nella preparazione di un secondo piatto proteico che li contenesse entrambi.
PS: Non è vero che tutta la soia è ogm in quanto basta sceglierla italiana e biologica.
doppia foto con bordinoIngredienti per 3 mattonelle:
1 panetto di tempeh Cambiasol (250 g) 
2 cucchiai di tamari
2 cucchiai d’olio EVO
2 cucchiai di succo di limone
erbe aromatiche secche: origano, salvia, rosmarino, maggiorana…
Per la salsa:
1 panetto di tofu Cambiasol (300 g)
20 olive verdi snocciolate
1 cucchiaio colmo di capperi sott’aceto ben sgocciolati
1 cucchiaio di olio EVO
1 cucchiaio di succo di limone
2 grosse manciate di prezzemolo fresco
olive a rondelle, pomodori datterini e prezzemolo fresco per decorare

IMG_6964Tagliate il tempeh a fettine sottili (io ho l’ho tagliato prima a metà per lungo e poi ricavato delle fettine rettangolari) e disponetelo in un contenitore o una ciotola piuttosto larga e piatta. Conditelo con il tamari, l’olio, il succo di limone e le erbe, mescolatelo e lasciatelo marinare da un minimo di mezz’ora/un’ora ad un massimo di 3 o 4 ore (in questo secondo caso meglio riporlo in frigo). Più starà in marinatura più si insaporirà e si ammorbidirà. Non consiglio però di lasciarlo marinare per troppo tempo altrimenti potrebbe diventare molto morbido rischiando poi di rompersi in cottura.
Preparate la salsa ponendo nel bicchiere del minipimer a immersione il tofu tagliato a cubetti, le olive a pezzetti, i capperi, l’olio e il succo di limone. Frullate fin quando otterrete una crema liscia e omogenea (in base al grado di sapidità delle olive e al gusto personale potete eventualmente ridurne o aumentarne la quantità).
Dopo circa mezz’ora o un’ora vedrete che il tempeh avrà già assorbito il liquido di marinatura e a questo punto potete versarlo con tutta la marinatura eventualmente rimasta in una padella grande e ben calda. Fatelo rosolare da entrambi i lati per alcuni minuti fin quando si formerà una crosticina leggermente scura (ma attenti a non bruciarlo!).
Componete il piatto disponendo sul fondo uno strato di fettine di tempeh, poi la crema di tofu aiutandovi con una sac à poche, poi un altro strato di fettine di tempeh e per finire un altro strato di crema di tofu. Decorate con pomodorini freschi, olive a rondelle e foglie di prezzemolo. Il contorno ideale per questo piatto è a mio avviso una bella insalata di pomodoro (finché sarà stagione…)

Fiera SANA 2016 – Prodotti interessanti e Cooking Show

FIERA SANA 2016 - TAGLIO DEL NASTROEccomi rientrata dal SANA di Bologna, dove, per il terzo anno consecutivo, sono stata scelta tra le blogger ufficiali della manifestazione (qui trovate i post relativi alle edizioni degli anni scorsi).
Il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale cresce sempre di più a livello di espositori, visitatori e superficie espositiva (ben 5.000 mq con 833 espositori e 47.200 circa visitatori quest’anno!) segno di un sempre maggiore interesse verso le tematiche del bio, del benessere, dell’ecologia e dell’alimentazione sana e vegetale (il Veganfest all’interno del Sana occupa un intero padiglione con tanti stand, conferenze, dibattiti, cooking show e quest’anno anche bloggeruna TV dedicata!)
Per 3 giorni ho girato come una trottola tra stand, prodotti da vedere e da assaggiare, presentazioni e cooking show commentando la fiera in tempo reale con foto e post sui social. I miei follower su Facebook e Twitter ormai lo sanno bene perché per 3 giorni non ho postato altro! 😀
premio sana novitàAnche quest’anno, oltre al consueto premio Sana Novità gentilmente offerto da Biorfarm e assegnato dal pubblico ai migliori prodotti novità tra quelli in concorso nelle tre categorie (Alimentazione, Cura del corpo e Green Lifestyle), le blogger ufficiali hanno premiato i loro prodotti preferiti (qui tutti i dettagli sul premio #BloggerForSana). Sono molto soddisfatta della cacao crudocollaborazione con la mia collega food blogger Samantha (qui il suo bellissimo e seguitissimo blog) con la quale ci siamo subito trovate d’accordo e dopo una scelta per nulla facile visto la quantità di prodotti validi e originali, abbiamo selezionato la Crema alle nocciole crude di Cacao Crudo, golosissima, sana e innovativa nei suoi 3 eccellenti ingredienti: cacao crudo 100% criollo, nocciole crude tonde del Lazio e zucchero di cocco.

Tra gli altri PRODOTTI INTERESSANTI visti in fiera ne segnalo alcuni:

20160910_101958– La vegan ‘nduja, i tortini vegani al cioccolato e le paste di legumi di Pro Bios
–  I pesti alla Canapa di Il Nutrimento.
– la burrella di Fattoria della Mandorla, burro vegetale a base di mandorle di Toritto.
– La frutta secca ed essiccata di Flores Farm
– il tofu e il tempeh artigianali della nuova azienda genovese Cambiasol20160911_125343
– I grissini e le schiacciatine di La Buona Terra Bio, senza farine raffinate e con materie prime solo italiane.
– Le piadine e i passatelli romagnoli con farine di legumi Sai di Buono ideati dalla chef Carla Casali.
– I funghi bio Valentina, freschi, essiccati e in conserva.
– Le farine e i prodotti da forno con grani antichi di Romagna 20160910_105733a marchio Bio’s
– I fiocchi di legumi e la grande varietà di farine Fior di Loto
– Gli affettati vegetali senza glutine della nuova azienda toscana Vegan Delicious
 La vasta gamma tutta vegan e glutenfree di DNA Bio
– I cappuccini di frutta e spezie di Lombardia Drinks
– L’acqua di linfa di betulla Isola Bio

Per quanto riguarda i COOKING SHOW ho seguito con molto interesse quasi tutti quelli che si sono svolti allo stand della rivista Funny Vegan:

piatti Simone SalviniLo chef Simone Salvini ha presentato la Ghita Academy, scuola di alta cucina vegetale, che partirà a Milano questo autunno. I piatti che ha cucinato in diretta meravigliosi come al solito: crespelle di farina di borlotti, miglio e teff e un dessert al cucchiaio 20160910_154944ricoperto da una coltre di spuma di latte di mandorla. Il pasticcere Stefano Broccoli titolare della pasticceria 100% vegetale La Dolce Vita di Bergamo, ha preparato un goloso e originale dessert a forma di pianta, con mirtilli e soffici creme disposte a strati in un vaso trasparente sormontato di foglie verdi e fiori colorati. Il blogger Giuseppe Tortorella, alias Un Biker in Cucina, specializzato in street food, ha preparato piatti Luca Andrèun gustoso vegan kebab con muscolo di grano e salsa tzatziki.  Lo chef Luca Andrè del ristorante vegan e raw Soul Kitchen di Torino ha presentato addirittura un intero menu vegan gourmet con piatti stupefacenti per originalità, colori e grande estro artistico. Sempre allo stand di Funny Vegan, anch’io ho avuto il piacere e l’onore di tenere un mio cooking show 🙂 Sul prossimo post vi racconterò tutto!

 

Come usare in cucina le bevande vegetali: consigli e ricette

IMG_6893Secondo Coldiretti le vendite di bevande vegetali (comunemente conosciute come “latte vegetale”) sono aumentate del 27% nel 2015 e il trend è ancora in crescita.Oltre ai classici e più comuni soia e riso esistono moltissime tipologieavena, mandorla, cocco, nocciola, kamut, farro, orzo, quinoa, miglio, grano saraceno, canapa… in versione al naturale, aromatizzata (alla vaniglia, al cacao ecc) o arricchita di calcio e vitamine. Per scoprire quelle che più rispondono ai vostri gusti consiglio di provarne il più possibile in quanto sonolatte tutte molto diverse e variano anche in base alle marche. Tra le tante consiglio The Bridge, un azienda italiana familiare attiva dal 1994 (un pioniere in questo settore), che utilizza acqua pura di fonte e materie prime provenienti da coltivazioni biologiche italiane.

Di seguito una breve carrellata delle più diffuse bevande vegetali in commercio, con i possibili USI IN CUCINA.

– Latte di soia: è il più comune e il più versatile, si trova ormai anche nei discount ma preferitelo sempre biologico per essere sicuri che non contenga soia OGM. La versione al naturale non dolcificata non è il massimo da bere così com’è, ma è invece perfetta per la maionese e la besciamella nonché per preparare in casa il tofu e la ricotta vegana cagliata con aceto di mele o succo di limone (attenzione in questo caso alla marca che scegliete perché alcune non cagliano). Il latte di soia alla vaniglia si presta benissimo a realizzare la crema pasticcera.
– Latte di riso: è più acquoso e leggero rispetto al latte di soia ma il suo sapore naturalmente dolce lo rende a mio avviso piacevole da bere anche al naturale. E’ ottimo negli impasti di torte, ciambelle, muffin e dolci da forno in generale ma anche come base per golose creme dolci al cucchiaio. Il latte d’avena, di farro e di kamut sono piuttosto simili a quello di riso (un po’ meno dolci) ma non sono gluten-free.
– Latte di cocco: per gli amanti del cocco è sicuramente il più goloso anche se ricco di grassi. Si può utilizzare per piatti dal gusto esotico con curry e spezie oppure per dessert di vario tipo. Quello in lattina è perfetto per ottenere in modo facile e veloce una panna vegetale per guarnire i dolci o da usare per un bel gelato.
– Latte di mandorla: se non è dolcificato si può adoperare per preparazioni salate come besciamelle, salse e veg-formaggi. Altrimenti si presta agli stessi usi del latte di riso.

Infine ecco tre RICETTE, realizzate con latte di mandorla, latte di farro e latte di riso:

fusilliFUSILLI INTEGRALI CON SALSA DI PEPERONI AL LATTE DI MANDORLA
Ingredienti per 3 persone:
240 g fusilli o altro tipo di pasta integrale
300 g latte di mandorla non dolcificato The Bridge
300 g peperoni rossi dolci pesati puliti
1 cipolla piccola
2 o 3 pomodori secchi sott’olio
1 manciata di mandorle
prezzemolo, sale, olio EVO

Tostate leggermente le mandorle in forno a 160 gradi per circa 10 minuti e tritatele grossolanamente. Affettate la cipolla e fatela stufare in padella con un paio di cucchiai d’olio e un pizzico di sale, aggiungete quindi i peperoni e i pomodori secchi tagliati a tocchetti e fateli insaporire per pochi minuti. Versate poi il latte di mandorla, coprite e cuocete per circa mezz’ora o fin quando i peperoni saranno molto morbidi e il latte quasi evaporato ma non del tutto. A questo punto frullate tutto a crema. Cuocete la pasta al dente e conditela con la crema di peperoni completando con le mandorle e il prezzemolo.
torretteTORRETTE DI MELANZANE CON CREMA DI MANDORLA E POMODORI AL TIMO
Ingredienti per 3 torrette:
1 melanzana grande (in modo da ricavarne 9 fette)
300 g latte di mandorla non dolcificato The Bridge
30 g maizena o amido di mais
la scorza grattugiata di mezzo limone
200 g pomodori piccadilly
timo fresco, pepe nero, sale, olio EVO

Tagliate la melanzana a fette dello spessore di circa 1 cm (decidete se lasciare la buccia o sbucciarla in parte o totalmente). Disponete le fette su una teglia ricoperta di carta forno, ungetele d’olio da entrambi i lati con un pennello da cucina e conditele con un pizzico di sale. Infornatele a 200 gradi per circa 20 minuti. Nel frattempo sciogliete la maizena in un pochino del latte di mandorla previsto e poi unitela al resto del latte in un pentolino. Portate a bollore per un paio di minuti mescolando continuamente, quindi condite la crema ottenuta con una generosa presa di sale, il pepe nero e la scorza di limone. Lasciate intiepidire mescolando ogni tanto (raffreddandosi si addenserà ulteriormente, se dovesse formare grumi date una passata col minipimer a immersione). Sbollentate i pomodori interi per un minuto circa in modo da poterli facilmente pelare, quindi tagliateli a metà e svuotateli dei semi e del liquido interno. Tritatene la polpa e conditela con un cucchiaio d’olio, un pizzico di sale e le foglioline di timo. Sulla stessa teglia dove avete cotto le melanzane disponete una fetta di melanzana sul fondo con sopra un cucchiaino di crema di mandorle e uno di pomodori conditi, poi un’altra fetta di melanzana, crema di mandorle, pomodori e così via in modo da formare una torretta da 3 fette terminando con crema di mandorle e pomodori. Realizzatene 3. Passate le torrette in forno caldo per circa 5 minuti prima di servirle e cospargetele a piacere con altro timo fresco.
CAM00731TORTA DI FARRO AL CACAO CON SALSA AL LATTE DI RISO E ZAFFERANO
Ingredienti per una teglia da 24 cm:
250 g farina di farro

50 g fecola di patate
20 g cacao amaro in polvere
180 g zucchero di canna integrale (Dulcita o Mascobado)
300 ml latte di farro al naturale The Bridge
100 ml olio di mais bio
1 bustina di lievito naturale per dolci
torta cacao zafferanoscorza di limone grattugiata
Per la salsa:
500 ml latte di riso al naturale The Bridge
1 bustina di zafferano
30 g maizena o amido di mais
45 g sciroppo d’agave
2 pezzi di scorza di limone interi
mezzo cucchiaino di vaniglia naturale in polvere
gocce di cioccolato fondente per servire

Mescolate insieme tutti gli ingredienti secchi: farina, fecola, lievito, zucchero, cacao, scorza di limone. Miscelate tra loro l’olio e il latte di farro e versateli sui secchi mescolando bene con una frusta fino ad ottenere un composto liscio e cremoso. Versatelo in una teglia da 24 cm foderata di carta forno e infornate a 175 gradi per 20/30 minuti circa facendo la prova dello steccino per verificare la cottura. Lasciate raffreddare la torta completamente e nel frattempo preparate la salsa sciogliendo la maizena in un pochino del latte previsto, poi versate tutto in un pentolino, unite lo zafferano, la vaniglia e la scorza di limone intera. Portate a bollore mescolando continuamente e dopo uno o due minuti spegnete il fuoco e aggiungete lo sciroppo d’agave. Fate raffreddare mescolando ogni tanto, quindi eliminate la scorza. Servite ciascuna fetta di torta con sopra un paio di cucchiaiate di crema guarnendo con abbondanti gocce di cioccolato.

PS: vorrei segnalare altri 2 prodotti a marchio The Bridge che trovo ottimi:

-Latte di riso alla nocciola, talmente buono da bere così com’è che è un peccato usarlo in cucina. Contiene il 3% di pasta di nocciole ed è dolcificato con succo concentrato di mela. Se resisterete alla tentazione di berlo tutto potete utilizzarlo come base per golose creme al cucchiaio, magari con l’aggiunta di cacao o cioccolato e granella di nocciole tostate per guarnire.
– Panna d’avena da cucina: è la panna da cucina che preferisco in assoluto, bella densa e non dolciastra come a volte invece può essere quella di soia. Usatela per arricchire vellutate, salse e sughi ma anche semplicemente per condire i cereali o la pasta (ad esempio per fare la carbonara vegana)

Un po’ di me – autenticità e stile di vita

1015673_323240104476615_1038276002_oCosa significa essere autentici? Se guardo indietro al recente passato per me autenticità è sicuramente seguire se stessi, le proprie convinzioni e le proprie passioni alla ricerca di un continuo miglioramento. Fare in modo che ciò che si fa coincida il più possibile con ciò che si è anche se ciò comporta delle scelte che sembrano azzardate. Un esempio? Mollare un posto di lavoro a tempo indeterminato (ma noioso e frustrante) per lanciarsi nel mondo della cucina veg e diventare food blogger a tempo pieno: fatto!Giulia buffet Lo ammetto: questa passione è iniziata tardi (no, non sono di quelle che hanno sempre cucinato fin da bambine insieme alla mamma), ma la creatività sì, quella ce l’ho sempre avuta e ad un certo punto della mia vita ho sentito un grande bisogno di esprimerla attraverso la cucina. Preparare piatti etici e salutari ma al tempo stesso gustosi, appaganti, alla portata di tutti e ben presentati è diventata una bellissima sfida quotidiana. Quando nel novembre del 2012 ho aperto questo blog come una semplice raccolta di ricette, non avrei mai immaginato di riuscire ad avere 23.000 fans su Facebook né preparare buffet e cene per più di 50 persone, tenere lunghi e impegnativi corsi di cucina né tanto meno scrivere libri…  E invece sono qui. Forse ho semplicemente “cavalcato l’onda” in un momento in cui essere vegani va di moda? Non credo perché per me vegan non è una moda ma uno stile di vita che contempla scelte etiche, salutistiche e legate alla sostenibilità ambientale. In quest’ottica si inserisce anche il biologico perché se vogliamo sfamare la popolazione mondiale in modo 2sostenibile, l’alimentazione del futuro dovrà essere al 100% vegetale e biologica per tutti. Attraverso il blog, le ricette, i corsi, i libri e tutte le mie attività cerco di divulgare e perfezionare sempre più questo “stile” in modo aperto e gioioso, tenendo come filo conduttore il cibo buono, vero e bello cucinato con amore, quello che unisce la gente attorno ad una tavola e non innalza barriere di presunzione.

PS: con questo post di “storytelling introspettivo” ho risposto all’invito di The Bridge, azienda italiana che dal 1994 produce ottime bevande vegetali biologiche. Sul prossimo vi parlerò di alcune di queste bevande (comunemente conosciute come “latti vegetali”) e vi darò alcuni consigli e ricette per utilizzarle al meglio in cucina. Come sempre STAY TUNED!

Cibus 2016 – Parma

Il Cibus di Parma non è una fiera vegana e neppure biologica, ma è il più importante evento happy veggieitaliano dedicato all’alimentazione e al mondo del food. Quest’anno ci sono stata e sono rimasta colpita dalle dimensioni, dal gran numero di espositori e dalla portata della manifestazione in generale. Al contrario delle aspettative ho trovato diversi prodotti biologici e, soprattutto vegani! Moltissimi anche senza glutine. Il trend del vegano/gluten free/salutistico/biologico cresce sempre di più, e speriamo veramente che non sia solo una moda passeggera ma l’inizio di una vera svolta, perchè sono convinta che il futuro dell’alimentazione umana sia quello, non solo per la salute, ma anche per gli animali, per l’ambiente e per combattere la fame nel mondo.
burgerSono sempre più numerose le aziende che decidono di mettere in commercio prodotti vegani (spesso anche senza glutine e/o biologici) e in base alle mie impressioni a farla da padroni sono soprattutto i burger vegetali, ne ho visti veramente tanti fatti in tutti i modi, soprattutto a base di legumi e verdure, sia freschi sia congelati, da Asiago Food a Zerbinati, da Dimmidisì a Cottintavola.germinal
Per accontentare tutti quelli che non hanno tempo o voglia di cucinare (ahimè sempre più numerosi a causa della vita frenetica di oggi) anche tantissimi prodotti pronti a base di cereali, verdure e legumi, semplicemente da scaldare. I migliori secondo me sono quelli di Germinal Bio, che ha lanciato sul mercato una nuova linea di ben 19 prodotti freschi da frigo, tutti bio, vegan e senza glutine, su ricette ideate dallo chef Claudio Petracco. Quest’ultimo ha tapas 2tapas 1tenuto presso lo stand di Germinal una serie di cooking show utilizzando questi prodotti arricchiti da salse e condimenti gustosi. E a proposito di cooking show non potevo mancare a quello di Simone Salvini presso lo stand di Saclà. Lo chef ormai sempre più famoso grazie anche alle imitazioni di Crozza in tv, ha creato delle originali e colorate tapas utilizzando non solo l’ampia gamma di verdure e ortaggi sott’olio ma anche le nuove maionesi vegane di soia e di riso, l’hummus di ceci, la crema di tofu e olive e il pesto di basilico senza formaggio, tutti prodotti specificatamente vegani che Saclà ha da poco immesso sul mercato. 13173661_817244435076177_5497999691298945979_n
Altri novità interessanti da segnalare sono il bulgur di soia di Pedon, i sughi, le salse e pesti 100% vegetali di Biffi, le bevande vegetali bio di The Bridge, i funghi biologici Valentina, il “Burrolio” di Oleum Sabinae, burro vegetale a base di olio extravergine d’oliva bio e burro di cacao, le paste bio gluten free di Felicia, gli hummus di Bontà di Stagione e le “Veganette” di Valbona, ovvero affettati vegetali senza glutine né soia a base di verdure con semi di lino e canapa.
Tirando le somme il giudizio che darei è sicuramente positivo ma a mio avviso c’è ancora tanta strada da fare ad esempio per quanto riguarda i dolci… A parte frollini e biscotti da colazione non ho visto dolci vegani degni di questo nome… speriamo per il futuro!

Fiera Sana e Veganfest 2015 – PRODOTTI

Il Sana è sempre stato una vetrina importante per le aziende che propongono prodotti innovativi nel campo del biologico e del naturale. Eccone alcuni fra quelli che ho visto.
pasta di ceciChi ama la pasta come me non potrà non essere incuriosito da paste alternative a base ad esempio di farine di legumi, senza glutine e dall’alto valore proteico oltre che ricche di fibra. Ne ho viste di varie marche e realizzate con diversi tipi di legumi ma segnalo in particolare la Libré Bio della Govi Farm, con sola farina di ceci, presentata e assaggiata allo stand di Funny Vegan. Consigli per il condimento: sugo al pomodoro e olive o crema di zucca al rosmarino.sabrina
Nuova e originale la pasta Sabrina, con farina di grano germogliato, la cui particolarità consiste nel fatto che può anche fare a meno della cottura tradizionale e diventare quindi una pasta crudista in modo che non perda le sue preziose proprietà. Basta tenerla immersa in acqua tiepida per circa mezz’ora e condirla con sughetti crudi a piacere oppure, nel formato “lasagnette”, farla ammollare direttamente nel condimento. Sabrina Nazzari, cuoca e ideatrice del prodotto, ha tenuto un cooking show allo stand di Funny Vegan con dimostrazione e degustazione. Ricorda un po’ la pasta integrale di farro, veramente buona!
aglioIn un piccolo stand di un’azienda spagnola ho visto e assaggiato l’aglio nero fermentato che pare sia un vero e proprio “superfood”: la fermentazione raddoppia il contenuto di antiossidanti e di fosforo e ne potenzia le proprietà benefiche ma allo stesso tempo annulla il forte odore e sapore che a molti dà fastidio aumentandone la digeribilità. Il gusto è delicato e quasi dolciastro, peccato sia ancora molto difficile trovarlo in Italia.nutella
Per gli amanti dei veg-formaggi sfiziosi ma sani segnalo quelli crudisti di RawFun a base di anacardi, mentre ai più golosi consiglio sicuramente la crema spalmabile alle nocciole Teo & Bia, gusto pieno e corposo con soli tre ingredienti: nocciole, cacao e zucchero di canna. Notevole la gamma di biscotti vegani prodotti da Veganocongusto, biscottiben 10 tipi diversi di cui 4 senza glutine, in più crostatine di frolla con varie marmellate, insomma l’imbarazzo della scelta.
E sempre a proposito di prodotti innovativi, quest’anno, oltre al consueto premio Sana Novità, assegnato in base alla votazione del pubblico, c’è stato anche il premio Coup de Coeur, che le tre blogger ufficiali della manifestazione hanno conferito al prodotto che le ha “colpite al cuore” per Straveg bio Dnabiooriginalità e innovazione. Per il settore alimentazione io ho scelto lo StraVeg bio di Dnabio, un preparato per crema vegetale spalmabile gluten free, a base di riso, frutta secca, erbe aromatiche e spezie, con sale rosa dell’Himalaya. Si prepara in un minuto aggiungendo solo acqua e olio d’oliva. L’ho scelto per la velocità di preparazione, che lo rende adatto a chi ha poco tempo da dedicare alla cucina, e per la lunga conservazione. Infatti a differenza dei formaggi e creme vegetali fresche che vanno tenute in frigo e sono a breve scadenza, ha una durata di 12 mesi a temperatura ambiente. Sano e buono in tutte e tre le varianti di gusto: erba cipollina, mediterraneo e orientale.
Nel prossimo post vi parlerò del mio cooking show allo stand di Funny Vegan (e sì, perché oltre a fare la blogger/reporter della fiera ho anche trovato il tempo di tenere un cooking show 😉 ). Niente prodotti particolari ma solo il buon vecchio tofu, che però ancora pochi sanno cucinare e insaporire nel modo giusto. Vi svelerò tutti i segreti per renderlo gustoso e vi darò due ricette, una salata e una dolce. A prestissimo!

Sana e Veganfest 2015 – EVENTI

ingresso sanaEccomi di ritorno dalla bellissima esperienza come BLOGGER UFFICIALE della fiera SANA di Bologna, quest’anno ancora più affollata e soprattutto ricca di eventi, convegni, conferenze, presentazioni di libri e cooking show. Allora, andiamo con ordine: il primo evento per importanza e per quantità di pubblico è stato, come del resto mi aspettavo, il The China Study Tour, giunto ormai alla sua quinta tappa dopo il foto oksuccesso che sta ottenendo in varie città italiane. Bravi e preparati i relatori i quali hanno illustrato ancora una volta i benefici a tutto tondo di una sana e bilanciata alimentazione 100% vegetale e integrale, utilissima nel prevenire e curare molti disturbi e malattie del nostro tempo.
A proposito di alimentazione e salute, interessante è stata anche la conferenza di Giovanni Allegro, chef e docente presso la scuola di cucina naturale Cascina Rosa dell’Istituto dei Tumori di Milano. Ancora una volta è stato ribadito il concetto che l’alimentazione fa veramente la differenza nel determinare il nostro benessere e può contribuire moltissimo alla prevenzione.
michelaSul palco del Veganfest (grande area all’interno della fiera tutta dedicata al mondo vegan) si sono succeduti una serie di interventi e testimonianze. La dottoressa Michela De Petris (con la quale tra l’altro collaboro ormai da tempo, vedi ad esempio questo post) già tra i relatori del The China Study Tour, ha parlato della sua famiglia vegana ormai da anni, compreso il dolcissimo cane Diamond che porta sempre con sé, e dei grossi benefici riscontrati in tutti i suoi pazienti che seguono questo tipo di alimentazione. Patrizia Re, mamma vegana, ha raccontato della propria esperienza di gravidanza e allattamento egregiamente sostenuta in perfetta salute e naturalezza anche dopo i quarant’anni.
Ma passiamo ai COOKING SHOW che, come sempre, sono piatto salvinitra gli eventi più seguiti, non solo al Veganfest ma anche nei vari stand. Primo fra tutti Simone Salvini, famoso chef di alta cucina vegetale e naturale che stimo molto e seguo sempre quando posso. Quest’anno ha presentato un piatto di ispirazione orientale: lenticchie indiane urid al latte di cocco e mandorle, erbe aromatiche e assafetida (spezia indiana che marco bianchiricorda lo scalogno) su ragù di carota e sedano, guarnite con spuma di latte di mandorla ed erbe fresche, spettacolare come sempre.
Marco Bianchi, divulgatore scientifico per la Fondazione Veronesi, cuoco amatoriale e volto televisivo, ha preparato invece dei pancake vegan e integrali, serviti con sciroppo d’acero e frutti di bosco e accompagnati da una virgin piña colada a base di latte di riso, cocco e ananas con frutto della passione.
Allo stand di Pharmavegana il cuoco Gianluca Ronchi ha naturasìtenuto diversi cooking show illustrando l’ABC della cucina naturale, vegana e crudista, con ricette, assaggi e spiegazioni sulle proprietá nutrizionali dei cibi. Nella vasta area di Naturasì si sono tenuti invece dei laboratori pratici dove il pubblico ha partecipato attivamente alla preparazione del pane con farine di cereali antichi e minestre di verdure e ortaggi di stagione coltivati dagli agricoltori biologici e biodinamici de “Le Terre di Ecor”. Ultimo evento degno di nota sono stati i premi assegnati dalla Nazionale Italiana Pizzaioli alle pizzerie italiane che si sono distinte per aver realizzato le migliori pizze di Kamut e Vegane. Per il momento direi che può bastare 😉 nel prossimo post farò invece una carrellata dei libri presentati e prodotti interessanti visti e assaggiati… stay tuned come sempre!

Stuzzichini sfiziosi realizzati con i grissini

IMG_5766Volete preparare un aperitivo in casa e siete a corto di idee? Vi serve qualche spunto per un antipastino o uno stuzzichino facile e veloce da realizzare ma di sicura resa e bell’effetto? Provate con i grissini! Il segreto però sta nello scegliere quelli giusti, che siano artigianali e con pochi ingredienti come farine biologiche e olio extravergine d’oliva italiano di ottima qualità. Il Grissinificio La Buona Terra, azienda biologica italiana nata nel 1999 in Piemonte, produce una gamma veramente ampia di buonissimi prodotti da forno, per la maggior IMG_5797parte grissini di tutti i tipi,  dai classici torinesi, lunghi e sottili, ai bongrì, più spessi e robusti ma croccanti e friabili, disponibili in diverse varianti come al sesamo, integrali con semi di lino, di farro e di kamut, anche senza lievito. Ottimi anche i mini, dei piccoli crackers o schiacciatine senza lievito, sottili e croccantissime (maggiori info sul sito qui). Di seguito qualche idea per originali stuzzichini di vario genere, non solo salati! Naturalmente potete usare prodotti anche di altre marche, ma vi consiglio di provare questi perché la qualità è a mio avviso superiore.

CAM00568Bongrì con burro vegetale di anacardi all’aneto e zucchine

Ingredienti:
8 grissini piuttosto grossi tipo Bongrì
40 g anacardi al naturale non tostati
20 g mandorle pelate
50 g acqua
1 cucchiaino abbondante di succo di limone
1 cucchiaio pieno di aneto fresco tritato
mezza zucchina tagliata per lungo

Ammollate in acqua anacardi e mandorle per almeno 6 ore, poi scolateli, sciacquateli sotto l’acqua corrente e frullateli con un mixer prima a secco fino a ridurli quasi in farina e poi aggiungendo l’acqua, un generoso pizzico di sale e il succo di limone. Dovrete ottenere una crema densa e morbida, tipo formaggio spalmabile. Assaggiate e regolate eventualmente di sale o di limone in base ai vostri gusti. Tritate finemente l’aneto e unitelo al “burro” amalgamandolo bene. Con un pelapatate tagliente ricavate dalla zucchina delle fette molto sottili (devono essere sottili e flessibili in modo da arrotolarle facilmente senza romperle) e spalmatele di burro di anacardi, circa un cucchiaino per fetta, poi arrotolatele delicatamente attorno ai grissini, una fetta per ciascun grissino.

IMG_5791Insalatina di cavolo cappuccio e mandarancio con grissini integrali ai semi di lino

Ingredienti per due bicchierini:
4 grissini integrali tipo Bongrì ai semi di lino
200 g cavolo cappuccio bianco 
2 piccoli mandaranci
1 scalogno
2 cucchiai d’olio EVO
sale alle erbe
origano

Tagliate il cavolo cappuccio a listarelle più sottili che potete e conditelo con gli spicchi di mandarancio tagliati a pezzetti, l’olio, lo scalogno affettato finemente, il sale alle erbe e l’origano. Lasciate insaporire e ammorbidire per una decina di minuti poi mettete l’insalata in due bicchierini trasparenti servendola insieme a grissini grossi tipo Bongrì integrali ai semi di lino.

IMG_5822Mini schiacciatine con patè di cannellini e pomodorini secchi

Ingredienti per una decina di schiacciatine:
250 g fagioli cannellini lessati senza sale

20 g pomodorini secchi al naturale
1 manciata di prezzemolo fresco
1 cucchiaio d’olio EVO
1 cucchiaino di succo di limone
5 o 6 capperi sotto sale

Mettete a bagno in acqua per circa mezz’ora i pomodorini e i capperi sciacquati dal loro sale. Poi mettete da parte 3 o 4 pomodorini e frullate gli altri insieme ai capperi, 200 g di cannellini (lasciatene da parte circa 50 g per la decorazione), il prezzemolo, il succo di limone e l’olio. Dovrete ottenere una crema morbida e omogenea. Con l’aiuto di due cucchiaini formate delle quenelle che andrete a disporre sui crackers e adagiate sopra ciascuno un pezzetto di pomodorino e un fagiolo.

IMG_5807Grissini torinesi ricoperti di cioccolato fondente alle nocciole e al cocco

Ingredienti:
12 grissini sottili tipo torinesi
100 g cioccolato fondente
granella di nocciole
cocco grattugiato

Fate sciogliere il cioccolato a bagno maria, poi spegnete il fuoco e lasciate intiepidire per una decina di minuti mescolando ogni tanto. Prendete un grissino e con l’aiuto di un cucchiaino distribuite il cioccolato fuso per circa due terzi della sua lunghezza. Poggiatelo subito su un piatto piano grande ricoperto di carta forno che servirà a non far attaccare il cioccolato una volta indurito. Fate lo stesso con gli altri grissini lasciandone alcuni al naturale e ricoprendo gli altri di granella o cocco grattugiato.

Paste di grani antichi e legumi della tradizione italiana

IMG_5694La maggior parte del grano duro oggi in commercio deriva da una varietà conosciuta col nome di Creso, ottenuta negli anni ’70 con modificazioni genetiche attraverso irradiazioni di raggi gamma. Alcuni ritengono che l’aumento esponenziale dei casi di intolleranze al glutine possa in qualche modo essere collegato a questa tipologia di grano, spesso di bassa qualità, con cui sono fatti la maggior parte dei prodotti da forno e le paste che abitualmente consumiamo. Ultimamente, per fortuna, sono state riscoperte e valorizzate alcune antiche varietà, coltivate da secoli in aree ristrette di varie regioni d’Italia e del mondo ma da tempo dimenticate. Tra queste i frumenti duri Timilia e Russello, tradizionali produzioni locali siciliane, il grano Senatore Cappelli, il cui nome è dedicato a Raffaele Cappelli, senatore del Regno d’Italia che alla fine dell”800 aveva sostenuto le riforme agrarie in Puglia, il Graziella RA, dedicato alla figlia dell’archeologo che lo portò in Italia dall’Egitto negli anni ’70 e a Ra, il dio del sole per gli antichi egizi, e non dimentichiamo il farro, la più antica tipologia di frumento coltivato dall’uomo, l’alimento base delle legioni romane, oggi diffuso soprattutto nelle regioni dell’Italia centrale.
E’ proprio in Centro Italia, Gino Girolomoniin provincia di Pesaro Urbino, che ha sede la cooperativa agricola Girolomoni, azienda bio che ho conosciuto alla fiera SANA di Bologna lo scorso settembre. Fondata nel 1971 da Gino Girolomoni, saggista, imprenditore e pioniere dell’agricoltura biologica in Italia, è cresciuta negli anni, commercializzando i suoi prodotti inizialmente con il marchio “Alce Nero”, poi, staccatasi da questo, come “Montebello” ed oggi con il marchio “Girolomoni” in onore del suo fondatore, scomparso nel 2012. Tra i prodotti di punta dell’azienda ci sono sicuramente le paste di grani antichi Graziella RA®, Senatore Cappelli e Farro Triticum Dicoccum, ma anche degli ottimi legumi nostrani, ovvero ceci, lenticchie e borlotti, tutto sapientemente coltivato con metodo biologico nelle colline marchigiane e umbre. Nelle ricette che seguono ho cercato di valorizzare il più possibile le tre tipologie di pasta abbinando a ciascuna un legume diverso, nel tentativo di creare dei piatti che richiamassero la buona e sana tradizione contadina ma con un tocco di eleganza moderna.
IMG_5699Spaghetti di grano Graziella RA con lenticchie rosse di montagna

Ingredienti per 4 persone:
320 g spaghetti di grano Graziella RA
200 g lenticchie rosse secche
1 cipolla, 1 carota, 1 gambo di sedano, 4 pomodori piccadilly, sale, olio EVO

Mettete a bagno le lenticchie in acqua fredda e nel frattempo pulite e tagliate a pezzetti piccoli cipolla, carota e sedano. Soffriggeteli in una casseruola con 2 cucchiai d’olio fin quando si ammorbidiranno. Sbollentate per un minuto i pomodori e privateli della buccia, poi tagliateli a pezzetti e uniteli al soffritto, mescolate e lasciate insaporire qualche minuto. Infine scolate le lenticchie, sciacquatele sotto l’acqua corrente e unitele alle verdure, fate insaporire un paio di minuti e poi aggiungete 700 ml d’acqua. Coprite e lasciate sobbollire a fuoco lento, dopo circa 30/40 minuti dovrebbero essere cotte e l’acqua quasi completamente asciugata, a questo punto aggiungete il sale. Prelevate poi due mestoli di lenticchie e frullatele a crema. Cuocete gli spaghetti al dente e conditeli con la crema di lenticchie e un goccio d’olio. Impiattate disponendo gli spaghetti al centro e le lenticchie che avete lasciato intere tutt’intorno.
IMG_5707Penne integrali di Farro Triticum Dicoccum con ceci e zucca

Ingredienti per 4 persone:
320 g penne integrali di farro Triticum Dicoccum
200 g ceci secchi
1 pezzetto di alga Kombu, 1 foglia di alloro
400 g zucca gialla pesata già pulita
timo fresco o rosmarino tritato
1 grosso porro, sale, olio EVO

Mettete a bagno i ceci per 24 ore insieme all’alga kombu che li renderà più morbidi e digeribili, cambiando l’acqua un paio di volte. Poi scolateli, sciacquateli sotto l’acqua corrente e metteteli a cuocere coperti insieme alla stessa alga e una foglia di alloro. Dopo circa un paio d’ore saranno cotti (se vi sembrano ancora un po’ duri aggiungete un pizzichino di bicarbonato, mescolateli e fateli cuocere ancora 5 minuti) aggiungete il sale solo a fine cottura. Nel frattempo tagliate il porro a rondelle e la zucca a dadini e soffriggeteli insieme a due cucchiai d’olio. Dopo qualche minuto unite 150 ml circa di brodo vegetale e lasciate cuocere coperto fin quando il tutto sarà morbido e il brodo quasi completamente asciugato. Frullate a questo punto la zucca insieme a 200 g di ceci cotti e scolati fino ad ottenere una crema liscia. Cuocete la pasta al dente e conditela con la crema di zucca e ceci. Impiattate aggiungendo una manciata di ceci interi e foglioline di timo fresco o rosmarino tritato.
IMG_5728Fusilli Senatore Cappelli con fagioli borlotti e funghi porcini

Ingredienti per 4 persone:
320 g fusilli Senatore Cappelli
200 g fagioli borlotti secchi
4 pomodori piccadilly
1 pezzo di alga kombu, 1 foglia di alloro
300 g funghi porcini 
1 spicchio d’aglio
Olio EVO, sale, prezzemolo fresco

Mettete a bagno i fagioli per 24 ore insieme all’alga kombu che li renderà più morbidi e digeribili, cambiando l’acqua un paio di volte. Poi scolateli, sciacquateli sotto l’acqua corrente e metteteli a cuocere coperti insieme ai pomodori interi sbollentati per un minuto e spellati, 800 ml circa d’acqua, la stessa alga dell’ammollo e una foglia di alloro. Dopo circa un’ora e mezza saranno cotti (se vi sembrano ancora un po’ duri aggiungete un pizzichino di bicarbonato, mescolateli e fateli cuocere ancora 5 minuti) aggiungete il sale solo a fine cottura. Nel frattempo pulite i funghi, tagliateli a cubetti e trifolateli in padella con un paio di cucchiai d’olio e lo spicchio d’aglio tagliato a metà e privato dell’anima. Una volta cotti aggiungete una manciata di prezzemolo tritato e teneteli in caldo. Quando i fagioli saranno cotti eliminate l’alga e l’alloro, prelevatene due mestoli abbondanti e frullateli a crema insieme ai pomodori, al fondo di cottura e un cucchiaio d’olio. Cuocete la pasta al dente e saltatela per un minuto nella padella insieme ai funghi. Impiattate disponendo la crema di fagioli al centro e la pasta tutt’intorno, decorando con fagioli interi e foglie di prezzemolo.

Sana e VeganFest 2013

Questo weekend sono stata alla Fiera Sana di Bologna, importante manifestazione dedicata al biologico, all’alimentazione e alla cosmesi naturale, che quest’anno festeggiava i 25 anni di vita. La fiera era veramente grande e, naturalmente, mi sono concentrata sui padiglioni dedicati all’alimentazione.
Allo stand di Macro Edizioni, si è parlato del libro di Colin Campbell, The China Study, best seller mondiale che fornisce prove scientifiche inconfutabili che la carne, i latticini, le uova e tutti i derivati animali favoriscono l’insorgenza del cancro e vari tipi di malattie molto comuni nelle società occidentali, come diabete e cardiopatie. Nella foto a fianco il dott. Francardo parla dell’importanza di un’alimentazione vegetale e integrale ma anche e soprattutto biologica e biodimanica.
Il fiore all’occhiello della manifestazione, almeno per me, è stato però il VeganFest, kermesse dedicata al mondo vegano visto a 360 gradi, con stand di prodotti, conferenze, dibattiti su salute e animalismo e show cooking. Il mitico chef Simone Salvini (nella foto a sotto) ha realizzato in poco tempo due originalissimi dolci, piccole opere d’arte belle, buone e sane che ho avuto anche la fortuna di assaggiare (nella foto sotto uno dei due dolci realizzati: crumble di pan di spagna con gelatina all’arancia, frutti di bosco, erbe aromatiche e sorpresa di crema alla mandorla). 
Tra gli ospiti del VeganFest, oltre a Simone Salvini e Pietro Leemann (chef stellato patron del ristorante Joia di Milano), Red Canzian dei Pooh, Red Ronnie, Gatto Panceri, le attrici Claudia Zanella e Loredana Cannata, tutti personaggi del mondo dello spettacolo che hanno fatto la scelta vegan per sè e per la propria famiglia. E ancora Paola Maugeri, giornalista e critico musicale, autrice del libro La mia vita a impatto zero (di cui ho parlato qui),  e i medici del comitato scientifico di Associazione Vegani Italiani Onlus.
Infine, non mi sono certo fatta mancare un bel giro tra i vari stand di produttori biologici. Tra i vari assaggi e degustazioni cito uno stupefacente panettone vegano con farina di farro e olio di girasole che verrà commercializzato da Baule Volante (questo Natale sarà mio!), degli ottimi taralli pugliesi La terra e il cielo con farina di farro semintegrale, i buoni tofu aromatizzati in tutti i modi di Taifun, il morbido e saporito seitan lavorato a mano di Mediterranea Bio (a mio parere il miglior seitan confezionato che esiste in commercio), l’affettato di mopur di Harmonie Vegan (impressionante la somiglianza con la bresaola), la famosa Mozzarisella, in versione sia classica sia spalmabile, che però non mi ha fatto impazzire (devo assolutamente sperimentare una buona ricetta per autoprodurla!). Ho avuto anche modo di assaggiare vari tipi di cioccolato e persino le bacche di cacao puro al naturale, piuttosto amare, ma ricchissime di ferro e di antiossidanti.
Concludo facendo i complimenti agli organizzatori del VeganFest, a tutte le aziende e alle persone che dedicano il proprio lavoro e la propria passione a divulgare l’idea che un’alimentazione consapevole, etica e sana fa bene all’uomo, agli animali e all’ambiente.

Cultura dell’alimentazione: eventi e iniziative presso l’Az. Agr. Cassani Bio


Vorrei spendere qualche parola per illustrarvi alcune delle attività organizzate presso l’Azienda Agricola Cassani Bio con la quale collaboro già da un po’ di tempo. Sono soddisfatta di queste collaborazioni, mi permettono di imparare e sperimentare sul campo la Mia Cucina Vegetale, abituarmi a cucinare per grandi quantità e contribuire a diffondere la cultura della buona e sana alimentazione. Le materie prime da cui si parte sono eccellenti: verdure, ortaggi, frutta, legumi, cereali, farine, tutto biologico e biodinamico, italiano e a km 0.

La serata “Divertiamoci a cucinare” si tiene una volta al mese (vedi il mio post in proposito qui). E’ una sorta di lezione di cucina con cena conviviale dove mostriamo la preparazione di alcuni piatti e coinvolgiamo la gente a partecipare attivamente mettendo “le mani in pasta”.  Abbiamo ad esempio imparato a fare il sushi vegetale col riso Carnaroli e le verdure, la maionese di soia, le crocchette di patate al forno, le crepes di farina di ceci con besciamella di soia e gli sfiziosi tartufini al cocco e mandorle.

Poi ci sono gli AperiBIO settimanali che stanno riscuotendo molto successo. Più che aperitivi sono delle vere e proprie cene, con ricco buffet che accontenta tutti, vegetariani, vegani e onnivori. E da bere birre artigianali locali, vini DOC, succhi e centrifugati di frutta bio… Tra i piatti che di solito prepariamo farinata di ceci, riso integrale con verdure al curry, insalata russa con maionese vegetale, cruditè di verdure con maionese vegetale, patè di pomodori secchi, insalate fresche con salsa di yogurt alle erbe, insalata di azuki, hummus di ceci, erbette saltate con aglio novello, patè di ceci e capperi, coste gratinate, il “pesce felice”, zuppa di ceci o di legumi misti, polpette di farro al curry…


Altre iniziative interessanti di questi ultimi mesi che quasi sicuramente si ripeteranno dopo l’estate sono state la serata di assaggio e degustazione degli oli extravergine d’oliva di cui ho parlato qui e le conferenze della Dott.ssa Pasanisi. La Dott.ssa, medico nutrizionista e specialista in medicina preventiva presso Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano, tiene periodicamente delle conferenze dove spiega i principi di una sana alimentazione che contribusca alla prevenzione delle più comuni e purtroppo diffuse malattie. Segue la cena che cerca di rispecchiare il più possibile quanto il pubblico ha ascoltato durante la conferenza, per cui niente prodotti animali e via libera a cereali integrali, pane integrale, legumi, ortaggi, verdure e dolci senza zucchero. L’ultima volta ho proposto ad esempio lo sformato di miglio e lenticchie, la mousse di limone e mandorle e i bocconcini dolci alle uvette che hanno riscontrato successo tra il pubblico e l’approvazione da parte della dottoressa 🙂

Passione Extra Vergine

Si parla tanto di vini e corsi di sommelier ma pochi ancora conoscono e sanno apprezzare la qualità di un buon olio extra vergine d’oliva. Come per un buon vino DOC siamo disposti a spendere un po’ di più, dovremmo fare altrettanto per l’olio, anche perchè a mio parere una buona cucina tradizionale italiana non può assolutamente fare a meno di un olio d’oliva come si deve. A maggior ragione una sana alimentazione che elimina o riduce al minimo i grassi animali deve puntare su grassi vegetali di ottima qualità che hanno l’enorme vantaggio non solo di essere privi di colesterolo ma di arricchirci di preziosi polifenoli, vitamina E e Omega 3.
Per questi motivi ho partecipato con grande interesse ad una serata di degustazione con mini-corso sull’assaggio e riconoscimento dell’olio d’oliva organizzata presso l’Azienda Agricola Cassani.
Dopo una breve introduzione storica, geografica e tecnica l’esperto ci ha dato una scheda di valutazione dove all’assaggio dei vari oli, dovevamo indicare le impressioni e le qualità percepite. Abbiamo degustato ben sette tipi di oli, due stranieri e cinque italiani, tra cui un toscano e due siciliani, entrambi provenienti dai monti Iblei, zona collinosa in provincia di Ragusa.
Per assaggiare l’olio si usano appositi bicchierini: i professionisti li usano di vetro blu per non essere influenzati dal colore che, come ho imparato, non è indicativo di maggiore o minore qualità, ma è solo una caratteristica intrinseca del prodotto, noi abbiamo usato i più pratici di plastica.
Per prima cosa si scalda il bicchierino con le mani, una sotto e una sopra per coprirlo, in modo da non far evaporare gli aromi, poi si procede all’esame olfattivo e poi si assaggia un piccolo sorso cercando di distribuirlo dalla punta ai lati della lingua e della bocca aspirando un po’ d’aria. Quindi si gusta aspettando che vengano fuori a poco a poco tutte le sensazioni. La qualità di un olio è molto legata all’intensità, varietà, gradevolezza ed equilibrio di queste sensazioni.
Con l’esame olfattivo si scopre una grande varietà di profumi e sfumature che prima per me erano davvero impensabili! Ad esempio aromi che ricordano l’erba fresca, il carciofo, le foglie o il frutto del pomodoro, la noce, la mandorla, sono considerati positivi e ricercati e vengono raggruppati nel termine Fruttato. Per quanto riguarda i difetti possono essere di vari tipi e già all’olfatto si percepiscono, ad esempio un odore di fieno o erba secca indica un’ossidazione o irrancidimento mentre il  “Riscaldo”  è dovuto ad olive che hanno fermentato dopo la raccolta e prima della lavorazione. Se addirittura sulle olive si è sviluppata la muffa si percepisce il suo odore nell’olio! Trovate qui un piccolo vocabolario di tutti i possibili pregi e difetti con relative sensazioni.
L’esame gustativo dovrebbe confermare le sensazioni olfattive e in generale, se l’olio è buono, oltre al fruttato dovremmo percepire anche il Piccante e l’Amaro. Dipende poi dalle specifiche varietà l’equilibrio o il predominare dell’una o dell’altra caratteristica. Ad esempio l’olio toscano che abbiamo assaggiato aveva una spiccata nota di amaro che lo rendeva adatto a condire carni o legumi dal sapore deciso, mentre i due di provenienza siciliana avevano una predominanza del piccante ed erano più indicati per pesce, verdure e insalate.
Per quanto mi riguarda, essendo cresciuta in Sicilia, ricordo sempre con piacere il buon olio che produceva mio zio dagli uliveti di famiglia, che purtroppo adesso non ci sono più. Era verde intenso, fruttato e piccantino, simile ai due siciliani che abbiamo assaggiato, anche se certamente meno ricco di aromi e profumi quindi non così pregiato. Per il futuro credo che userò un prodotto più standard (ma comunque sempre e solo extravergine d’oliva italiano e di buona qualità) per le cotture, mentre per i condimenti a crudo acquisterò il Siculum DOP che mi ricorda il sapore della mia infanzia e adolescenza in Sicilia e che, tra l’altro, si sposa benissimo con la mia cucina vegetale.
PS: nella foto in alto il mio hummus di ceci condito con olio EVO biologico DOP e paprika dolce.

Farinata di ceci

farinata-al-forno
Questa è una ricetta che ho imparato da Pietro, proprietario e “maestro cuciniere” dell’Azienda Agricola Cassani, con la quale ultimamente sto collaborando all’organizzazione di cene e aperitivi. Pietro usa la farina di ceci che fa lui stesso macinando gli ottimi ceci biologici di un piccolo produttore abruzzese che glieli fornisce direttamente. Io li ho provati per l’hummus e devo dire che l’eccellente qualità fa la differenza! Ma ecco la ricetta della farinata, che è tipica ligure, ma in questo caso, leggermente rivista e corretta a modo mio:

Ingredienti:20045313_1082294071904544_445207797574598578_o
300 g di farina di ceci
900 g d’acqua
4 cucchiai d’olio evo
un cucchiaino di sale (anche alle erbe)
un cucchiaino colmo di erbe aromatiche essiccate (rosmarino, salvia, origano, maggiorana…)

In una terrina mescolate bene la farina di ceci con l’acqua fino a sciogliere tutti i grumi. Fate riposare per qualche ora, anche tutta la notte, unite poi il sale e le erbe aromatiche (a piacere si possono aggiungere cipollotti tagliati a fettine sottili). In una teglia piuttosto grande ricoperta di carta forno (io uso la placca stessa del forno) versate due cucchiai d’olio evo distribuendolo bene con un pennello da cucina, quindi versate sopra la pastella di ceci in modo che formi uno strato sottile. Lasciate cadere a filo il rimanente olio sopra la pastella di ceci e infornate a 200 gradi per circa mezz’ora (eventualmente passate al grill per altri 5 o 10 minuti) Fate intiepidire un pochino prima di tagliare e servire.

Pan di spagna con crema calda al cioccolato

Ieri sera c’è stata presso il B&B Le Petit Fleur di Sedriano una cena vegana di beneficienza a favore dell’associazione no profit “Gattosamente Miao” che si occupa delle colonie feline nei territori di Bareggio, Sedriano e San Pietro all’Olmo. La cena è stata preparata dal signor Pietro del B&B con gli ottimi prodotti biologici a km 0 dell’azienda agricola Cassani: patè di pomodori secchi, insalata di riso venere e verdure, farinata di ceci, risotto mantecato al pesto di asparagi, verdure gratinate e patate al forno.
Tutto senza ingredienti di origine animale 🙂

Io ho avuto il piacere di preparare il dolce: pan di spagna senza uova (la ricetta l’ho presa da qui personalizzandola un pochino) con crema calda al cioccolato. Così abbiamo reso felici gli amici pelosi, la nostra pancia e le nostre papille gustative. Ecco la ricetta:

Ingredienti:
200 g di farina T2 (semintegrale)
100 g di fecola di patate
170 g di zucchero di canna integrale 
una bustina di lievito per dolci
100 ml di olio di semi (mais o girasole)
250 ml d’acqua
vaniglia in polvere q.b.
buccia d’arancia grattugiata q.b.

Per la crema al cioccolato:
500 ml di latte d’avena
120 g di zucchero di canna
30 g di cacao amaro (il mio era equo e solidale)
30 g di maizena

Per il pan di spagna: unire gli ingredienti secchi, fare un’emulsione con l’acqua e l’olio e versare a poco a poco sui secchi amalgamando bene con una frusta. Versare il composto in una teglia da 26 cm e infornare a 180 C° per circa mezz’ora (fate sempre la prova dello stecchino per verificare che il dolce sia cotto bene all’interno). Lasciar raffreddare completamente prima di tagliare.
Per la crema: in un pentolino far sciogliere lo zucchero nel latte, unire la maizena e il cacao setacciati mescolando bene fino ad eliminare gli eventuali grumi. Mettere sul fuoco e far addensare mescolando. Appena raggiunge il bollore spegnere il fuoco e versare caldo sulle fette di pan di spagna.