Spaghetti integrali con broccoli e champignon

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Questo per me è un periodo intensissimo e davvero pieno di impegni. I corsi di cucina che sto tenendo presso l’Associazione L’Asilo dei Grandi hanno molto successo tanto che abbiamo duplicato quasi tutte le date proprio per il gran numero di iscritti. Nel frattempo continuano i rinfreschi vegan e gluten-free che preparo in occasione delle conferenze che si svolgono da Artemedica tenute dalla dottoressa Michela De Petris (vedi in proposito questo post, questo e questo) e non solo.
Mercoledì 26 novembre parteciperò per la terza volta alla trasmissione online Socialveg dove, insieme allo chef Antonio Marchello, ideatore e presentatore della trasmissione, preparerò in diretta streaming dei golosi dolcetti da regalare a Natale.
Come se ciò non bastasse sto frequentando un ciclo di corsi presso la Joia Academy, la scuola di cucina del ristorante stellato Joia di Pietro Leemann… potevo perdermi un’occasione del genere? Assolutamente no!
Nonostante tutto trovo anche il tempo di sperimentare ricette nuove per il blog 😀 Questa ad esempio, come spesso accade, è nata per caso: avevo nel frigo un broccolo e dei funghi champignon da consumare ma anche una gran voglia di un buon piatto di spaghetti… PS: mi raccomando la paprika e il peperoncino, indispensabili per la buona riuscita del piatto 😉

Ingredienti per 4 persone:
320 g spaghetti integrali (anche di farro)
1 broccolo da 500 g
1 cipolla bianca piccola

400 g funghi champignon
1 spicchio d’aglio

1 manciata di prezzemolo fresco
1 cucchiaino abbondante di paprika dolce
peperoncino piccante a piacere
olio EVO, sale

Prelevate dal broccolo solo le cimette superiori mettendo da parte il tronco centrale e tutti i rami (eh sì, il broccolo è proprio a forma di albero! 🙂 ). In una pentola piuttosto capiente portate a bollore un bel po’ d’acqua e tuffatevi dentro il tronco e i rami del broccolo tagliati a dadini piccoli. Quando sono morbidi prelevateli con una schiumarola e frullateli insieme ad un cucchiaio d’olio e un po’ d’acqua di cottura in modo da ottenere una crema abbastanza fluida. Sbollentate le cimette del broccolo per 3 o 4 minuti nella stessa acqua (non mettete coperchio altrimenti rischiate che il loro bel colore verde brillante si sbiadisca! Anzi, l’ideale sarebbe tuffarle in acqua ghiacciata subito dopo la cottura) in modo che si ammorbidiscano senza disfarsi. Raccoglietele sempre con la schiumarola e ripassatele in padella insieme alla cipolla tritata e un po’ d’olio, aggiungendo alla fine la paprika e il peperoncino. Pulite, affettate i funghi e trifolateli in un’altra padella insieme ad un paio di cucchiai d’olio e allo spicchio d’aglio tagliato a metà e privato dell’anima (da togliere successivamente). Inizialmente coprite con coperchio, quando i funghi avranno rilasciato la loro acqua togliete il coperchio e fate asciugare completamente. Salate e aggiungete il prezzemolo tritato solo a fine cottura.
Nella stessa acqua di cottura dei broccoletti (aggiungete altra acqua se vi sembra poca) cuocete la pasta, scolatela al dente e conditela con la crema di gambi di broccolo, unite quindi i broccoletti stufati e i funghi trifolati amalgamando bene. Se volete spolverizzate con altra paprika o prezzemolo tritato oppure tutti e due.

Guacamole mediterraneo con tortilla chips integrali al forno

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Di solito quando dico che l’avocado non mi piace la gente mi guarda stranita: “ma come!? Io lo adoro! Lo mangio tutti i giorni! Non potrei farne a meno!” ecc. A me invece proprio non piace, ma sono gusti. E poi, essendo comunque un frutto tropicale che viene da lontano, farne un uso frequente o addirittura quotidiano non mi sembra molto etico (anche per le banane vale lo stesso discorso, infatti quando le compro scelgo sempre quelle del commercio equo e solidale). Alla fiera Fa’ la cosa giusta però (vedi in proposito il post CAM00079pubblicato sotto) ho trovato gli avocadi siciliani, cioè coltivati in Sicilia e commercializzati direttamente dal produttore. Così, non ho resistito alla tentazione di comprarli e, con mia sorpresa, il gusto e il grado di maturazione erano molto migliori di quelli tropicali che avevo finora assaggiato. Ho colto quindi l’occasione per lanciarmi in un ottimo guacamole (per chi non sapesse è una salsa tipica messicana a base di avocado che pare risalga al tempo degli Aztechi!). Ne ho fatto però una versione “mediterranea” con avocadi siciliani, pomodorini pachino dop, scalogno al posto della cipolla, succo di limone al posto del lime e prezzemolo al posto del coriandolo. Li ho accompagnati con delle tortilla chips, ovvero le classiche “patatine” messicane triangolari a base di farina di mais, ma in versione integrale e “light”, cioè cotte al forno senza olio anziché fritte… ugualmente croccanti e gustose ma molto più leggere!

Ingredienti per 2 persone
Per il guacamole
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2 avocadi piccoli o uno grande
il succo di mezzo limone
uno scalogno
un pizzico di sale
3 pomodorini pachino
una manciata di prezzemolo tritato
Per le tortilla chips
50 g farina mais fioretto
50 g farina integrale di grano tenero + q.b. per infarinare il piano di lavoro
2 cucchiai d’olio EVO
50 g acqua
3 g sale

un cucchiaino di paprika dolce
un pizzico di peperoncino piccante

Iniziate dalle tortilla chips amalgamando le due farine, la paprika, il sale e il peperoncino in una ciotola. Poi mescolate insieme l’olio e l’acqua e versate sopra gli ingredienti secchi impastando con le mani. L’impasto risulterà un po’ molle e leggermente appiccicoso ma non vi preoccupate, infarinate bene un piano di lavoro e stendetelo con un mattarello più sottile che potete (circa un paio di mm). Se si appiccica troppo aggiungete un altro pochino di farina. Ritagliate dei triangolini e disponeteli sulla placca del forno ricoperta di carta forno. Infornate a 200 g per circa 10 minuti, devono risultare croccanti e dorati. (controllateli spesso perché bastano un paio di minuti in più per farli bruciare!).
Mentre raffreddano preparate il guacamole sbucciando gli avocadi e schiacciandone la polpa in un piatto fondo con una forchetta (potete anche frullarli ma io preferisco la consistenza un po’ rustica). Unite il succo di limone, lo scalogno tritato finemente, il sale, i pomodorini tagliati a pezzettini molto piccoli e il prezzemolo tritato. Servite come antipasto, aperitivo o stuzzichino.

Polpette di lenticchie in salsa di pomodoro

Queste polpette le ho create per mio padre che da due anni non mangia più carne (giuro che non ho fatto nè detto nulla di particolare per convincerlo, gli ho solo cucinato tante cose buone!). Non è mai stato molto amante della carne, ad eccezione però delle polpette al sugo, che, tra l’altro cucinava molto bene (ancora adesso il sugo di pomodoro che fa lui secondo me è imbattibile!). Queste polpettine non hanno nulla da invidiare a quelle di carne, anzi, come sempre succede con le “riproduzioni vegane” dei piatti “crudeli”, sono molto più buone, più sane e più leggere! Morbide ma compatte, ottime affogate nel sugo ma buonissime anche senza. Gli ingredienti e il procedimento sono più o meno gli stessi dei burger di fagioli rossi, con qualche piccola variazione.

Ingredienti per 7/8 polpette:
250 g lenticchie cotte
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
1 cucchiaino di senape
mezzo spicchio d’aglio
mezza cipollina piccola

30 g farina di mais fioretto

20 g farina di ceci

paprika dolce ed erbe secche miste (origano, timo, maggiorana, salvia rosmarino…)
farina di riso q.b. per impanare
Per la salsa di pomodoro:
500 g passata di pomodoro
1 spicchio d’aglio
1 pezzetto di cipolla
olio EVO
foglie di basilico fresco

Scolate bene le lenticchie e frullatele insieme al concentrato di pomodoro, la senape, l’aglio e la cipolla. Aggiungete la paprika e le erbe e date un’altra frullata. Versate il composto in una ciotola, aggiungete le farine e amalgamate bene. Assaggiate e regolate di sale, meglio se alle erbe. A questo punto l’impasto dovrà essere morbido ma lavorabile con le mani, formate delle sfere e schiacciatele leggermente a disco. Lasciatele riposare una mezz’oretta in frigo.
Nel frattempo preparate il sugo facendo dorare lo spicchio d’aglio e il pezzetto di cipolla interi in una padella con un po’ d’olio EVO. Versate la passata, coprite e lasciate sobbollire per una decina di minuti. Assaggiate, aggiustate di sale e se vi sembra troppo aspro aggiungete un pizzico di zucchero. Quando vi sembra pronto aggiungete alcune foglie di basilico, spegnete il fuoco e coprite.
Riprendete le polpette dal frigo e infarinatele. Scaldate una padella con poco olio e rosolatele per almeno 5 minuti da ciascun lato (devono formare una leggera crosticina e compattarsi un po’). Poi prendetele con una palettina e adagiatele nella padella col sugo (dal quale avrete tolto lo spicchio d’aglio, il pezzo di cipolla e le foglie di basilico), scaldate il tutto per qualche minuto e servite con insalatina e/o patate.

I bastoncini del Capitan Nemo

I famosi bastoncini di pesce hanno accompagnato l’infanzia di molti di noi. Questi, realizzati con tofu e alga nori, ne ricordano molto la forma e il sapore di mare, con la differenza che nessun pesce è stato ucciso per produrli (per questo li ho chiamati “del capitan Nemo”, che in latino vuol dire “nessuno” :-)). Tra l’altro, al posto del pesce pescato chissà dove e chissà quando, impanato con dubbi ingredienti, prefritto e congelato, questi sono ovviamente molto più sani e genuini e non sono neppure fritti! Insomma un piatto buono, leggero e appetitoso adatto a grandi e piccoli.

Ingredienti:
1 panetto di tofu da 200 g
3 fogli di alga nori
Per la marinatura:
1 cucchiaio di olio EVO
il succo di un limone
un pizzico di sale
Per l’impanatura:
60 g farina di ceci
120 g acqua
due pizzichi di sale
farina bianca q.b.
farina di mais q.b.
paprika dolce q.b.

Tagliate il tofu a bastoncini (a me ne sono venuti 11) e lasciatelo marinare per almeno mezz’ora. Nel frattempo tagliate i fogli di alga nori in 4 quadrati regolari e preparate gli ingredienti per l’impanatura: in un piatto la farina bianca, in un altro quella di mais addizionata a un po’ di paprika, in un altro ancora una pastella fatta amalgamando bene la farina di ceci e l’acqua con due pizzichi di di sale.
Trascorso il tempo di marinatura avvolgete ciascun bastoncino in un quadrato di alga ritagliando gli eccessi alle estremità. Se i fogli non si attaccano bagnateli con un po’ del liquido di marinatura (nella foto a sinistra i bastoncini avvolti prima di essere impanati). Lasciateli ancora riposare qualche minuto in modo che le alghe si ammorbidiscano e si attacchino bene al tofu e poi procedete con l’impanatura: passateli delicatamente prima nella farina, poi nella pastella di farina di ceci e infine nella farina di mais+paprika, facendo attenzione che l’alga non si stacchi.
Disponeteli su una teglia ricoperta di carta forno e unta d’olio. Rigirateli per bagnarli bene con l’olio altrimenti non formeranno la crosticina e infornate a 200 gradi per circa 20 minuti. Eventualmente girateli a metà cottura.
Servite caldi spruzzati di succo di limone e accompagnati da una fresca insalata alla quale potrete aggiungere i ritagli di nori avanzati.

Burger di fagioli rossi

Gli hamburger vegetali, di solito a base di soia, si trovano ormai facilmente in quasi tutti i supermercati e, se non si ha tempo di cucinare, sono una soluzione pratica e veloce. Ma se volete fare in casa dei sani e buoni burger di legumi provate questi. Li ho provati sia da soli con contorno di insalata sia dentro il panino (per me sempre integrale o multicereali, come quello che vedete nella foto) e mi sono piaciuti perchè rimangono piuttosto morbidi ma consistenti allo stesso tempo. Aggiungete una buona maionese veg e un po’ di ketchup e il gioco è fatto!

Ingredienti per 5 burger:
240 g fagioli rossi Red Kidney cotti (sostituibili con borlotti)
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
1 cucchiaino di senape
mezzo spicchio d’aglio
mezza cipollina piccola
30 g farina di mais fioretto
20 g farina di ceci
paprika dolce ed erbe secche miste (io ho usato origano, timo, maggiorana e rosmarino, ma vanno benissimo anche il mix per arrosti o le erbe di provenza)
una manciata di prezzemolo fresco
farina di grano per impanare

Frullate i fagioli ben scolati insieme al concentrato di pomodoro, la senape, l’aglio e la cipolla. Aggiungete la paprika e le erbe e date un’altra frullata. Versate il composto, che deve risultare cremoso ma non troppo, in una ciotola, aggiungete le farine e il prezzemolo tritato e amalgamate bene. Assaggiate e regolate di sale, meglio se alle erbe. A questo punto l’impasto dovrà essere morbido ma lavorabile con le mani (se così non fosse aggiungete altra farina o se è troppo duro e asciutto un po’ d’acqua di cottura dei fagioli). Se avete tempo lasciate riposare una mezz’oretta in frigo. Poi formate i burger con le mani e infarinateli leggermente. Scaldate una padella con poco olio e fateli cuocere almeno 5 minuti da ciascun lato (devono formare una leggera crosticina).

Veg-Kebab


Il muscolo di grano è un’invenzione italiana che si pone come alternativa al più conosciuto seitan. Il gusto è simile ma la composizione è un po’ diversa in quanto oltre al glutine di frumento contiene anche farina di legumi e olio d’oliva, per cui da un punto di vista nutrizionale è più completo. Lo spezzatino si presta benissimo per realizzare una versione vegana e casalinga del famoso Kebab, “cibo da strada” della tradizione turca. Se non trovate il muscolo di grano va benissimo anche il seitan e per quanto riguarda il pane scegliete voi se usare il classico panino arabo o la piadina. Io ho preferito quest’ultima perchè la trovo più leggera, meglio ancora se integrale, di farro o di kamut. Importantissime le spezie, se non le avete tutte non è un problema, direi che le indispensabili sono cumino, coriandolo e paprika dolce, mentre per la piccantezza dosate a piacere il peperoncino 😉

Ingredienti per due persone:
200 g spezzatino di muscolo di grano o seitan
1/2 cucchiaino di cumino in polvere
1/2 cucchiaino di coriandolo in polvere

1 cucchiaino di paprika dolce
1 pizzico di zenzero in polvere
1 pizzico di cannella in polvere
1 pizzico di chiodi di garofano in polvere

1 pizzico di peperoncino piccante (o di più se piace più piccante)
1/2 cucchiaino di sale
1 spicchio d’aglio, olio EVO, 1 cipolla
2 piadine senza strutto, 1 pomodoro, 2 foglie di lattuga, salsa di yogurt (vedi sotto)

Tagliuzzate il muscolo di grano o il seitan a pezzettini piccoli e sottili, così assorbiranno meglio il condimento della marinatura. Metteteli in una ciotola e unite le spezie, due cucchiai d’olio, il sale e lo spicchio d’aglio schiacciato o tritato finissimo. Coprite e lasciate marinare per almeno un’ora.
Nel frattempo preparate la salsa mescolando 100 g di yogurt di soia con un cucchiaio d’olio EVO, un cucchiaino d’aceto, un po’ di sale alle erbe, timo e origano a piacere.
Trascorsa almeno un’ora di marinatura tagliate la cipolla a pezzettoni e soffriggetela in una padella con un po’ d’olio e un pizzico di sale fin quando diventa dorata. Aggiungete lo spezzatino con la sua marinatura e rosolatelo fin quando diventa croccantino e si forma una leggera crosticina. Poi scaldate le piadine e farcitele con il kebab, il pomodoro a fette, la lattuga spezzettata con le mani e la salsa di yogurt. Arrotolate e addentate con gusto 🙂

Hummus di ceci

 La crema di ceci conosciuta come Hummus è un classico della cucina mediorientale ma è anche molto diffusa e apprezzata dagli occidentali per le sue ottime qualità nutrizionali. Si può spalmare su crackers e crostini di pane o usare per farcire panini e piadine. La ricetta che propongo adesso è una di quelle che ho appreso al corso di cucina macrobiotica presso La Sana Gola di Milano.

Ingredienti:
2 tazze di ceci cotti
1 spicchio d’aglio
2 cucchiai di tahin (crema di sesamo, si trova nei negozi bio)
1/2 cucchiaino di sale
acqua di cottura dei ceci q.b.
succo di mezzo limone
paprika dolce o piccante

Semplicissimo: frullare insieme tutti gli ingredienti aggiungendo un po’ d’acqua di cottura dei ceci per ottenere una crema della consistenza desiderata. Il sale, l’aglio e il succo di limone si possono aumentare o diminuire a piacere in base ai gusti, facendo alcune prove. Servite con un filo d’olio EVO e una spolverata di paprika dolce o piccante.

PS: Il tahin non è altro che sesamo frullato alla massima velocità fino a ridurlo in crema, volendo si può realizzare in casa meglio se aggiungendo un filo d’olio per facilitare l’emulsione ma sinceramente non ho mai provato. Il sesamo è ricchissimo di calcio e grassi buoni, altro che formaggi pieni di colesterolo!