Involtini di verza con ripieno di ceci e carote al timo su crema di zucca (con granella di nocciole e riduzione di aceto di mele e tamari)

involtino su crema di zucca
Lo scorso week end sono stata invitata da Stefano Momentè (giornalista, scrittore, fondatore di Vegan Italia e divulgatore della scelta vegana, leggi la sua intervista qui) a partecipare al Vegan Days di Padova con un cooking show insieme ad altre due amiche blogger. Così, con le brave e simpatiche Marzia Riva e Neli Todorov abbiamo presentato14611043_914614112005875_4121495212743912240_n tre ricette: un primo, un secondo e un dolce, tutto vegano, senza glutine, buono, bello, sano ed etico 🙂 Io ho presentato la ricetta del secondo piatto, per la verità una rivisitazione (molto rivisitata) di questa. Visto che è piaciuta e i miei fans di Facebook mi hanno chiesto di pubblicarla sul blog, eccola. Sembra un po’ complessa ma in realtà è solo formata da diversi passaggi che di per sé sono semplici: preparazione della crema di zucca, preparazione della riduzione, cottura delle foglie, preparazione del ripieno, composizione degli involtini, composizione del piatto. Se seguite tutto nell’ordine sarà facilissimo 😉

Ingredienti per 6 involtini:
6 foglie grandi di cavolo verza (quelle esterne)
1 scalogno 
240 g ceci cotti
200 g carote pesate pulite
200 g cavolo verza (le foglie più interne)
un mazzettino di timo fresco
olio evo e sale q.b
Per la crema di zucca:

500 g zucca pesata pulita
1 foglia di alloro
1 decina di grani di pepe nero
1 spicchio d’aglio

olio evo, sale alle erbe
Per la riduzione:
50 g aceto di mele
1 cucchiaio di tamari (salsa di soia saporita)
1 cucchiaio raso di zucchero di canna integrale Dulcita
1 foglia piccola di alloro
1 bacca di anice stellato (opzionale)
1 manciata di nocciole tostate e foglioline di timo fresco e/o di salvia fresca per completare

– Preparazione della crema di zucca: tagliate la zucca a pezzi e fatela bollire in acqua leggermente salata e aromatizzata con la foglia di alloro, l’aglio e i grani di pepe. Quando diventa morbida ma non sfatta prelevatela con una schiumarola e frullatela con un minipimer a immersione insieme ad un po’ dell’acqua di cottura in modo da ottenere una salsa fluida. Completate con un cucchiaio d’olio e eventualmente insaporite con un po’ di sale alle erbe. Tenete in caldo.
– Preparazione della riduzione: in un piccolo pentolino mescolate insieme l’aceto con lo zucchero e il tamari, unite l’alloro e l’anice stellato e fate bollire per 5 o 10 minuti fin quando il liquido si ridurrà parecchio e diventerà leggermente viscoso (in modo da velare il cucchiaino). Lasciate raffreddare.
verza cotta– Cottura delle foglie: fate bollire in abbondante acqua salata le foglie esterne di verza per circa 3 minuti fin quando diventano tenere. Con una schiumarola estraetele delicatamente dalla pentola e riponetele su un telo pulito ad asciugare e raffreddare, quindi rimuovete con un coltellino la parte inferiore della costola centrale che rimane più dura.
– Preparazione del ripieno: fate stufare lo scalogno tritato in una padella con un po’ d’olio e un pizzico di sale, quindi unite le carote a pezzettini, i ceci e le foglie interne di verza tagliate a striscioline. Mescolate per far insaporire e poi versate un mestolo abbondante di brodo di cottura delle foglie, coprite e lasciate cuocere lentamente fin quando il tutto si sarà ammorbidito e il liquido di cottura asciugato. A questo punto aggiungete le foglioline del timo e frullate a purea con un minipimer aggiustando eventualmente di sale.
involtino– Composizione degli involtini: prendete una foglia di verza, stendetela su un piatto o tagliere, mettete al centro un paio di cucchiaiate di purea di verdure in linea orizzontale e richiudete delicatamente l’involtino. Fate lo stesso con le altre foglie di verza fino a formare sei involtini.
– Composizione del piatto: disponete al centro del piatto un paio di cucchiaiate di crema di zucca, poi un involtino tagliato a metà con le due metà leggermente sovrapposte (vedi foto in alto) e condite con un filo d’olio evo e alcune gocce di riduzione lasciate cadere con un cucchiaino. Completate con le nocciole tostate tagliate grossolanamente a coltello e, se volete, con piccole foglioline di salvia e di timo fresco.
PS: è possibile preparare gli involtini in anticipo e sistemarli su una teglia in modo da poterli poi scaldare in forno al momento di servire prima di impiattarli.
PS2: se volete velocizzare e semplificare potete sostituire la riduzione di aceto di mele e tamari con semplice crema di aceto balsamico oppure anche solo tamari.

Biscotti alle nocciole (senza glutine e senza zucchero)

biscotti
Un dolce da forno goloso senza glutine e senza zucchero è possibile? Assolutamente sì.  ioAl corso sui dolci senza glutine che ho tenuto presso l’Asilo dei Grandi abbiamo realizzato un buon pane integrale (ricetta qui), dei soffici muffin al cacao con gocce di cioccolato e aroma di arancia, dei pancakes con farina di castagne e questi ottimi biscotti. Croccanti e dolci al punto giusto, la mancanza dello zucchero non si sente per nulla e la nocciola si sposa benissimo con l’aroma della scorza di limone. Se poi volete provare una variante diversa, sostituite le nocciole con le mandorle e la vaniglia con la cannella ma non dimenticate la scorza. Io di solito la metto quasi sempre (alternando magari il limone con l’arancia o il mandarino quando è stagione), trovo che la sua nota fresca e profumata arricchisca di aroma tutti i dolci.

Ingredienti per 24 biscotti circa:
200 g farina di riso
80 g nocciole tostate (sostituibili con mandorle)
40 g farina di mais fioretto
80 g olio di mais
150/160 g sciroppo d’agave (in base al grado di dolcezza che preferite)
10 g lievito naturale per dolci
1/2 cucchiaino vaniglia in polvere (sostituibile con cannella)
scorza di limone bio grattugiata
granella di nocciole (o di mandorle) per decorare

Tritate finemente le nocciole con un mixer, poi unitele alle farine di riso e di mais, il lievito, la vaniglia e la scorza di limone. Mescolate insieme l’olio e lo sciroppo e versateli a poco a poco sul mix di ingredienti secchi impastando con le mani fino a formare una pasta molto morbida, omogenea e unta. Formate delle palline da circa 20 g ciascuna e disponetele su una teglia ricoperta di carta forno appiattendole leggermente con le dita. Spolverizzate ciascun biscotto con poca granella di nocciole e schiacciatela leggermente con le dita per farla aderire. Informate a 175 gradi per 15 minuti circa. Attenzione perché, anche se sopra sembrano cotti al punto giusto, sotto tendono facilmente a bruciarsi. Appena estratti dal forno dovranno essere ancora morbidi, si induriranno raffreddandosi. Quando saranno completamente freddi conservateli ben chiusi in un barattolo di latta o sacchetto di plastica per alimenti.

Croccante di frutta secca e semi

torrone croccante di mandorle e noccioleAncora un dolce a tema natalizio, ma non aspettatevi da me panettoni e pandori con lavorazioni complesse e lievitazioni lunghissime… non fanno per me 😉 Ecco invece una ricetta semplice e veloce per un dolce leggero, sano, senza glutine e nutriente, ma, a mio avviso, comunque goloso e appagante. Sarà perché adoro la frutta secca (e i semi) in tutti i modi? Gli ingredienti sono pochissimi e il croccante sesamo 2procedimento elementare, ci sono però un paio di accorgimenti importanti da rispettare ad esempio nella cottura dello sciroppo che deve caramellare al punto giusto senza bruciare. Io stessa ho dovuto fare un paio di prove prima di trovare il punto giusto di caramellizzazione. Nelle foto ci sono due versioni, con nocciole e mandorle e con sesamo, ma potete variare la frutta secca a piacere con pistacchi, arachidi al naturale, noci spezzettate e al posto del sesamo potete usare semi misti aggiungendo magari anche uva passa. Io ho preferito lo sciroppo d’agave perché ha un potere dolcificante maggiore rispetto al malto di cereali per cui ne basta meno, ma se volete usare il malto (consiglio di riso o di mais) va bene lo stesso, magari aumentate un po’ la quantità, visto che dolcifica di meno.

Ingredienti 
100 g mandorle pelate
100 g nocciole tostate 
160 g sciroppo d’agave

Fate tostare leggermente le mandorle in forno a 160 gradi per circa 10 minuti (non devono diventare marroni, ma color crema), quindi mescolatele alle nocciole tostate (consiglio di comprarle già tostate, altrimenti, se le comprate solo sgusciate, tostatele voi come per le mandorle). Fate bollire lo sciroppo in un pentolino per circa 15/20 minuti. Inizialmente farà una schiuma bianca che poi diventerà color ambrato e sempre più tendente al marroncino. Capite se è buono quando lasciando cadere una goccia su un piattino si solidifica subito e diventa dura (non deve restare appiccicosa). A questo punto dovete fare tutto molto velocemente in quanto lo sciroppo tende ad induristi subito. Spegnete il fuoco, versate le mandorle e le nocciole nel pentolino, mescolate velocemente e versate subito su un ripiano ricoperto di carta forno. Stendete sopra un altro foglio di carta forno e livellate subito il croccante con un mattarello facendo un po’ di forza in modo da formare uno strato sottile. Staccatelo dalla carta forno solo dopo che si è indurito (una o due ore). Spezzettatelo con le mani prima di servire.
Per il croccante di sesamo il procedimento è uguale: sostituite i 200 g di frutta secca con 200 g di semi di sesamo (io non l’ho fatto ma se volete potete prima tostarlo leggermente in una padella a secco mescolando sempre per pochi minuti, facendo attenzione a non bruciarlo).

Come rendere gustoso e saporito il tofu – CINQUE RICETTE

ioDopo ben 4 post dedicati alla fiera SANA e al Veganfest di Bologna, eccone finalmente uno con tante belle ricettine… 🙂 Proprio in occasione della fiera ho tenuto presso lo stand della rivista Funny Vegan un cooking show che aveva come titolo: “Come rendere gustoso il tofu”. Eh sì perché i prodotti innovativi e particolari ci piacciono, amiamo i formaggi vegetali di tutti i tipi e i superfoods ma… non dimentichiamoci delle basi, che ancora pochi conoscono in tema di buona e sana cucina vegan. Ad esempio il tofu, chi è alle prime armi di solito compra una marca qualsiasi, apre la confezione, lo assaggia e…. lo butta nella spazzatura! La verità è che, sebbene sia volgarmente detto “formaggio di tofusoia”, il tofu non è un formaggio, ovvero non si mangia così al naturale come i formaggi! Se a qualcuno piace, ben venga certo, ma si tratta a mio avviso di un alimento di base, che va marinato, insaporito, frullato, saltato, stufato, arrostito, strapazzato… insomma CUCINATO! E, magicamente, assumerà tutti i sapori e gli aromi che sapremo dargli perché è un prodotto UMILE, che si piega al nostro volere e acquisisce il sapore che vogliamo/sappiamo dargli con la nostra abilità e fantasia.

Ecco le prime 3 ricette, semplicissime:
IMG_6384– Tofu strapazzato: Affettate una cipolla e fatela stufare in padella con un po’ d’olio EVO, aggiungete 100 g circa di carote a julienne (sostituibili con peperoni a tocchetti), coprite, versate poca acqua e lasciate che si ammorbidiscano. Unite quindi 200 g di tofu sbriciolato con le mani e lasciate insaporire per qualche minuto. Aggiungete curcuma a piacere e un paio di cucchiai di tamari. Olive a rondelle, pomodori secchi a pezzetti ed erbe aromatiche (origano, maggiorana, salvia, prezzemolo, rosmarino) non sono indispensabili ma consigliati.
IMG_6390– Patè di tofu alle olive: Tagliate a pezzi 250 g di tofu e fatelo bollire per 5 minuti circa. Scolatelo, fatelo raffreddare e frullatelo insieme a 80 g circa di olive verdi pesate senza nocciolo, 2 cucchiai di aceto di mele, 2 cucchiai di olio EVO e 4 o 5 cucchiai d’acqua. Varianti: sostituite le olive (la metà o anche il totale) con capperi sott’aceto oppure con pomodori secchi sott’olio, aggiungete aglio ed erbe aromatiche a piacere. Ottimo spalmato su pane, crostini, crackers, piadine, cruditè di verdure o per condire la pasta
IMG_5412– Ripieno per torte salate: Cuocete e insaporite a piacere le vostre verdure preferite (spinaci, bietole erbette, broccoletti, zucchine e piselli), alla fine aggiungete del tofu sbriciolato con le mani amalgamandolo alle verdure e dando un tocco di sapore in più con lievito alimentare in scaglie. Ecco un ottimo ripieno per quiche e torte salate. In pratica il tofu in questo caso prende il posto della ricotta che normalmente si usa e il lievito alimentare in scaglie sostituisce il parmigiano.

Chi vuole invece cimentarsi con preparazioni più particolari trova sul blog qui altre ricette interessanti. Da provare anche il tofu affumicato, che a differenza di quello al naturale è buono da mangiare anche così com’è, magari aggiungendolo a insalate e verdure cotte, ai risotti, alla pasta e a tutti i piatti a cui si vuole dare un tocco fumé.

Ma veniamo alle 2 ricette che ho mostrato durante il mio cooking show al Sana di Bologna. La prima è in realtà una variante di questa già pubblicata diverso tempo fa:
Copia di tofu 2– Tofu marinato alle erbe aromatiche e arrostito:
(per 4 persone) Tagliate 250 g di tofu a fettine sottili e fatele marinare per qualche ora (da 6 a 8 ore meglio se in frigo) insieme a 2 cucchiai di tamari, 2 cucchiai di olio EVO e tante erbe aromatiche secche a piacere, io ho usato: origano, rosmarino, maggiorana, timo, erba cipollina, salvia. Trascorso il tempo di marinatura arrostite le fettine in una padella antiaderente insieme al loro liquido di marinatura, disponendole su un unico strato, fin quando formano una crosticina croccante. Servite caldo. Ringrazio La Buona Terra Bio per avermi gentilmente fornito gli ottimi e fragranti mini crackers che ho utilizzato per servire gli assaggi durante il cooking show.

Il tofu può essere usato anche per preparazioni dolci, ad esempio come base per cheese cake, tiramisù, ma anche semplicemente per creme dolci di ogni tipo (per le quali si può usare anche il “silken tofu” o tofu vellutato, ma non è indispensabile). Ecco la mia, ottima per farcire torte, crepes o anche da spalmare su pane e fette biscottate:
tofu– Crema dolce di tofu al cacao e nocciola
Fate bollire 200 g di tofu tagliato a pezzettoni per 5 minuti, scolatelo, fatelo raffreddare e poi frullatelo con un minipimer insieme a 30 g di cacao (anche crudo), 100 g di sciroppo d’agave, 60 g di crema (o burro) di nocciole (la trovate online o nei supermercati biologici ben forniti), 5 cucchiai di succo di mela puro, mezzo cucchiaino raso di vaniglia in polvere. In alternativa alla crema di nocciole potete anche usare pari quantità di nocciole tostate o sgusciate ma dovrete prima ridurle a crema meglio se con un macina caffè o macina spezie, altrimenti rimarranno granulose (vedi ad esempio la ricetta della veg-nutella). Ringrazio Vegan Green Love che mi ha gentilmente fornito alcuni degli ingredienti che ho utilizzato al cooking show tra cui il burro di nocciole, il cacao crudo nonché le bacche di goji e le banane essiccate per decorare.

 

Brownies crudisti alle nocciole

CAM00971Eccomi con una nuova ricettina dolce, sempre crudista e sempre a base di cacao crudo 🙂 E sì, perché come ho già accennato qui,  il cacao comune tostato che si trova in commercio perde nella tostatura molte delle sue proprietà. Allo stato crudo invece pare sia l’alimento naturale più ricco in assoluto di antiossidanti, in particolare flavonoidi e polifenoli, ma anche preziosi minerali e vitamine. Inoltre il suo effetto benefico sull’umore, energetico e tonificante, è molto più efficace. Se come me non siete abituati a bere caffè (io non l’ho mai bevuto in vita mia) attenzione a consumare cacao crudo alla sera perché rischiate di non riuscire a dormire!
Questi brownies non hanno nulla da invidiare a quelli classici tipici americani, con la grande differenza che non solo sono vegani e senza zucchero ma anche crudisti!
Per dolcificare ho usato datteri medjoul (quelli grossi e morbidi) e lo zucchero di cocco, ottenuto dal nettare dei fiori della palma da cocco, molto interessante dal punto di vista nutrizionale perché a basso indice glicemico. Sia il cacao crudo sia lo zucchero di cocco potete acquistarli online sul sito di ISWARI.

Ingredienti per circa 10 pezzi:
200 g nocciole sgusciate (non tostate)
210 g crema di datteri (ottenuta frullando 12 datteri medjoul insieme a 100 g d’acqua)
60 g cacao crudo
60 g zucchero di cocco (nettare dei fiori di palma da cocco)
20 g cocco grattugiato o rapé
mezzo cucchiaino da caffè di vaniglia in polvere

Passate al mixer le nocciole tritandole grossolanamente (non devono ridursi a farina ma a granella o pezzettini piccoli). Poi snocciolate e tagliate a pezzetti i datteri e frullateli insieme all’acqua per ottenere la crema di datteri (ne verrà un po’ di più rispetto alla dose necessaria, dipende dalla dimensione dei datteri, quella che avanza potete utilizzarla come una normale marmellata, spalmata su pane o gallette ecc).
Amalgamate le nocciole tritate al cacao setacciato, lo zucchero di cocco, il cocco grattugiato e la vaniglia, poi unite la crema di datteri e impastate dapprima con un cucchiaio poi con le mani. Dovrete ottenere un impasto non troppo morbido, con consistenza simile alla pasta frolla. Fatene un panetto e lasciatelo riposare e rassodare in frigo per un’oretta, poi riprendetelo e su un ripiano stendetelo con un mattarello tra due fogli di carta forno (per evitare che si appiccichi). Dovete lasciarlo piuttosto spesso, circa 2 centimetri. A questo punto con un coltello affilato tagliate dei quadrotti e se volete lasciateli riposare ancora un pochino in frigo. Al momento di servire spolverateli leggermente con poco cacao crudo o carruba in polvere.

Latte di nocciole

IMG_5980Finora pensavo che il latte vegetale più buono in assoluto fosse quello di mandorle… ebbene devo ricredermi, è quello di nocciole! Se già quello di mandorle puro al naturale non è facile da trovare in commercio e in ogni caso non è certo economico, idem e ancora peggio quello di nocciole! Produrre queste ottime bevande in casa, tra l’altro perfette per la colazione, è invece molto più economico e soprattutto veramente facile e veloce. Per la ricetta del latte di mandorle vedi qui, quella del latte di nocciole, eccola.
PS: provate anche a mischiare mandorle e nocciole insieme: ad esempio 100 g di mandorle, 100 g di nocciole e 900 g d’acqua 😉

Ingredienti:
200 g nocciole sgusciate (non tostate)
900 g acqua

Frullate le nocciole con metà dell’acqua fino a ridurle in crema. Lasciate riposare per alcune ore, anche tutta la notte. L’indomani ponete la crema in un canovaccio pulito disposto su una ciotola capiente, e strizzatelo bene con le mani per far uscire tutto il liquido. Rimettete la parte solida rimasta dentro al canovaccio nel mixer o frullatore e rifrullatela insieme all’acqua rimasta. Lasciate riposare se volete un’altra mezz’ora (ma non è necessario), rimettete nel canovaccio e ristrizzate il più possibile per far uscire tutto il latte unendolo a quello di prima spremitura. Dolcificate a piacere con sciroppo d’agave e, se volete, arricchite con cacao o carruba in polvere.
Con l’okara rimasta (ovvero la parte solida e asciutta) potete preparare dei tartufini crudisti frullandoli insieme a datteri o uvette, unirla agli impasti per torte e crostate o farne un ottimo “grana veg” insieme ad un po’ di sale e di lievito alimentare in scaglie.

Veg-nutella ovvero crema spalmabile alle nocciole e cacao

veghella

Tutti conosciamo la popolarissima crema spalmabile alle nocciole e cacao di invenzione italiana e ormai venduta in tutto il mondo. Tanto pubblicizzata e osannata anche come ideale per i bambini in realtà non è per nulla così salutare come vogliono farci credere.
Tra gli ingredienti al primo posto c’è lo zucchero (ben il 56%) e al secondo oli vegetali non meglio identificati, il che vuol dire che si tratta quasi sicuramente olio di palma, nocivo alla salute perché ricco di grassi saturi ma anche all’ambiente per i metodi poco ortodossi con cui viene prodotto (provate a cercare qualche info in proposito sul web). Poi finalmente troviamo nocciole e cacao ma anche latte scremato in polvere e siero di latte in polvere, che rendono il prodotto non adatto ai vegani e agli intolleranti. Ultima la vanillina che non ha nulla a che vedere con la naturale vaniglia ma è una sostanza del tutto artificiale, prodotta chimicamente in laboratorio.
Per fortuna esistono in commercio diversi prodotti molto simili ma più buoni, naturali e biologici, sebbene a volte un po’ costosi. La cosa strana è che meno ingredienti ci sono, più questi sono salutari, più si alza il costo… Allora? Produciamola in casa in modo facile ed economico, senza zucchero né grassi aggiunti, vi assicuro che questa versione è altrettanto golosa di quella classica pur essendo più sana e più leggera.  Attenzione perché dà dipendenza!

Ingredienti per un vasetto:
150 g nocciole tostate
80 g sciroppo d’agave
20 g cacao amaro in polvere
60/70 g circa di latte di riso o di soia al cioccolato
1 punta di cucchiaino di vaniglia naturale in polvere 

IMG_5627Con un macinacaffé o macinaspezie frullate le nocciole (meglio dividerle in due o tre parti) fino a ridurle prima in polvere e poi, quando avranno rilasciato il loro olio, in pasta morbida. Continuate a frullare, fermandovi ogni tanto per mescolare con un cucchiaino, fin quando otterrete una pasta più omogenea e meno granulosa possibile. (In alternativa potete frullarle anche con un piccolo mixer o tritatutto, a lungo fin quando diventeranno una crema). Poi ponete la pasta/crema di nocciole nel bicchiere del minipimer a immersione insieme allo sciroppo d’agave, il cacao, il latte di riso o di soia e la vaniglia. Frullate bene fino ad ottenere una consistenza cremosa e meno granulosa possibile. Riponete in un vasetto e conservate in frigorifero. Si conserva per diversi giorni ma non credo che arriverà a durare più di due 🙂

La veg-nutella, vegella o veghella o come la volete chiamare è perfetta da spalmare sul pane o sulle fette biscottate (meglio se integrali e senza olio di palma) a colazione o a merenda. Ma se volete un dessert veramente sfizioso provatela con le crepes! Eccone una versione senza glutine adatta ad essere farcita con ripieni dolci:

IMG_4860Ingredienti per 4 crepes circa:
25 g farina di ceci
25 g amido di mais 
25 g fecola di patate
150 ml latte di riso

Mescolate fra loro gli ingredienti secchi e unite a poco a poco il latte amalgamando bene con una frusta fino ad ottenere una pastella semiliquida e senza grumi. Fate riposare per almeno mezz’ora, poi procedete alla preparazione delle crepes seguendo il procedimento che trovate qui. Quando le crepes sono tutte cotte farcitele una ad una mettendole nuovamente sulla padella calda, spalmate la veg-nutella, cospargete a piacere con granella di nocciole e ripiegate in quattro. Servite subito.

Salame di cioccolato

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Da piccola amavo questo dolce, come del resto quasi tutti i bambini, ma quello classico è a base di burro, cacao, biscotti e tanto zucchero… In questa versione invece, che, vi assicuro, non è meno golosa, ho usato le fette biscottate integrali al posto dei biscotti, il cioccolato fondente, e non ho aggiunto nessun tipo di grasso, solo un pochino di panna vegetale e poco zucchero integrale. Inoltre è veloce e facile da fare, basta solo lasciarlo compattare in frigo per qualche ora. Vi stupirete del risultato in termini di golosità e leggerezza!

Ingredienti per un salame medio/grande 
200 g cioccolato fondente (il mio era al 50% ma se vi piace più amaro va bene fino al 70%)
100 g panna di soia (quella normale da cucina, non da montare)
100 g fette biscottate integrali oppure 140 g di biscotti vegan tipo Digestive (senza olio di palma)

40/50 g zucchero integrale di canna (di tipo Dulcita o Mascobado) se usate le fette mentre ne bastano 20/30 g se usate i biscotti
50 g nocciole tostate
farina di carruba (o cacao in polvere) q. b.

Tagliate il cioccolato a pezzettini e fatelo fondere a bagno maria, poi unite lo zucchero e la panna di soia mescolando bene fino ad ottenere una crema liscia e senza grumi. Lasciatela intiepidire e nel frattempo sbriciolate in una ciotola capiente le fette biscottate oppure i biscotti. Non devono essere né completamente in briciole né a pezzi troppo grossi, diciamo a pezzettini piccoli. Tritate grossolanamente le nocciole e unitele alle fette biscottate oppure ai. Quando la crema al cioccolato è tiepida unitela al composto di fette (o biscotti) e nocciole e amalgamate bene, se occorre anche con le mani (così poi avrete la scusa per leccarvi IMG_5413le dita! ;-D ). Distribuite il composto su un foglio di carta stagnola e, aiutandovi con un colino, spolveratelo su tutti i lati con un po’ di farina di carruba, servirà per non far attaccare il salame alla stagnola e per dare un tocco di gusto in più. Potete comunque usare anche il cacao in polvere. Formate un salsicciotto bello stretto e compatto e mettetelo in frigo per almeno 3 ore. Se avanza (dubito perché è talmente buono che verrà spazzolato in poco tempo!) si conserva in frigo per diversi giorni ma tiratelo fuori una mezz’oretta prima di tagliarlo e mangiarlo, per evitare che sia troppo freddo e troppo duro.

Crema al cioccolato con latte di riso e tartufini alle nocciole


La ricetta di questa crema è tratta dal libro di Simone Salvini I dolci della salute. Mi è piaciuta molto la resa visiva e la consistenza, lucida e vellutata, quasi setosa, tutta un’altra cosa rispetto a quella che faccio di solito col cacao. Nella versione di Salvini ci sarebbe anche il latte di mandorla (50% latte di riso e 50% latte di mandorla) che io non avevo, ma anche solo con quello di riso è venuta benissimo. I tartufini invece sono una mia invenzione. Li ho serviti insieme alla crema appena tiepida, si può scegliere se tuffarli dentro e farne un unico boccone goloso grondante di cioccolato (ho l’acquolina in bocca a solo ripensarci… :-P) oppure gustare e saggiare i due sapori e le due consistenze separatamente mantenendole comunque abbinate.

Ingredienti per 3 o 4 persone:
Per i tartufini:
50 g nocciole tostate
7 datteri
granella di nocciole q. b.
Per la crema al cioccolato:
500 ml latte di riso non zuccherato
100 g cioccolato fondente (con cacao al 70%)
50 g zucchero di canna integrale
20 g maizena o amido di mais
2 o 3 pezzi di scorza arancia

Tagliate il cioccolato a pezzetti piccoli e mettete da parte. Fate sciogliere la maizena in una tazzina con un po’ del latte previsto e tenete da parte. Versate il rimanente latte in una casseruola insieme allo zucchero e alle scorze prelevate con un pelapatate e fate sobbollire per 3 minuti. Lasciate riposare coperto per qualche ora (il riposo non è indispensabile ma consigliato perché le scorze rimanendo in infusione spargeranno maggiormente il loro aroma).
Nel frattempo potete preparare i tartufini. Frullate le nocciole insieme ai datteri denocciolati e tagliati a pezzetti fino a formare una pasta morbida e lavorabile con le mani. Formate una decina di palline, passatele nella granella di nocciole e mettetele in frigo per un paio d’ore, diventeranno più consistenti.
Trascorso il tempo di infusione del latte, togliete le scorze, riportate a bollore e aggiungete la maizena precedentemente disciolta. Mescolate e lasciate bollire sempre mescolando per almeno un paio di minuti. Poi togliete dal fuoco e unite il cioccolato amalgamandolo velocemente con un cucchiaio di legno. Lasciate raffreddare la crema coperta e servitela in coppette o ciotoline a temperatura ambiente o appena tiepida insieme ai tartufini, cospargendola con granella di nocciole.
PS: Naturalmente la crema è perfetta anche come guarnizione per torte e pan di spagna o servita insieme a biscottini. Prossimamente la proverò anche con la frutta, le pere secondo me ci starebbero benissimo.

Crema di zucca con broccoletti croccanti e granella di nocciole


Questo piatto, di ispirazione macrobiotica, mi piace veramente tanto perchè è ricco di contrasti: la cremosità e la dolcezza della zucca, la croccantezza dei broccoli, il salato del tamari, il gusto “noccioloso” della granella… Insomma non la solita crema di zucca. In questo caso ho preferito usare la varietà Butternut o Violina, meno dura e con la buccia sottile e arancione che si può cuocere senza compromette il bel colore arancione del risultato finale.

Ingredienti per tre persone:
800 g zucca pesata già pulita
1 cipolla dorata media
1 carota media
1 piccolo gambo di sedano
1/2 porro (la parte bianca)
le cime di un piccolo broccolo
salsa di soia (tamari o shoyu)
granella di nocciole (o nocciole tostate e tritate)

Tagliare la zucca (se la buccia è arancione non c’è bisogno di sbucciarla), la cipolla, la carota e il sedano a pezzetti e mettere tutto in una casseruola coprendo a filo d’acqua (io ne avrò messo circa un litro). Coprire e far bollire fino a quando le verdure saranno morbide. Se c’è ancora molta acqua scoperchiare, alzare il fuoco e fare asciugare un po’. Frullare il tutto, regolare di sale e tenere in caldo.
Affettare finemente il porro e farlo saltare in poco olio EVO insieme alle cime di broccolo suddivise in piccoli fiori. Versare la crema di zucca nei piatti fondi, disporre al centro i broccoli croccanti e spolverare con la granella di nocciole. Terminare con un giro di salsa di soia e assaporare i meravigliosi contrasti…
Con questa ricetta partecipo al contest di cucina vegana organizzato da Veganchef88

Biscotti alla nocciola ricoperti di cioccolato

Le ferie sono finite e domani si rientra al lavoro… quando prende la tristezza bisogna coccolarsi con qualcosa di dolce e sfizioso, magari al cioccolato che tira su il morale. Non è detto però che i dolci più golosi debbano essere per forza grassi e pieni di zucchero. Questi biscotti ad esempio sono davvero goduriosi e al tempo stesso sani perchè senza zucchero e senza grassi aggiunti. Sono inoltre semplici da preparare e non necessitano di cottura in forno.

Ingredienti per 12 biscotti:

90 g nocciole tostate
6 fette biscottate integrali
6 cucchiaini di malto di riso
90 g cioccolato fondente

Tritate finemente le nocciole fino a ridurle prima a farina e poi, quando rilasceranno il loro olio, a pasta. Pestate nel mortaio le fette biscottate fino a sbriciolarle completamente, unitele alla pasta di nocciole, aggiungete il malto e amalgamate bene. Otterrete un impasto morbido e unto dal quale ricaverete 12 palline che schiaccerete per formare dei dischi rotondi. Lasciate rassodare in frigorifero per almeno mezz’ora.
Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, poi prendete i biscotti con delicatezza, immergeteli ad uno ad uno nel cioccolato fuso facendo attenzione a non romperli e disponeteli su un piatto grande ricoperto di carta forno che servirà a non farli attaccare. Fateli raffreddare e indurire bene in frigo per qualche ora.