Crostata semintegrale al cacao con crema pasticcera di zucca e “ragnatela” di cioccolato

20161009_184418Non amo particolarmente Halloween, così come non impazzisco in generale per le “feste” (San Valentino, la festa della donna, la festa della mamma ecc.) però…. questo dolce lo volevo fare già dall’anno scorso e così quest’anno ho finalmente colto l’occasione 🙂
Ho pure comprato dei simpatici ragni pelosi e una zucchetta in ceramica (che è per la verità un porta candele ^_^ ). Si dà il caso tra l’altro che adoro i ragni e le ragnatele… e la zucca è il mio ortaggio autunnale preferito!IMG_7015

Ingredienti per una teglia rotonda da 26 cm
Per la frolla:
200 g farina 2 (semintegrale)20161009_200556
50 g farina integrale
15 g cacao amaro in polvere
130 g zucchero di canna integrale Dulcita
80 g latte di riso
70 g olio di mais
6 g lievito naturale per dolci (cremor tartaro+bicarbonato)

Per la crema:
500 g zucca delica pesata senza buccia
250 g latte di riso
4 cucchiai di sciroppo d’agave (sostituibile con sciroppo d’acero)
1/2 cucchiaino di vaniglia naturale in polvere
scorza di limone
Per la “ragnatela” di cioccolato:
50 g cioccolato fondente
1 cucchiaio di latte di riso

– Mescolate insieme in una ciotola la farina 2, quella integrale, il cacao amaro setacciato, lo zucchero e il lievito, quindi versate l’olio e iniziate ad impastare con le mani fino ad ottenere un composto sabbioso, poi unite il latte e continuate ad impastare fino ad arrivare ad una pasta morbida. Stendetela con un mattarello su un foglio di carta forno e con tutta la carta ponetela sulla teglia lasciando sotto la carta forno. Fate aderire bene la frolla al fondo della tortiera premendo bene con le dita anche sui bordi e soprattutto agli angoli. Bucherellatela con una forchetta e ricopritela con un foglio di carta alluminio sul quale avrete disposto uno strato bello fitto di fagioli secchi (serviranno con il loro peso a non far gonfiare e sollevare la frolla in cottura, il procedimento è uguale a quello descritto in questa ricetta). Infornate a 175 gradi per circa 20 minuti, poi estraete la tortiera dal forno, eliminate la carta stagnola con i fagioli e fate cuocere ancora in forno per altri 5/8 minuti. Toccandola con un dito il bordo dovrà essere bello duro mentre la parte centrale ancora un po’ morbida, si indurirà raffreddandosi. Fate raffreddare completamente e nel frattempo preparate la crema.
– Tagliate la zucca a pezzi e fatela bollire in un pentolino con il latte e un pezzo di scorza di limone intera. Quando la zucca sarà morbida e il latte completamente asciugato eliminate la scorza e frullate con un minipimer a immersione unendo la vaniglia in polvere e lo sciroppo d’agave. Se volete sentire maggiormente l’aroma del limone potete aggiungere un po’ di scorza grattugiata. Aggiustate e regolate eventualmente con altro sciroppo (dipende dalla dolcezza della zucca).
– Quando sia la crema sia la base della crostata saranno completamente fredde farcite la base con la crema livellandola bene. Fate poi fondere il cioccolato tagliato a pezzetti a bagno maria insieme al latte di riso. Lasciatelo intiepidire e mettetelo in una piccola pipetta (una bottiglina di plastica con un beccuccio bucato) oppure una sac à poche usa e getta dove avrete praticato un piccolissimo taglio in fondo in modo da far uscire il cioccolato a filo. Con molta attenzione e mano ferma partite dal centro e disegnate sopra la crema una spirale di cioccolato dal centro fino ai bordi. Poi con una bacchetta da sushi o la punta appuntita di un coltello tracciate delle linee a raggiera dal centro verso l’esterno. Otterrete così la “ragnatela” 🙂 Fate raffreddare e asciugare completamente il cioccolato per qualche ora prima di servire.
PS: Si conserva a temperatura ambiente meglio se coperta, la base risulterà bella croccante il giorno stesso ma si ammorbidirà molto il giorno successivo.

Tortino di patata dolce al cacao con salsa di pere alla vaniglia e chicchi di melagrana

IMG_6978 Le PATATE  DOLCI o americane o batate non appartengono alla famiglia delle solanacee come le patate comuni e non sono tuberi ma radici tuberose, hanno più fibre e meno amidi rispetto alle patate comuni e secondo me sono più interessanti dal punto di vista del gusto. IMG_7020Ce ne sono di tantissimi tipi e colori, le più diffuse in italia sono le arancioni e le beige/bianche. Per questa ricetta ho usato queste ultime che a mio parare sono più dolci e ricordano un po’ la castagna. L’abbinamento con il cacao nel tortino ci sta molto bene, la salsa vanigliata alle pere completa il tutto insieme al tocco di acidità del melograno. Tra l’altro si tratta di un dessert goloso sì ma leggerissimo, senza zucchero, glutine nè grassi aggiunti… per cui senza peccato! 😉 Presto vorrei usare le patate dolci per una ricetta salata magari con il grano saraceno e una crema di zucca speziata… mah, vedremo, stay tuned!
Apro una parentesi sulla vaniglia al naturale il cui prezzo ultimamente è aumentato tantissimo. Quella in polvere ahimè si trova solo nei negozi e supermercati bio tipo Naturasì, quella in bacche anche nei normali supermercati ma è comunque molto costosa. Se volete risparmiare un po’ e, soprattutto, fare un acquisto etico consiglio di ordinarla online come ho fatto io sul sito Nature Madagascar dove tra l’altro trovate tante altre spezie interessanti che provengono direttamente dai piccoli produttori e cooperative di agricoltori locali.

Ingredienti per 4 tortini:
1 grossa patata dolce beige dalla polpa bianca/grigia (peso circa 400 g)
70 g sciroppo d’agave (sostituibile con sciroppo d’acero)
15 g cacao amaro in polvere
1/2 cucchiaino da caffè di vaniglia naturale in polvere
50 g cioccolato fondente
Per la salsa:
2 pere Abate mature e dolci (400 g circa)
1/2 cucchiaino da caffè di vaniglia naturale in polvere
un pezzetto di scorza di limone bio

4 cucchiai di succo di mela puro
Chicchi di melagrana per decorare e dare un tocco di acidità (eventualmente sostituibili con frutti di bosco tipo ribes…)

Lavate bene e lessate la patata dolce in abbondante acqua fin quando provando a infilzarla con la forchetta sarà morbida. Scolatela e lasciatela intiepidire, quindi spellatela e pesatene 300 g. Passatela allo schiaccia patate e unite lo sciroppo, la vaniglia e il cacao setacciato, mescolate e impastate con le mani fino ad avere una pasta morbida. Ricavatene 4 pezzi di ugual peso e con l’aiuto di un coppapasta formate 4 tortini su una teglia rivestita di carta forno. Infornateli a 180 gradi per una ventina di minuti (devono essere belli asciutti e aver formato una leggera crosticina ma comunque ancora un po’ morbidi se provate a premerli col dito). Sfornateli e lasciateli raffreddare completamente prima di staccarli dalla carta forno (devono essere ben freddi altrimenti non si staccheranno facilmente!). Mentre raffreddano preparate la salsa: sbucciate le pere, tagliatele a pezzetti e ponetele in un pentolino con la scorza di limone intera e il succo di mela. Lasciate cuocere per 5 minuti con coperchio e poi scoperchiate alzando il fuoco per far asciugare il liquido di cottura quasi completamente (mescolate ogni tanto altrimenti rischiano di attaccarsi al fondo del pentolino). A questo punto togliete la scorza, aggiungete la vaniglia e frullate a immersione fino ad ottenere una salsa cremosa e liscia. Disponete sul fondo di ciascun piattino un’abbondante cucchiaiata di salsa, poi adagiate il tortino e completate con il cioccolato fuso caldo (precedentemente fuso a bagnomaria) e i chicchi di melagrana (o altra frutta leggermente acida).
PS: volendo al posto o in aggiunta alla salsa di pere potete guarnire con panna di cocco (vedi ricetta qui)

Come usare in cucina le bevande vegetali: consigli e ricette

IMG_6893Secondo Coldiretti le vendite di bevande vegetali (comunemente conosciute come “latte vegetale”) sono aumentate del 27% nel 2015 e il trend è ancora in crescita.Oltre ai classici e più comuni soia e riso esistono moltissime tipologieavena, mandorla, cocco, nocciola, kamut, farro, orzo, quinoa, miglio, grano saraceno, canapa… in versione al naturale, aromatizzata (alla vaniglia, al cacao ecc) o arricchita di calcio e vitamine. Per scoprire quelle che più rispondono ai vostri gusti consiglio di provarne il più possibile in quanto sonolatte tutte molto diverse e variano anche in base alle marche. Tra le tante consiglio The Bridge, un azienda italiana familiare attiva dal 1994 (un pioniere in questo settore), che utilizza acqua pura di fonte e materie prime provenienti da coltivazioni biologiche italiane.

Di seguito una breve carrellata delle più diffuse bevande vegetali in commercio, con i possibili USI IN CUCINA.

– Latte di soia: è il più comune e il più versatile, si trova ormai anche nei discount ma preferitelo sempre biologico per essere sicuri che non contenga soia OGM. La versione al naturale non dolcificata non è il massimo da bere così com’è, ma è invece perfetta per la maionese e la besciamella nonché per preparare in casa il tofu e la ricotta vegana cagliata con aceto di mele o succo di limone (attenzione in questo caso alla marca che scegliete perché alcune non cagliano). Il latte di soia alla vaniglia si presta benissimo a realizzare la crema pasticcera.
– Latte di riso: è più acquoso e leggero rispetto al latte di soia ma il suo sapore naturalmente dolce lo rende a mio avviso piacevole da bere anche al naturale. E’ ottimo negli impasti di torte, ciambelle, muffin e dolci da forno in generale ma anche come base per golose creme dolci al cucchiaio. Il latte d’avena, di farro e di kamut sono piuttosto simili a quello di riso (un po’ meno dolci) ma non sono gluten-free.
– Latte di cocco: per gli amanti del cocco è sicuramente il più goloso anche se ricco di grassi. Si può utilizzare per piatti dal gusto esotico con curry e spezie oppure per dessert di vario tipo. Quello in lattina è perfetto per ottenere in modo facile e veloce una panna vegetale per guarnire i dolci o da usare per un bel gelato.
– Latte di mandorla: se non è dolcificato si può adoperare per preparazioni salate come besciamelle, salse e veg-formaggi. Altrimenti si presta agli stessi usi del latte di riso.

Infine ecco tre RICETTE, realizzate con latte di mandorla, latte di farro e latte di riso:

fusilliFUSILLI INTEGRALI CON SALSA DI PEPERONI AL LATTE DI MANDORLA
Ingredienti per 3 persone:
240 g fusilli o altro tipo di pasta integrale
300 g latte di mandorla non dolcificato The Bridge
300 g peperoni rossi dolci pesati puliti
1 cipolla piccola
2 o 3 pomodori secchi sott’olio
1 manciata di mandorle
prezzemolo, sale, olio EVO

Tostate leggermente le mandorle in forno a 160 gradi per circa 10 minuti e tritatele grossolanamente. Affettate la cipolla e fatela stufare in padella con un paio di cucchiai d’olio e un pizzico di sale, aggiungete quindi i peperoni e i pomodori secchi tagliati a tocchetti e fateli insaporire per pochi minuti. Versate poi il latte di mandorla, coprite e cuocete per circa mezz’ora o fin quando i peperoni saranno molto morbidi e il latte quasi evaporato ma non del tutto. A questo punto frullate tutto a crema. Cuocete la pasta al dente e conditela con la crema di peperoni completando con le mandorle e il prezzemolo.
torretteTORRETTE DI MELANZANE CON CREMA DI MANDORLA E POMODORI AL TIMO
Ingredienti per 3 torrette:
1 melanzana grande (in modo da ricavarne 9 fette)
300 g latte di mandorla non dolcificato The Bridge
30 g maizena o amido di mais
la scorza grattugiata di mezzo limone
200 g pomodori piccadilly
timo fresco, pepe nero, sale, olio EVO

Tagliate la melanzana a fette dello spessore di circa 1 cm (decidete se lasciare la buccia o sbucciarla in parte o totalmente). Disponete le fette su una teglia ricoperta di carta forno, ungetele d’olio da entrambi i lati con un pennello da cucina e conditele con un pizzico di sale. Infornatele a 200 gradi per circa 20 minuti. Nel frattempo sciogliete la maizena in un pochino del latte di mandorla previsto e poi unitela al resto del latte in un pentolino. Portate a bollore per un paio di minuti mescolando continuamente, quindi condite la crema ottenuta con una generosa presa di sale, il pepe nero e la scorza di limone. Lasciate intiepidire mescolando ogni tanto (raffreddandosi si addenserà ulteriormente, se dovesse formare grumi date una passata col minipimer a immersione). Sbollentate i pomodori interi per un minuto circa in modo da poterli facilmente pelare, quindi tagliateli a metà e svuotateli dei semi e del liquido interno. Tritatene la polpa e conditela con un cucchiaio d’olio, un pizzico di sale e le foglioline di timo. Sulla stessa teglia dove avete cotto le melanzane disponete una fetta di melanzana sul fondo con sopra un cucchiaino di crema di mandorle e uno di pomodori conditi, poi un’altra fetta di melanzana, crema di mandorle, pomodori e così via in modo da formare una torretta da 3 fette terminando con crema di mandorle e pomodori. Realizzatene 3. Passate le torrette in forno caldo per circa 5 minuti prima di servirle e cospargetele a piacere con altro timo fresco.
CAM00731TORTA DI FARRO AL CACAO CON SALSA AL LATTE DI RISO E ZAFFERANO
Ingredienti per una teglia da 24 cm:
250 g farina di farro

50 g fecola di patate
20 g cacao amaro in polvere
180 g zucchero di canna integrale (Dulcita o Mascobado)
300 ml latte di farro al naturale The Bridge
100 ml olio di mais bio
1 bustina di lievito naturale per dolci
torta cacao zafferanoscorza di limone grattugiata
Per la salsa:
500 ml latte di riso al naturale The Bridge
1 bustina di zafferano
30 g maizena o amido di mais
45 g sciroppo d’agave
2 pezzi di scorza di limone interi
mezzo cucchiaino di vaniglia naturale in polvere
gocce di cioccolato fondente per servire

Mescolate insieme tutti gli ingredienti secchi: farina, fecola, lievito, zucchero, cacao, scorza di limone. Miscelate tra loro l’olio e il latte di farro e versateli sui secchi mescolando bene con una frusta fino ad ottenere un composto liscio e cremoso. Versatelo in una teglia da 24 cm foderata di carta forno e infornate a 175 gradi per 20/30 minuti circa facendo la prova dello steccino per verificare la cottura. Lasciate raffreddare la torta completamente e nel frattempo preparate la salsa sciogliendo la maizena in un pochino del latte previsto, poi versate tutto in un pentolino, unite lo zafferano, la vaniglia e la scorza di limone intera. Portate a bollore mescolando continuamente e dopo uno o due minuti spegnete il fuoco e aggiungete lo sciroppo d’agave. Fate raffreddare mescolando ogni tanto, quindi eliminate la scorza. Servite ciascuna fetta di torta con sopra un paio di cucchiaiate di crema guarnendo con abbondanti gocce di cioccolato.

PS: vorrei segnalare altri 2 prodotti a marchio The Bridge che trovo ottimi:

-Latte di riso alla nocciola, talmente buono da bere così com’è che è un peccato usarlo in cucina. Contiene il 3% di pasta di nocciole ed è dolcificato con succo concentrato di mela. Se resisterete alla tentazione di berlo tutto potete utilizzarlo come base per golose creme al cucchiaio, magari con l’aggiunta di cacao o cioccolato e granella di nocciole tostate per guarnire.
– Panna d’avena da cucina: è la panna da cucina che preferisco in assoluto, bella densa e non dolciastra come a volte invece può essere quella di soia. Usatela per arricchire vellutate, salse e sughi ma anche semplicemente per condire i cereali o la pasta (ad esempio per fare la carbonara vegana)

Baci di dama

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Ebbene sì, ancora un’altra ricetta dolce, chi non ama i dolci (sembra strano ma esistono persone che non li amano) mi perdonerà, ma questi non potevo non pubblicarli subito.
Nascono da una richiesta del mio compagno che amava quelli tradizionali e in questi ne ha ritrovato tutto il gusto e la golosità senza appesantire la pancia e impastare la bocca con il terribile burro vaccino… 😉
Ieri sera, dopo 3 piatti di zuppa di lenticchie (ricetta qui) e un’insalata accompagnata da grissini integrali, ce ne siamo pappati 5 a testa e ci sentivamo sazi e appagati ma per nulla appesantiti 🙂 Miracoli della buona cucina vegan!

Ingredienti per una ventina di biscotti  baci dama
160 g farina 2 (semintegrale)
70 g mandorle pelate o nocciole tostate
100 g zucchero integrale di tipo Dulcita
50 g olio di mais
70 acqua
4 g lievito naturale per dolci
1 punta di cucchiaino di vaniglia naturale in polvere
70/80 g cioccolato fondente

Tritate le mandorle o le nocciole a farina con un piccolo mixer oppure con un macinacaffé o macinaspezie (sconsiglio di usare la farina di mandorle che si acquista già pronta perchè a mio avviso sa di poco e non è mai fresca), quindi mescolatele in una ciotola insieme alla farina 2, lo zucchero, il lievito e la vaniglia. Versate l’olio e impastate con le mani fino ad avere un composto sabbioso, poi versate l’acqua e impastate ancora per ottenere una pasta molto morbida e appiccicosa. Con un po’ di pazienza ricavate delle palline ben sferiche e tutte uguali del peso di circa 10/11 grammi (in questo caso è particolarmente importante pesarle in modo che siano tutte uguali altrimenti quando poi andrete a sovrapporle l’effetto visivo non sarà molto bello…) e posizionatele su una teglia ricoperta di carta forno. CAM01825Infornatele a 175 gradi per 15 minuti circa. I biscottini saranno cotti quando, sollevandoli, il fondo sì sarà ben colorito ma sopra non devono colorirsi né indurirsi troppo. Toccateli con un dito e verificate che sopra siano rimasti ancora leggermente morbidini, si induriranno raffreddandosi. Alla fine otterrete delle mezze sfere simili ad amaretti che lascerete raffreddare e indurire completamente.
Sciogliete il cioccolato a bagno maria e poi fatelo intiepidire fin quando sarà un po’ cremoso e non troppo liquido. Bagnate nel cioccolato un biscottino dal lato piatto (abbondate e non siate parsimoniosi! 😉 ) e poi congiungete un altro biscottino sempre dal lato piatto in modo da formare il bacio, poggiandolo subito in verticale su un piatto o vassoio. Continuate fino ad esaurire tutti i biscottini e lasciateli riposare a temperatura ambiente per far indurire il cioccolato. Conservateli in un contenitore ben chiuso, ma considerando quanto sono golosi e leggeri non dureranno a lungo 😉

Le Salon du Chocolat e il favoloso mondo del cioccolato (quello vero)

1Si è svolta a Milano lo scorso week end la prima edizione italiana del Salon du Chocolat, interamente dedicato al “cibo degli dei”, come potevo perdermelo? Gli stand non erano tantissimi ma quasi tutti offrivano assaggi e possibilità di acquistare i prodotti mentre i cooking show, nonostante nomi “blasonati” come Iginio Massari e Carlo Cracco, erano di fatto tutti onnivori quindi poco interessanti per me (ad eccezione di Marco Bianchi che, almeno lui, ha proposto un dolce vegano). Ciò che a mio avviso era assolutamente da non perdere erano invece i percorsi sensoriali, ovvero le degustazioni guidate per imparare a conoscere i vari tipi di cioccolato percependone lepresentazione principali caratteristiche attraverso tutti i sensi. Alcuni erano condotti dalla Compagnia del Cioccolato, altri a cura dall’Istituto Internazionale Chocolier. Insomma, se pensate che sommelier ed esperti assaggiatori e valutatori esistano solo per il vino e per l’olio extravergine d’oliva (vedi in proposito un mio vecchio post), vi sbagliate perché dietro al cioccolato di alta qualità si cela tutto un mondo ricco e variegato!

COME SI DEGUSTA IL CIOCCOLATO
Chiariamo che il cioccolato fondente buono dovrebbe contenere pochissimi ingredienti: massa o pasta di cacao con cacao in varie percentuali (non è detto che più alta è la percentuale, più buono sia il prodotto), burro di cacao, zucchero (meglio se di canna) o altri dolcificanti naturali e, al massimo, vaniglia naturale (non vanillina!). Per degustarlo si parte da una breve analisi visiva controllandone il colore, la lucentezza e l’omogeneità della superficie, poi si spezza per sentire il rumore e la resistenza alla rottura, si annusa per percepire l’intensità del profumo, infine se ne assaggia un pezzo lasciandolo sciogliere in bocca lentamente. All’assaggio si valuta il grado di scioglievolezza e la rotondità (che è il contrario di spigolosità o ruvidezza) e naturalmente il gusto e l’aroma. Ci dovrebbe essere un giusto equilibrio fra l’amaro e il dolce ed eventualmente anche la nota acida o astringente che non devono predominare (il cioccolato con alte percentuali di cacao, 90% o 99% può piacere ma oggettivamente non è equilibrato). Oltre a quello proprio del cacao si dovrebbero percepire una serie di aromi secondari che possono essere tantissimi in base alla tipologia di cioccolato, a come è stato lavorato e, soprattutto, alle varietà di cacao utilizzate. Esattamente come per il vino e l’olio exravergine d’oliva, anche nel cioccolato questi aromi possono essere piacevoli (fruttati, speziati, tostati, floreali, aromi di frutta secca, vaniglia, caramello, miele, latte ecc) o sgradevoli (bruciato, rancido, muffa, metallico…). Infine il gusto del cioccolato deve avere una certa persistenza in bocca anche dopo che si è sciolto completamente.

vietnamitaUltimamente sono emersi sul mercato due prodotti cosiddetti “di nicchia”: il cioccolato di Modica che si colloca in una categoria a parte, ovvero viene valutato con criteri diversi essendo la lavorazione diversa da quella tradizionale e il cioccolato crudo. Secondo Roberto Caraceni, vice presidente della già citata Compagnia del Cioccolato, quest’ultimo, se considerato da un punto di vista nutrizionale-salutistico, è senza dubbio molto più ricco di antiossidanti rispetto a quello tradizionale, ma dal punto di vista puramente gustativo/gourmet, la tostatura del cacao, se fatta bene, esalta e letteralmente “tira fuori” tutta una serie di aromi secondari che nel cacao crudo risultano assenti (un po’ come la frutta secca: nocciole e mandorle crude al naturale sono buone e sane ma se le tostiamo anche leggermente il gusto si arricchisce e diventa più aromatico). Insomma il cioccolato crudo fa bene ma rischia di avere un sapore piuttosto “piatto”, soprattutto se non è fatto come si deve.
AmedeiDomoriGianduiottoPer quanto mi riguarda posso consigliarvi tre prodotti che ho trovato eccezionali, tutti e tre fra i vincitori del Premio Tavoletta d’Oro (assegnato ogni anno dalla Compagnia del Cioccolato ai migliori cioccolati italiani in base alla categoria di appartenenza): Amedei 9 75% (blend di 9 tipi diversi di cacao), Domori Canoabo 70% (con cacao monoorigine di tipo Criollo, una varietà molto rara e pregiata) e Guido Gobino Maximo +39 (vincitore per la categoria gianduia, con il 39% di pasta di nocciola gentile delle Langhe IGP).
Copia di GianduiottoApro una parentesi sul gianduia, ovvero il cioccolato che prevede l’aggiunta di pasta di nocciole. Inventato all’inizio dell’800 da alcuni pasticceri torinesi per sostituire in parte l’allora costosissimo cacao con la più economica nocciola del Piemonte (prodotto locale e facilmente reperibile), ricevette la sua consacrazione nel 1865 con la creazione del gianduiotto (il primo cioccolatino incartato singolarmente). Gli ingredienti erano: nocciole del Piemonte tostate e macinate, cacao, burro di cacao e zucchero (assolutamente niente latte, che fu introdotto solo nel corso del ‘900 per rendere il prodotto più economico e, aggiungerei, più scadente). Alcune illuminate aziende piemontesi continuano a produrre questo rinomato cioccolatino secondo la ricetta tradizionale e con ingredienti di qualità. Guido Gobino è tra queste e il suo gianduiotto artigianale è estremamente godurioso!
Anche se in passato non sono mai stata una grande appassionata di cioccolato, devo dire che dopo questa esperienza… be’, impossibile resistere! Mi sono ricreduta 😀 E speriamo che il Salon si ripeta anche l’anno prossimo 😉

Crostata semicrudista al cioccolato con fichi secchi e freschi

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La dolcezza e il sapore dei fichi maturi siciliani e calabresi non ha eguali. In vacanza ne ho fatto scorpacciate. Adoro anche i fichi secchi, ma anche in questo caso non è facile trovarli buoni, italiani e al naturale (spesso hanno conservanti, additivi ecc.). A Milano ho trovato dei fichi della Basilicata, non buoni come quelli che ho mangiato nel “profondo sud” ma comunque non male e ho deciso di utilizzarli per un dolce. Sarebbe di fatto una ricetta crudista se non fosse per il cioccolato fondente che ho adoperato per la base e per decorare la superficie della torta. Per renderla crudista al 100% è possibile sostituirlo con cioccolato crudo, acquistabile online o nei supermercati biologici ben forniti. Attenzione perché il cioccolato crudo di solito è più amaro di quello classico fondente, e anche per quest’ultimo il grado di dolcezza cambia molto a seconda della percentuale di cacao utilizzato (al 50%, 60%, 70% e oltre). Personalmente non amo molto il cioccolato amaro e per questa ricetta ne ho utilizzato uno piuttosto dolce, ma se vi piace amaro (al 70% di cacao e più) scegliete pure quello che preferite 😉

Ingredienti per 4 porzioni (una tortierina da 16 cm)
Per la base: 

70 g mandorle con la pelleIMG_6343
70 g fichi secchi al naturale
40 g cioccolato fondente (io ne ho usato uno dolce ma vanno bene tutti, sceglietelo crudo per rendere la ricetta crudista al 100%)
Per la farcitura:
50 g fichi secchi

120 g fichi freschi (pesati con la buccia)
1 pizzico di vaniglia in polvere (fac.)
Per decorare:
4 o 5 fichi freschi piccoli
1 pezzetto di cioccolato (anche crudo, circa 20 g)

Sciacquate le mandorle, asciugatele con un panno o carta assorbente e tritatele a granella sottile con un mixer. Poi aggiungete i fichi secchi tagliati a pezzettini e frullate fino ad ottenere un composto ancora piuttosto granuloso ma che si compatta se lo stringete tra le mani. Unite quindi il cioccolato tagliato a pezzetti e continuate a frullare fino ad ottenere un impasto morbido e un po’ untuoso. Resterà sempre un pochino granuloso (per via dei semini dei fichi secchi) ma non importa, l’essenziale è che si compatti bene con le mani quando formerete una palla e la disporrete tra due fogli di carta forno. Con un mattarello stendetela in modo da formare un cerchio dallo spessore piuttosto sottile. Eliminate solo il foglio superiore e disponete la base sulla tortiera, facendola aderire bene ai bordi. Fate rassodare in frigo per almeno un’ora.
Nel frattempo preparate la farcitura frullando i fichi secchi tagliati a pezzetti insieme ai fichi freschi sbucciati fino ad ottenere una sorta di marmellata omogenea. Unite un pizzico di vaniglia a piacere.
Trascorsa almeno un’ora di tempo tirate fuori la base dal frigo, farcitela con la marmellata e decorate con i fichi freschi tagliati a fettine. Nello spazio libero tra le fettine lasciate cadere del cioccolato tritato grossolanamente a scaglie (per evitare che durante l’operazione si sciolga mettetelo prima per un’oretta in frigo). Lasciate riposare il dolce in frigo per almeno un’ora prima di servire.

Coppa golosa al cioccolato, zafferano, “sorpresa” di pere e aroma di limone

IMG_6092L’anno scorso per San Valentino avevo pubblicato la ricetta del “Dolce cuore con pan di spagna al cacao, crema al cocco e salsa di fragole” con cui avevo vinto un contest su Facebook. L’avevo presentato in forma di torta agli aperitivi del Gaina Cafè che allora organizzavo settimanalmente e si erano tutti leccati i baffi 🙂 Mi era stato persino commissionato, sempre in forma di torta grande, in occasione di un compleanno.
Quest’anno volevo fare invece un dolce al cucchiaio, sempre con il cioccolato che è un “must” per San Valentino, ma niente fragole che effettivamente non sono ancora di stagione. Ho imparato da Simone Salvini che lo zafferano nei dolci sta benissimo e così perché non utilizzare questa meravigliosa spezia “afrodisiaca” troppo spesso ingiustamente confinata al solo classico risotto? E sul fondo delle coppe, sotto le due golosissime creme, si cela la sorpresa che non ci si aspetta: cubetti di pera al limone…

Ingredienti per 2 coppe grandi:
1 grossa pera Kaiser matura ma sodaIMG_6096
1 cucchiaio di succo di limone
la scorza grattugiata di mezzo limone

20 g sciroppo di riso
un pizzico di zafferano
una punta di cucchiaino di vaniglia in polvere
Per la crema al cioccolato
250 ml latte di riso
50 g cioccolato fondente
25 g amido di mais (maizena)
40 g sciroppo di riso
Per la crema allo zafferano
250 ml latte di riso
mezza bustina di zafferano
15 g amido di mais (maizena)
40 g sciroppo di riso
1 pezzo di scorza di limone
una punta di cucchiaino di vaniglia in polvere
gocce di cioccolato per decorare

Preparate prima la pera sbucciandola e tagliandola a cubetti regolari. Mettetela in una padellina e irroratela col il succo di limone e la scorza grattugiata. In una tazzina fate sciogliere lo zafferano (io ne ho preso un pizzico con la punta del manico di un cucchiaino) con 2 cucchiai d’acqua e lo sciroppo di riso, versate sulle pere e accendete il fuoco. Cuocete a fuoco vivace per pochi minuti fin quando tutto il liquido si sarà asciugato, poi fate intiepidire e versate sul fondo di due coppe o bicchieri piuttosto grandi (io ho usato quelli da degustazione del vino).
Preparate la crema al cioccolato sciogliendo la maizena nel latte di riso. Portate a bollore in un pentolino mescolando continuamente fin quando si addensa, poi spegnete il fuoco e versate il cioccolato tagliato a pezzetti, mescolate fin quando si scioglie completamente, unite infine lo sciroppo di riso. Versate la crema nei bicchieri sopra le pere e livellatela in modo che formi uno strato. I bicchieri inevitabilmente si sporcheranno ma potete pulirli con un tovagliolo di carta inumidito, poi riponeteli in frigo.
Preparate la crema allo zafferano sciogliendo la maizena nel latte di riso a cui aggiungerete anche lo zafferano, la vaniglia e il pezzo di scorza di limone intera. Portate a bollore mescolando continuamente, poi spegnete il fuoco e aggiungete lo sciroppo di riso. Fate intiepidire leggermente mescolando ogni tanto, poi eliminate la scorza, prendete i bicchieri dal frigo e versate la crema gialla sopra la crema al cioccolato. Pulite ancora i bordi dei bicchieri nel caso si sporcassero. Riponete in frigo per qualche ora.
Al momento di servire cospargete la superficie con gocce di cioccolato e striscioline di scorza di limone inumidite con pochissimo sciroppo di riso.

Stuzzichini sfiziosi realizzati con i grissini

IMG_5766Volete preparare un aperitivo in casa e siete a corto di idee? Vi serve qualche spunto per un antipastino o uno stuzzichino facile e veloce da realizzare ma di sicura resa e bell’effetto? Provate con i grissini! Il segreto però sta nello scegliere quelli giusti, che siano artigianali e con pochi ingredienti come farine biologiche e olio extravergine d’oliva italiano di ottima qualità. Il Grissinificio La Buona Terra, azienda biologica italiana nata nel 1999 in Piemonte, produce una gamma veramente ampia di buonissimi prodotti da forno, per la maggior IMG_5797parte grissini di tutti i tipi,  dai classici torinesi, lunghi e sottili, ai bongrì, più spessi e robusti ma croccanti e friabili, disponibili in diverse varianti come al sesamo, integrali con semi di lino, di farro e di kamut, anche senza lievito. Ottimi anche i mini, dei piccoli crackers o schiacciatine senza lievito, sottili e croccantissime (maggiori info sul sito qui). Di seguito qualche idea per originali stuzzichini di vario genere, non solo salati! Naturalmente potete usare prodotti anche di altre marche, ma vi consiglio di provare questi perché la qualità è a mio avviso superiore.

CAM00568Bongrì con burro vegetale di anacardi all’aneto e zucchine

Ingredienti:
8 grissini piuttosto grossi tipo Bongrì
40 g anacardi al naturale non tostati
20 g mandorle pelate
50 g acqua
1 cucchiaino abbondante di succo di limone
1 cucchiaio pieno di aneto fresco tritato
mezza zucchina tagliata per lungo

Ammollate in acqua anacardi e mandorle per almeno 6 ore, poi scolateli, sciacquateli sotto l’acqua corrente e frullateli con un mixer prima a secco fino a ridurli quasi in farina e poi aggiungendo l’acqua, un generoso pizzico di sale e il succo di limone. Dovrete ottenere una crema densa e morbida, tipo formaggio spalmabile. Assaggiate e regolate eventualmente di sale o di limone in base ai vostri gusti. Tritate finemente l’aneto e unitelo al “burro” amalgamandolo bene. Con un pelapatate tagliente ricavate dalla zucchina delle fette molto sottili (devono essere sottili e flessibili in modo da arrotolarle facilmente senza romperle) e spalmatele di burro di anacardi, circa un cucchiaino per fetta, poi arrotolatele delicatamente attorno ai grissini, una fetta per ciascun grissino.

IMG_5791Insalatina di cavolo cappuccio e mandarancio con grissini integrali ai semi di lino

Ingredienti per due bicchierini:
4 grissini integrali tipo Bongrì ai semi di lino
200 g cavolo cappuccio bianco 
2 piccoli mandaranci
1 scalogno
2 cucchiai d’olio EVO
sale alle erbe
origano

Tagliate il cavolo cappuccio a listarelle più sottili che potete e conditelo con gli spicchi di mandarancio tagliati a pezzetti, l’olio, lo scalogno affettato finemente, il sale alle erbe e l’origano. Lasciate insaporire e ammorbidire per una decina di minuti poi mettete l’insalata in due bicchierini trasparenti servendola insieme a grissini grossi tipo Bongrì integrali ai semi di lino.

IMG_5822Mini schiacciatine con patè di cannellini e pomodorini secchi

Ingredienti per una decina di schiacciatine:
250 g fagioli cannellini lessati senza sale

20 g pomodorini secchi al naturale
1 manciata di prezzemolo fresco
1 cucchiaio d’olio EVO
1 cucchiaino di succo di limone
5 o 6 capperi sotto sale

Mettete a bagno in acqua per circa mezz’ora i pomodorini e i capperi sciacquati dal loro sale. Poi mettete da parte 3 o 4 pomodorini e frullate gli altri insieme ai capperi, 200 g di cannellini (lasciatene da parte circa 50 g per la decorazione), il prezzemolo, il succo di limone e l’olio. Dovrete ottenere una crema morbida e omogenea. Con l’aiuto di due cucchiaini formate delle quenelle che andrete a disporre sui crackers e adagiate sopra ciascuno un pezzetto di pomodorino e un fagiolo.

IMG_5807Grissini torinesi ricoperti di cioccolato fondente alle nocciole e al cocco

Ingredienti:
12 grissini sottili tipo torinesi
100 g cioccolato fondente
granella di nocciole
cocco grattugiato

Fate sciogliere il cioccolato a bagno maria, poi spegnete il fuoco e lasciate intiepidire per una decina di minuti mescolando ogni tanto. Prendete un grissino e con l’aiuto di un cucchiaino distribuite il cioccolato fuso per circa due terzi della sua lunghezza. Poggiatelo subito su un piatto piano grande ricoperto di carta forno che servirà a non far attaccare il cioccolato una volta indurito. Fate lo stesso con gli altri grissini lasciandone alcuni al naturale e ricoprendo gli altri di granella o cocco grattugiato.

Salame di cioccolato

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Da piccola amavo questo dolce, come del resto quasi tutti i bambini, ma quello classico è a base di burro, cacao, biscotti e tanto zucchero… In questa versione invece, che, vi assicuro, non è meno golosa, ho usato le fette biscottate integrali al posto dei biscotti, il cioccolato fondente, e non ho aggiunto nessun tipo di grasso, solo un pochino di panna vegetale e poco zucchero integrale. Inoltre è veloce e facile da fare, basta solo lasciarlo compattare in frigo per qualche ora. Vi stupirete del risultato in termini di golosità e leggerezza!

Ingredienti per un salame medio/grande 
200 g cioccolato fondente (il mio era al 50% ma se vi piace più amaro va bene fino al 70%)
100 g panna di soia (quella normale da cucina, non da montare)
100 g fette biscottate integrali oppure 140 g di biscotti vegan tipo Digestive (senza olio di palma)

40/50 g zucchero integrale di canna (di tipo Dulcita o Mascobado) se usate le fette mentre ne bastano 20/30 g se usate i biscotti
50 g nocciole tostate
farina di carruba (o cacao in polvere) q. b.

Tagliate il cioccolato a pezzettini e fatelo fondere a bagno maria, poi unite lo zucchero e la panna di soia mescolando bene fino ad ottenere una crema liscia e senza grumi. Lasciatela intiepidire e nel frattempo sbriciolate in una ciotola capiente le fette biscottate oppure i biscotti. Non devono essere né completamente in briciole né a pezzi troppo grossi, diciamo a pezzettini piccoli. Tritate grossolanamente le nocciole e unitele alle fette biscottate oppure ai. Quando la crema al cioccolato è tiepida unitela al composto di fette (o biscotti) e nocciole e amalgamate bene, se occorre anche con le mani (così poi avrete la scusa per leccarvi IMG_5413le dita! ;-D ). Distribuite il composto su un foglio di carta stagnola e, aiutandovi con un colino, spolveratelo su tutti i lati con un po’ di farina di carruba, servirà per non far attaccare il salame alla stagnola e per dare un tocco di gusto in più. Potete comunque usare anche il cacao in polvere. Formate un salsicciotto bello stretto e compatto e mettetelo in frigo per almeno 3 ore. Se avanza (dubito perché è talmente buono che verrà spazzolato in poco tempo!) si conserva in frigo per diversi giorni ma tiratelo fuori una mezz’oretta prima di tagliarlo e mangiarlo, per evitare che sia troppo freddo e troppo duro.

Dolce cuore con pan di spagna al cacao, crema al cocco e salsa di fragole

IMG_5010Se per San Valentino o in qualsiasi altra occasione volete stupire il vostro compagno/a con effetti speciali (non solo visivi) provate questo dolce! Il connubio tra cacao, cocco e IMG_5002fragole l’ho trovato ottimo e soprattutto molto “sexy”! E’ vero che le fragole non sono ancora di stagione, per lo meno quelle italiane, ma per una volta ho fatto uno strappo alla regola (di solito uso sempre ingredienti di stagione) e ho acquistato dei fragoloni spagnoli, devo dire stranamente saporiti e dolci. Lo stampo a cuore è l’ideale per festeggiare un’occasione insieme alla propria dolce metà ma va benissimo qualunque altro stampo o coppa pasta di qualsiasi dimensione e forma. Con dei coppaIMG_5004 pasta piccoli rotondi o quadrati potete anche realizzare dei dolcetti monoporzione, a voi la scelta e via libera alla fantasia! E’ un dessert ricco e saporito ma rimane comunque leggero, io e il mio compagno abbiamo semplicemente diviso il cuore in due e ce lo siamo spazzolato ma se non siete golosi come noi di fatto sarebbero 4 porzioni.

Ingredienti:IMG_4987
Per il pan di spagna:
100 g farina T2 (semintegrale)
50 g fecola di patate
5 g cacao amaro
90 g zucchero di canna integrale 
150 ml latte di riso al naturale
50 ml olio di mais 
mezza bustina di lievito per dolci
un pezzo di scorza di limone tritata finemente a coltello
Per la crema al cocco:IMG_4989
250 g latte di cocco
70 g sciroppo di riso
20 g maizena (amido di mais)
un pezzo di scorza d’arancia
un pizzico di vaniglia in polvere
Per la salsa di fragole:
150 g fragole mature pesate già pulite
50 ml acqua
25 g sciroppo di riso
un pezzetto di scorza di limone e uno d’arancia
– Cioccolato fondente e fragole fresche per guarnire

Preparate il pan di spagna mescolando insieme tutti gli ingredienti secchi: farina, fecola, lievito, zucchero, cacao, scorza di limone tritata. Miscelate tra loro l’olio e il latte di riso e versateli sui secchi mescolando bene con una frusta fino ad ottenere un composto liscio e cremoso. Versatelo in una teglia da 24 cm (deve restare piuttosto basso) ricoperta di carta forno e infornatelo a 175 gradi per 20 minuti circa. Quando lo sfornate fate la prova dello stecchino per vedere se è cotto e lasciatelo raffreddare completamente.
Nel frattempo preparate la crema versando in un pentolino il latte di cocco, la scorza d’arancia intera, la vaniglia, lo sciroppo di riso e la maizena ben sciolta. Accendete il fuoco e portate a ebollizione sempre mescolando per evitare la formazione di grumi. Fate bollire uno o due minuti, poi spegnete e lasciate raffreddare completamente. Una volta fredda è preferibile passarla al setaccio o colino una o due volte per eliminare eventuali grumi e renderla più spumosa, in alternativa potete frullarla brevemente con un minipimer.
IMG_4986Per la salsa di fragole mettete le fragole pulite e tagliate a pezzetti in un pentolino insieme all’acqua, allo sciroppo di riso e ai pezzetti di scorza. Fate bollire 3 minuti, poi togliete le scorze e frullate con un minipimer fino ad ottenere una salsa liscia. Lasciate raffreddare completamente.
Quando il pan di spagna è completamente freddo giratelo sottosopra e “ritagliate” un cuore con un coppapasta (se non ne avete uno grande vanno bene anche 2 o 4 piccoli). Senza togliere il coppapasta spalmate la superficie con un po’ di salsa di fragole e lasciate che si assorba per una ventina di minuti. Poi versate sopra la crema e livellatela bene. Fate riposare in frigo la torta con tutto il coppapasta per qualche ora, poi, al momento di servire, togliete delicatamente il coppapasta, versate sopra un po’ di salsa di fragole e completate con cioccolato a pezzetti (ma vanno bene anche le gocce di cioccolato) e fragole fresche.
IMG_4990Con i ritagli di pan di spagna e un po’ di salsa di fragole e/o crema al cocco avanzata potete realizzare dei dolcetti: mettete un po’ di salsa di fragole sul fondo di coppette, poi dei quadrati di pan di spagna e sopra ancora un po’ di salsa di fragole e un cucchiaino di crema al cocco, decorate con fragole o lamponi e gocce di cioccolato.
Con questa ricetta ho vinto il contest “fotografa il menu di San Valentino” promosso dal sito EcoVeganBlog. Il premio era un cofanetto della Lush con un profumatissimo sapone e uno sfizioso olio da massaggio 🙂

Frollini all’arancia con copertura al cioccolato

foto 7Sapevate che esiste una relazione tra i 7 cereali, i 7 pianeti e i 7 giorni della settimana? Sul numero invernale della rivista Artemedica ho scritto un articolo in proposito corredato come al solito da una ricetta (ho già parlato della mia collaborazione con Artemedica in questo post). Giusto per stuzzicare la curiosità, posso dirvi che ad ogni giorno della settimana corrisponde un pianeta (i nomi dei giorni del resto parlano chiaro), un cereale e un particolare stato d’animo predominante…. se volete saperne di più l’abbonamento alla rivista costa solo 15 € e potete farlo qui 🙂
foto 8Ad accompagnare l’articolo questi graziosi frollini all’arancia, realizzati con formine a stella in occasione delle festività natalizie, ma che ovviamente si possono fare con tutte le forme che più vi piacciono. Se coinvolgerete i bambini nella preparazione si divertiranno sicuramente un sacco!
Rispetto alla ricetta pubblicata sulla rivista ho apportato una piccola modifica che riguarda la buccia d’arancia. I corsi con Simone Salvini mi hanno insegnato che la IMG_4702buccia degli agrumi non va grattugiata con la grattugia come ero solita fare, ma si prelevano delle scorzette sottili con il pelapatate (evitando la parte bianca) e poi si tritano molto finemente a coltello. E’ un metodo più pratico perché si evita che metà della buccia resti nella grattugia e anche più efficace perché l’aroma agrumato si sentirà molto di più.

Ingredienti per circa 40 biscotti:
250 g farina di grano tenero T2 (semintegrale)
120 g zucchero di canna integrale di tipo Dulcita
70 g succo d’arancia fresco
70 g olio di mais
6 g lievito per dolci
1 punta di cucchiaino di vaniglia in polvere
1 pizzico di sale
3 o 4 scorze d’arancia
150 g cioccolato fondente

Miscelate la farina con il lievito, la vaniglia, lo zucchero, il sale e le scorze d’arancia tritate molto finemente a coltello. Versate l’olio e iniziate ad impastare, poi unite il succo lavorando l’impasto fino ad ottenere una consistenza morbida ma compatta. Fate una palla, copritela con pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigo per 20 minuti circa (operazione non indispensabile). Riprendete quindi l’impasto, stendetelo mediamente sottile con un mattarello e con delle formine a stella ricavate dei biscotti. Disponeteli su teglie ricoperte di carta forno e infornateli a 175 gradi per 10 minuti circa.
foto 5foto 6Quando sono completamente raffreddati fate fondere il cioccolato a bagnomaria e immergete i biscotti a metà disponendoli man mano su piatti o vassoi ricoperti di carta forno per non farli attaccare. Fate raffreddare e indurire bene il cioccolato per qualche ora anche riponendoli, se occorre, in frigorifero.

 

Crema al cioccolato con latte di riso e tartufini alle nocciole


La ricetta di questa crema è tratta dal libro di Simone Salvini I dolci della salute. Mi è piaciuta molto la resa visiva e la consistenza, lucida e vellutata, quasi setosa, tutta un’altra cosa rispetto a quella che faccio di solito col cacao. Nella versione di Salvini ci sarebbe anche il latte di mandorla (50% latte di riso e 50% latte di mandorla) che io non avevo, ma anche solo con quello di riso è venuta benissimo. I tartufini invece sono una mia invenzione. Li ho serviti insieme alla crema appena tiepida, si può scegliere se tuffarli dentro e farne un unico boccone goloso grondante di cioccolato (ho l’acquolina in bocca a solo ripensarci… :-P) oppure gustare e saggiare i due sapori e le due consistenze separatamente mantenendole comunque abbinate.

Ingredienti per 3 o 4 persone:
Per i tartufini:
50 g nocciole tostate
7 datteri
granella di nocciole q. b.
Per la crema al cioccolato:
500 ml latte di riso non zuccherato
100 g cioccolato fondente (con cacao al 70%)
50 g zucchero di canna integrale
20 g maizena o amido di mais
2 o 3 pezzi di scorza arancia

Tagliate il cioccolato a pezzetti piccoli e mettete da parte. Fate sciogliere la maizena in una tazzina con un po’ del latte previsto e tenete da parte. Versate il rimanente latte in una casseruola insieme allo zucchero e alle scorze prelevate con un pelapatate e fate sobbollire per 3 minuti. Lasciate riposare coperto per qualche ora (il riposo non è indispensabile ma consigliato perché le scorze rimanendo in infusione spargeranno maggiormente il loro aroma).
Nel frattempo potete preparare i tartufini. Frullate le nocciole insieme ai datteri denocciolati e tagliati a pezzetti fino a formare una pasta morbida e lavorabile con le mani. Formate una decina di palline, passatele nella granella di nocciole e mettetele in frigo per un paio d’ore, diventeranno più consistenti.
Trascorso il tempo di infusione del latte, togliete le scorze, riportate a bollore e aggiungete la maizena precedentemente disciolta. Mescolate e lasciate bollire sempre mescolando per almeno un paio di minuti. Poi togliete dal fuoco e unite il cioccolato amalgamandolo velocemente con un cucchiaio di legno. Lasciate raffreddare la crema coperta e servitela in coppette o ciotoline a temperatura ambiente o appena tiepida insieme ai tartufini, cospargendola con granella di nocciole.
PS: Naturalmente la crema è perfetta anche come guarnizione per torte e pan di spagna o servita insieme a biscottini. Prossimamente la proverò anche con la frutta, le pere secondo me ci starebbero benissimo.

Biscotti alla nocciola ricoperti di cioccolato

Le ferie sono finite e domani si rientra al lavoro… quando prende la tristezza bisogna coccolarsi con qualcosa di dolce e sfizioso, magari al cioccolato che tira su il morale. Non è detto però che i dolci più golosi debbano essere per forza grassi e pieni di zucchero. Questi biscotti ad esempio sono davvero goduriosi e al tempo stesso sani perchè senza zucchero e senza grassi aggiunti. Sono inoltre semplici da preparare e non necessitano di cottura in forno.

Ingredienti per 12 biscotti:

90 g nocciole tostate
6 fette biscottate integrali
6 cucchiaini di malto di riso
90 g cioccolato fondente

Tritate finemente le nocciole fino a ridurle prima a farina e poi, quando rilasceranno il loro olio, a pasta. Pestate nel mortaio le fette biscottate fino a sbriciolarle completamente, unitele alla pasta di nocciole, aggiungete il malto e amalgamate bene. Otterrete un impasto morbido e unto dal quale ricaverete 12 palline che schiaccerete per formare dei dischi rotondi. Lasciate rassodare in frigorifero per almeno mezz’ora.
Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, poi prendete i biscotti con delicatezza, immergeteli ad uno ad uno nel cioccolato fuso facendo attenzione a non romperli e disponeteli su un piatto grande ricoperto di carta forno che servirà a non farli attaccare. Fateli raffreddare e indurire bene in frigo per qualche ora.

Cupcakes cocco e cioccolato


Ultimamente vanno di gran moda, colorati (con coloranti spesso artificiali) e decorati in vari modi. Questi li ho inventati io di sana pianta, utilizzando uno dei miei abbinamenti preferiti: cocco e cioccolato! Sono semplicissimi e richiedono pochi ingredienti, basta solo avere un pochino di pazienza prima per riempire i pirottini e poi per decorarli con la crema.
Con questa ricetta partecipo al giveaway promosso da IoVeg insieme a Verdevero. Andate sulla pagina facebook di IoVeg e votatela grazie!

Ingredienti per una ventina di dolcetti:
100 g farina T2 (semintegrale)
50 g cocco grattugiato più altri 20 g circa per decorare
150 ml acqua
25 ml olio di semi di girasole (circa 20 g)

80 g zucchero di canna integrale
mezza bustina di lievito per dolci
Per la crema:
30 g cacao amaro
120 g zucchero di canna integrale
50 g maizena
1/2 l latte d’avena o di soia

Amalgamate gli ingredienti secchi: farina, cocco, lievito e zucchero. Emulsionate a parte olio e acqua e poi versateli a poco a poco sui secchi mescolando bene. Distribuite una cucchiaiata di composto in ciascuno degli appositi pirottini di carta forno, riempiendoli per circa 2/3 e infornateli a 180 gradi per 20 minuti circa (controllate la cottura perchè dipende dal forno che avete).
In un pentolino fate sciogliere lo zucchero nel latte, poi versate a pioggia la maizena e il cacao setacciati (altrimenti è più difficile sciogliere i grumi). Mescolate bene con una frusta e mettete sul fuoco continuando a mescolare fino a quando la crema si addensa e inizia a bollire. Toglietela dal fuoco e fatela intiepidire mescolando ogni tanto, poi riempite una sac à poche e decorate i vostri cupcakes. Spolverate sopra il cocco, fate raffreddare bene e godetevi il risultato!
PS: questi dolcetti sono buonissimi anche senza crema, magari arricchendoli con gocce di cioccolato fondente mescolate all’impasto e/o lasciate cadere sopra prima di infornarli.

Pan di spagna con crema calda al cioccolato

Ieri sera c’è stata presso il B&B Le Petit Fleur di Sedriano una cena vegana di beneficienza a favore dell’associazione no profit “Gattosamente Miao” che si occupa delle colonie feline nei territori di Bareggio, Sedriano e San Pietro all’Olmo. La cena è stata preparata dal signor Pietro del B&B con gli ottimi prodotti biologici a km 0 dell’azienda agricola Cassani: patè di pomodori secchi, insalata di riso venere e verdure, farinata di ceci, risotto mantecato al pesto di asparagi, verdure gratinate e patate al forno.
Tutto senza ingredienti di origine animale 🙂

Io ho avuto il piacere di preparare il dolce: pan di spagna senza uova (la ricetta l’ho presa da qui personalizzandola un pochino) con crema calda al cioccolato. Così abbiamo reso felici gli amici pelosi, la nostra pancia e le nostre papille gustative. Ecco la ricetta:

Ingredienti:
200 g di farina T2 (semintegrale)
100 g di fecola di patate
170 g di zucchero di canna integrale 
una bustina di lievito per dolci
100 ml di olio di semi (mais o girasole)
250 ml d’acqua
vaniglia in polvere q.b.
buccia d’arancia grattugiata q.b.

Per la crema al cioccolato:
500 ml di latte d’avena
120 g di zucchero di canna
30 g di cacao amaro (il mio era equo e solidale)
30 g di maizena

Per il pan di spagna: unire gli ingredienti secchi, fare un’emulsione con l’acqua e l’olio e versare a poco a poco sui secchi amalgamando bene con una frusta. Versare il composto in una teglia da 26 cm e infornare a 180 C° per circa mezz’ora (fate sempre la prova dello stecchino per verificare che il dolce sia cotto bene all’interno). Lasciar raffreddare completamente prima di tagliare.
Per la crema: in un pentolino far sciogliere lo zucchero nel latte, unire la maizena e il cacao setacciati mescolando bene fino ad eliminare gli eventuali grumi. Mettere sul fuoco e far addensare mescolando. Appena raggiunge il bollore spegnere il fuoco e versare caldo sulle fette di pan di spagna.