Fiera “Fa’ la cosa giusta” – Milano

CAM00080Anche quest’anno non potevo mancare al consueto appuntamento con “Fa’ la cosa giusta”, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. L’obiettivo della fiera, come è scritto sul sito, è “diffondere sul territorio nazionale le ‘buone pratiche’ di consumo e produzione e di valorizzare le specificità e le eccellenze, in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale locale”.
La fiera ha avuto negli anni un successo sempre maggiore ed è ormai alla sua undicesima edizione, si divide in diverse sezioni tematiche: abitare green, commercio equo e solidale, cosmesi naturale e biologica, critical fashion, editoria, mobilità sostenibile, turismo consapevole e, immancabile, la sezione “mangia come parli” dedicata al cibo e all’alimentazione. Volendo promuovere i miei corsi di cucina in collaborazione con il CAM00077locale Uscio&Bottega di Milano, ho avuto modo di girare bene per i vari stand, cosa che magari gli altri anni non avevo il tempo di fare, e devo dire che sono rimasta piacevolmente stupita dalla grande offerta vegana che ho trovato, dalle arancine siciliane ai gelati, dalle lasagne alle olive ascolane, dalla pasta fresca ripiena ai cibi crudi, dalle colombe pasquali ai prodotti a base di canapa (che per me sono stati una scoperta!).

CAM00107CAM00085CAM00093

 

 

 

 

In realtà non c’erano tantissimi stand solo vegani, cioè che vendevano o promuovevano esclusivamente prodotti vegani, però ho notato che la maggior parte aveva sempre un angolo con l’offerta vegana accanto a quella tradizionale, e direi che non è poco!
CAM00101Eventi carini durante la fiera sono stati quelli organizzati dalla rivista Funny Vegan: un workshop sulla coltivazione, proprietà e usi in cosmesi e in cucina della lavanda (pianta che io adoro) e un laboratorio sul cioccolato nelle due varianti crudo e cotto, con un breve show cooking e assaggi finali golosi!

Paté raw di sedano e prezzemolo con mandorle e noci

IMG_5132
Avete acquistato un bel cespo di sedano verde con tante foglie fresche e non sapete come utilizzarle? Vi consiglio questo paté raw, sano ed energetico, dove il gusto un po’ pungente del sedano viene smorzato dal prezzemolo e addolcito da mandorle e noci. Lo spicchio d’aglio nei miei pesti e paté non può mancare 😉 ma se non vi piace potete anche ometterlo. Se volete dare una marcia in più aggiungete un cucchiaino di Spirulina o Chlorella in polvere, alghe dalle innumerevoli proprietà nutraceutiche (se volete saperne di più sui cosiddetti superfoods vedete questo post).

Ingredienti per un barattolo:
50 g foglie di sedano
25 g prezzemolo
50 g mandorle pelate
25 g gherigli di noci
50 g olio EVO
50 g acqua
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaino di alga Chlorella o Spirulina in polvere (opzionale)
sale q.b.

Mettete le mandorle e le noci in un mixer piuttosto potente e frullate fino a ridurle in granella sottile. Poi aggiungete gli altri ingredienti e continuate a frullare fino ad ottenere una consistenza cremosa, a piacere potete aggiungere ancora un po’ d’olio o acqua.
Perfetto come aperitivo insieme a carote e finocchi a bastoncino oppure per farcire involtini di zucchine crude e “barchette” di foglie di indivia belga. Va bene comunque anche sui crostini di pane e per condire pasta e cereali in chicco. In frigo, in un barattolo chiuso, si conserva per diversi giorni e dopo qualche ora diventa più compatto.
PS: se il vostro sedano dovesse avere poche foglie potete usare anche i gambini più teneri.

Pane integrale con i semini

IMG_5140
Al workshop di Simone Salvini sulla panificazione e piccola pasticceria abbiamo visto come si avvia la pasta madre, come si mantiene e come si usa per la preparazione di un ottimo pane tutto naturale. Adesso vi aspetterete una bella ricetta di pane con pasta madre e invece… purtroppo no, non mi sento ancora pronta. Al workshop è stata distribuita, per chi la voleva, un po’ di pasta originale del Joia, (ristorante di alta cucina vegetariana dove Salvini ha lavorato diversi anni insieme allo chef stellato Pietro Leemann), avviata circa 25 anni fa, per cui una grossa responsabilità per chi la prendeva…. E sì, perché la pasta madre è come un essere vivente, se ce l’hai devi mantenerla in vita, curarla, rinfrescarla tutti i giorni e utilizzarla spesso. Dato che a casa mia consumiamo pochissimo pane, sarebbe stato uno spreco inutile per cui non l’ho presa. Se mi serve del buon pane fresco perché devo organizzare un aperitivo o un evento o semplicemente perché ho degli ospiti, piuttosto lo faccio al volo col lievito di birra ovvero Saccharomyces cerevisiae, questo è il suo vero nome. Il gusto è ugualmente buono (anzi, non ha quel retrogusto leggermente amarognolo che può dare la pasta madre), la lievitazione molto più veloce, l’uso e consumo molto più pratico. Certo, ad alcuni il lievito di birra può dar problemi di intolleranza o gonfiori ed è sconsigliato alle donne in caso di Candida, ma, c’è da dire che d’altro canto ha anche delle ottime proprietà nutrizionali, soprattutto vitamine del gruppo B (per maggiori info vedi qui). La ricetta della pasta madre comunque la conservo gelosamente, in futuro prima o poi mi deciderò…
Eccovi quindi, almeno per adesso, il mio pane, integrale, semplice e veloce. Volendo i semini si possono omettere ma sono sani, buoni e danno più gusto.

Ingredienti:
300 g farina integrale di grano tenero
200 g farina di grano duro (semola  di grano duro)
300 g acqua tiepida
8 g lievito di birra secco
1 cucchiaino raso di zucchero di canna
15 g sale
50 g semi misti (zucca, girasole, lino, sesamo…)

Sciogliete il lievito e lo zucchero in un pochino dell’acqua prevista e aspettate che si formi in superficie un patina schiumosa bianca (indica che il lievito si è attivato). Nel frattempo mischiate le due farine e i semi in un scodella capiente, fate un buco al centro e disponete il sale vicino ai bordi del contenitore. Versate il lievito disciolto al centro del buco, in modo che non venga a contatto diretto col sale ai bordi, e iniziate ad impastare dapprima con una sola mano (io uso la destra per impastare e con la sinistra verso l’acqua a poco a poco). Lasciate il sale intoccato ai bordi il più possibile. Aggiungete IMG_5135IMG_5136l’acqua e continuate ad impastare energicamente per almeno una decina di minuti trasferendo l’impasto su un ripiano o tagliere, la pasta dovrà essere compatta e soda. Formate un panetto e fatelo lievitare coperto da un telo leggermente inumidito al riparo da eventuali correnti d’aria. Aspettate almeno un paio d’ore e comunque fino aIMG_5213 quando avrà raddoppiato il suo volume. Trascorso questo tempo date un’altra impastata veloce, formate due pani e disponeteli sulla placca del forno rivestita di carta forno. Lasciateli lievitare ancora un’oretta, poi scaldate il forno a 190 gradi e infornateli per una trentina di minuti. Controllate la cottura perché ogni forno è diverso, la crosta deve diventare bella dorata. Quando è cotto lasciateli raffreddare almeno un’ora prima di tagliarli.

Couscous crudista di cavolfiore

CAM00062
Questa ricetta è un classico piatto crudista invernale, come gli spaghetti di zucchine lo sono per l’estate. Finché i cavolfiori sono di stagione consiglio vivamente di provarla perché il gusto e la freschezza vi sorprenderanno. Sul web si trovano tante versioni e in effetti il cavolfiore “frullato” a granella è una base che si presta a condimenti diversi, come del resto il couscous di semola tradizionale. Alcuni aggiungono spezie come curry o curcuma, che io di solito metto nel couscous tradizionale, qui invece preferisco un condimento da classica insalata, con il tocco in più dell’olio al limone, un “trucchetto” che ho imparato ai corsi di Simone Salvini e che per la verità ultimamente sto usando spesso per arricchire di una nota “limonosa” diversi piatti (provatelo ad esempio sul cavolo cappuccio crudo tagliato sottilissimo oppure sulle insalate di riso).
Potete servire il couscous come antipasto o aperitivo (di solito agli aperitivi che organizzo al Gaina Café ha molto successo) ma va bene anche come contorno o, in porzione più abbondante, come piatto unico crudista che sazia ma vi permette di restare leggeri.
PS: Chi avesse problemi a digerire il cavolfiore può aggiungere un po’ di semi di cumino o di finocchio pestati al mortaio che aiutano la digestione.

Ingredienti per 4/6 persone:foto ape 6 marzo 2
un cavolfiore bianco medio
250 g pomodorini pachino
2 o 3 carote (oppure zucca cruda grattugiata)
3 cipollotti freschi
un cuore di sedano (la parte interna più chiara e tenera)
prezzemolo (opzionale)
succo di limone a piacere
2 o 3 pezzi di pezzi di scorza di limone bio
olio EVO, sale

IMG_5027Per prima cosa, almeno un paio d’ore prima preparate l’olio al limone prelevando con un pelapatate due pezzi di scorza di limone. Poi tritatele finemente a coltello, mettetele in un barattolino di vetro piccolo e aggiungete circa due dita d’olio EVO. Chiudete il barattolino e lasciate insaporire.
Pulite il cavolfiore eliminando le eventuali foglie e tagliatelo a metà e poi in 4 quarti. Eliminate il torsolo centrale più duro e prelevate gli “alberelli” superiori. Tagliateli a pezzi grossi e frullateli con un robot da cucina (attenzione non il classico frullatore che si usa per i frullati di frutta o per la maionese ma il mixer o robot da cucina). Deve risultare una granella simile al couscous. Non frullate troppo altrimenti il cavolfiore perderà i liquidi e il composto si appiccicherà e non sarà più sgranato come deve essere.
Mettete il cavolfiore in una grande insalatiera e conditelo con i pomodorini e il sedano a pezzetti, le carote (o la zucca) a julienne, i cipollotti affettati finemente, l’eventuale prezzemolo tritato, sale, succo di limone e l’olio al limone preparato in precedenza con tutte le scorzette

Seitan aromatico con insalata di finocchi e arance

IMG_5117
I
n generale non sono una grande consumatrice di seitan, mi piace ma preferisco non abusarne in quanto è puro glutine (per maggior info sul seitan vedi il post del “seitan stonnato”), e se devo fare un pasto a base di glutine… preferisco un bel piatto di pasta! Questa ricetta però mi è piaciuta molto per il gusto e per la semplicità e velocità di preparazione. Le fettine rosolate nell’olio aromatizzato e insaporite con la salsa di soia diventano croccanti e l’insalata di finocchi, arance e origano è l’accompagnamento ideale per godersi le ultime freschezze crude invernali aspettando la primavera.

Ingredienti per 2 persone:
240 g seitan al naturale
5 pezzi di scorza d’arancia
3 pezzi di scorza di limone
2 foglie d’alloro
1 manciata di foglie di salvia
1 rametto di rosmarino
2 cucchiai di salsa di soia (io uso lo Shoyu)
Per l’insalata
3 finocchi piccoli o 2 grandi
2 arance tarocco
origano, olio EVO, sale

IMG_5111Tagliate il seitan a fettine strette e sottili e fatele saltare in padella con un po’ d’olio, le scorze di agrumi, l’alloro, la salvia e il rosmarino fin quando diventeranno croccanti, aggiungete poi la salsa di soia, spegnete il fuoco e tenete in caldo.
Preparate l’insalata eliminando le foglie esterne più dure dei finocchi (che potrete utilizzare per altre preparazioni cotte come ad esempio un condimento per la pasta) e tagliando i cuori a fettine sottilissime. Unite gli spicchi di una delle due arance tagliati a pezzetti. Condite con il succo dell’altra mezza arancia (anche tutta se volete ma non esagerate se non volete che l’insalata rimanga sommersa nel suo sugo…) sale, olio EVO e abbondante origano. Gustate il seitan aromatico con la fresche crudité agrodolci.