Identità Golose Milano 2017

Anche quest’anno non mi sono lasciata sfuggire l’occasione di partecipare a Identità Golose, congresso internazionale di cucina d’autore (vedi i post degli anni passati qui). Nella sezione Identità Naturali, oltre ai noti chef vegani Simone Salvini e
Daniela Cicioni, ho seguito anche gli interventi di Antonia Klugmann ed Enrico Bartolini, che hanno presentato piatti a base vegetale a mio avviso interessanti.
Inizio subito dal grande chef Simone, mio maestro di vecchia data, con il quale ho il piacere e l’onore di collaborare alla Funny Veg Academy, dove sto tenendo il corso dedicato ai bambini (vedi in proposito questo post).
simone-okCoadiuvato da Luca Andrè, altro chef dell’Academy e titolare del ristorante The Soul Kitchen a Torino, Simone ha intitolato il suo intervento “Il glutine che fa bene”. Ha presentato infatti una particolare pasta ottenuta da un mix di farine di grani antichi, grano duro e seitan, molto elastica e lavorabile (esattamente come una pasta all’uovo senza uovo), insaporita con alghe nori e fritta in modo da ottenere una cialda croccante. Ad accompagnarla hummus di fagioli img_-v47h4bianchi, burro di pinoli, pomodorini confit, piselli, salicornia, spuma di latte di mandorle… Al pubblico sono stati serviti assaggi della stessa pasta ma come tagliatelle nere al carbone condite con gli stessi ingredienti. Non esagero se dico che mi è sembrata una delle cose più buone che ho mangiato ultimamente!
Il prof. Giovanni Dinelli dell’Università di Bologna ha parlato del progetto Virgo e dei suoi studi sui grani antichi che, oltre ad avere meno glutine (che è anche meno aggressivo e molto meglio tollerato), contengono diversi principi nutritivi benefici per la salute umana e utili alla prevenzione di disturbi e malattie.
cicionicicioni-2Daniela Cicioni, già conosciuta per i suoi “fermentini” ovvero veg-formaggi fermentati, quest’anno ne ha presentato una versione stagionata ed erborinata con muffe, molto simile al Roquefort. Lo ha usato per completare degli spaghetti di konjac azzurri il cui colore è stato ottenuto tramite infusione in fiori di pisello blu. L’altro piatto era un tiramisu crudista con crema a base di polpa di cocco fresco. Esteticamente accattivanti, come sempre, le sue presentazioni.
Nell’ambito di una cucina che è sì legata al territorio ma anche arricchita da influenze e contaminazioni esterne, Antonia Klugmann ha parlato di fermentazione delle verdure. Il primo dei suoi piatti era a base di rape, crauti e mele fermentate, grani di senape, tartufo e crescione. Il secondo aveva come protagonista il finocchio utilizzato senza sprecare nulla in tutte le sue parti e impreziosito da olio alla liquirizia e gocce di cioccolato fuso (anice, liquirizia e cioccolato sono abbinamenti perfetti col finocchio!). Peccato che entrambi i piatti erano conditi con burro, altrimenti sarebbero stati 100% vegetali.
Lo chef pluristellato Enrico Bartolini ha parlato delle portate vegetariane e vegane recentemente introdotte con successo al suo ristorante al MUDEC di Milano: rosa di sottili fette di barbabietola marinate nel bloody mary con tanto di spine di aglio nero, verza e carciofi cotti al cartoccio e accompagnati da maionese vegetale, cannolo fritto di cavolo nero. Peccato che i dolci non fossero vegani.
Concludo con una proposta per la prossima edizione di Identità Golose: perché non trasformare la sezione Identità Naturali in Identità Vegetali? Credo che usare SOLO ingredienti vegetali sarebbe una bella sfida per gli chef…

Alimentazione vegetale per mamme e bambini: dalla gravidanza allo svezzamento, dalla prima infanzia alla pre-adolescenza

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Da quest’anno inizia ufficialmente la mia collaborazione con la Funny Veg Academy, la nuova scuola di cucina 100% vegetale nata pochi mesi fa a Milano dai creatori della rivista Funny Vegan, che conosco e stimo da tempo. Sono molto soddisfatta di questo nuovo percorso che sto per intraprendere in quanto avrò come colleghi dei docenti di grande
fv-academyprofessionalità e spessore: l’ormai famoso chef Simone Salvini con la sua Ghita Academy, scuola di alta cucina vegetale, il pasticcere Stefano Broccoli che tiene corsi di pasticceria vegana golosissima (se siete in zona andate nella sua pasticceria Dolcevita a Bergamo, i suoi dolci sono da sballo), Mara di Noia, alias Vegachef, medico veterinario e nutrizionista, che si occupa degli aspetti legati alla salute e alla cucina veg per tutta la famiglia compresi gli animali, Giuseppe Tortorella, alias Un Biker in Cucina, che tiene i corsi di veg street food, lo chef Luca Andrè del ristorante Soul Kitchen di Torino.
Dal prossimo 26 febbraio inizierà il mio corso dedicato all’alimentazione vegetale per le mamme e per i bimbi, dallo svezzamento alla pre-adolescenza.
cover-tagliataL’anno scorso, quando scrivevo, insieme alla dottoressa Michela De Petris e al pediatra Pietro La Monaca, il libro “Bimbo Sano Vegano – guida facile per mamma e bambino”, edito da Mondadori, avevo studiato molto bene l’argomento, essendomi occupata della parte relativa ai consigli di cucina e ricette (ben 80 ricette suddivise per fasce d’età, dalla gravidanza ai 10 anni, passando per le pappe dello svezzamento). Adesso ho fatto tesoro di questi studi approfondendoli ulteriormente e li ho voluti mettere a frutto in questo corso che seguirà in linea di massima le linee guida delineate nel libro (tra l’altro in omaggio a tutti i partecipanti). Il corso è suddiviso in 5 lezioni da 3 ore ciascuna (trovate il calendario e la descrizione dettagliata sul sito dell’Academy dove è possibile anche iscriversi) ed è rivolto ai genitori e alle famiglie che vogliono crescere i propri bambini con i valori di un’alimentazione salutare, etica e rispettosa dell’ambiente e degli animali. Le lezioni saranno costituite da una parte teorica supportata dal libro e da altro materiale didattico e una parte pratica in cucina dove si prepareranno insieme diverse ricette.
Nel frattempo, vi invito tutti il 2 febbraio alle 21 al mio webinar sul sito di Greenme, un minicorso gratuito online sullo stesso tema della durata di un’ora dove al termine sarà possibile interagire da casa con domande.

Fiera SANA 2016 – Prodotti interessanti e Cooking Show

FIERA SANA 2016 - TAGLIO DEL NASTROEccomi rientrata dal SANA di Bologna, dove, per il terzo anno consecutivo, sono stata scelta tra le blogger ufficiali della manifestazione (qui trovate i post relativi alle edizioni degli anni scorsi).
Il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale cresce sempre di più a livello di espositori, visitatori e superficie espositiva (ben 5.000 mq con 833 espositori e 47.200 circa visitatori quest’anno!) segno di un sempre maggiore interesse verso le tematiche del bio, del benessere, dell’ecologia e dell’alimentazione sana e vegetale (il Veganfest all’interno del Sana occupa un intero padiglione con tanti stand, conferenze, dibattiti, cooking show e quest’anno anche bloggeruna TV dedicata!)
Per 3 giorni ho girato come una trottola tra stand, prodotti da vedere e da assaggiare, presentazioni e cooking show commentando la fiera in tempo reale con foto e post sui social. I miei follower su Facebook e Twitter ormai lo sanno bene perché per 3 giorni non ho postato altro! 😀
premio sana novitàAnche quest’anno, oltre al consueto premio Sana Novità gentilmente offerto da Biorfarm e assegnato dal pubblico ai migliori prodotti novità tra quelli in concorso nelle tre categorie (Alimentazione, Cura del corpo e Green Lifestyle), le blogger ufficiali hanno premiato i loro prodotti preferiti (qui tutti i dettagli sul premio #BloggerForSana). Sono molto soddisfatta della cacao crudocollaborazione con la mia collega food blogger Samantha (qui il suo bellissimo e seguitissimo blog) con la quale ci siamo subito trovate d’accordo e dopo una scelta per nulla facile visto la quantità di prodotti validi e originali, abbiamo selezionato la Crema alle nocciole crude di Cacao Crudo, golosissima, sana e innovativa nei suoi 3 eccellenti ingredienti: cacao crudo 100% criollo, nocciole crude tonde del Lazio e zucchero di cocco.

Tra gli altri PRODOTTI INTERESSANTI visti in fiera ne segnalo alcuni:

20160910_101958– La vegan ‘nduja, i tortini vegani al cioccolato e le paste di legumi di Pro Bios
–  I pesti alla Canapa di Il Nutrimento.
– la burrella di Fattoria della Mandorla, burro vegetale a base di mandorle di Toritto.
– La frutta secca ed essiccata di Flores Farm
– il tofu e il tempeh artigianali della nuova azienda genovese Cambiasol20160911_125343
– I grissini e le schiacciatine di La Buona Terra Bio, senza farine raffinate e con materie prime solo italiane.
– Le piadine e i passatelli romagnoli con farine di legumi Sai di Buono ideati dalla chef Carla Casali.
– I funghi bio Valentina, freschi, essiccati e in conserva.
– Le farine e i prodotti da forno con grani antichi di Romagna 20160910_105733a marchio Bio’s
– I fiocchi di legumi e la grande varietà di farine Fior di Loto
– Gli affettati vegetali senza glutine della nuova azienda toscana Vegan Delicious
 La vasta gamma tutta vegan e glutenfree di DNA Bio
– I cappuccini di frutta e spezie di Lombardia Drinks
– L’acqua di linfa di betulla Isola Bio

Per quanto riguarda i COOKING SHOW ho seguito con molto interesse quasi tutti quelli che si sono svolti allo stand della rivista Funny Vegan:

piatti Simone SalviniLo chef Simone Salvini ha presentato la Ghita Academy, scuola di alta cucina vegetale, che partirà a Milano questo autunno. I piatti che ha cucinato in diretta meravigliosi come al solito: crespelle di farina di borlotti, miglio e teff e un dessert al cucchiaio 20160910_154944ricoperto da una coltre di spuma di latte di mandorla. Il pasticcere Stefano Broccoli titolare della pasticceria 100% vegetale La Dolce Vita di Bergamo, ha preparato un goloso e originale dessert a forma di pianta, con mirtilli e soffici creme disposte a strati in un vaso trasparente sormontato di foglie verdi e fiori colorati. Il blogger Giuseppe Tortorella, alias Un Biker in Cucina, specializzato in street food, ha preparato piatti Luca Andrèun gustoso vegan kebab con muscolo di grano e salsa tzatziki.  Lo chef Luca Andrè del ristorante vegan e raw Soul Kitchen di Torino ha presentato addirittura un intero menu vegan gourmet con piatti stupefacenti per originalità, colori e grande estro artistico. Sempre allo stand di Funny Vegan, anch’io ho avuto il piacere e l’onore di tenere un mio cooking show 🙂 Sul prossimo post vi racconterò tutto!

 

Cibus 2016 – Parma

Il Cibus di Parma non è una fiera vegana e neppure biologica, ma è il più importante evento happy veggieitaliano dedicato all’alimentazione e al mondo del food. Quest’anno ci sono stata e sono rimasta colpita dalle dimensioni, dal gran numero di espositori e dalla portata della manifestazione in generale. Al contrario delle aspettative ho trovato diversi prodotti biologici e, soprattutto vegani! Moltissimi anche senza glutine. Il trend del vegano/gluten free/salutistico/biologico cresce sempre di più, e speriamo veramente che non sia solo una moda passeggera ma l’inizio di una vera svolta, perchè sono convinta che il futuro dell’alimentazione umana sia quello, non solo per la salute, ma anche per gli animali, per l’ambiente e per combattere la fame nel mondo.
burgerSono sempre più numerose le aziende che decidono di mettere in commercio prodotti vegani (spesso anche senza glutine e/o biologici) e in base alle mie impressioni a farla da padroni sono soprattutto i burger vegetali, ne ho visti veramente tanti fatti in tutti i modi, soprattutto a base di legumi e verdure, sia freschi sia congelati, da Asiago Food a Zerbinati, da Dimmidisì a Cottintavola.germinal
Per accontentare tutti quelli che non hanno tempo o voglia di cucinare (ahimè sempre più numerosi a causa della vita frenetica di oggi) anche tantissimi prodotti pronti a base di cereali, verdure e legumi, semplicemente da scaldare. I migliori secondo me sono quelli di Germinal Bio, che ha lanciato sul mercato una nuova linea di ben 19 prodotti freschi da frigo, tutti bio, vegan e senza glutine, su ricette ideate dallo chef Claudio Petracco. Quest’ultimo ha tapas 2tapas 1tenuto presso lo stand di Germinal una serie di cooking show utilizzando questi prodotti arricchiti da salse e condimenti gustosi. E a proposito di cooking show non potevo mancare a quello di Simone Salvini presso lo stand di Saclà. Lo chef ormai sempre più famoso grazie anche alle imitazioni di Crozza in tv, ha creato delle originali e colorate tapas utilizzando non solo l’ampia gamma di verdure e ortaggi sott’olio ma anche le nuove maionesi vegane di soia e di riso, l’hummus di ceci, la crema di tofu e olive e il pesto di basilico senza formaggio, tutti prodotti specificatamente vegani che Saclà ha da poco immesso sul mercato. 13173661_817244435076177_5497999691298945979_n
Altri novità interessanti da segnalare sono il bulgur di soia di Pedon, i sughi, le salse e pesti 100% vegetali di Biffi, le bevande vegetali bio di The Bridge, i funghi biologici Valentina, il “Burrolio” di Oleum Sabinae, burro vegetale a base di olio extravergine d’oliva bio e burro di cacao, le paste bio gluten free di Felicia, gli hummus di Bontà di Stagione e le “Veganette” di Valbona, ovvero affettati vegetali senza glutine né soia a base di verdure con semi di lino e canapa.
Tirando le somme il giudizio che darei è sicuramente positivo ma a mio avviso c’è ancora tanta strada da fare ad esempio per quanto riguarda i dolci… A parte frollini e biscotti da colazione non ho visto dolci vegani degni di questo nome… speriamo per il futuro!

Identità golose Milano 2016

Si è da poco conclusa la dodicesima edizione di Identità Golose Milano, congresso internazionale di cucina d’autore (vedi il post dell’anno scorso in proposito). Quest’anno il tema era La forza della libertà, interpretato in vario modo dagli chef che si sono succeduti sui palchi dei cooking show. Simone Salvini e Daniela Cicioni, ormai degli “habitué” della manifestazione, hanno presentato i loro “esperimenti” vegani.
salviniSimone Salvini ha mostrato che l’acqua di cottura dei legumi monta a neve esattamente come l’albume d’uovo, rivelandosi perfetta per sostituirlo in tutti gli usi, comprese le meringhe. Di fatto questo è un tema che nel mondo vegan circola già da qualche tempo (provate a cercare su Google “acquafaba” e ne scoprirete delle belle 😉 ), ma credo sia la prima volta che una tale “novità” viene presentata ufficialmente ad una manifestazione di alto livello, per lo meno in Italia. Lo chef Simone ha quindi preparato un piatto dolce a base di perle e cialde di tapioca (tubero tipico africano) con crema di latte di cocco e meringhe.cicioni
L’intervento di Daniela Cicioni ha avuto invece come tema la fermentazione, di cui ultimamente si parla parecchio, soprattutto nell’ambito della cucina crudista, ma che di fatto è un antichissimo metodo di conservazione dei cibi (pensiamo ad esempio ai crauti). Daniela ha spiegato che i legumi cotti, opportunamente insaporiti e fermentati per 3 giorni, non solo si arricchiscono di preziosi batteri buoni e utili per la salute dell’intestino, ma diventano anche più interessanti dal punto di vista del gusto (leggermente e piacevolmente aciduli). Recuperando un’antica tradizione libanese, è inoltre possibile fermentare anche il bulgur (alimento tipico mediorientale a base di grano ammollato, cotto, fermentinispezzettato e poi essiccato che è la base del famoso “tabulè”). Con una fermentazione stavolta più lunga, si ottiene una pasta (modellabile a piacere) il cui gusto e aroma ricordano quelli di un formaggio stagionato. Sempre a proposito di fermentazione ho avuto il piacere di seguire Daniela anche nella lezione che ha tenuto sui fermentini, ovvero formaggi vegani a base di frutta secca, freschi e stagionati. La novità è che non c’è bisogno di nessun tipo di “starter” in quanto ad una temperatura ambiente compresa fra i 15 e i 28 gradi circa, il processo di fermentazione si avvia e continua spontaneamente.lasagne
Uno degli ospiti stranieri più attesi di quest’anno era Matthew Kenney, pioniere e guru della cucina vegana e crudista negli Stati Uniti. Rinomato chef, autore di best seller, proprietario di diversi ristoranti e scuole di cucina (la prima delle quali fondata nel 2009) che accolgono studenti da ogni parte del mondo. Matthew ha presentato due “classiconi” del crudismo: le lasagne di zucchine (piatto inventato proprio da lui circa 12 anni fa) e i tartufini (truffles) al cacao crudo e frutta secca. Ho trovato interessante che in America più che il termine “vegano” si usi soprattutto l’espressione “plant-based“, che in italiano sarebbe “a base vegetale”. Ecco io sarei per adottare anche in Italia quest’abitudine, in quanto trovo che la parola “vegetale” sia più specifica e di più immediata comprensione…
Vorrei raccontarvi infine dei cooking show a cui ho assistito che avevano per tema la pasta, i quali, seppur solo vegetariani e non vegani, sono stati a mio avviso molto interessanti e ricchi di spunti. MI riferisco agli chef Cristina Bowerman e Peppe Guida… ma conto di parlarne in altri post. Vorrei infatti cimentarmi anch’io, nel mio piccolo, in alcuni semplici “esperimenti” ispirandomi a quello che ho visto, per cui ci saranno altre occasioni 😉 Stay tuned!

 

Sana e Veganfest 2015 – EVENTI

ingresso sanaEccomi di ritorno dalla bellissima esperienza come BLOGGER UFFICIALE della fiera SANA di Bologna, quest’anno ancora più affollata e soprattutto ricca di eventi, convegni, conferenze, presentazioni di libri e cooking show. Allora, andiamo con ordine: il primo evento per importanza e per quantità di pubblico è stato, come del resto mi aspettavo, il The China Study Tour, giunto ormai alla sua quinta tappa dopo il foto oksuccesso che sta ottenendo in varie città italiane. Bravi e preparati i relatori i quali hanno illustrato ancora una volta i benefici a tutto tondo di una sana e bilanciata alimentazione 100% vegetale e integrale, utilissima nel prevenire e curare molti disturbi e malattie del nostro tempo.
A proposito di alimentazione e salute, interessante è stata anche la conferenza di Giovanni Allegro, chef e docente presso la scuola di cucina naturale Cascina Rosa dell’Istituto dei Tumori di Milano. Ancora una volta è stato ribadito il concetto che l’alimentazione fa veramente la differenza nel determinare il nostro benessere e può contribuire moltissimo alla prevenzione.
michelaSul palco del Veganfest (grande area all’interno della fiera tutta dedicata al mondo vegan) si sono succeduti una serie di interventi e testimonianze. La dottoressa Michela De Petris (con la quale tra l’altro collaboro ormai da tempo, vedi ad esempio questo post) già tra i relatori del The China Study Tour, ha parlato della sua famiglia vegana ormai da anni, compreso il dolcissimo cane Diamond che porta sempre con sé, e dei grossi benefici riscontrati in tutti i suoi pazienti che seguono questo tipo di alimentazione. Patrizia Re, mamma vegana, ha raccontato della propria esperienza di gravidanza e allattamento egregiamente sostenuta in perfetta salute e naturalezza anche dopo i quarant’anni.
Ma passiamo ai COOKING SHOW che, come sempre, sono piatto salvinitra gli eventi più seguiti, non solo al Veganfest ma anche nei vari stand. Primo fra tutti Simone Salvini, famoso chef di alta cucina vegetale e naturale che stimo molto e seguo sempre quando posso. Quest’anno ha presentato un piatto di ispirazione orientale: lenticchie indiane urid al latte di cocco e mandorle, erbe aromatiche e assafetida (spezia indiana che marco bianchiricorda lo scalogno) su ragù di carota e sedano, guarnite con spuma di latte di mandorla ed erbe fresche, spettacolare come sempre.
Marco Bianchi, divulgatore scientifico per la Fondazione Veronesi, cuoco amatoriale e volto televisivo, ha preparato invece dei pancake vegan e integrali, serviti con sciroppo d’acero e frutti di bosco e accompagnati da una virgin piña colada a base di latte di riso, cocco e ananas con frutto della passione.
Allo stand di Pharmavegana il cuoco Gianluca Ronchi ha naturasìtenuto diversi cooking show illustrando l’ABC della cucina naturale, vegana e crudista, con ricette, assaggi e spiegazioni sulle proprietá nutrizionali dei cibi. Nella vasta area di Naturasì si sono tenuti invece dei laboratori pratici dove il pubblico ha partecipato attivamente alla preparazione del pane con farine di cereali antichi e minestre di verdure e ortaggi di stagione coltivati dagli agricoltori biologici e biodinamici de “Le Terre di Ecor”. Ultimo evento degno di nota sono stati i premi assegnati dalla Nazionale Italiana Pizzaioli alle pizzerie italiane che si sono distinte per aver realizzato le migliori pizze di Kamut e Vegane. Per il momento direi che può bastare 😉 nel prossimo post farò invece una carrellata dei libri presentati e prodotti interessanti visti e assaggiati… stay tuned come sempre!

Sana 2014 e Veganfest – prima giornata

Cimageome promesso ecco il primo reportage dal SANA di Bologna e dal VEGANFEST. La prima giornata è stata molto fitta di appuntamenti ed eventi vari, primo fra tutti quello che a mio parere era il momento più atteso della manifestazione: il convegno “La rivoluzione delle forchette vegan”, sull’ormai famoso The China Study di Colin Campbell, bestseller che ha spopolato negli Usa, ma anche in Italia, sull’importanza di una sana alimentazione 100% vegetale e integrale per imageprevenire e curare moltissime malattie. L’evento, organizzato da Macro Edizioni, era moderato da Red Ronnie (vegano da tanti anni) e ha visto l’intervento di ospiti come Michele Riefoli, autore del libro Mangiar sano e naturale e della dottoressa Michela De Petris, diventata recentemente famosa in seguito ad una sevizio tv delle Iene sulla possibilità di curare il cancro con una sana alimentazione vegetale. La sala era super gremita di gente, (c’era la fila fuori e non c’erano più posti neanche in piedi!) segno del grandissimo interesse che si sta sviluppando intorno a questi argomenti e io direi, ottimo così! L’arma più potente che abbiamo non solo per prevenire ma anche per curare tantissime malattie ha un nome molto semplice: alimentazione sana, totalmente vegetale e integrale, cosÌ ha ribadito il dott. Colin Campbell nella video intervista proiettata al convegno, anche se purtroppo gli interessi delle industrie farmaceutiche remano contro….
imageL’altro evento imperdibile della giornata è stato il cooking show del mitico chef Simone Salvini, introdotto da un altro grande della cucina veg: Pietro Leemann. Al Veganfest Salvini ha presentato il suo “Saluto alla bella stagione”, ovvero un gazpacho di pomodoro, anguria e fragole con maionese crudista di mandorle allo zafferano e olio al limone, magistralmente decorato con erbe aromatiche e petali di fiori eduli, inutile dire che era veramente squisito!image
Sempre dal Veganfest, la presentazione del libro Las Vegans di Paola Maugeri, famosa vj e giornalista musicale, vegana, animalista ed ecologista convinta, che ha raccolto in questo simpatico libro tutte le sue ricette preferite, abbinandole ciascuna ad una canzone “del cuore”.
La serata di ieri si è conclusa con una suggestiva passeggiata nel centro di Bologna, cittá che conosco poco ma imageche amo molto e una gradita cena vegana  da Fram, delizioso ristorantino di cucina naturale che ho davvero apprezzato, il tutto gentilmente offerto da Bologna Welcome.
Ora vado perché mi aspetta un’altra bella giornata densa di appuntamenti, a domani con il prossimo reportage! Quest’anno il Sana e il Veganfest mi sembrano ancora più grandi e più affollati, e direi che è un ottimo segno del sempre maggiore interesse della gente per questi argomenti.

Crema al cioccolato con latte di riso e tartufini alle nocciole


La ricetta di questa crema è tratta dal libro di Simone Salvini I dolci della salute. Mi è piaciuta molto la resa visiva e la consistenza, lucida e vellutata, quasi setosa, tutta un’altra cosa rispetto a quella che faccio di solito col cacao. Nella versione di Salvini ci sarebbe anche il latte di mandorla (50% latte di riso e 50% latte di mandorla) che io non avevo, ma anche solo con quello di riso è venuta benissimo. I tartufini invece sono una mia invenzione. Li ho serviti insieme alla crema appena tiepida, si può scegliere se tuffarli dentro e farne un unico boccone goloso grondante di cioccolato (ho l’acquolina in bocca a solo ripensarci… :-P) oppure gustare e saggiare i due sapori e le due consistenze separatamente mantenendole comunque abbinate.

Ingredienti per 3 o 4 persone:
Per i tartufini:
50 g nocciole tostate
7 datteri
granella di nocciole q. b.
Per la crema al cioccolato:
500 ml latte di riso non zuccherato
100 g cioccolato fondente (con cacao al 70%)
50 g zucchero di canna integrale
20 g maizena o amido di mais
2 o 3 pezzi di scorza arancia

Tagliate il cioccolato a pezzetti piccoli e mettete da parte. Fate sciogliere la maizena in una tazzina con un po’ del latte previsto e tenete da parte. Versate il rimanente latte in una casseruola insieme allo zucchero e alle scorze prelevate con un pelapatate e fate sobbollire per 3 minuti. Lasciate riposare coperto per qualche ora (il riposo non è indispensabile ma consigliato perché le scorze rimanendo in infusione spargeranno maggiormente il loro aroma).
Nel frattempo potete preparare i tartufini. Frullate le nocciole insieme ai datteri denocciolati e tagliati a pezzetti fino a formare una pasta morbida e lavorabile con le mani. Formate una decina di palline, passatele nella granella di nocciole e mettetele in frigo per un paio d’ore, diventeranno più consistenti.
Trascorso il tempo di infusione del latte, togliete le scorze, riportate a bollore e aggiungete la maizena precedentemente disciolta. Mescolate e lasciate bollire sempre mescolando per almeno un paio di minuti. Poi togliete dal fuoco e unite il cioccolato amalgamandolo velocemente con un cucchiaio di legno. Lasciate raffreddare la crema coperta e servitela in coppette o ciotoline a temperatura ambiente o appena tiepida insieme ai tartufini, cospargendola con granella di nocciole.
PS: Naturalmente la crema è perfetta anche come guarnizione per torte e pan di spagna o servita insieme a biscottini. Prossimamente la proverò anche con la frutta, le pere secondo me ci starebbero benissimo.

Insalata russa di cavolfiore


Sto frequentando un ciclo di seminari e laboratori di cucina con lo chef Simone Salvini, un grande professionista oltre che una bella persona. Adoro la cura dei dettagli, la presentazione artistica dei piatti, l’accostamento fantasioso di sapori, erbe e spezie… insomma è il mio ideale di cucina, grazie Simone sei un mito!
Quest’insalata russa bianca è una delle ricette preparate l’ultima volta, in realtà molto semplce ma originale e sfiziosa. Per la maionese trovate la ricetta qui, naturalmente in questo caso non si aggiunge lo zafferano e si lascia al naturale.

Ingredienti per 3/4 persone:
350 g di cavolfiore bianco pesato già pulito
4 cucchiai abbondanti di maionese veg
secondo la ricetta di Simone Salvini 

semi di cumino
pepe nero macinato fresco
olio EVO

Tagliate il cavolfiore a pezzetti piccoli, io ho utlilizzato il tronco e tutte le ramificazioni, scartando la parte superiore delle cimette fiorite che di solito preferisco consumare a crudo in insalata o frullate come simil-couscous (vedi ricetta qui).
Gettate i pezzetti di cavolfiore in acqua bollente salata e lasciateli bollire per non più di 5 minuti, poi scolateli bene e fateli saltare in padella qualche minuto con un po’ d’olio EVO e pochi semi di cumino pestati al mortaio. Nella ricetta originale Simone ha messo il cumuno nella maionese ma io ho preferito saltarlo insieme al cavolo (questa spezia ha delle ottime proprietà digestive e carminative che aiutano a digerire meglio il cavolo). Lasciate raffreddare completamente.
Nel frattempo preparate la maionese secondo la ricetta che trovate qui ma senza aggiungere lo zafferano (il bello di quest’insalata è che rimane tutta bianca). Quando il cavolfiore è completamente freddo amalgamatelo alla maionese e fatelo riposare in frigo per qualche ora.
Al momento di servire cospargete a piacere con semi di cumino pestati e pepe nero.
PS: Come avrete notato dalla foto, la decorazione con foglioline di erbe aromatiche fresce non poteva mancare, in pieno stile di Simone Salvini! In questo caso ci starebbe bene forse la menta o il prezzemolo ma io avevo solo il timo e quello ho messo 😉

Gazpacho di pomodoro con maionese allo zafferano e olio al limone


Lo scorso week end, in occasione dello Yoga Festival di Milano, ho seguito due interessantissimi laboratori di cucina con il mitico chef Simone Salvini, di cui sono una grande ammiratrice (ex allievo di un altro mito, Pietro Leeman, di cui ho parlato qui.) I piatti preparati sono stati tanti e tutti secondo me eccezionali, mi piacerebbe a poco a poco provarli tutti e spero di averne il tempo. Tra l’altro ho anche i suoi libri di ricette che per l’occasione sono stati firmati con dedica :-))
Il sottotitolo di questo piatto, Ciao ciao bella stagione alludeva appunto ad un ultimo saluto con gli ultimi pomodori, che per altro in questo periodo sono molto dolci e a buon mercato. Si tratta di un gazpacho semplicissimo arricchito però da olio al limone e da questa maionese che ho trovato superlativa, d’ora in poi la farò sempre così! Al posto dello zafferano si possono aggiungere altre spezie o erbe aromatiche a piacere (consiglio ad esempio il basilico) ma si può lasciare anche al naturale per gustarne in pieno il sapore.

Ingredienti per due persone (come antipasto):
500 g pomodori maturi e carnosi (perini, piccadilly oppure ciliegini)
3 cucchiai di olio EVO
2 scorze di limone
foglie di basilico per decorare
pepe lungo indiano (fac.)

Per la maionese:
100 g latte di soia al naturale non dolcificato (consiglio quello della Provamel)
110 g olio di vinaccioli o di mais (consiglio vivamente quello di vinaccioli, secondo me fa la differenza! Non fatela con olio di girasole perchè non viene altrettanto buona)
30 g olio EVO
1 cucchiaio di succo di limone

1 g di sale
1 pizzico di zafferano (o in alternativa 10 g di basilico)

Per prima cosa tritate finemente le scorze di limone e unitele a due cucchiai d’olio EVO. Mettete da parte e lasciate insaporire. Poi lavate e sbollentate per un minuto i pomodori, passateli sotto l’acqua fredda e pelateli. Apriteli ed eliminate i semi e l’acqua di vegetazione (che potrete adoperare per altre ricette, ad esempio aggiungerla nella cottura del riso o altri cereali). Frullate bene la polpa dei pomodori fino ad ottenere una crema più liscia possibile (se la setacciate è meglio), condite con un po’ di sale e un cucchiaio di olio EVO e mettete in fresco.
Preparate la maionese versando il latte, il succo di limone e il sale nel boccale del frullatore o in un contenitore stretto se usate il minpimer (soluzione preferibile, Simone Salvini usa quello, il mio purtroppo non va bene perchè è vecchio e non è abbastanza potente per cui preferisco farla col frullatore). Date una prima frullata e poi iniziate a versare a filo i due oli mescolati insieme, sempre continuando a frullare. Alla fine aggiungete lo zafferano (oppure 10 g di basilico) e date un’ultima frullata.
Mettete il gazpacho in due coppette o piattini fondi e completate la maionese, l’olio con le scorzette e foglie di basilico. A piacere ci sta bene una spruzzata di pepe lungo indiano ma non è facile da trovare.

Sana e VeganFest 2013

Questo weekend sono stata alla Fiera Sana di Bologna, importante manifestazione dedicata al biologico, all’alimentazione e alla cosmesi naturale, che quest’anno festeggiava i 25 anni di vita. La fiera era veramente grande e, naturalmente, mi sono concentrata sui padiglioni dedicati all’alimentazione.
Allo stand di Macro Edizioni, si è parlato del libro di Colin Campbell, The China Study, best seller mondiale che fornisce prove scientifiche inconfutabili che la carne, i latticini, le uova e tutti i derivati animali favoriscono l’insorgenza del cancro e vari tipi di malattie molto comuni nelle società occidentali, come diabete e cardiopatie. Nella foto a fianco il dott. Francardo parla dell’importanza di un’alimentazione vegetale e integrale ma anche e soprattutto biologica e biodimanica.
Il fiore all’occhiello della manifestazione, almeno per me, è stato però il VeganFest, kermesse dedicata al mondo vegano visto a 360 gradi, con stand di prodotti, conferenze, dibattiti su salute e animalismo e show cooking. Il mitico chef Simone Salvini (nella foto a sotto) ha realizzato in poco tempo due originalissimi dolci, piccole opere d’arte belle, buone e sane che ho avuto anche la fortuna di assaggiare (nella foto sotto uno dei due dolci realizzati: crumble di pan di spagna con gelatina all’arancia, frutti di bosco, erbe aromatiche e sorpresa di crema alla mandorla). 
Tra gli ospiti del VeganFest, oltre a Simone Salvini e Pietro Leemann (chef stellato patron del ristorante Joia di Milano), Red Canzian dei Pooh, Red Ronnie, Gatto Panceri, le attrici Claudia Zanella e Loredana Cannata, tutti personaggi del mondo dello spettacolo che hanno fatto la scelta vegan per sè e per la propria famiglia. E ancora Paola Maugeri, giornalista e critico musicale, autrice del libro La mia vita a impatto zero (di cui ho parlato qui),  e i medici del comitato scientifico di Associazione Vegani Italiani Onlus.
Infine, non mi sono certo fatta mancare un bel giro tra i vari stand di produttori biologici. Tra i vari assaggi e degustazioni cito uno stupefacente panettone vegano con farina di farro e olio di girasole che verrà commercializzato da Baule Volante (questo Natale sarà mio!), degli ottimi taralli pugliesi La terra e il cielo con farina di farro semintegrale, i buoni tofu aromatizzati in tutti i modi di Taifun, il morbido e saporito seitan lavorato a mano di Mediterranea Bio (a mio parere il miglior seitan confezionato che esiste in commercio), l’affettato di mopur di Harmonie Vegan (impressionante la somiglianza con la bresaola), la famosa Mozzarisella, in versione sia classica sia spalmabile, che però non mi ha fatto impazzire (devo assolutamente sperimentare una buona ricetta per autoprodurla!). Ho avuto anche modo di assaggiare vari tipi di cioccolato e persino le bacche di cacao puro al naturale, piuttosto amare, ma ricchissime di ferro e di antiossidanti.
Concludo facendo i complimenti agli organizzatori del VeganFest, a tutte le aziende e alle persone che dedicano il proprio lavoro e la propria passione a divulgare l’idea che un’alimentazione consapevole, etica e sana fa bene all’uomo, agli animali e all’ambiente.